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Autore: EvilKisses500    04/11/2013    0 recensioni
Bianco perfetto/imperfetto
Lui tremendamente perfetto/imperfetto
Lui schiacciato da un'errore imperdonabile
FlashFiction-349 parole
Racconto/Poesia
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buonasera, quello che leggerete qua sotto è il risultato di un mio momento di "follia", una storia/poesia controversa, raccontata per metafore.
Non ho fatto riferimenti di nome nella storia ma ritengo che si possano benissimo capire chi sono i personaggi principali della trama, 
Questa Flash parla di un errore, ma non è quello che ho analizzato ma il come una vita possa essere distrutta a causa di questo.
Se avete la pazienza di leggerla, capirla mi auguro abbiate la voglia di lasciarmi un vostro commento, di qualsiasi natura, un artista impara sempre dalle critiche costruttive, come apprezza un complimento
Vi Lascio alla lettura
Saluti
EvilKisses500


Avere trent’anni e una vita perfetta era ciò che aveva sempre sognato, un lavoro, una famiglia, un villino in una calma periferia, un giardino con lo steccato, un labrador gioioso che lo salutava al ritorno da lavoro…
Ma nella perfezione spesso, o meglio sempre si nasconde il lato imperfetto, insano, da nascondere che ognuno di noi cerca almeno in apparenza di dimenticare.
Ed è esattamente così che la sua vita è scandita giorno dopo giorno, nascondere, celare, costruire una facciata perfetta.
Essere il primario dell’ospedale di quella cittadina anonima di periferia, l’uomo  di bianco immacolato, l’uomo perfetto senza macchia che contrasta con il grigio fumo, sporco di quotidianità; quella è la prima menzogna di una vita di facciata.

Lui, l’uomo perfetto, non è altro che un burattino senz’anima che recita perfettamente la sua parte, il suo costume di facciata che presenta un infinitesima parte di ciò che è al mondo.
Il suo Io, sporco come un fiume carico di scarichi industriali, come una coltivazione che cresce su una discarica, come una macchia di caffè su un romanzo antico aperto sul tavolo della cucina.

Lui che con il suo candore sporco fugge da se stesso più di chiunque altro rifugga dal pericolo.

Lui circondato da persone che conoscono quella minima parte di perfezione che tanto ricercano nel suo ruolo.
Lui ormai incapace d’amare da tempo, che nasconde il suo essere inabile dietro ad un rapporto solido come un cubetto di ghiacci al sole.
Lui sporco dai troppi errori che fugge da questi nascondendosi dietro muri di cartapesta.
Lui  troppo debole, delicato , schivo , per cercare quella felicità da due passi da un vita “perfetta”
Lui sinonimo di imperfezione, errore, e inganno, troppo vicino a luce, pace, perfezione.
Lui chiuso nella grigia nube di se stesso, da tempo incapace di scorgere un raggio di sole .
Lui che ha perso il suo miraggio di perfezione celeste

Lui solo tra mille persone, alla costante redenzione di un errore imperdonabile.

Lui solo in una stanza enormemente bianca
Lui solo ed un rumore sordo

Lui finalmente perfetto nel suo bianco sfumato di rosso


Grazie Lettore per aver letto la mia piccola "opera" ...

 
  
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