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Autore: Jane The Angel    19/04/2008    4 recensioni
"Albuquerque. East Street 187bis. Una villetta su due piani, gialla, con un piccolo giardinetto. L’Isola Nera. Coordinate: 200 gradi ovest, 60 gradi nord. Non era segnata su nessuna mappa." Una specie di esperimento... nuova long^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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_________Nota di Herm90
Piccola spiegazione^^ la parte in blu, è la parte di uno dei libri delle Avventure di Thomas Marker (inventata da me). Le parti in corsivo, invece, sono pronunciate da Thomas: sono in corsivo perchè in effetti lui non esiste e mi sembrava giusto differenziarlo^^

Capitolo primo

   “Stavolta, Thomas non se la sarebbe cavata tanto facilmente, e lo sapeva. Si era già trovato in situazioni pericolose, ma mai come quella. Se non avesse fatto abbastanza attenzione, le leonesse si sarebbero svegliate e, vedendolo camminare in mezzo a loro, l’avrebbero certamente considerato un pericolo per i numerosi cuccioli che dormivano al fianco dei grandi animali. Thomas fece pochi passi e si fermò per controllare la situazione. Voltandosi incontrò lo sguardo azzurro di una leonessa che, ancora accucciata, si era svegliata e lo fissava come per capire cosa fosse. Come al suo solito Thomas mantenne perfettamente la calma: continuò a fissare la leonessa, confidando che il contatto visivo avrebbe potuto tranquillizzarla, e fece un passo indietro. Ma la sfortuna non perse l’occasione di proporre a Thomas una nuova sfida: la leonessa ruggì e tutto il branco si svegliò. Thomas sapeva di non poter fare molto col suo coltello: dopo tante avventure, era forse venuto il momento di lasciare questo mondo? Se così fosse stato, se ne sarebbe andato a testa alta, felice della vita piena che aveva vissuto. Un rumore intenso proveniente dall’alto lo portò ad alzare lo sguardo verso il cielo, e un sorriso vincente si dipinse sul suo volto mentre una scaletta di corda veniva calata dall’elicottero che in quel momento era fermo sopra di lui. La afferrò prontamente e venne portato in breve lontano dalle leonesse. Alzò gli occhi, incontrando lo sguardo brillante di Jane, la sua fedele assistente.,,
   Taylor chiuse il libro sbuffando e fissò il libro. L’immagine di Thomas sorrideva dalla copertina, appena sotto la scritta “Avventura africana”, e sopra quella col nome dell’autore: T.M.. Non aveva mai usato il suo nome intero, preferiva avvolgere un velo di mistero attorno alla sua esistenza.
   -Non raccontarmi idiozie. Hai il terrore che un fan possa trovare il tuo indirizzo.-
   Taylor alzò lo sguardo dall’immagine cartacea di Thomas per spostarlo su quella reale, che la fissava sarcastico dalla porta.
   -Così non sei d’aiuto.- sbottò Taylor.
   Ormai si era abituata a parlare con Thomas. Le prime volte dopo qualche minuto di conversazione si fermava dandosi dell’idiota: stava parlando con un uomo che esisteva solo nella sua immaginazione! Eppure, dopo uno o due mesi di completa solitudine, aveva iniziato a trovare la compagnia di quell’uomo inesistente decisamente confortante.
   -Sei tu che dovresti aiutarmi. Ricordi dove mi hai lasciato?- ribattè Thomas indicando il computer di Taylor, sul cui schermo giaceva l’inizio del capitolo diciottesimo del quinto volume delle avventure di Thomas Markey.
   -Si, si, lo so, stai cadendo in un vulcano. Si dà il caso che io stia cercando di salvarti.-
   -Bene, brava, grazie. E hai appurato che la mia affascinante assistente mi ha già salvato recuperandomi con un elicottero. Che altre soluzioni avevi in mente per impedirmi una morte atroce?-
   -Nessuna, in realtà. Cosa pretendi, non ho mai visto un vulcano nemmeno da lontano!- gli fece notare Taylor.
   -In effetti negli ultimi due anni da lontano hai visto solo il fondo della strada. Per non parlare di quello che hai visto da vicino… il pomello della porta, al massimo?-
   Taylor gli lanciò uno sguardo di traverso –Senti, nulla mi impedisce di lasciarti morire in quel vulcano, lo sai vero?-
   -In teoria no. Ma in pratica…-
   -Quali sarebbero le difficoltà pratiche nello scrivere “la lava bollente consumò lentamente le membra dell’eroico Thomas”?-
   -Beh, piccola, tu mi ami.- Taylor arrossì di botto, e Thomas scoppiò a ridere –Ma per la miseria, Taylor, lo sai che non esisto, come puoi arrossire?-
   -Non tirare troppo la corda, Thomas.- lo avvertì Taylor, imbarazzata di sé stessa.
   -E comunque, sono l’unico contatto che hai col mondo esterno, piccola. Non ci rinunceresti. Perciò, se non sai come salvarmi dal vulcano, trova qualcuno che ne sappia di più… possibile che devo spiegarti sempre tutto?-
   Taylor alzò gli occhi al cielo, e in quel breve frangente Thomas scomparve.
   Sbuffando, Taylor andò a sedersi al computer e si collegò ad internet. Digitò “Vulcani” e un articolo attirò la sua attenzione: “Vivere all’ombra di un vulcano”. Era un breve articolo, senza nessuna foto: “Il giovane studioso Chad Danforth da tutta la vita vive su una piccola isola sperduta, dove conduce le sue ricerche sulla fauna marina del luogo.”

*-*
   Chad si svegliò non appena il sole sorse. Odiava poltrire a letto fino a tardi, il che era una stupidaggine considerato che non aveva nulla da fare che lo impegnasse più di mezza giornata. Tuttavia era un’abitudine, quella di svegliarsi presto, e non riusciva a perderla.
   Quel giorno, comunque, sarebbe dovuto andare a prendere Jakie e le provviste, quindi avrebbe dovuto sbrigare tutte le faccende prima dell’arrivo della nave.
   Conosceva sua sorella, ed era certo che come ogni volta avrebbe avuto da raccontargli talmente tante cose che non avrebbe avuto nemmeno un secondo libero. Andò nel bagno, che come tutte le altre stanze non aveva una porta ma solo una tenda, e si fece rapidamente la doccia: l’acqua calda non era quasi mai un problema, visto che per la maggior parte del tempo il cielo era assolato e riscaldava la riserva d’acqua.
   Scese dall’albero e scavalcò Martin, la foca, che dormiva su una chiazza d’erba umida.
   La sua spedizione quella mattina doveva portarlo a poco meno di dieci miglia da casa, perciò se la prese comoda. C’era stato un cambiamento di marea quella notte, perciò era possibile che dei nuovi protozoi fossero stati trasportati da quelle parti con la corrente.
   Una volta arrivato raccolse un campione d’acqua con uno dei suoi contenitori sterili, e si affrettò a richiuderlo.
   Tornò a casa e controllò la sua posta elettronica. C’erano tre nuovi messaggi. Uno di essi era la pubblicità di un’auto: gli sarebbe stata decisamente poco utile, considerando che non c’erano strade sull’Isola, così la buttò direttamente nel cestino.
   La seconda e-mail era di un geologo che gli chiedeva le coordinate esatte della sua isola, poiché desiderava condurre alcune ricerche sul vulcano. Gettò anche quella e-mail: nessuno era mai sbarcato su quell’Isola, tranne la sua famiglia, e non aveva intenzione di permettere a quello scienziato di disturbare il quieto equilibrio naturale che vigeva.
   Aprì la terza e-mail, inviatagli da un certo T.M.
   “Gentile signor Danforth, spero di non disturbarla.
   Immagino che lei non abbia mai avuto l’occasione di leggere uno dei miei libri, ma spero che non mi rifiuterà un aiuto per il mio nuovo lavoro.
   In fede, T.M.,,
   Chad si accigliò: T.M.? Era uno scrittore… beh, poteva essere solo…sorrise, pensando all’espressione di Jakie quando gli avrebbe detto che il suo idolo, Thomas Markey, aveva scritto un’e-mail a suo fratello.
   “Gentile T.M., non mi disturba affatto.
   Mia sorella Jakie è una sua fan, dunque ho già letto i suoi libri e sarò felice di aiutarla.,,
   Un suono prolungato spezzò l’aria e Chad si alzò, spegnendo il computer. In poco tempo raggiunse la spiaggia, salì sulla sua barca e andò incontro alla nave che si era fermata poco lontano.
   Una cassa fu calata dal ponte non appena la raggiunse, seguita da una scaletta. Una ragazzina di tredici anni scese in fretta e non appena fu arrivata saltò al collo del fratello –Chad!-
   -Jakie, piccola!- la salutò con affetto lui, poi salutò con un gesto il capitano –Ci vediamo dopodomani!-
   -Non è giusto però… perché posso stare solo fino a dopodomani?- protestò Jakie mentre si allontanavano.
   -Te l’ho già spiegato. Devo andarmene per un paio di giorni, c’è una nuova corrente a un giorno di viaggio dall’Isola, e non posso perderla.-
   -Perché non posso venire con te?-
   Chad si preparò a ripetere una conversazione che era già avvenuta via e-mail almeno tre volte –Perché ti annoieresti dopo le prime due ore.-
   -E perché non posso aspettarti sull’Isola?-
   -Perché sei a malapena in grado di preparati un panino, figurarsi sopravvivere sola per due giorni, forse tre.-
   Jakie si chiuse in un silenzio arrabbiato, così mentre tiravano la barca a secco Chad decise di giocarsi subito la novità. Vide un libro spuntare dallo zainetto che la sorella aveva in spalle: era l’Avventura Egiziana di Thomas Marker.
   -Ehi, allora non ti è passata la passione per l’avventuriero.-
   -No.- rispose monosillabica la sorella.
   -Allora, forse ti interesserà sapere che mi ha mandato un’e-mail proprio stamattina. Ha bisogno di informazioni per il suo prossimo libro.-
   Jakie sbarrò gli occhi, dimenticando immediatamente di mantenere un atteggiamento offeso –Cosa? Thomas Marker ti ha scritto? Non posso crederci… fratellone sei un mito!- esclamò abbracciandolo, emozionata.
   -Vedi, vivere sull’Isola ha i suoi vantaggi.- rise Chad.
   -Beh, si…- annuì Jakie mettendosi in spalla lo zainetto mentre si avviavano verso casa –Ma non ti senti mai solo?-
   Chad sorrise –Non dirlo davanti a Martin e Geronimo. Si offenderebbero.-

____________Nota di Herm90
E così Tay è completamente pazza^^ Si capisce la prima parte? Chap dedicato a Jud, che mi ha suggerito di tenere le conversazioni con Thomas^^
Grazie: Jud_91, Tay_, Vivy93, Scricciolo91, armony_93 e Titty90 (scusate ma oggi sono un po' di fretta^^)
VVTB!!!
  
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