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Autore: bieberlicious    04/11/2013    23 recensioni
Liz e Justin sono amici dalla culla, cresciuti come due fratelli, un legame inscindibile.
Lui 18 anni, sfacciato e arrogante, premuroso ma allergico all'amore.
Lei 16 anni, estroversa, lunatica, permalosa e innamorata dell'idea dell'amore.
Ad unirli un'amicizia da oscar: vera, sincera, inscindibile, finché la festa per il sedicesimo compleanno di Liz -con tanto di alcolici- non stravolgerà tutto.
//Dal primo capitolo:
“Justin?” Lo chiamai, in un momento di lucidità, mentre l'ultimo indumento mi scendeva lungo le gambe.
“Mh?” Lo sentii rispondere, mentre si liberava dei suoi boxer.
“Sono vergine.” Non farmi del male. Né fisicamente né metaforicamente. Una richiesta silenziosa.
“Lo so.”
E poi lo sentii...//
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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12. Amici (di letto)?

 

 
Il silenzio venne interrotto da un singhiozzo che, incontrollato, mi trapelò dalle labbra. 
“Justin.” Sussurrai, spaventata dal suo repentino allontanamento.
“Justin!” Ripetei, alzando la voce, mentre lui scompariva tra le mura della sua camera, mentre io venivo travolta dalla paura di perderlo come amico, amante, protettore, di perdere l'unica persona che sentissi mia.
Mi alzai dal divano con uno scatto repentino, e mi infilai anch'io tra le mura della sua camera.
C'era qualcosa dentro di me, un qualcosa che mi impediva di pensare, riflettere, ragionare, fare la cosa giusta, avevo solo voglia di mettermi a nudo, fisicamente e moralmente, avevo voglia di baciarlo, assaporarlo, prenderlo e lasciarmi prendere.
Mi stavo consumando dalla voglia di averlo.
Justin si girò, fronteggiandomi. 
“Cosa vuoi ancora, Liz?
Voglio te. Voglio le tue labbra, il tuo corpo, il tuo cuore. Voglio te. 
Le parole mi rimasero incastrate in gola, bloccate della paura di potermi esporre troppo, ma l'istinto ebbe la meglio e mi gettai sul suo corpo, cingendogli il collo con le braccia, cercando di sciogliere i suoi occhi freddi, e premetti le mie labbra sulle sue in un gesto folle dettato dall'istinto, dalla voglia di averlo, di essere sua.
Sconsiderata, folle e scellerata, ero letteralmente pazza.

Justin era cauto nei movimenti, incredulo quasi quanto me, ma oramai ero in ballo e volevo giocare; spinsi il mio corpo contro il suo e reagì all'istante: il bacio dapprima lento e delicato divenne un vero e proprio bacio pieno di foga, passione, un continuo perdersi e ritrovarsi, un intreccio di due lingue, uno scambio di sentimenti, di voglia di lasciarsi andare e paura di scottarsi.
Un incendio di eccitazione mi infiammò il basso ventre, spingendomi ad emettere un gemito basso e acuto, accompagnato da un'assurda richiesta folle e sconsiderata.

“Voglio fare l'amore con te, Justin.” Ansimai. “Qui, ora, con te, da lucidi, solo noi.” Socchiusi gli occhi, guardando le sue pupille dilatate dalla passione, il colore delle sue iridi color caramello in fiamme, eccitato, ansimante, stravolto. “Solo una volta, Justin, fai l'amore con me.
Fui travolta dall'intensità delle parole che io stessa avevo pronunciato, morivo dalla voglia di unirmi al suo corpo, di essere un'unica cosa con il mio migliore amico, di averlo dentro di me, di avvolgerlo, averlo, sentirlo mio, solamente mio ed unicamente mio.
Justin strabuzzò gli occhi meravigliato o, forse, scioccato.
Mi scrutò, trapelandomi con il suo sguardo liquido, forse alla ricerca di un gesto che significasse che sì, le sue orecchie avevano ascoltato il vero, volevo fare l'amore con lui.

“Liz, piccola...” Ansimò,  e quel piccola risultò come poesia tra le sue labbra, dolce, delicato, sincero.
Lo volevo, lo desideravo, fanculo i timori, le paure, le problematiche, lui voleva me ed io volevo lui, null'altro importava.
Mi portai le mani ai lembi della felpa che indossavo e la sfilai senza avere ripensamenti: non mi ero mai sentita sexy, ma in quell'esatto istante mi sentii scottare.
I suoi occhi ispezionarono ogni lembo di pelle nudo, non portavo quasi nulla addosso, tranne un paio di miseri slip bianchi e semplici; le sue iridi si dilatarono e guardò quel pezzo di stoffa tra le mie gambe tanto intensamente da poter quasi farlo scomparire.

“Sono qui Justin, prendimi.” Lo pregai, con la voce smorzata dall'eccitazione.
In un arco di tempo quasi nullo la situazione si capovolse: Justin mi spinse di schiena sul letto e mi assalì proprio come un predatore assale la propria preda: affamato. 
Emisi un gemito troppo acuto non appena spinse il suo bacino contro il mio, il suo petto caldo contro il mio seno nudo, e le sue labbra perse sulle mie.

“Oh Liz, Liz.” Sussurrò, mentre le sue labbra scendevano a baciarmi il seno con adorazione e venerazione.
Mi inarcai sotto le sue attenzioni, mentre il centro del mio corpo tremava dalla voglia di accoglierlo dentro di se, dalla voglia di riempire il vuoto dentro di me.

Provavo quasi vergogna dall'intensità delle emozioni fisiche ed emotive che provavo; mi sentivo sciogliere tra le sue braccia, fra le sue carezze e sui baci lungo il mio corpo, fra i gemiti e incitazioni.
Mi sentivo tremare intimamente, fremere, soprattutto quando il tessuto dei suoi boxer si scontrò contro il mio bacino oramai denudato.
Legai le gambe al suo bacino, col desiderio di attenuare almeno un po' quella voragine di eccitazione che mi attanagliava, e lo spinsi contro di me.
Ma lo volevo dentro di me.

“Justin.” Gemetti, con un verso quasi gutturale, la mia voce nascondeva un chiaro invito.
Oramai anche lui era privo di qualsiasi indumento. “Dillo che mi vuoi Liz.”

“Justin..” Ripetei, in chiaro tono di preghiera.
“No Liz, voglio sentirtelo dire.” Sussurrò, le labbra contro le mie.
Lo guardai nei suoi occhi color caramello, carichi di voglia, di bisogno, di calore.
Soffiai leggermente sulle sue labbra, in un chiaro gesto di timidezza.
Spinsi il bacino contro di lui. “Ti prego Justin...” Sussurrai. “...ti prego.”
“Oh Liz.” Sussurrò, e nello stesso istante mi penetrò con una spinta forte e decisa.
Boccheggiai, restando paralizzata dal bruciore fortissimo.
Il ricordo del dolore che avevo provato la notte del mio sedicesimo compleanno era nulla rispetto al dolore reale, persistente e intenso che mi infiammava il ventre.
Justin si era chiaramente accorto del mio dolore. “Dimmi tu quando posso continuare.”
Una lacrima mi rigò il volto, involontaria e incontrollata, non volevo assolutamente rovinare la bolla di passione che ci aveva avvolti.
Feci un piccolo cenno di assenso.
Sentii il suo tocco caldo accarezzarmi la guancia, in un tenero gesto di comprensione.
Lo sentii uscire lentamente, con delicatezza, ma nonostante ciò il bruciore non si attenuò.
Non mi importava del bruciore, del dolore e delle lacrime, avere Justin dentro di me era ciò che bramavo di più al mondo.
Il bruciore resisteva, spinta dopo spinta, ma un leggero piacere iniziava a nascere dentro di me.
Non sapevo riconoscere se fosse un piacere fisico o mentale, ma seppi riconoscere i brividi che provai ad averlo dentro di me.
Ad avere le sue mani calde contro il mio collo.
Ad avere le sue labbra sulla mia fronte.
Ad averlo con me. Dentro di me. Contro di me.
Le goccioline di sudore gli contornavano la fronte, le labbra socchiuse per i gemiti, gli occhi impressi nei miei.
Era bellissimo.
Lo fissai o, meglio, lo ammirai, mentre usciva dal mio corpo e raggiungeva l'apice del piacere, la pace dei sensi, il piacere superiore.
Mi sentivo completa, non usata, ma in pace con me stessa e con il mondo.
“Dio Liz, che mi fai.” 
Lo guardai, sorridendo.
“Però” osservò “Qui c'è ancora qualcuno da soddisfare..” 
Un bacio sul collo, uno sul seno, uno sullo stomaco, uno sull'ombelico...
...poi toccò a me gridare dal piacere.
 
 
 
 

* * *
 


Non so neanche con che parole iniziare, se non con lo scusarmi.
Scusate perché il mio modo di scrive è degradato.
Scusate perché è passato più di un anno dal mio ultimo aggiornamento.
Scusate perché sono stata una delusione per me e per voi.
Scusate perché mi avete sempre dato il vostro sostegno, anche quando non l'avrei meritato.
Però, è stato proprio quel sostegno a spingermi ad aggiornare proprio qui, ora, adesso.
Il capitolo non è dei più lunghi perché vorrei prima vedere se c'è ancora qualcuno che mi segue e capire se devo continuare.
Se mai qualcuno mi seguirà, sarò grata di continuare con voi, questa volta senza far aspettare un anno.
Scusate, 
spero che qualcuno ci sia ancora a seguirmi.

♥♥♥



 
   
 
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