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Autore: Elisewin Ci    05/11/2013    14 recensioni
Damon e Elena a casa Salvatore in una notte di neve.
Damon è stanco dei sensi di colpa di Elena per la morte di Bonnie e dei suoi tentativi di far tornare la memoria a Stefan.
Elena soffre la lontananza di Damon.
Cosa succede in una notte di Natale dopo gli avvenimenti della 5x05?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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"Non ti ho mai vista più viva di così - me l'hai detto qualche mese fa, te lo ricordi? Ripetimelo anche stanotte, adesso, in questo momento. Ti prego"

È notte fonda, Elena si è svegliata da sola, nel letto di Damon, persa tra quelle lenzuola rosse, impaurita dalla sua mancanza vicino a lei. Ha sceso le scale lentamente, stretta nella sua camicia nera e ha seguito il suono piacevole del pianoforte.

Infatti Damon è lì che suona, sfiora con forza i tasti bianchi e neri, mentre muove appena la testa seguendo il ritmo di quella ballata malinconica, con picchi acuti di una cattiveria feroce che finisce per far sobbalzare il cuore di Elena, aumentando il suo malessere.

"Damon..." - resta lì, immobile, appoggiata contro il muro portante dell'enorme arco che si apre sul salotto di casa Salvatore - "Damon... Damon mi senti?"

E piano la musica si affievolisce, le spalle dell'uomo placano i movimenti e le luci dell'albero di Natale miste al fuoco del camino riscaldano la stanza di un'attesa impossibile da rimandare.

"Sono qui"

"Lo so Elena. Ti ho sentita scendere" - rigira tra le mani il bicchiere di bourbon facendolo tintinnare con il ghiaccio, mentre lo butta giù tutto d'un sorso.

"Mi sono svegliata da sola"

"Non riuscivo a prendere sonno. Non hai fatto altro che agitarti, era una tortura restarti accanto" - sorride, accattivante, provocandola.

"Ripetimelo"

"Cosa?"

"Mi hai sentita"

Si avvicina lento al volto della donna, i loro nasi vicini e i sospiri di Elena che aumentano, il petto si alza e Damon sfiora appena la pelle morbida tra i suoi seni. "Non ti ho mai vista più viva di così"

"Non abbiamo fatto l'amore stanotte"

"E quindi?" - sgancia un bottone della camicia, lentamente, con cura, attento a toccarla piano, mentre la sua bocca resta vicina a quella di Elena lo spazio necessario per percepire il suo respiro addosso senza toccarla davvero.

"Vuoi sempre fare l'amore con me"

"Tu pensi troppo"

"Ripetimelo ancora. Un'altra volta"

"Non ti ho mai vista più viva di così" - Damon sgancia del tutto la camicia e la apre, lasciando scorrere piano lo sguardo sul corpo nudo della sua donna - "e non ti ho mai vista più bella e più seducente di così"

"Ancora. Ancora. Ancora. Ripetilo all'infinito Damon"

"Cosa succede Elena?" - risistema i suoi capelli, accomoda qualche ciocca ribelle dietro le sue orecchie delicate, soffermandosi con attenzione con le dita lungo tutti i suoi contorni.

"Sono inquieta"

"Lo vedo"

"Bonnie è morta e... Stefan non è più Stefan"

"Riporterò Bonnie da te"

"E Stefan?"

"A quello puoi pensarci da sola, puoi continuare a portarlo in giro per il viale dei ricordi ogni giorno, come fai da mesi ormai" - e Damon si volta, uno scatto deciso, e lancia il bicchiere contro il muro. Un tonfo sordo. Rumore di vetro ovunque. E continua a non guardare Elena, si allontana da lei per raggiungere la finestra e fermarsi ad osservare la neve cadere. Piccoli fiocchi bianchi su piccoli fiocchi bianchi. Che nessuno disturbi quel silenzio. Ed è così che, come Elena muove un passo nella sua direzione, finiscono a terra anche tutti i libri posati sulla scrivania. Insieme ai suoi nuovi diari, tutto per terra, pagine aperte, piegate, pagine di vita gettate come se fossero solo un dolore sordo da scavalcare. E in un attimo, velocissimo, Damon esce sbattendosi la porta alle spalle.


- POV ELENA -

Lo aspetto, rannicchiata sul divano, aspetto che rientri da questa gita fuori porta e cerco di scacciare la paura che se ne sia andato per sempre. Potrebbe farlo e non potrei biasimarlo. Lascio che il fuoco mi calmi, che il calore mi coccoli, che il suo odore nella camicia che porto addosso, riesca a calmarmi.


- POV DAMON -

"Non muoverti, non urlare. Non avere paura non ti farò male" - e mi getto sulla vena della nuova cameriera del Grill che stasera si è imbattuta su di me restando a lavoro oltre l'orario di chiusura.

"Damon lasciala andare"

Ma io non ascolto, continuo a succhiare quel sangue caldo come se fosse la mia unica possibilità di salvezza.

"Damon così la ucciderai"

"Ma chi è che sta cercando di...?" - mi volto, lasciando cadere a terra il corpo inerme della ragazza - "bene Silas, non hai finito con i tuoi giochetti? Cosa vuoi adesso?" - e spintono senza paura quello stregone mezzo vampiro con le sembianze del mio amico Alaric - "andate tutti al diavolo!" - spalanco la porta con una spallata e lascio che l'aria fredda di neve calmi il battito impazzito del mio cuore. Ho voglia di sangue. Ancora sangue. Stanotte ho voglia di prosciugare una vena e uccidere qualcuno.

"Armadietto 42 e bourbon? Credo tu ne abbia bisogno"
Sgrano gli occhi, incredulo, e in un attimo stringo il mio amico in un abbraccio. Posso sentirlo. È vivo, addosso a me.

"Dannazione! Cosa ci fai qui?" - e sorrido, di un sorriso malinconico e buono che aumenta il dolore sordo che sento dentro.

"Credo che Tessa si diverta a giocare con la magia... sarò qui per non so quanto ancora. Forse pochi attimi"

"E sei venuto al Grill"

"No, ero a casa tua. Ti ho visto distruggere tutto davanti agli occhi di Elena. Non farlo Damon"

"Sto tornando ad essere troppo impulsivo"

"Lei ama questo lato di te. Credo che lo protegga con cura" - Alaric sorride, bonariamente, ma so che vorrebbe solo spezzarmi il collo per aver spaventato Elena - "ma non farlo più davanti a lei, mai più Damon"

"Mai è un tempo lungo per un vampiro"

"La stai perdendo amico"

"È così evidente anche dall'altro lato? Fatti gli affari tuoi amico. Cambia canale, scopati Lexi, ci sa fare la vecchia amica di Stefan... a proposito, come se la passa?"

"Dio Damon, Elena ti ha fatto notare che hai smesso con le maratone di sesso... finirà per implorare Stefan" - lo colpisco, forte, su una spalla, e posso sentirlo davvero.

"Ti sento. Sei davvero qui e... sei coperto di neve" - una morsa stringe il mio stomaco, stringe forte il mio dolore, tutto l'amore che sento, tutta la mancanza che ho del mio amico - "andiamo a casa Alaric... abbraccia Elena, prova a parlarle tu"

"Rendila felice Damon. Sei l'unico che può farlo davvero. Falla vivere libera ma non abbandonarla mai"

"Andiamo. Forzo il furgoncino di Donovan... non si offenderà per un piccolo prestito"

"Damon.. sei il suo unico punto di riferimento"

Riesco ad aprire la portiera, ma appena mi volto Alaric non c'è più. Alzo gli occhi al cielo, maledico Tessa e sento la neve sul mio volto. Meglio così, i fiocchi si confondono bene con le lacrime che non riesco più a trattenere.

 

- POV ELENA -

"Sei tornato" - gli corro incontro e mi stringo forte al suo corpo, finendo per bagnarmi tutta. Sfioro appena il sangue che ha sulle labbra e capisco che è stato a caccia senza di me. Porto il mio dito alla bocca e posso sentire il sapore buono di sangue ancora caldo. Ha bevuto da una vena. Magari da più di una. E lo colpisco forte, uno schiaffo ben assestato che risuona secco nell'atrio.
"Non scappare mai più"

"Non darmi ordini Elena" - sfila la maglietta bagnata, gettandola a terra superandomi - "hai risistemato tutto" - sussurra.

"Si, mentre ti aspettavo" - sono agitata, mi massacro le mani senza trovare pace - "Damon... Damon dimmi la verità. Perché hai provato ad uccidere Katherine?"

"Ho dato la cura a Silas, Elena" - sospira forte, trattenendo la rabbia - "cosa c'entra adesso?"

"Ti ho chiesto un'altra cosa. Tu... tu vuoi che lei muoia?"
 

- POV DAMON -

"Di cosa stai parlando Elena?" - mi volto verso di lei, ancora lì, con la camicia aperta e il corpo coperto di brividi, mentre distrugge il suo labbro inferiore mordendolo senza sosta. È agitata e in un attimo comprendo chiaramente le sue paure - "Elena... Elena non mi importa niente di Katherine. Che viva che muoia, che sia felice o disperata... io amo solo te" - sfioro piano la sua guancia e lei alza quegli occhi enormi sul mio viso - "non scapperò mai più"

"Mi dispiace di averti ferito Damon, ma Stefan è importante per me"

"Lo è per noi, va bene?E' importante per noi" - sorrido cercando di tranquillizzarla, è così bella per me, è così bella e disarmante anche quando è remissiva.

"Non lasciarmi mai più a letto da sola"

"Non succederà più" - e finalmente la bacio, piano, lasciando cadere la camicia a terra per trovare i nostri corpi umidi di neve a contatto.

"Sul pianoforte Damon. Prendimi sul pianoforte" - ansima Elena contro di me, già in preda all'eccitazione, incapace di controllare il suo respiro irregolare.

"Ehi ehi... tu hai bisogno di nutrirti"

"Non voglio una sacca di sangue Damon. Voglio te"

"Bevi dalla mia vena. Nutriti di me" - e porto il polso all'altezza della sua bocca, mentre con l'altra mano disegno lento i contorni del suo viso che cambia gradualmente, e io lo amo così tanto, io la amo così tanto quando si lascia andare su di me, crollandomi addosso. Sostengo il corpo nudo di Elena mentre un piacere inconfessabile mi assale. Lei sta bevendo il mio sangue, e un appagamento misto a eccitazione si impossessa di me. Apro gli occhi e la vedo, disinibita e istintiva, non riuscire a staccarsi dal mio polso.

"Piano piano... Amore lasciami andare" - e sento i suoi canini uscire dalla mia pelle, per poi perdermi completamente sul suo viso sporco del mio sangue. Non mi è mai sembrata così bella e così vera, così viva, da quando la conosco.

"Come mi hai chiamata?"

"mmm non lo so. Hai le allucinazioni?" - scherzo, imbarazzato, per quella piccolezza uscita dalle mie labbra.

"Voglio fare l'amore sul pianoforte Damon. Adesso"

Sorrido, felice, contro le labbra della donna che amo, mentre la lascio libera di sganciare la cerniera dei miei jeans, per poi sentire un pizzico secco sul mio collo. Elena mi sta mordendo, piano, e succhia lenta ancora il mio sangue. Così in un attimo, stordito, la porto sul pianoforte facendomi spazio tra le sue gambe.

"Elena... Elena io..." - e non riesco a trattenermi, avrei voluto amarla lentamente, ma come ogni volta è lei che detta modi e ritmi, e io non riesco mai ad obiettare. Mi spingo dentro di lei, in un piacere che non credevo di poter provare. Entro ed esco dal suo corpo mentre il mio sangue scivola dentro la sua gola. Elena prende tutto, in un tutt'uno che sarei incapace di dividere.

"Damon..." - mi guarda, allacciando le sue gambe alla mia vita, mentre un rivolo di sangue scende giù lungo il suo collo, e in un attimo, privo di controllo, mi getto su di lei, mescolando nella mia bocca il sapore del mio sangue col suo, che arriva in un attimo a stordirmi del tutto appena affondo i denti nella sua pelle delicata - "non smettere, non smettere, non smettere..." - e più la sento pregarmi, più affondo dentro di lei, fino a quando Elena stringe forte su di me e geme decisa, inarcando la schiena e scoppiando in un riso liberatorio, che mi porta ad esplodere invaso dal piacere.
Tremo.
Tremo e non riprendo contatto con la realtà.
Inebriato dal profumo e dal sapore di lei, che delicata e appassionata continua a muoversi, lenta, sotto di me, per poi accarezzarmi piano i lineamenti, aspettando che il mio viso torni normale.
"Sei così bello... sei così bello e perfetto quando mi mordi..."
"Non ti avevo mai morsa così" - e ho paura, perché di paura si tratta, paura di dire o fare qualsiasi cosa non possa piacerle.
"Fallo tutte le volte che vuoi" - e mi sorride, sorride a me, con quel sorriso aperto e dolce che fin dal primo momento ha smosso il mio cuore ferito liberandolo dalle mie ossessioni.
Scivolo lentamente fuori dal suo corpo, risistemo i miei pantaloni e prendo una coperta rimasta, distratta, sul divano e la sistemo intorno al corpo di Elena prima di prenderla in braccio.

"Cosa fai?"

"Ti porto fuori" - le bacio i capelli e lascio che il suo profumo entri dentro di me per placare il battito irregolare del mio cuore. Apro la porta e mi siedo sui gradini del portico, stringendo forte il suo corpo a me - "mi piace la neve"

Elena sistema la sua testa sulla mia spalla e sorride, con gli occhi lucidi di gioia e... amore.

"Grazie per... avermi fatto addobbare l'albero di Natale, e le lucine, e la ghirlanda alla porta, e per avermi fatto invitare tutti da noi per Natale, e grazie per la neve, sono quasi convinta che sia stato tu a portarla da me"

"Non devi ringraziarmi... è normale per me..."

"...farmi felice?"

"Farei di tutto Elena"

"È per questo che a volte ho paura"

"Sono un essere terribile lo so"

"Sei un uomo totalizzante Damon" - e resto in silenzio, incapace di esprimere qualsiasi sentimento mi monti dentro - "Sai che guardavo 'Pretty woman' con mia madre da piccola? Lo guardavo sempre nel periodo natalizio... ogni pomeriggio"

"Niente male Julia Roberts" - scherzo, sapendo benissimo perché i suoi occhi improvvisamente brillano così tanto.

"Neanche Richard Gere al pianoforte" - mi provoca mordendo piano il mio labbro inferiore.

"Elena..." - gemo un attimo, per poi allontanarla da me con gentilezza e accarezzarle il collo, proprio lì dove l'ho morsa nutrendomi di lei - "adesso ho capito perché insistevi tanto per fare l'amore..."

"...sul piano? Si. Ma tu sei molto molto molto meglio di qualsiasi Richard Gere al mondo"

"E tu... sei addirittura meglio della neve, e del Natale, e del sangue"

"Credevo non ti piacesse il Natale"

"Con te... ho imparato ad apprezzarlo"

"Non scappare più Damon"

"Mai più Elena, mai più" - e lei mi bacia con dolcezza, come se fossi davvero la cosa più preziosa della sua vita - "anche perché... Alaric non me lo perdonerebbe mai"

"Alaric?" - resto in silenzio un attimo, beandomi del suo stordimento, ed è stupenda col volto arrossato, stretta a me sotto una coperta con qualche fiocco di neve spinto dal vento sui suoi capelli.

"Si, è passato a trovarmi prima. Mi ha rimesso in riga... pare che Tessa abbia abbassato il velo per qualche minuto abbondante"

"Davvero?" - e si attacca alla mie spalle, premendo forte con le unghie su di me.

"Si. Ti guarda sempre Elena" - mando indietro i suoi capelli per prendere il suo viso tra le mani - "credo sia qui anche adesso, sempre tra i piedi, magari mi sta facendo i complimenti per la mia performance di poco fa" - e rido, baciando piano il suo zigomo, la punta del suo naso, la sua mascella dolce.

"Mi manca Damon"

"Anche a me Elena, anche a me. Ma lui... lui è sempre qui"

"Meno male ci sei tu... con la neve, a Natale... pronto a salvarmi sempre. Anche da me stessa" - e allora la stringo più forte, pensando che la vita ha esaudito davvero il mio desiderio più prezioso.





 

- Note dell'autrice -

Salve a tutti! Una One Shot Delena uscita fuori sulle note del mio iphone da una notte insonne.. e dalla scena al Pianoforte di uno dei miei film preferiti "Pretty Woman" :) Spero vi piaccia... Un abbraccione a tutte!

E se vi va, nella sezione Cast Vampire Diaries passate a leggere la mia fanfiction su Ian e Nina dal titolo "Visionaries Award"

xoxo Elisewin

  
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