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Autore: Kinpatsuchan    20/04/2008    2 recensioni
[Il Diamante Azzurro - Capitolo Extra] …mi disse che forse, in questa dimensione, esistono ancora persone importanti, necessarie, più preziose degli altri. Mi disse che forse ci sono ancora persone da dover difendere fino al limite delle proprie possibilità, perché sono quelle che si oppongono al male e fanno trionfare la giustizia e l’amore… Persone come te.
Genere: Malinconico, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heilig

Altro capitolo extra della mia ff Il Diamante Azzurro. Canzone dei Tokio Hotel, Heilig; nel testo sono presenti anche versi tratti da Sacred, la versione inglese della canzone stessa.

 

Il Diamante Azzurro

 

Capitolo Extra

 

 

Heilig

 

Si avvicinò piano al ragazzo, attenta a non fare rumore: non voleva disturbare il suo sonno. Sembrava quasi stare bene, tranquillo nei sogni in cui stava vivendo, dimentico delle ferite che gli affliggevano la carne.
Gli andò vicino, si inginocchiò vicino al petto di lui ed intrecciò le dita a mo’ di preghiera; chinò appena il capo, facendo scivolare con più velocità due leggere stille che aveva sul bordo degli occhi. Queste le percorsero tutto il volto, fino ad accarezzarle le labbra, lasciandole quel sapore amaro e salato tipico delle lacrime; infine, esse caddero sul braccio del mezzo-demone.
- Shinju…
Quel sussurro le diede i brividi: tremò, sussultò addirittura… non aveva la forza di guardarlo negli occhi, nemmeno di alzare il viso contro il suo… ma doveva farlo, almeno questo glielo doveva. Kongouseki cercò di prenderle la mano, muovendo piano la propria; gli arti erano affaticati, ma la yasha gli offrì prontamente il proprio palmo, richiudendo poi quella stretta con l’altra mano.
- Amore mio… - Gli occhi di entrambi erano gonfi, tutti e due sapevano che quello, ormai, era un addio.
- Ti ho svegliato… mi spiace.
- No, va bene… Non sarei morto in pace, se prima non ti avessi vista davanti a me, sana e salva. – Un groppo alla gola non gli permise di parlare per qualche secondo.
- Sei così bella, amore mio…
Shinju scoppiò in lacrime, non riusciva nemmeno ad ascoltare quella voce, un tempo forte e squillante, ridotta ad un mormorio lontano che sembrava provenire dall’altro mondo.
- …vorrei poter rimanere sveglio, in questo momento, per sempre… per guardarti, per scrutarti, per parlarti in eterno… ma non posso. Tra poco dovrò andarmene, piccola mia… Abbandonare questa terra… per sempre…
Shinju scosse forte la testa, come per negare ciò che lui stava dicendo.
- È la verità, lo sappiamo entrambi…
 

 

 

 Ich halt mich wach für dich… / Rimango sveglio per te…
Wir schaffens nicht beide, / Non ce la faremo entrambi,
We can't hide the truth… / Non possiamo nascondere la verità…

 

 

- Perché l’hai fatto? – Le domandò lei tutt’a un tratto, senza nascondere il disaccordo. Lui la guardò dolcemente, quasi con compassione. – Per te… L’ho fatto per te. Stavi per andartene e io dovevo scegliere: la tua vita o la mia… Tutto qui.
Le accarezzò piano il volto, con il gesto stanco di una mano tremante, mordendosi le labbra per soffocare un gemito di dolore. – Non piangere, Shinju… Dimmi addio e vai dagli altri. Non soffrire ulteriormente per me, o non potrai andare avanti… Non stare qui a guardarmi mentre muoio, non aspettare che questo mare mi sommerga davanti ai tuoi occhi…
do che, in caso di necessità, fossero a portata di mano.


 

Ich geb mich jetzt für Dich auf, / Io mi sacrifico solo per te,
Mein letzter Wille hilft Dir raus / Il mio ultimo desiderio ti aiuterà ad andare
Bevor das Meer unter mir zerbricht… / Prima che il mare si frantumi su di me…
 

 

 

Lei gli afferrò la mano, stringendone le dita e premendole sulla propria guancia, fino a farsi male, così da non sentire il dolore che la stava tormentando dentro.
- Perché l’hai fatto? – Piagnucolava. – Potevi scegliere di vivere, non dovevi salvarmi… Non dovevi…!!!
- Ssssh… - La zittì lui. – Non potevo non salvarti… L’unica ragione per cui avrei potuto decidere di non farlo, sarebbe stata quella di sottrarmi alla morte; ma questo mi avrebbe comportato un’esistenza vuota… o peggio. Se tu avessi perso la vita, io non me lo sarei mai potuto perdonare, sarei stato perseguitato dai rimorsi e dai sensi di colpa; per non parlare del fatto che, senza di te, non avrei avuto più uno scopo. La mia unica felicità, la mia unica via, l’unica ragione di tutti i miei gesti, sei tu. Senza di te, io non sono nulla, e nulla valgo.
- Non… Non è vero, tu…
- Tu sei ciò che di più prezioso io abbia mai avuto. Tu sei sacra per me. Se tu fossi morta, il mio cuore e la mia anima ti avrebbero seguito, invece adesso sono sicuro di poter continuare a vivere anche dopo la fine di questo corpo, perché esisterò in te. E così il nostro amore non morirà mai, piccola mia, vivrà dentro di te… vivrà intorno a te… vivrà nel mio spirito che ti sarà per sempre accanto per proteggerti, così come il tuo ha fatto in tutti questi anni su di me… come una colomba…
Lei si chinò d’improvviso su di lui, abbracciandolo con delicatezza, per non fargli male, senza però accorgersi che il sangue di lui le stava imbrattando i vestiti; Kongouseki, dal canto suo, la strinse più che poteva tra le braccia.
- Sarò in ogni tuo gesto, in ogni tuo istante, come una seconda pelle, come una seconda mente… Come la tua stessa anima.
 


 

Remember… / Ricorda…
To me you'll be forever sacred… / Per me tu sarai per sempre sacra…
I'm dying, but I know / Sto morendo, ma so
Our love will live… / Che il nostro amore vivrà…
Your hand above, like a dove, / La tua mano sopra, come una colomba,
Over me… / Su di me…
Remember… / Ricorda…
To me you'll be forever sacred…! / Per me tu sarai per sempre sacra…!

 

 

 

Il Diamante cominciò a tremare piano, senza quasi accorgersene; Shinju, però, che aveva il petto premuto contro quello del ragazzo, lo sentiva vibrare sotto di se. Non sapeva cosa fare, non vedeva coperte vicino a se.
- Hai freddo? – Tirò su col naso. - Vado a prendere qualcosa per coprirti. – Disse piano, voltandosi e iniziando ad alzarsi.
- No! – Gli rispose lui, trattenendola per un braccio. – Rimani qui, accanto a me… Il freddo se ne va da sé, mi basta sentirti parlare per sentire caldo… Ogni parola che dici, ogni frase che pronunci, per me è come un’ondata di calore. – Fece una piccola pausa. Ogni suo silenzio era come una caduta nella tomba. – Ogni tuo respiro, per me, è la salvezza… Tu mi salvi l’anima… e il cuore… respirando… vivendo… – I loro respiri erano aumentati a dismisura. – Ti prego…
- Continua a vivere… Vai sempre avanti… Perché un giorno, ne sono certo… un giorno ci rivedremo…
 


 

Du brichst die Kälte / Tu vinci il freddo
Wenn Du sprichst… / Quando parli…
With every breath you take, / Con ogni respiro che fai,
You save me… / Mi salvi…
I know that one day we'll meet again, / So che un giorno ci incontreremo di nuovo,
Try to go on as long as you can, / Cerca di andare avanti più che puoi,
Even when the ocean breaks apart / Anche quando l’oceano si infrangerà
Underneath you… / Sotto di te…

 

 

 

- Ama la vita più che puoi, anche… - Respirò a fondo. - …anche nelle situazioni peggiori…
- Non posso… senza di te… non posso…
- Sì, invece. – La fissò dritta negli occhi, con uno sguardo forte, ma nello stesso tempo di fiducioso e amorevole. - Io credo in te.
 


 

Ich glaub an Dich… / Io credo in te…

 

 

 

Lei riprese a piangere, e lui la fece stendere di fianco a se, con la testa poggiata sul suo braccio, ascoltando in silenzio i suoi singhiozzi e realizzando che quella era l’ultima volta, davvero l’ultima, in cui poteva farlo. Dopo qualche minuto, si sentì nuovamente pronto a parlare.
- Ascoltami bene, Shinju. Fin dal giorno in cui ti conobbi, tu sei sempre stata dalla mia parte, mi hai sempre aiutato e protetto. Ero ancora un cucciolo, allora, e sono cresciuto sotto la tua ala, fino a che i nostri ruoli non si sono ribaltati.
- R-ruoli?
- Quando ti ho detto che mi ero innamorato di te… Quando finalmente ci siamo dichiarati… Ricordi cosa ti dissi?
- Sì… - Sospirò lei. – Lo ricordo come fosse ieri. Mi dicesti che quando qualcuno possiede qualcosa che ha un grandissimo valore…
- …ha sempre paura di perderla… - Conclusero a due voci.
- Già… - Gli occhi gli brillavano: riascoltare la voce di quella ragazza era stato il suo desiderio per un tempo così lungo…
- È per questo che, fin da quel lontano giorno, io mi sono assunto il compito di proteggerti. Avrei sacrificato qualsiasi cosa per te… fino ad aver dovuto dare… la vita… E io non me ne pento, perché… Te l’ho detto… Tu vali molto più di me… di questo misero mezzo-demone – calcò le parole - che arranca nel pronunciare… flebili parole d’amore…
 

 


Du wirst für mich immer heilig sein… / Tu, per me, sarai sempre sacra…
Ich sterb für unsere Unsterblichkeit… / Io muoio per la nostra immortalità…
Meine Hand / La mia mano
Von Anfang an / Dall’inizio
Über dich… / Su di te…
 

 

 

- Tu sei speciale… e meriti… meriti di vivere più di chiunque altro…. Lascia che ti racconti… una cosa… - L’affanno gli impediva quasi di parlare.
- No, ti prego! Ti prego, non ti affaticare!!! – Lo implorò Shinju.
Kongouseki chiuse gli occhi, senza ascoltarla, preparandosi a narrare un ricordo che risaliva a tanti anni prima, quando lui viveva ancora con la propria madre nel villaggio in cui era nato. La rivedeva ancora giovane e bellissima, coi capelli castani, ma non scuri; gli occhi che tendevano dolcemente alla forma di una mandorla; la voce roca, ma materna e calda come nessuna mai ne aveva riascoltata… Le mani grandi lo avvolgevano e lo rassicuravano nelle notti tenebrose, proteggendolo dai suoi incubi ricorrenti, ma soprattutto dalle mani violente di chi non lo accettava. Era così, sua madre: proteggeva sempre i più deboli…
 

Ricordo che mia madre, quando ero ancora un cucciolo, mi diceva sempre di avere rispetto della vita, perché chiunque abbia vita su questo mondo - che sia un albero, un animale, un umano o un demone – chiunque è un dono dei Kami, e deve essere rispettato e protetto per principio.
Quando al nostro villaggio, però, ci cacciarono, mia madre cambiò: non era più la donna gentile e piena di vita che era sempre stata; era diversa, era fredda, era chiusa in se stessa. Benché cercasse di non darmelo a vedere, io capivo che soffriva perché non aveva più fiducia in nessuno. L’unico a cui tenesse ancora, ero io.
Un giorno, la mia innata curiosità ebbe la meglio, e mi indusse a chiederle perché era così triste. Lei mi rispose che aveva capito una grande verità, e cioè che tutti noi abbiamo, sì, lo stesso valore a questo mondo, ma che è un valore molto scarso, che nessuno vale tanto da dover essere protetto col sacrificio di altri…
A quel tempo, la mia testa era troppo preoccupata a trovare un modo per giocare, per poter pensare cosa volesse dire quella donna, e così accantonai quello che disse finché non fu lei stessa a ricordarmelo. E sai quando fu? Fu il giorno in cui arrivammo al tuo villaggio. O meglio, la notte che seguì il nostro incontro.

 

Kongouseki stringeva Shinju a se, come se avesse paura che lei se ne andasse, scivolando via in quel fiume di parole a cui la sua bocca dava voce; le sue mani la sentivano incollata a se, ma la sua testa la percepiva lontana mille miglia, come se ormai non potesse più raggiungerla nemmeno quello che lui stava dicendo. Eppure non poteva non continuare.
Non poteva non raccontare, o darle forza. Lui stava per morire, tutte le sue sofferenze avrebbero avuto termine, ma non quelle della ragazza. Doveva darle una ragione per continuare, per andare avanti in quella vita piena di sofferenze e, nel contempo, piena di gioie. La stessa Perla che, per lui, era la massima felicità.
Raccolse i pensieri e riprese il filo del discorso, mentre l’altra taceva, immobile tra le sue braccia indolenzite.
 

Guardandoti negli occhi, sentendoti parlare, rimase colpita dalla tua forza d’animo e della tua purezza. La tua onestà le diede nuova fiducia; la tua testardaggine, nuova forza. Mi disse che forse, in questa dimensione, esistono ancora persone importanti, necessarie, più preziose degli altri. Mi disse che forse ci sono ancora persone da dover difendere fino al limite delle proprie possibilità, perché sono quelle che si oppongono al male e fanno trionfare la giustizia e l’amore.
Persone come te.

 

Tacque per riprendere fiato, e, contemporaneamente, per poter permettere a lei di recepire il significato di ogni singola parola che lui aveva pronunciato. Ricominciò ad accarezzarle languidamente i capelli, godendo del dolce effluvio di gelsomino che il corpo della demone, come sempre da anni, emanava.
Le baciò la testa.


Ora capisci perché dovevo salvarti? Tu sei sacra, e non solo per me. Sei una sacerdotessa, hai salvato migliaia di vite nel corso degli anni, e centinaia di famiglie sanno di esserti debitrici. Se tu morissi, quante altre persone cesserebbero di vivere insieme a te? Tu sei molto più importante di me, che non sono altro che un guerriero.
Posso difendere, ma non posso curare.
Posso uccidere, ma non dare la vita.
Posso combattere, ma non posso salvare anime.
 

 

 

Ich glaub an Dich… / Io credo in te…
Du wirst für mich immer heilig sein… / Tu, per me, sarai sempre sacra…

 

 

 

- So che puoi farcela anche senza di me. Va’ solo avanti, lo scorrere del tempo viene in tuo favore, se non andrai controcorrente: non rivangare il passato, non rimpiangere quello che c’era. Guarda al futuro, vivi ogni giorno il presente, mantieni solo quei dolci ricordi che mi terranno legato a te, e grazie ai quali non me ne andrò…

 

 

Forever you, / Per sempre tu,
Forever sacred… / Per sempre sacra…
Forever you, / Per sempre tu,
You'll be sacred… / Sarai sacra…
 

 

 

- …sarò sempre dove tu sarai, venerandoti e amandoti come la più santa dei kami, come la più preziosa delle reliquie, come la più timida e schiva, ma incredibilmente potente, forza del bene. Come il sacro oggetto del mio più profondo amore.

Non c’era più nulla da dire, o forse era semplicemente finito il tempo per pronunciare altre parole, fatto sta che il ragazzo si ammutolì, perso di nuovo tra i suoi pensieri. Shinju lo guardò da sotto il mento, realizzando ancora una volta la bellezza statuaria di quell’angelo fattosi mezzo-demone. Gli guardò i capelli, scuritisi, che ricadevano sul viso infastidendogli gli occhi diventati verdi; gli osservò le mani, quelle grandi e forti mani che l’avevano tante volte protetta e ancora più volte stretta con passione; gli sfiorò, con lo sguardo, le piccole orecchie umane… Ecco cosa le mancava di più, della forma semi-demoniaca del ragazzo: le tenere orecchiette da leone che la folta chioma spesso nascondeva, ma che l’avevano sempre affascinata.
Infine, seguì il movimento delle palpebre, che le tolsero la luce delle due gemme incastonate in quel prezioso viso, finché esse non tornarono a riflettersi negli occhi di Shinju stessa.
- Adesso vai… - Sussurrò l’hanyou con un fil di voce. – Il tuo mondo si sta allontanando da me… I tuoi occhi speranzosi si fanno sempre più lontani… Tra poco non li vedrò più… Le onde di questo mare mi avranno portato definitivamente alla fine del mio percorso, ai fondali di questa immensa vita…
- Kongouseki… - Mormorò piano la yasha, vincendo il groppo alla gola. – Ti prego… Non mi abbandonare…
- Sto sprofondando… Non riesco più… - Il suo sguardo era vuoto. – Non riesco più a vederti… Dove sei?
- Sono qui, amore mio, sono vicina a te! – Si affrettò lei a rispondere.
- Già… Sono io, ormai, che sono troppo lontano… - Affermò lui, chiudendo definitivamente le palpebre.

 

 

 

Ich schau durchs Meer (In your eyes) / Guardo attraverso il mare (Nei tuoi occhi)
Und seh Dein Licht (I see the hope) / E vedo la tua luce (Vedo la speranza)
Über mir… (I once knew) / Su di me… (Che un tempo conoscevo)
Ich sinke… / Sprofondo…
Ich sinke… / Sprofondo…
Weg von dir.. / Lontano da te…

 

 

– Shinju, ti prego… Vattene via… Non aspettare che muoia sotto i tuoi occhi…
- Ma…
- Vattene e non voltarti. Ormai me ne sto andando, e tu devi allontanarti da me senza rimpianti… senza tristezza… senza dolore.
- Non puoi chiedermi di… di…
- Non ti chiedo di dimenticarmi, ma devi andare avanti senza più guardarti indietro… senza pensare più a come sarebbe stato… Ricorda solo me e te. Ricorda solo l’amore…
- Non ce la posso fare…

 


Schau mir nicht mehr (Don't turn around) / Non guardarmi più (Non girarti)
Hinterher… (You'll see) / Dopo… (Vedrai)

 

 

 

- Sì, invece. Credi in te, perché io ci credo! Io sono sicuro che tu puoi farcela! Non dimenticare…

 

 


 Glaub an Dich…! (You can make it) / Credi in te…! (Ce la puoi fare)
Ich glaub an Dich…! (Never forget) / Io credo in te…! (Non dimenticare)

Du wirst für mich immer heilig sein… / Tu, per me, sarai sempre sacra…
Ich sterb für unsere Unsterblichkeit… / Io muoio per la nostra immortalità…
Your hand above / La tua mano sopra

Like a dove… / Come una colomba…

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Il gruppetto si voltò verso i due, notando che la demone si stava allontanando da Kongouseki. Le ragazze corsero verso di lei, mentre Inuyasha e Miroku si diressero verso il ferito. La volontà di lui che Shinju non lo vedesse morire, non si compì: l’hanoyu dai capelli argentati non riuscì nemmeno a dirgli addio, che Kongouseki spirò, pronunciando la sua ultima parola d’amore per colei da cui nulla poteva separarlo, se non quell’estremo sacrificio.
- Aishiteru… - L’ultima sillaba coincise coll’ultimo respiro, e con l’ultimo sguardo di lei, che non era riuscita a non voltarsi.
Tutto quello che accadde dopo, non è molto chiaro. Si racconta che l’anima del giovane se ne andò udendo il dolore di chi l’aveva amato, ascoltando gli urli strazianti di un cuore che non aveva più nulla di cui nutrirsi.

 

 

 

Und irgendwann / E un giorno
Führt das Meer / Il mare ti condurrà
Dich zu mir… / Da me…

 

 


Le onde si infrangono ancora sul ricordo di chi è vivo, e che ancora sente ripetersi la promessa fatta un tempo. La speranza ancora viva nel cuore, la volontà che quel mare che li ha separati, li riunisca ancora una volta. Che la vita vinca sulla morte…

 

- Continua a vivere… Vai sempre avanti… Perché un giorno, ne sono certo… un giorno ci rivedremo…
- Un giorno, questo mare ti riporterà da me.
 

  

 

Ich glaub an Dich… / Io credo in te…
To me you'll be forever sacred… / Per me tu sarai per sempre sacra…
Du wirst für mich immer heilig sein… / Tu, per me, sarai sempre sacra…
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん

 

Voilà! ^___^

^_^'

-_-'

o_o'

O_O'

O__O

Ok, ok, vi prego non mi picchiate!!! Lo so, lo che vi stava simpatico, ditelo a me… Il mio pucci-pucci… È spirato… ç_ç Ammmore mio…
La cosa che mi dispiace di più, però, è non essere riuscita a raccontare il fatto come avrei voluto… Voi sapete che non sono io a creare la storia, ma è lei che fa tutto da sola… Beh, quando ho immaginato questo capitolo, era talmente commovente, che mi sono messa a piangere da sola! (Poi mi chiedo perché mi prendono sempre per pazza…) Avrei voluto trasmettere lo stesso sentimento che ho provato io, ed è un peccato che non ci sia riuscita.
Chiedo scusa a tutti coloro, soprattutto a Koneko, che mi avevano chiesto e che si aspettavano un lieto fine…

Grazie già da ora a chi ha letto la SF e a chi commenterà… Soprattutto a chi lo farà senza minacciarmi… ^_^'
Un bacione, e al prossimo capitolo del Diamante! :)

Kinpa

  
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