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Autore: Lady Po    05/11/2013    7 recensioni
Tormentata per la fine della relazione con Joshua, Leila si ritrova a dover affrontare una nuova grande novità: trasferirsi nell'appartamento del migliore amico del padre, l'affascinante trentenne Seth Douglas, per l'intera estate. Potrà una vecchia cotta adolescenziale trasformarsi in qualcosa di più? L'unico modo per liberarsi di una tentazione è davvero cedervi? buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Somebody that I used to know
Capitolo diciottesimo
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Scruto pensierosa le mura bianche dell’appartamento di Seth: sono tornate a essere candide e immacolate come prima del mio arrivo. Ho accuratamente strappato via foto, poster e cartoline; nessun dettaglio è stato trascurato.
Le valigie stazionano in un angolo, insieme al beauty-case e alla tracolla colma di libri.
«E’ appena arrivato il taxi di tuo padre. Tra poco sarà qui.»
Quella voce calda e gutturale giunge inaspettata al mio orecchio. Seth emerge dal buio del corridoio: pallido, vestito di un semplice jeans e una camicia bianca talmente stropicciata da sembrare uno straccio.
«Uh huh» replico, atona.
«Sarà strano non averti più tra i piedi» mormora, in tono pacato.
«E’ vero.» confermo, cercando il suo sguardo.
«Non ti abbandonerò Leila. Avrò cura di venirti a trovare ogni qualvolta lo vorrai» afferma, cominciando a rovistarsi nelle tasche. Provo inutilmente a indovinare cosa stia cercando; l’imbarazzo fende l’aria.  
«Questo è un regalo che avevo acquistato per te prima di…prima di tutta questa situazione» continua, porgendomi una scatoletta di velluto blu sulla quale è inciso il logo di una famosa gioielleria. Osservo quel pacchetto con occhi increduli e scuoto il capo con l’espressione seria: «Non posso accettare.»
Seth ignora le mie parole, poggiandomi delicatamente la mano sulle labbra.
«Aprilo.» ordina poi, incatenando quegli occhi blu cobalto ai miei.
E quell’imperativo ha l’effetto sperato: quel tono fermo e deciso m’induce ad aprire la scatolina che tengo tra le mani.
Uno splendido paio di orecchini in corallo che ricalca le fattezze di una rosa delicata, fa capolino dal piccolo involucro blu.
Sento affluire il sangue al viso e le gote imporporarsi per via dello stupore che mi ha provocato la visione di quell’oggetto tanto prezioso.
Quando alzo lo sguardo e incontro quello di Seth, prendo in considerazione l’idea di abbracciarlo, stringerlo forte a me.
Lui sorride impercettibilmente, quasi non si aspettasse altra reazione da parte mia.
«Sono meravigliosi. I-o, io non so come ringraziarti…» balbetto incautamente, sbandierando così ai quattro venti il mio disorientamento.
L’abbraccio che ricevo di seguito è totalmente inaspettato. La stretta di Seth è rassicurante, emana calore. Riesco a percepire tutti i muscoli rilassarsi, e i nostri profumi fondersi irrimediabilmente.
«Ti amo» sussurra al mio orecchio, mentre il suono del campanello si fa spazio nel silenzio della casa.
Ci distacchiamo all’istante ma quelle parole continuano a riecheggiare nella mia testa infinite volte. Continuano a vorticare nel mio cuore, persino quando mi ritrovo davanti alla figura di mio padre.
«Ciao tesoro» esordisce Ryan Robert in tutta la sua folgorante bellezza.
Indossa un paio di pantaloni in mussola grigio chiaro e una camicia dalle tinte azzurre che slancia la sua figura. Un accenno di barba conferisce al suo volto un’aria matura, così come i capelli perfettamente pettinati all’indietro.
«Ciao papà» rispondo qualche secondo dopo, sfoggiando un sorriso teso.
«Allora volete spiegarmi cosa è successo? Leila hai dato noia a zio Seth?» riprende mio padre, guardando entrambi con aria interrogativa.
Seth sospira pesantemente, passando in modo esasperato una mano tra i capelli corti e spettinati mentre io trattengo il respiro in attesa di trovare il coraggio necessario a raccontare tutta la verità.
«Allora…?» la voce di mio padre sembra alzarsi involontariamente mentre alterna lo sguardo tra me e il suo migliore amico.
«Ryan, tua figlia ha conosciuto la sua madre biologica» sbotta infine Seth.
Mio padre non dice nulla; lo sguardo perso nel vuoto, quasi assente.
«Leila non poteva sapere…» mormora quasi stesse riflettendo ad alta voce.
«Come diavolo è riuscita a trovare mia figlia?» chiede bruscamente mio padre con un cipiglio tutt’altro che sereno in viso.
«Sono andata a letto con il suo compagno: Liam Cooper» m’intrometto, osservandolo sbiancare.
«Tu cosa?» sibila lui di rimando, agguantandomi un braccio per avvicinarmi a sé.
«Ho frequentato Liam Cooper e ci sono andata a letto insieme. Da poco ho scoperto che è, o era, il compagno di mamma. Mi dispiace papà» sussurro, contrita.
La sensazione di star camminando sul filo di un rasoio è amplificata dalle continue occhiate torve di mio padre.
Ho una fitta al cuore quando, un dito puntato contro, esclama: «Mi hai deluso Leila».
Faccio per ribattere ma lui mi precede, dedicando la sua attenzione a Seth.
«E tu ne eri al corrente?» chiede, il tono chiaramente avvilito.
«Uno sbaglio. E’ stato solamente uno sbaglio che non ripeterà mai più» ribatte il suo migliore amico.
«Seth, non divagare. Ti ho chiesto esplicitamente se tu ne eri al corrente» urla, battendo un pugno sul tavolo.
«Sì, l’ho scoperto ieri» risponde Seth, sostenendo il suo sguardo.
Con uno scatto nervoso, allora, mio padre afferra Seth per le spalle scuotendolo ripetutamente.
«Ti avevo chiesto di proteggerla. Ti ho supplicato di vegliare su di lei e fare le mie veci. Sei un bastardo!» grida forsennatamente.
«Papà, lascialo andare. La colpa è mia, solamente mia» strillo, cercando di divincolare Seth dalla morsa di mio padre.
La tensione è palpabile, impregna le nostre espressioni con il suo tratto grave e doloroso.
«D’accordo, d’accordo» irrompe mio padre, alzando le mani in segno di resa.
Seth riprende fiato, limitandosi a tossicchiare nervosamente mentre io mi accascio su una sedia, sempre più avvilita.
«Mi accompagnerai da questo tizio. Voglio spaccargli la faccia; farlo a pezzettini, se necessario. E voglio ricordare a quella sgualdrina di stare alla larga da MIA figlia» aggiunge poi, all’indirizzo di Seth.
Intraprendo una dolorosa tortura del labbro inferiore che mi permette di rimanere calma e riflettere. Un incontro tra Liam e mio padre non porterebbe a nulla di buono; rischierei persino che quest’ultimo venisse a conoscenza del mio rapporto con il suo migliore amico e non posso permetterlo.
«No, papà. Non andare. Prometto di non vederli più, per nessuna ragione al mondo» affermo, schiarendo la voce per far sì che mi prenda in considerazione.
Mio padre non risponde, intento a guardare di sottecchi Seth, attendendo dia l’assenso che reclama.
Ad arrivare alle mie orecchie, però, non è la risposta del mio ex coinquilino bensì il suono vivo e squillante del telefono che si propaga per tutta la stanza.
Guidata dall’istinto, afferro la cornetta e riattacco senza dare all’interlocutore la possibilità di proferire alcuna parola.
«Chi era?» chiosa mio padre subitaneamente.
«Chi era al telefono? Dannazione!» ripete, urlando.
«Non lo so!» ribatto, la voce rotta dal pianto.
Tiro su con il naso più volte prima di calmarmi e fissare il volto di Seth in controluce: sulla bocca sottile aleggia la piega di una smorfia di disappunto.
«Adesso basta Ryan, stai esagerando» s’intromette, parandosi davanti a me.
Mio padre scoppia in una risata sarcastica, quasi isterica; i muscoli della mascella si tendono e una ruga di espressione si forma tra il solco delle sopracciglia.
«Seth, non sono affari tuoi. Lasciami parlare con mia figlia!» prorompe, minaccioso.
Si guardano con palpabile avversione, lo sguardo immobile.
Temo che da un momento all’altro arrivino a scontrarsi ma, dopo un minuto scarso, il campanello di casa spezza il silenzio; penetrandomi, con il suo suono squillante, fin dentro le ossa.
Il mio cuore balza sul petto mentre le ginocchia iniziano a tremare e il formicolio nello stomaco si fa più insistente.
Seth si precipita ad aprire la porta, nel mentre mio padre si volge a guardarmi con un’espressione interrogativa dipinta sul volto livido.
Dall’ingresso arriva la voce concitata di Liam Cooper. Nella sua irrefrenabile ostinazione, tra una frase sconnessa e l’altra, il mio nome sembra essere l’unica certezza.
Non mi accorgo della sua reale presenza fin quando non incontro l’azzurro cristallino dei suoi occhi e mi perdo nelle innumerevoli sfumature che il suo sguardo assume. Si libera con uno scatto energico dalla presa di Seth e mi raggiunge insinuandosi così tra me e mio padre.
«Tu?» chiede subitaneamente quest’ultimo, strabuzzando gli occhi.
Liam cerca di concentrarsi sulla risposta da dare ma ogni nuova occhiata di mio padre sembra confonderlo ancora di più.
«Cosa ci fai qui?» ribatte mio padre, gesticolando in maniera forsennata.
«Ryan, lui è Liam Cooper. Quel Liam Cooper» s’intromette Seth con prontezza stupefacente.
La virulenza dei loro sguardi presuppone uno scenario bellicoso che temo di non riuscire a sostenere.
Mio padre socchiude gli occhi; cerca di mettere a fuoco la persona che ha di fronte e, tra un lampo di panico e una spietata lucidità, comprende.
«Come ho fatto a non capirlo prima. Quando ti fingevi mio amico all’università, in realtà stavi con lei già da parecchi anni» farfuglia, come se d’improvviso fosse tutto così chiaro da risultare ovvio.
«…e hai avuto il coraggio barbaro di portare a letto la mia bambina, la creatura che lei portava in grembo» continua, sopraffatto da un rancore sordo.
Non c’è un solo elemento che mi offra conforto, né alcun sentore positivo; tutto sembra peggiorare piegandosi all’atrocità di quelle parole.
«Io non ti ho portato via Jamie. All’epoca non ti conoscevo e lei era così fragile e insicura; affermava di non amarti più. Ryan, non voglio prendere in giro tua figlia; tengo a Leila più di quanto immagini.»
Di colpo il silenzio piomba sulle nostre teste come un macigno. Per qualche motivo mio padre sembra non reagire alle parole di Liam. La sua di certo non è una resa, ma una controllata sospensione di qualsiasi istinto. Aspetta con rabbia crescente che il suo nemico compia il fatidico passo falso per poi attaccarlo e sconfiggerlo definitivamente.
Liam si appoggia con una mano al tavolo, perplesso.
Qualche metro dietro, Seth osserva la scena immobile; la mascella contratta e lo sguardo in allarme.
«Non mi arrenderò Ryan. Puoi giocare a fare il padre modello e premuroso ma entrambi sappiamo che non è un ruolo adatto a te. Leila ha piene facoltà per decidere da sola chi frequentare.»
Le considerazioni di Liam trasudano presunzione e determinatezza: l’istinto di agguantarlo per un braccio e cacciarlo via diventa sempre più impellente. Come si permette a giudicare l’operato di mio padre?
«Liam, ti prego vai via» sibilo, al suo indirizzo.
«Dimmi che non provi assolutamente nulla per me e sparirò dalla tua vita» ribatte con slancio.
Non rispondo, non ne ho il coraggio. Forse perché dietro quell’uomo in giacca e cravatta, arrogante e presuntuoso, si nasconde un uomo inconsapevole; intrappolato per troppo tempo in una vita da copione che non sente propria. Liam Cooper è l’angelo che prende in custodia una ragazzina incinta di un altro, il fidanzato sempre presente nonostante sentimenti ormai dimenticati, il manager infallibile e l’uomo sicuro di sé. Sono tante le maschere che tappezzano la sua vita come carta da parati oramai lisa e consunta. Per qualche momento, di fronte a me, sembra quello che è: un uomo confuso, solo e con tanta paura di perdere l’unica emozione vera mai provata. Perché lo leggo nel luccichio dei suoi occhi. Non finge quando dice di amarmi, ma io non posso corrisponderlo.
«Esci immediatamente da casa mia» irrompe Seth in uno scoppio di voce. Mio padre si agita, dietro di lui, fremente dalla voglia di dare un pugno in faccia a Liam.
«Leila, ritornerò da te» afferma quest’ultimo, girando le spalle e allontanandosi.
 
Note autrice:
Per necessità narrative ho dovuto tagliare il capitolo a metà! Non volevo appioppare troppi eventi in una sola volta e rischiare di confondervi. Trovo questo capitolo abbastanza forte e tosto da digerire. Finalmente il padre di Leila entra in scena…cosa accadrà in seguito secondo voi??
Non finirò mai di ringraziare chi recensisce o semplicemente segue questa storia.
La canzone che dà il titolo al capitolo è Let down dei Dead by sunrise.
   
 
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