Noi siamo ribelli oltre il confine,
Quelli che tirano i calci sulle sedie, sputando ha terra;
O semplicemente fumando nervosamente le nostre sigarette.
Gridiamo al cielo, fatti vedere Iddio, perche creasti questo mio dolore?.
Di chi per sia, siamo arrabbiati.
Ci disgusta tutto, la politica, la guerra, certi film, certe donne;
E per alcune perdiamo la testa,
Lanciamo piatti di ceramica, sui muri.
Ci sbattiamo, per assicurarci un bel posto in Metro.
Anche li sbraitiamo, e mandiamo a quel paese,
Il servizio trasporti pubblico, le troppe tasse,
Che al collo, ci avvinghiano.
E sudiamo, nelle notti soli,
Calciando a terra, lattine di birra rancida.
Siam cosi, arrabbiati, fottuti, nervosi, indiavolati.
E la nostra generazione, quella vecchia è un altro conto.
Perche la nostra è troppo costante, sui suoi toni, e idee.
Noi, rimarremo per sempre;
Quei giovani ragazzi, coi faccioni sorridenti nelle foto.
Abbracciati hai nostri amici, di quartiere.
Sebbene i nostri visi, scoloriranno prima o poi.
Diveniamo grandi, senza notar quel cambiamento lieve.
Ripensando ha quelli estati, dove sfoggi il fisico scultoreo e perfetto.
Noi, gente che spera in un paese, al di fuori del nostro.
Noi; amanti della notte, e delle fervide immaginazioni legate ad essa.
o, persino da qualche sostanza.
Noi, che siamo giovani, e per sempre un’po lo saremo.
Rimarranno per sempre, quelle foto;
Riempiranno casa, i muri, le pareti.