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Autore: ValeChii    06/11/2013    4 recensioni
*Finale alternativo dopo il ritorno nel 12 di Kat e Peeta in MJ. Può contenere spoiler per chi non ha letto i libri*
Ero un po' depressa ed è nata questa one-shot, spero vi piaccia.
Dal testo:
"Ormai sono due settimane che sono tornata nel 12.
Peeta stava piantando delle Primule in giardino, ieri.
Mi manca davvero tanto, ma ho paura che ancora mi odi."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Sae la zozza
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ormai sono due settimane che sono tornata nel 12. 
Peeta stava piantando delle Primule in giardino, ieri.
Mi manca davvero tanto, ma ho paura che ancora mi odi.
La mattina, quando apro la finestra, insieme all'aria fredda che mi aiuta a calmarmi dopo una nottata tormentata dagli incubi, il profumo di pane invade la stanza. Precisamente profumo di focaccine al formaggio,quelle che mi portava ogni mattina.
Spesso vorrei essere morta nell'arena e non dover sopportare questa lontananza che ho paura continuerà per sempre.
Entro in cucina per la colazione e Sae mi fissa con uno sguardo che conosco troppo bene: lo usa sempre quando vuol convincermi ad andare da Peeta. La fulmino. Lei senza dire una parola rinuncia a persuadermi. Ormai ci ha provato centinaia di volte.
Persa tra i miei pensieri, non tocco cibo. Mi alzo solo quando il tè è ormai freddo e vado a mettermi la giacca di mio padre, pronta ad andare a caccia.
Esco e nuovamente il profumo di pane mi blocca.
Cerco di camminare, ma le lacrime mi offuscano la vista e inciampo proprio davanti alla casa di Peeta.
Qualcuno mi solleva dolcemente, mi rimette in piedi e mi asciuga le lacrime che non smettono di rigarmi il viso.
Mi copro con le mani il volto, cercando di nascondere la mia debolezza.
Quello che mi ha aiutata inizia ad accarezzarmi i capelli, come solo Peeta faceva, quando dormivamo insieme sul treno.
Vorrei guardarlo, ma non riesco a smettere di piangere.
Quando trovo il coraggio di alzare gli occhi, lui mi sta osservando dolcemente, con uno sguardo pieno di affetto.
-Tu mi ami. Vero o falso? - dice di colpo.
Io senza pensarci rispondo - Vero.


Da qualche settimana io e Peeta viviamo insieme. Lui ha ancora paura che gli venga l'impulso di uccidermi, quindi di notte dorme sul divano, ma quando mi sente urlare a causa degli incubi accorre subito e mi tiene abbracciata finché non mi calmo, poi torna di sotto.


Mi sveglio urlando. Sono bagnata di sudore e non riesco a muovermi. 
Peeta apre la porta e subito mi raggiunge sotto le coperte. Mi cinge la vita da dietro e, spostandomi i capelli, mi da un leggero bacio sul collo. Quando riprendo a respirare normalmente si alza e si dirige verso la porta ma le mie parole lo bloccano -Resta con me.
Lui si incupisce e tristemente dice - Kat, lo sai che non posso ...
- Ti prego, solo per stanotte ... - lo supplico - non hai più avuto crisi. -
- Sì, ma mettiamo che ne arrivasse una ... - dice.
- Mi difenderò.
-Promettilo!- dice con tono dolce.
-Lo prometto.
Sentite queste parole, si rimette sotto le coperte.
Ci fissiamo per quello che sembra un'eternità, poi d'impulso mi bacia. 
-Ti amo - mi dice quando si stacca.
Io, senza rispondergli, lo bacio a mia volta.
Passiamo la notte così, riconquistando i baci che Capitol City ci aveva rubato.

Peeta si alza violentemente e io mi sveglio. Fissa il vuoto.
Poi si gira verso di me. Ha gli occhi neri come la pece. 
Non faccio in tempo a scendere dal letto che ho già le sue mani intorno al collo.
Provo a difendermi, ma lui è troppo forte per me.
Sul comodino c'è un coltello, lo tengo lì per sentirmi più sicura, in caso qualche ibrido entrasse dalla finestra, ma non voglio usarlo contro Peeta.
Cerco di staccare le sue mani dal mio collo, ma inutilmente.
Faccio fatica a respirare.
Ho molta sonno, non riesco a tenere gli occhi aperti.
Con un filo di voce sussurrò ciò che il mio orgoglio non mi ha mai permesso di dire - Ti amo.
Mentre una lacrima mi riga il viso mi addormento, pervasa da un senso di tepore.
Il cuore mi si fa leggero.
Non pensavo che la morte potesse essere così piacevole.
Morire tra le braccia del ragazzo del pane: forse era questo che volevo ottenere.

Spazio autrice: Spero che la mia one-shot vi sia piaciuta ;) vi prego di rencensire, così che io possa migliorarmi :3 come detto nell'introduzione sono un po' giù ed è venuto fuori questo testo ... Non uccidetemi, vi prego ><

Vale



Ps: piccolo finale alternativo a questa FF qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2268175&i=1
  
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