06/11/2013
4 recensioni
Tutto questo non ha senso.
Ma questo non è il sogno che avevo da bambina. Questo è un incubo.
Non posso scegliere cosa fare, cosa indossare, cosa dire. Non posso scegliere dove andare, con chi stare. Non posso scegliere.
Sono una sorta di burattino in mano a qualche agente. Ero una bambina quando ho scelto questa vita, pensavo fosse un sogno irraggiungibile e invece eccomi qui. «Tu hai talento» mi hanno detto, «e noi sappiamo come sfruttarlo». Ero troppo piccola per far caso a quella parola, sfruttarlo.
Mi sfruttano, è questo quello che fanno, prendono il mio corpo, il mio nome, la mia voce e muovono tutto con dei fili invisibili.
«Non avere paura, saremo al tuo fianco». Sì, è vero, sono al mio fianco...ma non per darmi forza o sostegno quando ne ho bisogno.
No, loro non fanno questo, loro sono lì solo per mettermi una mano sulla spalla e dirmi «sorridi, fallo per noi». Come se un sorriso potesse cambiare le cose. Come se un sorriso fosse più importante di qualsiasi performance sul grande schermo, di qualsiasi parola detta o di qualsiasi gesto fatto.
E io vado lì, davanti a centinaia di persone ed eseguo gli ordini. Salgo su un tappeto rosso, mille flash che mi stordiscono, non riesco a vedere niente con tutte quelle luci...ma devo sorridere. Sorridi Kristen, avanti, fallo. Sorridi.
Quando finalmente i flash si placano, vedo uno dei pochi motivi per cui faccio questo mestiere: decine di ragazzi e ragazze in lacrime che tendono le mani verso di me per sfiorarmi la pelle, per toccarmi un polso o semplicemente per essermi più vicini. Vado da loro e mi fermo lì, ascolto i loro complimenti, i loro ringraziamenti e so che quelli sono gli unici sinceri che io abbia mai sentito in vita mia...più sinceri dei critici cinematografici, più sinceri dei produttori, più sinceri dei registi, più sinceri di mia madre. Sono loro gli unici a cui credo, quando tra le lacrime mi guardano negli occhi e mi dicono «sei bravissima». E per ogni lacrima versata da quei ragazzi vale la pena combattere, restare in questo mondo e resistere ogni volta che le cose non vanno per il meglio, ogni volta che mi sento schiacciata da tutto questo, ogni volta che le critiche diventano insulti.
Se io sono qui e resisto è per loro...e anche per me, perchè questo è ciò che ho sempre desiderato.
Guardo i fans urlanti, che mi porgono fogliettini su cui scrivere il mio nome, che mi stringono le mani, che cercano di guardarmi il più possibile per imprimere il ricordo di quegli attimi nella memoria nel migliore dei modi.
Li guardo e sorrido...sorrido, senza pensarci, senza sforzarmi, lo faccio perchè ho voglia di farlo.
Anche se vorrei poter accontentare tutti, purtroppo non posso. Arrivano degli uomini che mi indicano di andare, «il tempo per gli autografi è finito».
La serata prosegue: interviste, altre foto, sorrisi forzati e così via. Poi finalmente si torna a casa.
Infilo le chiavi nel buco della serratura, apro la porta e trovo lì la seconda motivazione che mi spinge ad andare avanti, la cosa per cui ogni giorno ringrazio di aver scelto questo lavoro, di aver accettato quel contratto. E lui è lì, seduto sul divano, mentre guarda un film in tv.
Come se fosse un ragazzo normale, come se non fosse Robert Pattinson, ma soltanto Robert.
Ed è lì che mi rendo conto che devo smettere di pensare troppo e iniziare a godermi la vita...che infondo non è poi così male.
Mi siedo sul divano, lui mi sorride e si avvicina. Mentre Robert mi bacia, smetto di essere Kristen Stewart e inizio anche io ad essere solo Kristen.
–
Okay, è la prima volta che pubblico qualcosa e mi vergogno un sacco lol.
Spero che questa piccola one shot vi sia piaciuta, ho cercato di interpretare alcuni comportamenti che, da fan, spesso mi ritrovo ad osservare.
Non ho una palla di cristallo e non so cosa pensi in realtà Kristen, ma questo è ciò che la mia fantasia ha partorito.
E niente, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, accetto volentieri anche critiche e/o consigli :3