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Autore: ofelsandfears    06/11/2013    0 recensioni
I pomeriggi uggiosi producono questo effetto.
Ho deciso di trascrivere la nostra storia, per non dimenticarla.
Spero di aggiornarla, un giorno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Non ricordo neanche come sia iniziato tutto questo. Come siamo diventati "amici", come abbiamo iniziato a parlare, come abbiamo fatto a uscire insieme quella volta, quell'unica volta.

So solo che è successo. 

Torniamo indietro. Io, ragazzina sperduta di quarta ginnasio, a una delle prime prove di coro e orchestra della scuola. 
"Scusa, ma chi è quello? Quello che suona il piano..."
"Ah, lui è Francesco. È una testa di cazzo, arrogante e presuntuoso. Non ti conviene parlargli."
"Beh, però è carino."
"Bah"
"Eh si, è proprio carino" avevo pensato, vedendolo la prima volta. E in effetti lo era. Lo è sempre stato. 

"Bene, allora ti chiamerò pivello."
"Allora ti chiamerò Perry."
"Perfetto."

Due mesi dopo, non si sa bene come, eravamo amici. 
Ovviamente non eravamo amici nel senso convenzionale della parola. L'unico modo di parlare era attraverso facebook, visto che nè io nè lui avevamo il coraggio di parlarci faccia a faccia.

"Come procede la faccenda con la tua ex?"
"Aspetta che ti aggiorno."

Non hai idea di quanto stessi male. Io, che ero una ragazzina di quattordici anni con una cotta pazzesca per te, mi sentivo in dovere di chiederti come procedeva con quella zoccola della tua ex, che tu ti ostinavi ad amare.

"Diciamo che mi piaci anche tu."
"Oh."

Mi sono sentita come in un sogno. Non ci potevo credere.

"Allora...usciamo?"
"Va bene."

Il peggior appuntamento della mia vita. Come detto prima, riuscivamo a parlare solo attraverso facebook. E infatti quel pomeriggio non abbiamo praticamente spiccicato parola. Che orrore.

E poi il silenzio.

Ho cercato in tutti i modi di reprimerti nelle parti più oscure del mio cuore, ho preso delle cotte per altre persone, ti ho ignorato per metà della quinta ginnasio.

Ma eccoci, a Montecatini.

Eri ancora più bello di prima.
E io che arrossivo ogni volta che mi guardavi, ogni volta che sentivo i tuoi occhi grigi su di me.

"Però Montecatini, il mio primo Montecatini, non sarebbe stato lo stesso senza qualcuno...anzi, senza la mia cavia da insulti preferita."
Quella dedica sul quaderno di canto di Montecatini, di cui qui scrivo solo una parte, mi ha riempito il cuore di felicità.
In realtà me l'ha scritta al concerto di primavera, visto che ne doveva fare un sacco e non aveva tempo.
Appena letta sono corsa da lui, che stava suonando il pianoforte, e l'ho abbracciato.   

"Me lo dai un abbraccio?"
"Mmh, solo se non mi bagni la giacca di lacrime."
Quella stessa sera mi ha abbracciato davvero.

"Tienimi che cado, ti prego"
Neanche un'ora dopo aveva il suo braccio attorno al mio fianco.

E così è finito il nostro anno. L'anno scorso.

Dopo altri tre mesi di estate spesi cercando di ignorarti, eccoci qui di nuovo.
Da quel "bentornato pivello" detto nel corridoio.
Dopo un mese passato a tentare di ignorarti e dopo quella settimana d'inferno senza di te. 

Ora siamo a novembre. E tu ogni volta che mi vedi mi saluti, anche dieci volte in cinque ore. Oggi avevo compito di filosofia la prima ora, tu sei passato davanti alla mia classe con i tuoi amici, sei tornato indietro e hai riso davanti a me.

Cosa vuoi dirmi?

Non riesco più a stare così.
Tutti i miei amici dicono che staremmo benissimo insieme e io ogni volta dico sempre di no, perchè so che noi siamo e saremo sempre incompatibili.
  
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