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Autore: Betta3x9    21/04/2008    10 recensioni
"Chi di noi due è arrivato qui per primo?"
"Io. Ti ho aspettato così tanto..."
"Pochi secondi"
"Infatti. Cosa ho detto?"
"Che mi hai aspettato tanto"
"Secoli, lo giuro"
[Nonsense]
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' il mio primo esperimento Nonsense, sono ben accetti consigli e critiche!
Spero vi piaccia! ^_^

MADNESS


Risate spezzate e sguardi intrecciati più e più volte.

E ondeggiavano piano, mossi da un vento inesistente, piano, avanti e indietro, e le teste ciondolavano, in segno d'assenso a domande mai poste.

E due nomi risuonavano in silenzio, creando echi infinite.
[Matt. Mello]

E loro, in risposta, sorridevano sottovoce e si agitavano un poco, sollevando sguardi che si incrociavano ancora e ancora.

Le domande fluttuavano tra loro e li avvolgevano morbidamente, carezzandoli piano.
Erano domande che avevano consistenza, erano persino più solide di loro; così solide che quasi si potevano afferrare, quasi.
[Peccato che non avessero più mani]

“Perché siamo qui, Mello?”
“Qui dove, Matt?”

Le domande parlavano per bocca loro.
O forse, più semplicemente, erano le loro domande.

“Non lo vedi dove siamo?”
“Noi non siamo niente, proprio niente. E non siamo in nessuno luogo”

E Matt (poteva ancora chiamarsi Matt?) rideva piano, facendosi beffe di se stesso.
Mello lo guardava in silenzio, con aria seria.

“Credo di essere pazzo, Mello” Sussurrava Matt, ridendo.
“Non sei pazzo. Sei morto”

E i singulti delle risa, diventavano singhiozzi.
[Peccato che non potesse piangere]

“Ti amo, Mello”
“Non puoi farlo. Non hai un cuore”
“Eppure l'ho avuto, ed è stato tuo”
“Starà marcendo da qualche parte”

[Matt rideva]

E l'amore marcio divenne una gara di follia, una sfida a chi arrivava più vicino al confine scarlatto (l'unico colore esistente), per poi ritrarsi ridendo.

Ed arrivavano sempre un po' più in là, sempre di più, e solo un filo sottile li separava dal fiume osceno della pazzia.
[Bastava solo una spinta]

“E' l'Inferno questo, Mello?”
“No, ma neppure il Paradiso”
“E dove siamo?”
“Ovunque. Dobbiamo solo aspettare”

Il tempo era stato stracciato e gettato via.
Chi poteva dire quanti minuti fossero passati?

Erano morti da pochi secondi, eppure erano passati secoli.
[Il rumore degli spari assassini creava ancora echi concentrici]

“Come siamo morti, Matt?”
“Chiediti come siamo vissuti, è questa la domanda”
“Mi interessa più la morte. Chi di noi due è arrivato qui per primo?”
“Io. Ti ho aspettato così tanto...”
“Pochi secondi”
“Infatti. Cosa ho detto?”
“Che mi hai aspettato tanto”
“Secoli, lo giuro”
“Che fine ha fatto Kira?”
“E' in ognuno di noi”
“E la colpa allora di chi è?”
“Degli innocenti”
“Cosa ti manca della vita, Mello?”
“Il tuo corpo caldo. Il peso del mio, di corpo. La cioccolata”
“Cos'è la cioccolata?”
“Non lo ricordo più”

Eppure i loro discorsi folli erano impregnati di lucidità.

E ondeggiavano piano, Matt e Mello, spiando giù nel fondo della voragine in cui non volevano cadere.
Chissà se c'era, poi, un fondo. Forse no.

“Chissà Near come se la passa”
“Che ti importa, Matt? Lui è ancora vivo”
“Devo ridargli quel libro che mi aveva prestato tempo fa”
“Quale libro?”
“Un libro prestato. Devo ridarglielo. L'aspetterò qui”
“Non fa nulla, Matt. Lascia perdere Near, e guardiamo il fondo della voragine”
“Chissà L come se la passa”
“Che ti importa, Matt? Lui è già morto”

Matt ride.

“E noi, Mello? Cosa siamo noi?”
“Non siamo più vivi. Ma nemmeno completamente morti. Dobbiamo aspettare, me lo sento. Forse succede sempre così. Magari è successo anche a L”
“E la voragine?”
“E' la verità”
“E perché non ci lasciamo cadere?”
“La verità mi fa paura”

Mello piange.

“Eppure il mio cuore marcio ti ama ancora, Mello”
Matt sentì il sorriso dell'altro avvolgerlo come un sospiro.

“La voragine ci sta chiamando, Mello”
“Lo sento, Matt, sta gridando i nostri nomi”
“Ma se non ha una bocca!”
“Neppure noi”
“Teniamoci la mano, Mello, te ne prego”
“Ti stringerò forte, anche se una mano non ce l'ho più”
“Grazie”

E si lasciarono scivolare, Matt e Mello, cadendo insieme.
Ridevano.
Quel mondo implose.

Nello steso momento, in un altro mondo dove c'erano ancora i colori, una lapide spezzata ed ingiallita dal tempo franò sulla tomba adiacente, sgretolandosi.
Tutta colpa di un temporale e dei secoli che avevano corroso la pietra.
Sulla lapide ancora integra si poteva scorgere, appena appena, una scritta: “Mello”.
L'altra era ormai distrutta, si leggeva a malapena una M.
Ma le date di morte coincidevano.
Buffo.

FINE


Ringrazio chi ha commentato "Ultimo atto", ovvero : Freija, renachan, Elly_Mello, MelloSBarOfChocolate, Mello, L i t h i u m (è normale avere idee simili! Ma come si intitola la tua ff sulla morte di Matt? Così la leggo! *-*).
Grazie a tutti, anche a chi ha letto soltanto.
   
 
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