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Autore: Agape1996    06/11/2013    0 recensioni
Il rumore del motore, ancora acceso, era scomparso del tutto ormai, lasciandoli da soli con il rumore dei battiti dei loro cuori, sempre più accelerati.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era da sola. Camminava lungo un corso, uno di quelli larghi e poco illuminati, dove passavano raramente le macchine.  Ma le piaceva essere da sola con i suoi pensieri, con solo il fruscio delle foglie degli ulivi a farle compagnia. L’aria era fresca e secca, con un leggero odore di gas e smog che, tuttavia, si adattava perfettamente al contesto. Chiuse gli occhi: il vento le accarezzava la pelle e i capelli sventolavano, quasi fossero la coda di una stella cometa. E lei era la stella. Lo scalpiccio dei suoi passi sulle mattonelle color panna faceva eco e la luna piena illuminava il suo passaggio, lasciando in ombra i campi di ulivi che avevano preso forme stregate. E le stelle, quelle che aveva sempre adorato e quelle a cui, da bambina, aspirava di diventare, cospargevano il cielo nero, rendendolo meraviglioso.
Aveva la pelle d’oca per il freddo e le labbra e le guance le erano  diventate rosee, risaltando sulla carnagione chiara. In lontananza lei sentì il rombo di un motorino, ma inizialmente non vi prestò molta attenzione. Ma sentiva il rumore del motore che le si avvicinava sempre di più, allora si voltò. Appena lo fece sobbalzò, perché era davanti lui, seduto immobile, con i riccioli ribelli che fuoriuscivano dal casco. Le sorrideva: un sorriso stupendo, che lei non aveva mai visto. Avrebbe dovuto sorridere di più, pensò lei. Era scioccata, a bocca aperta e lo guardava con aria interrogativa, ad occhi socchiusi. –Vuoi un passaggio?- le chiese lui, continuando a sorridere e guardandola dritto negli occhi. Lei rimase muta e immobile per qualche secondo, poi scosse la testa, come se si fosse appena svegliata da un sogno meraviglioso. Le sembrava che lui fosse venuto in quella strada solo per lei, per quanto stupido potesse sembrare quel pensiero. –Ehm- sottovoce, indecisa fece finta di stare pensandoci su –Sì- disse in fine tentando di sorridere nel modo più naturale possibile, ma riuscì a fare solo un sorrisetto nervoso. –Sì?- le richiese lui, quasi sentisse la sua insicurezza. Lei ci pensò su –Sì- disse annuendo, cercando di sembrare il più convincente possibile. Lui le sorrise, con un sorriso che andava da una parte all’altra del viso. Le porse il casco e lei, un po’ indecisa, lo afferrò con entrambe le mani. Lo scrutò per un momento, poi aggiunse –Come si mette?- si sentì incredibilmente stupida in quel momento. Lui rise di buon gusto, mentre scendeva dal motore e le si avvicinava, deciso. Le prese  il casco dalle mani e glielo poggiò sui capelli biondi e lisci. I loro volti erano a pochi centimetri di distanza e lei arrossì mentre lui armeggiava con la zip del casco. Le dita di lui le sfiorarono il collo, facendola rabbrividire sotto quel tocco così delicato. Il cuore di lei iniziò a battere sempre più forte e iniziò quasi a battere i denti. Lentamente, lui le si avvicinò sempre di più, passando le sue mani dietro la schiena di lei e attirandola a sé. Con delicatezza posò le sue labbra su quelle di lei e un brivido  le percorse la schiena. Le sue labbra, così morbide e ruvide allo stesso tempo, così avide di baci e così dannatamente perfette, sapevano di menta e lui odorava del tipico profumo maschile, che la inebriava. Lei inspirò a fondo per far penetrare dentro di lei tutto il suo profumo. Venne percorsa interamente da un brivido e lui se ne accorse, tanto che passò le sue mani prima sui gomiti e poi sulle spalle di lei, e stranamente questo la fece rabbrividire ancora di più. Il rumore del motore, ancora acceso, era scomparso del tutto ormai, lasciandoli da soli con il rumore dei battiti dei loro cuori, sempre più accelerati. 
  
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