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Autore: K_ein_Z    07/11/2013    2 recensioni
“Piano...” sussurò Tazake.“Così mi fai male...”
Kudoiscima non lo ascoltò ne meno. Continuo a baciare il collo del suo compagno in modo così appasionato, che finiva aderittura di morderlo.
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Piano...” sussurò Tazake.“Così mi fai male...”

Kudoiscima ignor; le parole del ragazzo. Continuo a baciare il collo del suo partner in modo così appasionato, che finiva addirittura di morderlo.

Un ragazzo di quindici anni uscì dalla porta della villa. Era una bellissima giornata, vento caldo sfiorava il viso di nostro giovane protagonista, sole illuminava i suoi capelli rossi facendoli sembrare guoco di un incendio.

Tazake viveva in una villa di due piani. Il primo piano impegniava spaziosa cucina, un solotto ben illuminato, camera da letto dei suoi genitori e una piscina.

La Piscina non era molto profonda, ma sempre perfetta per l'inverno, quando non si poteva tuffarsi nella piscina esterna che era molto più grande.

Villa era circondata da un giardino bellissimo, colle rose di diversi colori e una altalena legata sopra un albero secolare, col una pista di pattenaggio,basket ,tennis,pallavolo e skate board(naturalmente dipendeva tutto dalla stagione).

Dal altro lato c'era un parcheggio dove venivano tenuti in tempo di disuso le macchine sportive, scooter e moto.

Dietro la villa, il posto non accessibile ai sguardi degli estranei c'era piscina esterna e una terrazza dove si poteva ugualmente leggere e gustare tè del pomeriggio.

Secondo piano della casa era praticamente tutto occupato dal nostro protagonista, cioè Tazake.

C'era la sua camera da quale si puo uscire sullo spazioso balcone, la sua biblioteca personale, una piccola cucina (in caso se signiorino non avrà voglia di andare a mangiare di sotto) e il bagno provvisto di vasca col rubinetto di schiuma profumata, una doccia, lavandino e un seth di asciugamani, saponi e shampoo di diverse qualità.

Quello che cerco di farvi capire che sin da piccolo Tazake ha vissuto in ricchezza, avendo tutto ciò che vuole.

Internet, video giochi, CD e tutte alte cosette che vorebbe un normale adolescente.

E adesso immaginate;

Un stupendo ragazzo dal profondo sguardo e chioma rossa, vestito semprein vestiti firmati e di gran pregio, che arriva al liceo sempre in una macchina sportiva accompagniato da una chicca bionda che ha il seno più grande della testa e non ostante la mezza età ha gambe da top model e porta mini-gonna.

Questa è chiara immagine della madre di Tazake. Una donna che adora gioco d'azzardo e colleziona le macchine sportive, sembra proprio improbabile che ha un fiuto per gli affari e sta al capo di una grossa azienza.

Signiora Helene ha sempre voluto bene il suo unico figlio, e pur non cercando di dare vita al rapporto madre|figlio, esaudiva ogni suo desiderio.

Volevo chiarire le idee sul aspetto del ragazzo.

Tazake ha grandi occhi color smeraldo, una pelle di colore pesca e capelli rossi fino alle spalle.

Aveva una corporatura praticamente perfetta!

Alto 180, avendo un aspetto super attraente, non c'era una ragazza che non resisteva al suo fascino.

Ma adesso vogliamo tornare al presente?

Il giovane uscì dalla porta e andò diritto fino al cancello esterno.

Sembrasse che vuole uscire, ma qualcosa lo tratteneva da questa azione.

Si appoggiò al muro, guardando sulla strada. I piccioni beccavano col pigrizia il cemento del marciapiede, passavano poche macchine e ancor più radi passanti.

Ma non c'era nemmeno uno che non è stato attirato dal alto e snello ragazzo che guardava col tristezza la strada da dietro un cancello.

“E' una giornata troppo bella per passarla così...Senza fare niente...” sospirò Tazake, stando al punto di sospendere la sua sorveglianza. Sole era già alto, stomaco faceva i versi di una balena soffocante per la fame e faceva troppo caldo per restare là a guardare.

Giovane sì girò per tornare a casa, quando sentì la canzone che aveva messo sulla suoneria del suo smartphone.

In fretta, Tazake lo tirò fuori.

Sullo schermo si era illuminava il nome della persona che stava aspettando da così tanto tempo.

“Pronto.” risposì Tazake agitato. “Sei tu?”

Passò un secondo di silenzio, ma poi dall telefonino si sentì una voce. Una voce ferma, sicura, come un colpo secco sul rulante. Anche se parlasse sotto voce Tazake sentirebbe chiaramente ogni parola.

“Si. Sono proprio io.” voce di un uomo non giovane, ma allo stesso tempo non ancora anziano.

“Kudo...” sussurò col dolcezza Tazake. Era felice di sentire la voce della persona che era capace di farlo morire per la preoccupazione.

“Spero che non mi hai aspettato sin dalla mattina, come hai fatto la settimana scorsa.” pronunciò la persona così attesa fino ad ora- - - 

  
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