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Autore: sorellinadolce    21/04/2008    4 recensioni
Chi non ha mai sognato di incontrare il proprio idolo?Questo è quello che succede a Nik,una ragazza di diciasette anni,bellissima come poche,che passa le sue vacanza estive con il ragazzo che credeva essere perfetto,ma tutto non è come sembra.Troverà delle sorprese,e non sarà come si era aspettata.Con lei la sua migliore amica che la aiuterà e conforterà nei momenti tristi nella quale si ritroverà a cvausa di qualcuno.Fatemi sapere cosa ne pensate un bacio,Hily.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata e c'era un caldo soffocante. Non avrei voluto alzarmi dal mio adorato letto se non fosse stato per l'acuto fatto da mia madre degno di una cantante d'opera. Solo il pensiero che quella sarebbe stata l'ultima volta mi faceva sentire finalmente libera. Libera e felice. Finalmente. Dopo nove mesi d'inferno erano arrivate le attessissime vacanze estive. Questo vuoleva dire solo poche cose. Mare,sole,un bel nulla da fare senza contare il dormire fino all'ora che più ci piace. Ma le vecchie abitudini sono comunque dure a morire. Ed io non ho ancora perso quelle dell'estate scorsa. Mi copro con il mio lenzuolo raggomitolandomi maggiormente su me stessa a riccio. Sento il piccolo BIP inutile del telefonino. La mia sveglia. Cosa che non mi è mai servita in tutti i miei anni scolastici. E come ogni mattina mia madre entra,senza bussare ovviamente,nella mia camera e mi toglie le coperte di dosso. Convinta che questo basti. Ma per finire in bellezza ed essere sicura che la sua figlioletta alzi il suo sederino tira fuori una carta vincente.

" Niky è meglio per te che ti alzi,altrimenti questa mattina resterai senza colazione e dovrai andare a piedi fino a scuola."

Ecco. Salto con un balzo sbuffando e borbottando parole imcomprensibili con la voce ancora impastata dal sonno. Guardo l'orologio rosa a forma di cuoricino sulla parete. Le sei del mattino. Ancora con la vista un po' appanata mi dirigo in bagno sapendo perfettamente che a quell'ora non ci troverei mai nessuno. Un colpo di coraggio e mi posizioso sotto il getto dell'acqua fresca.  Facendo attenzione a non bagnare i miei capelli che sono raccolti con un mollettone alla bel e meglio. Esco cinque minuti dopo,una doccia flesh per arrivare in tempo per trovare del cibo sopra la tavola.  Infilo un leggero accapatoio di seta di mia madre rosa perla e mi dirigo in cucina.  La nostra cucina è molto spaziosa. Ammobiliata con mobili molto " appariscenti" per accontentare mia madre che ultimamente ha una vera passione per le opere d'arte particolari. Ogni stanza in casa mia aveva uno stile particolare. Per esempio le nostre stanze rassomigliavano a noi in tutto e per tutto. Mentre per il resto papà aveva dato carta bianca a mamma per arredarla come meglio voleva. Ed ecco infine il risultato. La camera dei miei due fratelli. Marco e Fabrizio. Sono due gemelli con quattro anni in più di me. Sono patricamente identici se non fosse per un piccolo particolare che quasi nessuno nota. Fabrizio oltre ad essere caratterialmente l'opposto di Marco aveva una piccolissima voglia,quasi microscopica,dietro la nuca. La loro camera era sempre in ordine con tutto al suo posto. Di un azzurro cielo stupendo,un letto a castello,due scrivanie e un grande armadio a quattro ante e una cassettiera. Pieno zeppo di poster di ragazze semi nude in costumi da bagno e pose sexy. La mia invece era un po' infantile. Rosa chiaro con tutto l'arredamento naturalmente del medesimo colore e bianco. Un armadio a sei ante,una cassettiera enorme,una scrivani e una libreria. Tutto in perfetto disordine. Se non fosse stato per mia madre la mia camera sarebbe stato un porcile. Non perchè non ci tenessi ma semplicemente perchè distrattamente lascio tutto in giro con il vizio di dire " Dopo la rimetto al suo posto.". Cosa che non accade mai.  Ma adesso ritorniamo alla storia. Mi siedo a tavola prendendo del succo d'ananas e incominciando ad imburrare una fetta biscottata.

" Giorno' papà. Mamma."

la mia giornata inizia sempre così.

" Giorno,cara."

risponde papà accartocciando il giornale e sorridendomi dolcemente. Il mio,chissà quante volte l'avrete sentito dire,è il miglior papà del mondo. La mamma mi accenna un ciao appena udibile mentre i miei due fratelloni riversano su di me tutta la loro attenzione.

" Ti dico che ho ragione io!"

 " Ti sbagli! Forza chiediglielo!"

 gli guardo confusa. Potrò un giorno far colazione in santa pace nel più totale silenzio?

" Dirmi che cosa?"

chiedo bevendo un sorso del succo.

" Allora abbiamo fatto una classifica ma siamo rimasti bloccati."

 Oh no! Di nuovo con quelle stramaledette classifiche. Il gioco era eleggere la migliore della scuola. Stupido vero? Ma non sorprendetevi ne inventano di più idiote.

" Tra chi?"

 " Laura Bons e Meggy Meyker."

 risponde Marco continuando a guardare Fabrizio con aria di sfida.

" Ma cosa dite?"

 stavolta è papà a essere confuso e arrabbiato.  Comincia a diventare rosso sul viso e questo non promette mai niente di buono.

" Calma papà,vogliamo solo un consiglio!"

 ribatte Marco. Un giorno di questi dovrò spiegare a quel ragazzo quando è il momento di parlare e tacere. Quelle lezioni gli faranno più che bene.

" Ma dico che tipo di esempio date a vostra sorella? E' ancora piccola per sentire certe cose! Guai a voi se lo rifate di nuovo! In punizione e poi vedremo dove partirete! Parlare di certe cose alla mia bambina...ma dico!"

Per mio padre io non dovrei assolutamente sentire certe cose come avrete capito. Prima che io mi scandalizzi! E' solo che lui mi vede ancora la sua piccolina. La piccola di casa che si fa ancora coccolare dai suoi genitori. Bisogna pur sempre capirlo. Nonostante io abbia sedici anni! Forse l'ho abituato troppo bene non essendomi mai fidanzata. Non perchè io non volessi. Solo che io cerco il ragazzo giusto. Quello speciale a cui dare il primo bacio. In questo momento sarebbe Jason Cartey senza dubbio.

 Chi è?

No,mi dispiace per voi ma non è un mio compagnio di scuola. E' soltanto il cantante più bello e famoso del mondo. Tutte le sue canzoni sono le prime alle hit parade  ed è il primo fra i ragazzi più carini. La mia stanza è piena dei suoi poster.

Sorrido incoraggiante a mio padre che sorseggia il suo caffè. I gemelli continuano a parlottare pianissimo questa volta ed io mi velocizzo a finire di mangiare.

Una volta finito di abbuffarmi di fette biscottate e succo d'ananas mi dirigo nella mia camera. Mi vesto prendendo il primo paio di jeans che trovo insieme ad una magliettina. Mi specchio soffermandomi come sempre sul mio viso. L'acne era scomparso ormai e la mia pelle adesso era liscia e pulita. Sciolsi i capelli legandoli in una coda da cavallo vaolorizzando in questo modo la loro lunghezza. Dopo di chè guardai per la seconda volta l'orologio. Le sette. Presi lo zaino di corsa e il telefonino correndo lungo il corridoio.

 " Mamma,papà io vado! Ci vediamo più tardi! Ciao!"

 e scappai scendendo le scale a razzo della villetta. Arrivai affanata alla fermata dell'autobus pensando che un giorno anche io avrei ricevuto come regalo il motorino e non avrei avuto più bisogno di prendere il bus ogni mattina svegliandomi ad orari scandalosi come le sei. 

 " Oh eccoti finalmente! Cominciavo a preoccuparmi! Temevo non venissi!"

 chi pronuncia queste parole altri non è che la mia migliore amica Alex. Una ragazza dolcissima,sempre disponibile e che non chiedeva niente in cambio. Esattamente il mio opposto,sì! Ancora oggi mi capita di chiedermi perchè mai lei sia diventata mia amica. E' una delle più belle ragazze della scuola e molte farebbero carte false per averla accanto come amica.

" Tranquilla! Come vedi sono qui! E fortunatamente sana e salva! Non poteva certo perdere l'ultimo giorno di tortura!"

" Sei sempre la solita Niky! Non capisco il perchè reputi la scuola una tortura. Io la trovo divertente!"

dice sorridendo.

" Certo,come no! E' la cosa più divertente che avessi mai immaginato,Alex!"

rise spostandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio. Tutti gli occhi dei ragazzi della fermata erano puntati su di lei quasi adoranti. Ghignai e mi dedicai a questioni più importanti.

" Allora stasera pigiama party da me?"

chiedo mentre vedo i suoi  occhi illuminarsi di gioia.

" Certamente! Sai che non perderei uno dei nostri pigiama party per nulla la mondo! E poi così ci faremo compagnia durante l'estate! Sai che i miei sono partiti."

" Già. Quando hai detto che torneranno?"

I genitori di Alex erano molto ricchi ed essendo entrambi del campo degli affari non c'erano quasi mai a casa con la loro figlia. Quando era piccola era affidata alle cure di una balia ma adesso che era cresciuta restava da sola e io la invitavo sempre da me. La mia famiglia era come la sua famiglia. Tutti le volevano un gran bene per questo io potevo andare da lei per tutto il tempo che volevo e lei lo stesso. Senza contare che poi essendo molto ricca aveva delle guardie del corpo che la controllavano a distanza. Quindi una ragione in più per mio padre per non avere timore.

" Verso la fine di Settembre mi hanno detto."

sospiro. Nonostante non sapesse nulla dei suoi genitori e che loro non sapessero nulla di lei le mancavano tanto.

" Così avremo più tempo per spassarcela!"

cercai di farla sorridere sdrammaticando un po' e ci riuscii fortunatamente.

" Sei sempre così allegra. Avvolte ti invidio,sai?"

mi disse ad un tratto cogliendomi di sorpresa.

" Ma smettila! Tu invidiare me? Il mondo è quadrato forse? Tu non hai niente che io non abbia! Ricorda. Tu sei come se fossi una sorella per me. Anzi meglio!"

Il bus non si fece attendere più del solito. Salimmo e continuammo a parlare del più e del meno cominciando a fantasticare sulle mille cose che avremo fatto questa estate.

A scuola i nostri professori sembravano molto più contenti di noi dell'inizio dell'estate. Strano,vero? No,non molto. Tutto sommato deve essere faticoso essere insegnanti di una classe di pazzi sedicenni.

Tutto questo fino alle tredici e trenta quando io e Alex ci misimo d'accordo di vederci alle diciasette.

Naturalmente messaggiai tutto il tempo con lei fino a quando non la vidi fuori dal mio portone tutta trafelata e con il fiato corto. Certamente aveva corso per arrivare prima.

" Alex ma cosa è successo? Perchè hai corso?"

" Sbrigati! Ho una notizia fantastica! Questa volta la nostra estate sarà la più bella della nostra vita! Avanti! Che fai ferma lì impalata? Apri!"

detto fatto. Aprii il portone velocemente e Alex mi abbracciò.

" Ehy adesso posso sapere cosa diavolo sta accadendo? Come mai tutta contenta?"

" Semplice! Prepara le valigie! Partiamo!"

" Cosa? Adesso vieni e spiegami tutto per filo e per segno. Va bene? Forza,muoviti!"

" Calma,calma!"

" Io sarei quella che si dovrebbe calmare? Adesso mi hai incuriosito! Parla!"

Salimmo le scale di corsa,gettai la borsa di Alex sul divano in soggiorno e andammo dritte dritte in camera mia.  

" Allora ascoltami e non interrompermi come al tuo solito,ok?"

dice Alex seriamente. Io non interrompo mai!

" Dai forza!"

la incito a parlare ormai curiossissima. Qualsiasi cosa andrebbe bene pur di movimentare un po' le nostre vacanze.

" Bene. Sai che i miei sono partiti,no? E non torneranno prima della fine di Settembre. L'ultima volta che ci siamo sentiti ho detto loro che mi anniavo un po' a passare le vacanze da sole e quindi loro mi hanno detto che avrebbero pensato a qualcosa per me."

" Ma-"

" Non interrompermi!"

sbuffai sonoramente e incrociai le braccia al petto.

" E adesso è arrivato finalmente il momento più bello! Credo che non mi ringrazierai mai abbastanza in vita tua! Pronta?"

trattenni il respiro. Cosa aveva in mente? Per cosa non avrei mai smesso di ringraziarla?

" Mio zio mi ha telefonato poco fa e mi ha detto ceh gli farebbe molto piacere che io andassi da lui per le vacanze!"

Inarcai un sopraciglio.

" Scusami ma è questa la notiziona? Tu che vai in vacanz amentre io rimarrò a casa?"

" Scema! Ti ho detto di non interrompermi! No!"

" E va bene,va bene,scusami!"

" Gli ho detto che io non ti avrei mai lasciata sola e mi ha detto che non c'era alcun problema,anzi gli avrebbe fatto molto piacere ricevere la mia migliore amica!"

Sbalancai gli occhi e tratteni un urlo. Ci abbracciammo.

" Alex sei la migliore amica che io abbia mai avuto!"

dichiarai ancora strette nell'abbraccio.

" Ma non sai ancora la cosa più bella! Mio zio ci aspetta  nella sua casa al mare a Beverly Hills! Lui è uno dei più grandi discografici in circolazione. E la sua villa non è niente di meno che accanto a quella di...Jason Cartey!"

stavolta non riuscii a trattenere un urlo. Non potevo crederci. era troppo bello per essere vero.

" Stai scherzando! Stai scherzando! Non ci credo!"

" Invece è tutto vero!"

" Di cosa state parlando ragazze? Perchè urlate?"

Fabrizio fece la sua comparsa sulla soglia della mia camera.

" Ehy! Che modi sono! In questa casa non si usa più bussare?"

replicai colta di sorpresa. Il viso di Alex diventa prima paonazzo poi si tinge di un bel color porpora. Ogni volta sempre la stessa storia! Boccheggia per un momento mentre lei e Fabrizio si guardano negli occhi. Lui le regala uno dei suoi sorrisi da far sciogliere chiunque lo riceve e per poco non succede anche a lei.

" Ho una notizia bellissima!"

dico smorzando un po' quella tensione che si stava creando attirando l'attenzione dei due.

" Coraggio spara!"

" Andrò in vacanza insieme ad Alex a casa di suo zio che abita vicino a Jason Cartey."

dissi tutto dun fiato. Il sangue cominciava a pulsarmi alla testa ed avevo una gran voglia di cantare a sguarcia gola.

" Wow. Beh spero tanto sorellina che papà ti dia il permesso."

" Questo non credo sia un problema!"

disse Alex ad un tratto imbarazzandosi subito dopo.

" Davvero?"

disse Fabrizio tranquillamente fermo accanto allo stipite della porta.

" Sì,ecco vedi mio zio è quasi sempre fuori  e per lui non c'è problema se...be ecco sapete la villa è enorme..."

continuò mormorando abbasaando lo sguardo.

" Dici davvero?"

dissi con gli occhi pieni di stupore e gioia.

" Certamente!"

" Bene. Allora si parte!"



Questo è il primo capitolo. Un'esperimento! Spero mi facciate sapere cosa ne pensate! Hily. 

  
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