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Autore: Beatrix82    21/04/2008    4 recensioni
Cinque anni dal GT. Un’edizione straordinaria del Tenkaichi. L’ennesima minaccia dallo spazio. Questa volta non c’è Goku, a salvare il mondo, e le sfere del drago se ne sono andate con lui. La libertà dei terrestri è nelle mani di coloro che restano, che dovranno inevitabilmente scendere a compromessi. Qualcosa verrà perso, ma una nuova speranza per il futuro nascerà dalle sue ceneri… Primo capitolo di un'epica saga corale post-GT.
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1

Capitolo 1

 

 

"Benvenuti, signori Briefs" dichiarò solennemente il distinto guardiano, aprendo davanti a loro l'enorme cancello della villa.

Bulma ringraziò l'uomo con un sorriso, rimettendo nella borsetta la busta con l'invito e facendosi strada lungo il vialetto che attraversava il grande parco verde. Si voltò alle sue spalle,sospirando e incrociando le braccia severamente.

"Allora, volete muovervi? Siamo già in ritardo di mezz'ora!" esclamò guardando con ansia l'orologio.

"Se non sbaglio abbiamo fatto tardi a causa della piccola discussione tra te e papà" sorrise Trunks raggiungendo la madre.

"Lo credo! Pensi forse che avrei lasciato che tuo padre venisse ad un ricevimento a casa di Mr Satan con i suoi soliti stracci?" sbuffò accomodandosi nervosamente i capelli.

Trunks rise, divertito, voltandosi poi indietro verso i due ritardatari ancora accanto all'aircar parcheggiata.

"Mi spieghi cosa fanno ancora lì tuo padre e tua sorella?" brontolò Bulma, scuotendo la testa.

"Credo che papà sia un pò allergico a serate di questo tipo..." commentò Trunks, sospirando.

 

Bra annodò con cura la cravatta del padre, scostandosi poi da lui per ammirare soddisfatta il risultato.

"E' ancora troppo stretta!" brontolò Vegeta tirandosi il colletto della camicia. "Mi sembra di soffocare!".

Bra rise di gusto, osservando le smorfie del padre imprigionato in un inusuale abbigliamento.

"Dai papà! Così stai benissimo!" lo rassicurò la ragazza con occhi affascinati.

"Ho detto che non ce la faccio" scandì Vegeta guardando la figlia con serietà.

Cercò goffamente di allentarsi il colletto, fino a tirare un pò troppo e a far staccare uno degli eleganti bottoni dorati della camicia, che cadde miseramente a terra.

"Ehi, cosa state aspettando!" gridò loro Bulma da lontano, ormai insofferente.

"Credo che non sia il caso di far arrabbiare la mamma più di quanto non lo è già" propose Bra raccogliendo il bottone con indifferenza e nascondendolo in tasca.

 

"Mr Satan, sono arrivati i Briefs" dichiarò la domestica al padrone di casa, seduto comodamente nella poltrona della sala principale a fumare il suo sigaro.

"Bene, li faccia entrare" rispose allegramente con un cenno del capo.

"Era ora!" esclamò felicemente Goten ammirando la tavola imbandita. "Cominciavo proprio ad avere fame!".

"Goten!" lo ammonì Chichi con una leggera gomitata sul fianco.

"Buona sera!" sorrise Bulma entrando nel salone, seguita a ruota da Trunks, Bra e Vegeta..

"Benvenuti, carissimi!" li accolse Mr Satan, senza muoversi dalla sua poltrona.

"Scusate il ritardo...abbiamo avuto un piccolo inconveniente...vero tesoro?" chiese a Vegeta, che si limitò a rispondere borbottando qualcosa di incomprensibile.

"Non vi siete persi ancora niente" li rassicurò Chichi. "Mr Satan ha intenzione di farci il suo famoso discorso solo dopo cena...".

"Vuole proprio farci incuriosire, eh?" chiese Bulma al padrone di casa, sorridendo.

"Voglio solo aspettare di essere tutti quanti" concluse Mr Satan dando una boccata al suo sigaro.

"Giusto...dov'è Pan?" osservò Bra guardandosi intorno.

"Non ne abbiamo la più pallida idea..." mormorò Gohan scrollando le spalle.

"E' uscita stamattina e non è ancora tornata..." aggiunse Videl leggermente preoccupata. "Spero si ricordi della cena di stasera".

"Beh, possiamo sempre cominciare senza di lei" scherzò Goten attirando di nuovo lo sguardo di rimprovero di Chichi.

"Forse so dove è andata Pan" dichiarò Trunks con sicurezza.

"Come lo sai?" chiese Bulma, guardando il figlio sorpresa.

"Aspettatemi, vado a prenderla" esclamò uscendo sul grande terrazzo e spiccando il volo verso il cielo.

 

Atterrò, avvicinandosi silenziosamente.

Proprio come si aspettava. Lei era lì, appoggiata al tronco di quell'albero, con lo sguardo verso il cielo...

La sua sagoma era oscurata dalla luce rossastra del tramonto che si rifletteva dietro di lei... quella dorata luminosità crepuscolare che sembrava riscaldare i tratti del suo volto piacevolmente rilassati...

"Pan" la chiamò a distanza di qualche metro, per non disturbare quel suo momento di evasione.

La ragazza si voltò lentamente, rivelando un'espressione di piacevole sorpresa mentre l'elegante figura di Trunks si avvicinava a lei con discrezione.

Lo salutò con un sorriso, e lui l'abbracciò calorosamente, accarezzandole con dolcezza i lisci capelli corvini che le cadevano morbidi sulle spalle. 

"Sapevo che ti avrei trovata qui" le sussurrò. 

Era quello il posto da cui, in quello stesso giorno di qualche anno prima, Goku era partito con il drago Shenrong verso una meta sconosciuta e senza la certezza di tornare. Ed era lì che Pan, tutti gli anni nel giorno dell'anniversario della sua partenza, passava la giornata come se, in questo modo, riuscisse a sentirsi più vicina al nonno scomparso.

Osservò gli occhi scuri della ragazza tornare a fissare il cielo purpureo, con lo stesso sguardo di quella ragazzina che, il giorno della partenza di Goku, aveva fissato il cielo sconsolata chiedendosi se mai suo nonno sarebbe tornato. Adesso però quella ragazzina era quasi irriconoscibile...stava sbocciando come un fiore, un piccolo fiore selvatico che lasciava definitivamente le incertezze e le ribellioni dell'adolescenza per avviarsi verso un futuro di donna...un fiore ormai maturo, dai colori intensi e sfaccettati ma addolcito da una leggera pioggia di rugiada...

"Sai Trunks" mormorò lei. "Spero sempre di vederlo sbucar fuori dalle nuvole sul dorso del drago...".

Trunks le sorrise, appoggiandole affettuosamente una mano sulla spalla.

"Sarebbe bello..." riconobbe. "Magari potrebbe tornare quando meno te lo aspetti".

"Io lo aspetterò sempre" sussurrò la ragazza sospirando malinconicamente.

"Adesso però c'è qualcun altro che ti aspetta" la avvertì Trunks, indicandole l'orologio con un dito. "Sembra che tuo nonno Satan voglia aspettare proprio te per il suo famoso annuncio!".

Pan sorrise, annuendo.

"Ok...credo che sia proprio ora di andare" disse alzandosi in volo insieme a lui, dopo un ultimo sguardo alle sue spalle.

 

I dieci commensali gustarono piacevolmente il dolce, accompagnato da un pregiato champagne per brindare all' amicizia che li univa ormai da molti anni.

Mr Satan, seduto a capo tavola, bevve copiosamente dal suo bicchiere, per poi schiarirsi la voce ed alzarsi dalla sua sedia, richiamando un momento di silenzio.

"Ti sei finalmente deciso a parlarci, papà?" chiese Videl, accompagnata dalla curiosità degli altri nove ospiti.

"Credo di sì...finalmente è arrivato il momento".

Tutti rimasero in silenzio, aspettando l'inizio di un discorso che si preannunciava piuttosto solenne.

"Ecco...innanzi tutto...premetto che non è stato facile per me prendere questa decisione...".

Gli invitati si guardarono tra loro, mentre un'atmosfera di suspence circondava la tavola.

"Per anni la mia ragione di vita è stato solo quello che ho rappresentato per gli altri... Ma voi sapete che non sono ciò che tutti credono".

"Ma ha fatto comunque molto per i terrestri...si merita la loro ammirazione" lo interruppe Bulma.

"Non so cosa meriti in realtà ma...non è giusto continuare ad ingannarli".

"Ma tu non li stai ingannando, papà" intervenne Videl. "Loro ti adorano".

"Lo so tesoro ma...è giusto riconoscere i meriti di qualcuno veramente in gamba...".

"Cosa significa?" chiese Gohan incuriosito.

Mr Satan rimase un attimo in silenzio, sospirando.

"Ho intenzione di cedere il titolo di campione del mondo".

"Tutto qui?" commentò Vegeta rintanato in un angolo del tavolo.

"Cosa?" esclamò Chichi alzandosi stupita dalla sedia. "E' sicuro di ciò che sta dicendo, Mr Satan?".

"Sì, sicurissimo...comincio ad essere vecchio per questo ruolo".

"Ma i terrestri rimarranno sconvolti!" esclamò Bulma.

"Avranno un nuovo campione del mondo".

"E a chi pensa di cedere il titolo?" domandò Goten.

"Ecco...ufficialmente organizzerò un torneo per nominare campione del mondo il vincitore, ma...".

"Ma...?".

"So già chi voglio che sia il mio successore...e che non avrà difficoltà a vincere il torneo per ricevere l'eredità di suo nonno...".

Il suo sguardo si posò sulla giovane nipote, già paralizzata per ciò che aveva appena sentito.

"Pan?!" chiese conferma Gohan, incredulo.

"E chi altri si merita il titolo più di lei!" sorrise Mr Satan lisciandosi l'ispida barba.

"Pan! Tesoro! E' meraviglioso!" commentò Chichi, battendo le mani orgogliosa, seguita a ruota dagli altri.

"Oh...no" mormorò Pan scuotendo la testa terrorizzata. "Io...non voglio...".

"Come? Non sei contenta cara? Sarai amata da tutti i terrestri!" esclamò Bulma estasiata.

"No...non voglio diventare campionessa del mondo...ti prego...".

"Pan...voglio che sia tu a succedermi" insistè Mr Satan. "Ho bisogno di sapere che il titolo è in mani sicure".

"Ma perchè proprio io?".

"Perchè hai la stoffa giusta! Sei giovane e soprattutto sei mia nipote!".

"Nonno...non puoi farmi questo..." mormorò la ragazza sconvolta, lasciando bruscamente la tavola e scappando in un'altra stanza.

 

Si strinse il cuscino sulla testa, con la faccia contro il letto.

"Su, Pan...cerchiamo di ragionare" la esortò Gohan seduto sul bordo del letto.

"Andate via! Lasciatemi stare!" gridò lei arrabbiata.

"Tesoro, dovresti essere contenta di ricevere un titolo così importante!" aggiunse Chichi con entusiasmo.

"Non io! Non voglio!" protestò di nuovo la ragazza.

"Ma Pan, lo sai quanto ci tiene tuo nonno..." la implorò Videl avvicinandosi a lei.

"Pan...prova a parlare con lui con calma...vedrai che troverete un compromesso" provò a consolarla Trunks, affacciato alla porta della stanza.

"Ma vi rendete conto? Sono destinata a fare discorsi in TV per tutta la vita!".

"Beh...ci sono anche gli spot pubblicitari...le inaugurazioni...i ricevimenti ufficiali..." cercò di rassicurarla Bulma, peggiorando però ancora di più l'indignazione della ragazza.

Se fosse diventata campionessa del mondo, niente sarebbe stato più come prima. Era uno spirito libero, lei, allergica a qualunque tipo di imposizione che la obbligava a rinchiudersi in un ruolo...era abituata a seguire la sua testa, il suo istinto, i suoi desideri, mentre adesso quel titolo avrebbe significato dover interpretare un modello per i terrestri, razionale e coerente...e lei non era così, lei era una perenne contraddizione, spesso guidata più dalle emozioni che dalla ragione...

"In effetti..." si introdusse Videl. "Non ce la vedo proprio Pan nel ruolo di mio padre...".

"Ma riceverà una bella eredità!" esclamò Chichi.

"Cosa vuoi che mi importi dei soldi, nonna?" brontolò Pan alzandosi seduta sul letto.

"Credo però che tu non abbia altra scelta, Pan, se non vuoi fare un torto a tuo nonno..." concluse Gohan, sospirando.  

"Potrei farmi battere al torneo, così da far vincere qualcun altro!" propose Pan.

"E credi che Mr Satan ci crederà?" esclamò Trunks alzando dubbioso un sopracciglio. "Sa bene che nessuno dei partecipanti sarà mai al tuo livello".

"Lo sapevo, non ho proprio speranza..." sospirò tristemente la ragazza, rigettandosi sul letto disperata.

 

Bra si accese distrattamente una sigaretta, appoggiata alla ringhiera dell'enorme terrazzo.

Sentì qualcuno raggiungerla da dietro. Si voltò, intravedendo Goten alla debole luce della luna.

"Ciao" le disse lui, avvicinandosi.

"Ciao".

Si appoggiò alla ringhiera, accanto a lei.

"Vuoi?" chiese Bra, offrendogli una sigaretta.

"Grazie..." accettò lui, facendosela accendere.

Rimasero qualche secondo così, affacciati sul parco della tenuta alla fresca brezza della sera.

"Cosa sta succedendo, là dentro?" chiese Bra.

"Sono tutti quanti in una stanza per convincere Pan a partecipare al torneo" rispose lui, sospirando.

"Se devo essere sincera...non vorrei proprio essere nei suoi panni" commentò la ragazza, soffiando fuori una spirale di fumo.

"Nemmeno io" concordò Goten scuotendo la testa. "Fortunatamente queste grane di famiglia spettano sempre a Gohan o a Pan...non so se sentirmi escluso oppure sollevato...".

Ripensò a cinque anni prima, quando sarebbe dovuto partire insieme a Trunks e a suo padre per lo spazio. Non voleva affrontare quel viaggio...si era troppo abituato alla vita tranquilla e spensierata, alle sue giornate passate a Satan City o a West City in compagnia di belle ragazze...non aveva voglia di partire verso l'ignoto e lasciare i suoi sicuri appigli quotidiani...

Per fortuna quella ragazzina che all'epoca tanto criticava e considerava una mocciosa aveva preso il suo posto...lo aveva inconsapevolmente salvato...sarebbe tornato alla sua vita normale, di ragazzo comune...

Bra lo guardò incuriosita, con le iridi azzurre fisse sullo sguardo pensieroso del giovane.

"Non siamo poi così diversi, noi due" sentenziò. "Entrambi viviamo nell'ombra dei nostri fratelli maggiori".

Lei e Goten...i secondogeniti della famiglia...sempre coccolati, viziati, protetti. Specialmente a lei, femmina, era sempre stato risparmiato ciò che a Trunks veniva imposto...niente allenamenti, niente battaglie pericolose, niente missioni speciali...era stata cresciuta come una piccola principessa, abituata ad avere tutto dalla vita senza essere obbligata a dare niente...e suo padre l'adorava così... 

E Goten...su di lui si era riversato tutto l'amore della madre, con Goku perennemente lontano e Gohan che si stava ormai costruendo una vita propria e una carriera luminosa....Fortunatamente a lui Chichi aveva risparmiato lo studio forzato, ma anche un matrimonio precoce, ancora gelosa e diffidente delle ragazze del figlio ormai più che trentenne.

Goten guardò la ragazza, sorpreso. 

"Non eri tu quella che non ha mai voluto sapere di cose del genere?".

Bra sospirò, guardando la volta notturna.

"E' vero ma...è impossibile fuggire per sempre alla nostra natura...prima o poi anche noi dovremo prenderne atto...perchè ci condiziona e ci condizionerà sempre, sia noi che le nostre famiglie...".

"Hai ragione..." riconobbe Goten dando un ultimo tiro alla sua sigaretta. "Però...le grane le lascio volentieri a loro!".

Bra rise, divertita dalla spontaneità del ragazzo. Probabilmente avevano più cose in comune di quanto si aspettasse...

 

Pan rientrò timidamente nel salone, trovando il nonno ancora seduto al suo posto e Vegeta nell'angolo opposto della stanza, silenzioso.

Fece qualche passo avanti, indecisa, aspettando che fosse lui a parlare per primo. Ma non fu così.

"Nonno..." mormorò. "Scusami per prima...mi sono comportata in modo molto infantile...".

Mr Satan la guardò dolcemente, accennando un debole sorriso.

"Sei tu che devi scusarmi, tesoro...ho dato per scontato che ne saresti stata felice".

Pan osservò gli occhi azzurri del nonno abbassarsi tristemente.

Non era abituata a vederlo così. Evidentemente per lui non era facile abbandonare il titolo che aveva mantenuto per così tanti anni e che era divenuto parte stessa della sua identità...soprattutto al pensiero di doverlo cedere ad un estraneo...

Ecco perchè lo aveva offerto al sangue del suo sangue...

"Ho deciso di partecipare al torneo" dichiarò Pan deglutendo pesantemente.

"Cosa hai detto?" chiese Mr Satan, non certo di aver sentito bene.

"Su, nonno, abbracciami e dammi la tua benedizione, prima che cambi idea!" sorrise con le lacrime agli occhi, andandogli incontro.

Chissà cosa l' aspettava...

Non temeva il torneo, ma la vittoria...

Ma non voleva pensarci, adesso. Aveva solo voglia di godersi a pieno quella deliziosa serata in compagnia.

E soprattutto... l'espressione rilassata e orgogliosa di suo nonno, quella che era abituata a vedere da sempre.

 

   Continua...

  
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