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Autore: Doctor Dragon    08/11/2013    4 recensioni
Qualche pazzo psicopatico sta tentando di uccidere il nostro amato leader.
Il presidente della YG si rivolge alla polizia che offre la sua Squadra Speciale per proteggere il ragazzo.
Fin qui nulla di strano se non fosse che la suddetta Squadra Speciale sia davvero speciale, in tutti i sensi possibili....
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1

 

Tentato omicidio

 

"Mi ha fatto chiamare?" domando entrando nell'ufficio del presidente della YG e chiudendomi la porta alle spalle.

"Si, accomodati pure JiYong." risponde l'uomo seduto dietro la scrivania indicando una sedia all'altro lato del tavolo. Io ubbidisco e mi appresto ad ascoltare ciò che ha da dire il mio capo, anche se sono quasi sicuro di sapere di che si tratta: non si parla d'altro alla YG ultimamente.

"Dunque, avrai notato che in questi giorni stanno succedendo parecchie cose strane." inizia il presidente appoggiando sul tavolo la sua tazza di caffè.

"Io più che cose strane le definirei cose terrificanti, insomma ho la netta sensazione che qualcuno stia tentando di uccidermi." ribatto. Sono settimane ormai che sono vittima degli incidenti più bizzarri: fari che, da sopra il palco, cadono casualmente proprio nel punto in cui ci sono io, i freni della mia nuova Lamborghini che non frenano affatto, caffè corretto con il veleno per topi, il microonde che per poco non mi esplode in faccia quando lo accendo per riscaldare i noodles, il cavo scoperto del phon che rischia di andare in cortocircuito. Per farla breve credo sia un miracolo che io sia ancora vivo.

"Esattamente. Era proprio quello che intendevo, ma la cosa peggiore e` che le nostre numerose guardie del corpo sono perfettamente inutili per questo genere di cose." mi fa notare il presidente. Anche questa e` una cosa piuttosto ovvia: sono giorni ormai che vivo nel terrore di fare qualsiasi cosa. Non mangio ne bevo più nulla che non sia stato prima assaggiato, non mi sposto più senza guardia del corpo e non tocco più nulla di elettronico per paura che mi esploda in mano. Perfino la notte sogno che qualcuno esca dal mio armadio per strangolarmi con la cintura in spugna dell'accappatoio, il che e` pazzesco.

"Quindi credo sia il caso di rivolgersi alla polizia." propongo.

"Ed e` proprio quello che ho fatto." ribatte il presidente con un tono di voce soddisfatto.

"Ah, si?" domando sorpreso. Era ora, penso, ma mi trattengo dal dirlo ad alta voce.

"Si, e la polizia si e` messa subito all'opera. Tuttavia il loro non e` un lavoro facile." risponde l'uomo.

"In che senso?" domando allibito. Non vedo come il loro lavoro possa essere difficile: devono solo trovare il pazzo psicopatico che tenta di farmi fuori e rinchiuderlo in una cella a marcire.

"Beh, tu sei un personaggio famoso molto in vista. Parecchia gente ti conosce e non a tutti piaci purtroppo: c'e` molta invidia, c'e` chi venderebbe l'anima al Diavolo pur di essere al tuo posto, c'e` parecchia concorrenza per non parlare degli stalker." mi spiega il presidente.

"Insomma mi stai dicendo che la polizia non sa che pesci prendere." deduco trattenendo a stento uno sbuffo: che cosa dovrei fare? Aspettare che il detto psicopatico riesca ad uccidermi?

"No, affatto. La polizia sa cosa deve fare, ma ci vorrà parecchio tempo per farlo." ribatte l'uomo.

"E nel frattempo?" chiedo ancora.

"Nel frattempo hanno mandato qualcuno che riuscirà a proteggerti da questi continui attacchi." risponde il presidente.

"Davvero? E chi? Le forze speciali?" domando immaginandomi già una squadra di uomini bardati da guerra con uniformi militari, giubbotto e casco antiproiettile e bazooka.

"Si, davvero. Tuttavia non so di chi si tratta: io non li ho ancora incontrati. Il capo della polizia in persona mi ha assicurato che sono i migliori e che riusciranno a prevedere le mosse dell'attentatore e, di conseguenza, prevenire ogni incidente." mi spiega.

"E quando arriveranno?" domando impaziente. Il presidente lancia uno sguardo rapido all'orologio posto sul tavolo.

"Dovrebbero essere qui a momenti." risponde poi, alzandosi e facendo il giro della scrivania.

In quello stesso istante qualcuno bussa alla porta e il presidente si avvia per aprirla.

"E voi chi sareste? Dov'è la sicurezza? Come avete fatto ad entrare?" sbraita l'uomo rivolto agli sconosciuti oltre la soglia. Io, spaventato da un possibile nuovo attacco, corro a nascondermi sotto la scrivania. Sento confabulare il presidente, sembra parecchio arrabbiato, ma non riesco a cogliere tutte le parole. Vorrei alzarmi e sbirciare, ma la paura di lasciarci le penne mi blocca. Che diavolo sta succedendo?

"JiYong, questa e` la squadra speciale che la polizia ha mandato per proteggerti." annuncia il presidente, ma il suo tono di voce e` piuttosto scazzato. Titubante esco da sotto la scrivania e alzo lo sguardo per vedere i nuovi arrivati.

E rimango paralizzato. Stiamo scherzando, vero? Mi verrebbe da urlare. Quelli non possono essere la squadra speciale: sembrano dei fenomeni da baraccone appena scappati da un circo!

Sono in tre: una ragazza, che avrà circa la mia eta`; un bambino, che non può avere più di otto anni, e un gatto.

La ragazza e` piuttosto bassa, circa un metro e sessanta, e magrolina. I suoi capelli, lunghi fino ai fianchi, sono gialli e viola; i suoi occhi sono grandi e azzurri come il giaccio truccati con un pesante strato di matita nera, anche le sue labbra carnose sono completamente nere, mentre la sua pelle e` candida come la neve creando un contrasto pazzesco col il suo trucco. Indossa un cerchietto con le orecchie da gatto, un top con una manica sola stretta sulla spalla ma piuttosto larga sul polso di un verde scuro e una minigonna a pieghe verticali bianche e nere; l'altro braccio, invece, e` decorato con un lungo guanto a rete che le arriva oltre il gomito. La gamba destra e` completamente coperta da una calza gialla, mentre la sinistra indossa una calza a righe orizzontali viola e verdi che le arriva poco sopra il ginocchio. Ai piedi porta un paio di stivali neri bassi a punta con uno spesso tacco trasparente.

Il bambino ha la pelle molto scura e due occhi neri come il carbone, lunghi rasta gli ricadono sulle spalle in disordine. Indossa uno smoking marrone piuttosto trasandato e un paio di anfibi lucidi, uno arancione e uno bianco.

Il gatto, raggomitolato sulla testa del bambino, ha il pelo lungo e completamente bianco e due occhi di ghiaccio, proprio come quelli della sua giovane padrona.

Rimango a guardarli esterrefatto senza sapere bene cosa dire o cosa fare, indeciso se mettermi a ridere o disperarmi.

"Siete proprio sicuri di essere stati mandati qui dal capo della polizia in persona?" domanda il presidente che sembra stranito tanto quanto me.

"Assolutamente signore, ma se non si fida può contattarlo direttamente." ribatte il bambino.

"Lo faro` senza dubbio." ribatte il capo attraversando a grandi passi la stanza per raggiungere la scrivania e afferrare il telefono posto su di essa, digita in fretta il numero e avvia la chiamata. Lo osservo aspettando con ansia che qualcuno dall'altro lato risponda, ma qualcosa che mi sfiora le gambe mi distrae. Abbasso lo sguardo e vedo il gatto bianco strofinarsi contro i miei pantaloni neri di pelle. Per quanto la situazione mi appaia strana resto comunque un grande amante degli animali, cosi` mi inginocchio per poter accarezzare il morbido pelo della creatura.

"Ehy, ma sei proprio bello, sai?" dico a voce alta, facendo i grattini dietro le orecchie del gatto che inizia subito a fare le fusa.

"In verità e` una signora." mi corregge il bambino contestando il mio aggettivo usato al maschile.

"Oh, chiedo scusa, non lo sapevo. Come si chiama?" ribatto alzando gli occhi su di lui.

"Si chiama Mrs Wildfire e io sono Shawn, mentre lei e` Penny." risponde il bambino presentando se stesso e la ragazza, entrambi fanno un piccolo inchino in segno di rispetto. Io mi alzo in piedi e rispondo al saluto.

"Io sono JiYong." mi presento a mia volta. Sento alle mie spalle il presidente confabulare irritato con qualche agente di polizia.

"Lo sappiamo chi sei. Siamo qui per questo." ribatte il bambino.

"Gia`." commento con scarsa convinzione. La gatta ai miei piedi emette un sonoro miagolio e subito la ragazza accorre per prenderla in braccio.

"Come dici Mrs Wildfire?" le chiede accarezzandole il pelo, la gatta risponde miagolando ancora.

"Mmmh... Capisco." annuisce la ragazza alzando poi lo sguardo sul soffitto con aria pensierosa.

"La penso anche io cosi`." continua poi spostando lo sguardo su di me. Quando i nostri occhi si incontrano sento un brivido scorrermi lungo la spina dorsale e la gola mi si secca all'istante.

"Il capo della polizia ha confermato che loro sono la squadra speciale." afferma il presidente attirando l'attenzione di tutti. Ci voltiamo verso di lui e posso leggere nei suoi occhi quanto poco apprezzi la notizia.

"Quindi che si fa?" domando a nessuno in particolare.

"Mi pare ovvio che dobbiamo restare con te per proteggerti da eventuali attacchi." e` il bambino a rispondermi e mi infastidisce parecchio il suo tono da saputello.

"Dovrete restare con me sempre?" ribatto trattenendomi a stento dal rispondergli per le rime.

"Assolutamente si." annuisce Shawn. Mi volto verso il presidente in cerca di aiuto e conforto, ma anche lui e` traumatizzato quanto me.

Capisco di non avere scelta e mi toccherà tornare a casa con quel trio di circensi.

 

 

 

 

Eccomi di nuovo qui... 

Innanzitutto vorrei scusarmi: avevo promesso che non avrei cominciato altre storie se prima non finivo quelle gia` iniziate, ma vedete... Ieri sera ho avuto questa specie di colpo.... Di genio (?) e non ho potuto non scrivere...

Ok, sono pazza e questo capitolo ne e` la prova piu` che evidente... Ma gradirei lo stesso qualche piccolo commento, che ne dite?

Ve gusta come inizio? Il trio di circensi merita qualche recensione?

Comunque sia prometto che faro` di tutto per non mettere nel dimenticatoio le altre storie!

Grazie a tutti per l'attenzione :*

xXxJeyDragonxXx

  
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