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Autore: Kaleido    08/11/2013    4 recensioni
"Ma tutti i miei compagni di classe hanno un animale a casa, lo voglio anche io, ecco!" Joey aveva appena assunto il tono da capriccio, facendo venir meno ogni tenerezza e puntando piuttosto al fastidioso. Scott aveva cercato in tutti i modi di dissuaderlo dall'assurda richiesta e oramai non sapeva più cosa inventarsi per confutare le motivazioni del bambino. "
ATTENZIONE PICCOLO SPOILER DI ALL STARS
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Possiamo tenerlo ?


 


 

"E dai papà! TI prego ! Ti prego!" mugugnò Joey sfoderando il suo sguardo da cucciolo per l'ennesima volta. La cantilena del bambino andava avanti da quasi un'ora ormai e Scott era veramente al limite della sopportazione, nonchè enormemente imbarazzato. E in quel momento, a dire il vero, stava anche maledicendo sua moglie, Courtney, per averlo mandato da solo in giro con il figlio. "Ti ho detto no, non capisci che non possiamo? " ripetè cercando di avere un tono paziente "Ma tutti i miei compagni di classe hanno un animale a casa, lo voglio anche io, ecco!" Joey aveva appena assunto il tono da capriccio, facendo venir meno ogni tenerezza e puntando piuttosto al fastidioso. Scott aveva cercato in tutti i modi di dissuaderlo dall'assurda richiesta e oramai non sapeva più cosa inventarsi per confutare le motivazioni del bambino. Se solo ci fosse stata Court ...lei sapeva sempre trovare un modo per far passare la ragione dalla sua parte che fosse in casa o in tribunale. Era stato anche per l'abilità retorica o forse violentemente persuasiva della donna se si era ritrovato in quella situazione. Non che a lui non piacesse passare del tempo con suo figlio, sia chiaro, adorava il piccolo ma il suo ruolo di genitore lo faceva spesso sentire a disagio ; si chiedeva spesso che cosa dovesse fare un buon genitore per far crescere il proprio figlio felice , e se lui effettivamente stesse facendo quel qualcosa.

"Beh forse i tuoi compagni hanno una casa più grande della nostra e possono tenerlo, per noi non è possibile e poi lo sai che tua madre si infurierebbe" disse cercando di contrastare il capriccio con una razionalità che Court gli aveva insegnato o per meglio dire impartito in quegli anni "Ma tu potresti tenerlo in fattoria! Lì c'è abbastanza spazio! E posso venirlo a trovare quando vai a lavoro!" quella replica lo convinse del fatto che Joey non aveva ereditato solo gli occhi scuri da sua madre. Sospirò. Stava perdendo la pazienza ma non voleva sgridare il figlio urlando, sopratutto non voleva farlo in mezzo a tutta quella gente. "La fattoria non è l'ambiente adatto per lui, non ci potrebbe mai vivere " "Ma tu potresti costruirgli una casa! Sei bravo alla fattoria...dai papà! E' il mio animale preferito! Non ti chiederò più nulla, te lo giuro!".

Scott ebbe un brivido. Non seppe dire bene quale frase glielo avesse procurato, ma forse era il fatto che suo figlio avesse detto che era bravo in fattoria, il fatto che gli avesse riconsciuto un merito. Insomma il suo non era proprio un matrimonio comune, con sua moglie che era una avvocatessa stimatissima se pur giovane, che amava vestire di tutto punto e che aveva comprato per loro un appartamento piccolo ma a dir poco perfetto al centro della città e con lui, dall'altra parte che viveva per quattro giorni la settimana in fattoria per occuparsi dei campi e degli animali e che non riusciva proprio a adattarsi a quella vita mondana; insomma sia nell'ambiente di Courtney che nel suo molti erano perplessi di fronte a una coppia che era evidentemente agli antipodi e dove lei guadagnava decisamente più di lui. Ma a Scott il loro giudizio non importava, però gli importava di quello di suo figlio, aveva il terrore che lui venisse influenzato dai vari pettegolezzi e che in futuro lo considerasse un fallito. Ma per il momento non era così.

"E' impossibile costruirgli una casa, Joey ho detto di no, rassegnati" rispose con un tono più duro rispetto ai precedenti di cui si penti immediatamente guardando il volto del bambino, vedendo le sue piccole labbra che tremolavano sempre di più e percependo con orrore la tempesta che stava per arrivare "Buahhhhhhhhh" Joey scoppiò a piangere con un urlo straziante. Scott si guardò intorno, in pieno panico. TUTTI lo stavano guardando come se fosse un mostro, come aveva immaginato. Avvampò ma al contempo si sentì furioso : che avevano da guardare ? Dovevano proprio metterlo in imbarazzo ? I loro figli non piangevano mai? Proprio mentre si abbassava ad altezza del bambino per consolarlo vide una giovane donna fare lo stesso. La donna indossava un uniforme, evidentemente lavorava lì e forse era abituata a quelle situazioni. "Che succede piccolo? " chiese dolcemente a Joey, che smise immediatamente di gridare lasciando però prudentemente due lacrimuccie sugli occhi "Papà non vuole comprarmi quello" disse indicando l'oggetto del suo desiderio, che si muoveva poco più in là ma comunque a distanza di sicurezza "Gli ho spiegato che non possiamo tenerlo, insomma...è evidente" intervenne immediatamente Scott tentando di giustificarsi con la giovane donna che temeva lo avesse già bollato come "pessimo padre". La ragazza però gli rivolse uno sguardo comprensivo per poi tornare al figlio "Beh...se non puoi avere quello puoi averne un bel pupazzo, ti va? Nella stanza più avanti vendiamo i peluche, così' i bambini si possono comunque portare a casa un animale, ti va bene? Poi magari un giorno potrai avere un cucciolo vero"; il bambino assunse un'aria pensierosa, poi annuì "Va bene" la ragazza sorrise soddisfatta e Scott rasserenato, finalmente c'era una soluzione per quella richiesta assurda.

Giunsero nella stanza dei gadget e suoi figlio si precipitò ad afferrare il peluche dell'animale desiderato. A malincuore Scott pagò per quello che considerava un vero orrore. Ma in fondo era per amore del figlio, no ?

Dopo uscirono dall'Acquario. Scott rabbrividendo un pò. Joey stringendo fiero il suo peluche di squalo.

   
 
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