Anime & Manga > Saiyuki
Segui la storia  |       
Autore: egotchan    02/11/2004    1 recensioni
La figura si girò leggermente ed allora li vide. I raggi obliqui del sole illuminarono due strette fessure che risplendevano di luce dorata, mentre una frangia castana cadeva disordinata su un diadema che risplendeva circondandogli la fronte. I capelli castani cominciarono a muoversi con il vento. Il Nyoinbo cadde per terra e sparì. Le mani erano sporche di sangue, lui le alzò e cominciò a fissarle. Le due fessure si trasformarono in due grandi cerchi che si alzarono guardando verso Hakkai e Hakkai vi lesse solo un profondo vuoto. (Angst - Tema del suicidio) La mia personale interpretazione di come potrebbe proseguire la storia di Saiyuki se Nataku si risvegliasse e Goku cominciasse a riacquistare memoria degli avvenimenti di cinquecento anni prima.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie mille a Kakashi (leggi anche tu Naruto?^^) per il commento!! Sono contenta che ti sia piaciuta la fic! E non hai di che scusarti per la lunghezza del commento, più i commenti sono lunghi, più noi autori ci alimentiamo con essi!!!^_______^



CAPITOLO EXTRA - GAIDEN 1

TENKAI - 500 ANNI PRIMA

- Cosa accadde in quella stanza -


Mentre si trovavano rinchiusi nell'ufficio di Tenpou, Konzen cercava di abbassare la febbre alla scimmia con delle pezze bagnate e, in cuor suo, si stava maledicendo incolpandosi di quanto era accaduto. Avrebbe dovuto evitare di intavolare una simile discussione con Tenpou in quel luogo, dove sapeva che Goku sarebbe potuto entrare da un momento all'altro. Era ovvio che se quella scimmia avesse udito le manovre che Li Touten aveva intenzione di attuare contro di lui, utilizzando per giunta il proprio figlio, non avrebbe pensato più di un secondo prima di precipitarsi a capofitto alla ricerca dell'amico per aver conferma di quelle parole. E così era stato... stupido! Stupido! STUPIDO!!! Come aveva fatto ad essere così stolto da non pensare prima alle conseguenze? Ed adesso Goku si trovava in quelle condizioni...
"Tenpou, non puoi fare qualcosa? La febbre si sta alzando, non può resistere, continuando in questa maniera..."
"Si, lo so, ed è per questo che mi sto rileggendo tutta la letteratura dell'oriente e dell'occidente, cosa credi? Tutto ciò che è stato scritto sul passato e sul presente, un libro dopo l'altro. Ho paura che il potere del Seiten Taisei, fuori controllo com'è, sia stato troppo per il fisico e la mente di Goku. Dobbiamo invertire la trasformazione, ma non so come!!!"
"Tenpou..." se prima dal tono assunto Konzen era sembrato criticarlo, così non era. In verità gli rodeva terribilmente dover riconoscere la propria impotenza. Il generale era l'unico ad essere in grado di fare qualcosa per la scimmia, mentre lui non poteva far altro che stare ad osservare in disparte; anche prima non era riuscito a fare nulla: quando si erano lanciati all'inseguimento di Goku lungo il corridoio nel disperato tentativo di fermarlo, Tenpou era riuscito a star dietro al suo passo, mentre lui, il Nobile Konzen Doji, appartenente ad una delle stirpi di déi più altolocati e nipote niente di meno che della Suprema Kanzeon Bosatsu... non aveva potuto fare altro che fermarsi appoggiandosi ad una parete e riprendere fiato, affidandosi completamente a lui affinché riuscisse a fermare la scimmia. Quando poi finalmente era riuscito a proseguire, aveva incontrato quei soldati che gli avevano raccontato quanto stava accadendo al cospetto dell'imperatore e lui si era lanciato in un'ultima corsa disperata verso la sala principale... dove giunse troppo tardi, solo per assistere impotente alla distruzione del vaso, alle schegge della teca di cristallo che andavano a cadere indefinite sul pavimento, alla perdita d'innocenza di un ragazzino di soli dieci anni: infanzia e gioia di vivere cancellati in un attimo da quel viso dalla pennellata di sangue che usciva dalla spalla del suo amico Nataku, che si era ferito pur di non dover puntare contro di lui la spada... ed infine l'apparizione dell'altro Goku, ultima maledizione di una giornata dedita alla distruzione. Nella mente del dio l'immagine di Goku, così com'era quando l'aveva incontrato la prima volta, si sovrappose a quella del mostro che aveva compiuto davanti ai suoi occhi una strage come non se n'era mai vista prima in quel luogo, riducendo le innumerevoli divinità che gli si erano avventate contro ad una massa indefinita di carne ed ossa sul pavimento... quello era l'altro volto di Goku: il Seiten Taisei...
"Bene, ho fatto esplodere tutte le entrate dell'edificio, per cui ne avranno per un bel po'."
La voce di Kenren aveva seguito la sua apparizione sullo stipite della porta, distogliendo per un attimo Konzen dai suoi pensieri.
"Hey, hey, è giusto per avere un attimo per rilassarci, ovviamente. Goku non si è ancora svegliato?" chiese, volgendo lo sguardo preoccupato in direzione del giovane compagno. Konzen mugugnò qualcosa di incomprensibile, ma dal tono l'altro comprese che era ancora svenuto.
"Ecco, e se provassimo questo?" saltò su improvvisamente Tenpou "Bollite le interiora di una capra e introducetele direttamente nello stomaco..."
Kenren prese il libro dalle sue mani e lesse la copertina, il cui titolo spiccava in rialzo: MAGIA NERA PER DIVERTIMENTO.
"Hey, stai per caso cercando di ucciderlo?"
"Siete pazzi!"
La voce era arrivata tagliente da un angolo, dove si poteva vedere un uomo seduto, dalla pelle trasparente e gli occhi rossi:
"Pensate davvero di poter scappare dopo quello che avete fatto? Vi siete messi contro tutto il Tenkai...".
Il Generale Dio Drago dell'Oceano Occidentale Goujin aveva le braccia legate dietro alla schiena e li stava osservando senza riuscire a capire... quei tre lo avevano preso come ostaggio per riuscire a scappare e portare in salvo Son Goku, e adesso cosa mai pensavano di poter fare? Erano riusciti a resistere per una notte, dopo aver rinchiuso gli occupanti dell'edificio in una stanza, ma quanto ancora sarebbero riusciti a trattenere i soldati? Anche se avevano fatto saltare le entrate, fuori dall' edificio dovevano essersene radunati sicuramente un grande numero, che aspettavano solo l'opportunità per stanarli. Non potevano sperare di restare asserragliati in eterno. Prima o poi avrebbero dovuto agire facendo la prima mossa, sempre che non preferissero fare la fine dei topi in trappola...
"Ma bene, siamo diventati dei criminali!" rise Tenpou a quell'affermazione.
"Proprio così!" continuò sarcastico Kenren.
Goujin dal canto suo continuava a non capire il loro atteggiamento. Non riusciva a capire da dove traessero tutta quella sicurezza. Solo due di loro erano effettivamente in grado di combattere.
"Avete ben poco di che ridere! Come pensate di venirne fuori?"
Tenpou fermò un attimo la lettura e si voltò verso di lui sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi:
"Oh, troveremo il modo."
"Non scherzate! Sapete meglio di me che l'unica soluzione che vi resta è suicidarvi!"
"Suicidarci?" ripeté Kenren con una punta di sarcasmo sulla lingua "E non avere così la possibilità di reincarnarci? No, mi dispiace, ma non farò nulla che mi impedisca di stare con una donna o aver la possibilità di gustare un buon sakè in futuro..."
"Già, proprio così!" gli andò dietro Tenpou.
"Dannazione, ADESSO BASTA!" Konzen era balzato in piedi completamente sconvolto, mentre Goku aveva cominciato ad ansimare più forte, "LO VOLETE CAPIRE CHE LA VITA DI GOKU E' IN PERICOLO?! INVECE DI PERDERVI IN CHIACCHIERE VEDETE DI TROVATE UNA SOLUZIONE!!!" e così dicendo si risedette. La propria inutilità in quella situazione gli aveva gettato addosso un senso di frustrazione che non aveva mai provato prima: "Go... ku..."
Kenren gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla: "Dai, lo sai, ci teniamo tutti a lui..."
I suoi occhi s’inumidirono lievemente nel vedere la scimmia in quelle condizioni; avrebbe avuto voglia di far saltare qualche testa, tanto la rabbia lo stava rodendo dentro.
"Ehi, ragazzi, ho trovato! Venite!"
Kenren distolse lo sguardo da Goku e si diresse verso il ragazzo dai lunghi capelli fuligginosi, per vedere cosa mai avesse scoperto. Gli altri due restarono nelle rispettive posizioni:
"Ecco, guardate qui, sapevo di averlo letto già da qualche parte... il dispositivo di controllo... per crearlo bisogna esser in grado di solidificare una grande quantità di potere divino... però solo un dio di alto rango può essere in grado di farlo... quindi..." Tenpou si voltò verso Konzen "...quindi l'unico a poterlo fare sei tu, Konzen. Te la senti?"
"Ma certo, che domande..." rispose il dio, che per un attimo sembrò tornare al suo solito umore ed acquistò un'aria offesa.
"Ecco, guarda, qui c'è anche scritto esattamente cosa devi fare... e adesso sbrighiamoci, non c'è più tempo!"
Il dio dagli occhi viola si sedette nuovamente davanti a Goku e gli mise la mano destra sulla fronte, mentre Tenpou e Kenren si appostarono alla porta, nel caso i soldati fossero riusciti ad introdursi all'interno dell'edificio. Konzen respirò a fondo e quindi richiamò tutte le sue energie chiudendo gli occhi. Era una strana sensazione... non avrebbe saputo spiegarlo neppure lui con certezza, ma mentre recitava il mantra all'improvviso sentì qualcosa scaturire ed avvolgere il proprio cuore per poi trasmettersi al braccio, alla mano e... riaprì gli occhi, giusto in tempo per vedere il diadema riformarsi sulla fronte di Goku, il cui respiro e la cui fisionomia tornò man mano a farsi normale...
Una violenta esplosione fece tremare tutto il palazzo, cui seguirono immediatamente delle urla.
"Ahi, ahi, ho paura che adesso dovremo cominciare a ballare...". Così dicendo Kenren estrasse la propria spada. "Hey Konzen...KONZEN!" urlò, non appena si voltò verso l'amico che si era appoggiato all'improvvisato letto di Goku per non cadere a terra. Non appena aveva tentato di alzarsi gli era sembrato che qualcuno gli avesse trapassato il petto con un ago e gli era mancato il respiro.
"Hey, tutto bene?" gli chiese, fissandolo interdetto: il volto di Konzen era diventato improvvisamente pallidissimo ed aveva cominciato a sudare in maniera anormale. Tenpou fece da parte Kenren e gli si avvicinò con uno sguardo allibito:
"Konzen... tu... soffri di cuore!??"
"Ma fammi il piacere..." lo allontanò il suddetto con la mano. "Non è niente, ho... ho solo avuto un capogiro, tutto qui..." disse, ma scostò gli occhi dal volto di Tenpou.
"NON SCOSTARE LO SGUARDO! Non sono nato ieri e riconosco un attacco di cuore quando lo vedo, Konzen! E nasconderci adesso le tue condizioni non servirà ad altro che peggiorare la situazione!" Tenpou l’aveva preso per il bavero dell'abito. Konzen prese un profondo respiro prima di rispondere: "Perché credevi che uno nella mia posizione se ne fosse stato tutta la vita a timbrare documenti? Pensavi che lo trovassi un hobby divertente, è così? Beh, mi dispiace allora di darti questa delusione..."
Tenpou lo guardò ancora un istante stranito per poi riprendere la sua espressione seria. Le voci dei soldati cominciarono a farsi più forti.
"Io e Kenren ora ci dirigeremo incontro ai soldati e..." Non riuscì a terminare la frase. Konzen sentì qualcosa afferrarlo per il polso e si voltò di scatto.
"GOKU!"
La scimmia aveva aperto gli occhi e lo stava trattenendo.
"Kon..... zen... non andare...... Konzen..."
"Goku, calmati, sono qui!" gli disse per rassicurarlo.
"Promettimi...... non mi lasciare..... Konzen? Non andare, no...... prometti......"
Konzen gli spostò la frangia dalla fronte sudata con un gesto che sarebbe potuto essere una carezza. Il volto di Goku cominciò ad inondarsi di lacrime: "Dammi... dammi il mignolo..."
Il dio lo fissò senza capire: "Il mignolo?"
"Come, non lo sai? E' per le promesse! Prometti... che non mi lascerai..."
"Io ti prometto..... io ti prometto che qualsiasi cosa accada, noi ci ritroveremo..... hai capito Goku? Io tornerò a prenderti! Ma adesso devo andare..." Non permetterò che ti facciano del male...
Staccò il proprio mignolo da quello di Goku e si voltò verso Goujin:
"Nonostante la faccia che ti ritrovi non mi sembri poi così male... posso contare su di te affinché questo moccioso non ci venga dietro?"
"Non chiedermi cose che non posso fare."
"Bene, grazie."
"Konzen..." Kenren si era posto davanti a lui, come a bloccargli la strada, "penso sia meglio che tu resti qui: se per caso dovessero sconfiggere me e Tenpou e raggiungessero la stanza, resti solo tu... e poi, viste le tue condizioni..." non fece neppure in tempo a dirlo che dei passi e delle urla invasero il corridoio antistante la stanza. "Ooops, come non detto!" fece sarcastico "ho come l'impressione che resteremo tutti qui..."
Fuori dall'ufficio i soldati si zittirono all'unisono, mentre la voce di Li Touten si erse altisonante: "Konzen Doji, Tenpou Gensui e Kenren Taishou, siete accusati di alto tradimento. Abbandonate le armi, aprite la porta e consegnateci il moccioso!"
"Consegnarvelo? Non ci pensiamo minimamente!" rispose Kenren stizzoso. "Se volete catturarlo... DOVETE VENIRE A PRENDERLO!"
"Io continuo a non capire..." sussurrò Goujin mentre i soldati all'esterno cominciarono a tentare di forzare la porta. "Cos'è che vi fa agire in questa maniera? Forse che non comprendete le conseguenze delle vostre azioni?!?!"
"Beh, si può dire che ci piace vivere a modo nostro..." gli rispose Kenren "mi dispiace, ma farò di tutto per non lasciarlo nelle loro grinfie... dopotutto, quello è il mio figlio segreto adorato~..." terminò, mentre i tonfi sulla porta si facevano sempre più pressanti;
"Siete degli idioti... oppure dei pazzi!" continuò Goujin.
"Perché, non pensa che vivere così sia molto più interessante?" lo apostrofò Tenpou, mentre la porta si apriva e i soldati si riversavano all'interno, pronti ad attaccare al comando del loro superiore. Il generale dai capelli fuligginosi cominciò a studiare gli avversari che avevano di fronte: "Allora, possiamo cominciare?" chiese all'indirizzo degli altri due.
"Era ora!" intervenne Konzen "Mi stavo annoiando..."

La battaglia cominciò. Le spade vennero sguainate, il clamore si fece insopportabile e poi, pian piano, diminuì fino a smettere quasi del tutto.
Molti soldati caddero sotto i colpi micidiali dei due guerrieri, mentre Konzen sentiva per la prima volta il sangue ribollirgli nelle vene; vibrando la spada con una maestria sconosciuta abbatteva i nemici mentre il loro sangue gli inondava la veste ed alcune gocce colorivano il suo pallido viso. Il suo debole cuore palpitava di vita e l'energia ereditata dal sangue della sua stirpe rafforzava la sua determinazione e dava vigore ai suoi colpi.
Ma il nemico era numericamente superiore. Ad uno che cadeva, due prendevano il suo posto. Il protrarsi dello scontro costrinse i tre ad indietreggiare e Konzen, madido di sudore e dal respiro affannoso, vacillò scostandosi dai compagni. Una lama gli sfiorò la guancia, un'altra lo colpì alla spalla. La vista gli si appannò, le voci della battaglia sembrarono allontanarsi ed in un istante i suoi occhi si chiusero mentre il suo corpo si accasciava al suolo.
Kenren e Tenpou assisterono impotenti. Caduto Konzen, i soldati concentrarono su di loro gli sforzi. Presto Goujin, davanti al quale giaceva l'inerme corpo del loro compagno, si sarebbe con ogni probabilità unito agli assalitori e per loro sarebbe stata la fine. Gli uomini del generale Dio Drago erano infatti ormai prossimi a liberarlo, quando però accadde l'imprevisto: alcuni soldati, che fino a quel punto della battaglia erano rimasti nell'ombra, colpirono alle spalle quelli accorsi in aiuto del loro generale, massacrandoli senza pietà.
"Ed ora tocca a voi, Generale!" sibilarono al suo indirizzo.
"Traditori!" disse loro Goujin "Anche voi avete intenzione di proteggere quell'immonda creatura? L'imperatore vi punirà!"
Costoro risero: "Proteggere.. chi? Avete avuto un abbaglio, generale, noi non vogliamo proteggere proprio nessuno. E poi presto ci sarà un nuovo imperatore ed è per ordine suo che tutti voi morirete!"
Nella mente del generale i foschi presagi a lungo temuti si materializzarono davanti ai suoi occhi. Tutti i soldati a lui fedeli giacevano ai suoi piedi. Il tradimento che si respirava nelle aule dell'Imperatore ormai da qualche tempo si rivelava ora alla luce del sangue versato. Gli uomini, che ora dinnanzi a lui levavano le loro spade, recavano sui loro mantelli lo stemma del traditore: Li Touten. A terra alcuni degli uomini del generale, disarmati e tremanti, invocavano clemenza.
"Questi conigli mi serviranno, non uccideteli!" ordinò Li Touten che aveva or ora atteso di fare la propria entrata dall'ombra del corridoio. "Uccidete invece il Generale Goujin."
Una spada si calò sul Dio Drago, che con un colpo di reni lo evitò, ma già un secondo fendente era partito per decapitarlo: cercò di schivarlo, ma questa volta non riuscì a scansarlo del tutto: avvertì un forte dolore all'occhio e quindi vide solo un'esplosione di rosso. Un ulteriore colpo alla nuca - probabilmente dato dall'elsa di un pugnale - bastò a fargli perdere del tutto i sensi, che avrebbe riacquistato poco dopo, giusto in tempo per vedere la morte calare su tutti loro per mano di Li Touten, ma non sarebbe riuscito a dire o fare niente fino all'arrivo di Shien all'interno della stanza, tranne osservare con l'ultimo occhio rimasto quel poco che riusciva a distinguere all'interno di quell'ufficio divenuto una rossa culla di morte.
Kenren e Tenpou, frattanto, allibiti dalla ferocia e crudeltà di Li Touten e furenti della codardia di quei soldati che non avevano saputo proteggere il loro superiore e che ora anzi strisciavano supplicanti ai piedi del suo assassino, in un ultimo sforzo si gettarono contro gli assalitori, costringendoli ad arretrare. La mossa fu però avventata. Troppi erano i nemici e la loro sete di sangue. Tenpou finì per essere spinto verso un angolo, mentre Kenren rimaneva unico scudo di Goku, che si trovava inerme alle sue spalle. Da solo, però, la difesa che poteva opporre alla marea incessante dei nemici era disperata. Ad un tratto un soldato riuscì ad eludere la sorveglianza del dio.
Kenren, precedentemente ferito da un pugnale avvelenato, riuscì a voltarsi di scatto ed a decapitare il soldato che si era gettato verso la scimmia, alzando la spada con sguardo allucinato, mentre il veleno si diffondeva nelle sue vene e gli annebbiava la vista.
"Mi dispiace, ma non lascerò che nessuno lo tocch..."
Non riuscì a girarsi in tempo. Un pugnale lo trafisse alle spalle. Si voltò. I suoi occhi incrociarono quelli del suo assassino che, gelidi, lo trafiggevano. Il colpo di grazia venne infine al ventre. Una spada affilata e grondante di sangue gli trapassò le carni. Fu un istante. Il clamore della battaglia svanì. Solo la voce di Tenpou lo raggiunse. Il suo ultimo sguardo si spense riflesso nei suoi occhi, mentre vedeva una foglia di ciliegio cadere su un bicchierino colmo di sakè. Peccato, pensò, mi sarebbe piaciuto berne ancora un sorso. Uno spiffero d'aria entrò furtivo sotto i vetri di una finestra e fu così che i suoi pensieri vennero raccolti dal soffio di quel vento che, all'esterno, si faceva carico dei petali caduti e li portava con sé nel suo viaggio.
Tenpou, nell'angolo, invano tentò di raggiungere e difendere l'amico. Urlò il suo nome per l'ultima volta. Una lancia lo trafisse. Il suo cuore già lacerato dalla morte degli amici esplose nel petto colpito da quell'arma. Riuscì a compiere ancora qualche passo e quindi il suo corpo cadde al fianco di Goku. La risata di Li Touten echeggiò nella stanza. I soldati si fecero da parte per far passare il loro signore, che con passo deciso si portò di fronte alla creatura eretica. Con un calcio spostò il cadavere di Kenren, che anche da morto si frapponeva tra lui e il giovane dagli occhi dorati.
"NON TOCCARLO! Prova solo a fare un altro passo verso quella scimmia... ed io ti ammazzo!"
Li Touten si voltò. Konzen si era rialzato e, barcollante, si stava dirigendo verso di lui. Gli uomini di Li Touten lo avrebbero attaccato, ma il loro padrone li fermò con un gesto: "Lasciatelo a me. Di lui voglio occuparmi personalmente".
Il dio ansimava, tenendosi la mano contro il petto. I capelli biondi, disordinati, gli ricadevano sulle spalle in modo inconsueto. Goku non poteva vedere i suoi occhi, solitamente freddi, brillare ardenti come mai prima d'allora.
"Vigliacco..." continuò con fatica Konzen "tutto quello che sai fare è dare ordini, far combattere un bambino senza curarti minimamente dei suoi sentimenti e prenderti la briga di affrontare un moribondo..." le proprie labbra si piegarono in un sorriso sarcastico. Già, perché questo ormai era palese a chiunque lo vedesse... lui stava per morire ed era solo la forza di volontà a farlo stare in piedi...
"Ah, e così sarei un vigliacco..." rise il padre di Nataku. "Bene, allora affronta questo vigliacco e vediamo se hai ragione..."
Il dio dai capelli biondi non se lo fece ripetere due volte e si scagliò contro di lui, unendosi in una danza fatta di stoccate, parate e sangue. Il fisico debilitato lo portò infine ad arretrare sempre di più, portandosi poco lontano da dove si trovava Goku.
"Konzen ti prego, adesso basta..." lo supplicò questo appigliandosi alla sua veste con la mano.
"Mi dispiace, Goku..." fu tutto quello che il suo tutore replicò senza voltarsi, mentre raccoglieva le ultime energie rimaste per lanciarsi contro Li Touten con un ultimo gesto disperato.
"NOOO!!! KONZEEEN!!!" urlò il bimbo eretico che cadde nel tentativo di trattenerlo. Allungò ulteriormente il braccio ma ormai era troppo tardi: Konzen aveva impugnato l'elsa della spada e, con un urlo, si era avventato contro Li Touten. La scimmietta chiuse gli occhi e, quando li riaprì, desiderò di non averlo fatto. Le spade dei due avevano trapassato l'uno il corpo dell'altro nel medesimo istante. Un ultimo rivolo di sangue uscì dalla bocca di Konzen, che sentì il cuore tradirlo del tutto e le forze mancargli di colpo. Li Touten estrasse la spada che gli aveva trapassato il fianco e si apprestò a fare lo stesso con quella che aveva colpito il nemico, facendola quindi guizzare verso l'alto squarciandogli il petto. Il corpo di Konzen disegnò una scia col proprio sangue e cadde a terra.
"Konzen Doji..." disse sputandogli addosso "Mi dispiace per te, ma non mi hai colpito in alcun punto vitale... in pratica con questo gesto è come se ti fossi suicidato con le tue stesse mani..."
Una lacrima scivolò furtiva sulla guancia di Konzen. Chiuse gli occhi per un istante, quasi a voler recuperare le ultime energie rimastegli. Indistinte, gli arrivarono le voci ed i rumori dei soldati che si misero ad eseguire l'ordine che Li Touten aveva dato loro.
"Nobile Li Touten, è appena giunta notizia che suo figlio si sia ripreso ed ora il Nobile Shien lo sta scortando qui..."
"Bene! Lasciate allora stare il ragazzino, ho altro in mente per lui, adesso... lascerò che sia mio figlio ad occuparsene! Piuttosto voi... vedete di macellare tutti i corpi all'interno di questa stanza, deve dar l'idea che quella furia si sia scatenata..."
"Ma, Nobile Li Touten... sono i nostri compagni quelli che sono morti qui..."
"Ed allora?!? Soldati, non vorrete mica che, al cospetto dell'imperatore, vi faccia giudicare per aver aiutato i ribelli, è così?"
"Ma noi non abbiamo mai..."
"ORA SIETE SOTTO I MIEI COMANDI, VEDETE DI NON DIMENTICARLO! Per cui vedete di eseguire quanto ho ordinato, se non volete fare una brutta fine!"

Ma adesso tutto questo per il dio dagli occhi viola non aveva importanza. Anche Goku sembrava estraneo a quanto stava accadendo, troppo sconvolto per occuparsi anche di quello che avveniva attorno a lui. Si precipitò verso il proprio sole, voltandolo in maniera tale da vedergli il viso. Konzen ormai percepiva solo ombre, ma avvertì la sua presenza.
"Goku..."
Alzò il braccio verso il suo viso, asciugandogli le lacrime che avevano cominciato a scendere copiose: "Goku, scappa!.....Mi dispiace, Goku... non potrò... io farò di tutto per...... mantenere la promes.. ss.... Go........ ku.....".
La luce del mattino entrò di soppiatto da una finestra, illuminando le spalle di Goku e, assieme, il primo ed ultimo debole sorriso di colui che era stato il suo sole.
Il braccio di Konzen cadde e lui non disse più nulla.




=====================================================

Dietro le quinte del mosaico
Bene, eccoci infine giunti alla fine di questo primo extra, con cui spero di aver chiarito tutti i punti ancora oscuri relativi a "cosa accadde in quella stanza"^^. Ora mi ripropongo, invece, di raccontarvi come ho ricostruito gli avvenimenti che ho qui narrato:
1 - Partiamo dall'inizio del primo paragrafo: in tutta la parte dall'inizio fino a quando Tenpou risponde a Goujin "Oh, troveremo un modo", non ho fatto altro che riprodurre con parole mie quello che avviene nel manga stesso, mentre quello che avviene dopo è, per lo più, farina del mio sacco (adesso vi spiego anche il perché del "per lo più" )
2 - Konzen malato di cuore: immagino che molti avranno fatto tanto d'occhi davanti a questa rivelazione, che però a me è balzata in mente all'improvviso in maniera molto naturale mentre leggevo (o per meglio dire guardavo^^) il manga, quando Konzen si getta all'inseguimento di Goku lungo il corridoio e si appoggia subito contro la parete portandosi una mano al petto e riprende fiato. A questo punto a mio avviso ci sono due possibilità: o il damerino è una vera polenta ed ha dei polmoni che fanno concorrenza alla sottoscritta (che se si mette a correre sembra quasi che le pigli un infarto) o c'è qualcosa d'altro sotto. Visto che non mi piaceva vedere Konzen alla stregua di una mamoletta, ho optato per il fatto che fosse veramente malato, e questo a mio avviso avrebbe spiegato il perché della sua aria "fragile" (Se “fragile” lo si può definire^^;; )
3 - Le frasi relative alla scena della promessa ("Dammi il mignolo" "Il mignolo" "Come, non lo sai, è per le promesse"), come anche le seguenti frasi: "Mi dispiace ma non ve lo lascerò....quello è il mio compagno" "Allora, possiamo cominciare?" "Perché mi annoiavo" le ho trovate in una preview relativa al Gaiden dopo la fine del 18° capitolo. In questa si potevano osservare anche Goku steso a terra, non più privo del diadema (e da qui l'idea di farglielo rimettere) con un braccio in avanti che chiama Konzen con quanto fiato ha in gola (scena che ho poi utilizzato anche in questo capitolo). A proposito... io la scena della promessa ve l'avevo già anticipata nei primi capitoli, vi ricordate?^^ COME SAREBBE A DIRE CHE NON LA RICORDATE?!?O_O...ç_ç vabbé....
4 - La morte di Konzen: anche in questo caso ho cercato di restare il più fedele possibile al manga originale: nel primo volume, proprio nel prologo (quando Sanzo parla per la prima volta con i Sanbuzushin) si vedono le pene di ciascuno dei quattro componenti del gruppo: nel riquadro relativo a Goku si vedeva un uomo (che poi si è rivelato essere Konzen) cadere a terra disegnando una scia col proprio sangue, mentre Goku si trovava alle sue spalle in piedi.
5 - L'occhio sinistro di Goujin: anche qui ho cercato di mantenere un elemento del manga: alla fine del 18° capitolo del gaiden, quando Goujin incomincia il proprio racconto in flash back relativamente alla morte dei tre (parte che non è però ancora uscita), lo si vede scrivere su un diario e si può osservare chiaramente la cicatrice lungo tutta la parte sinistra del volto.

Poi sono arrivata io, ho preso una pentola, ho inserito tutti questi ingredienti, li ho mescolati con un cucchiaio di legno ed il risultato è quello che avete letto...

COMMENTI?^^
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: egotchan