L’amore, nonostante tutto…
Quella era l'ultima alba che poteva vedere dalla
sua barca.. Lo sapeva bene Seth. Sapeva che ora che
l'estate era finita non avrebbe più potuto fuggire alla realtà. Tra meno di due
ore sarebbe tornato a Newport, alla sua vita. E ai problemi
che aveva lasciato dietro di se, partendo. Ryan
era andato via, era tornato a Chino e questo l'aveva distrutto...ora era
un'altra volta solo. Ryan era il fratello che non
aveva avuto e l'aveva perso. Magari sarebbe tornato, questo non poteva saperlo,
ma sapeva bene quanto male gli aveva fatto sapere che
era andato via. Ma non era nulla in confronto a come stava adesso, a come era stato per tutta l'estate. LEI gli era mancata
terribilmente. Era fuggito con la segreta speranza di allontanarla dalla sua
mente, ma ogni notte guardando le stelle non vedeva che lei. Summer era sempre stata tutto, ma solo adesso sapeva quanto
realmente lui la amava. E aveva sbagliato tutto.
Avrebbe dovuto portarla con se e invece si era chiuso
nel suo dolore, lasciandole solo una lettera. Che
stupido... lo avrebbe amato ancora? Doveva tentare, la rivoleva per se e
avrebbe fatto il possibile per riprendersela...
*************
Summer era sulla spiaggia da sola. Dire che aveva
passato l'intera estate lì era dire poco. Non riusciva
ancora a crederci! Seth aveva fatto carte false per averla e, dopotutto,
l'aveva abbandonata al primo accenno di problema. Aveva preferito la fuga ad
uno scontro diretto con la realtà. " Magari sono stata io a non
dimostrargli che lo amavo, ho sbagliato io..." si ripeteva Summer in continuazione. Eppure
sapeva che aveva fatto quanto in suo potere per fargli capire che anche lei
teneva a lui, ma non era bastato. L'aveva perso. Alla fine, come aveva
predetto, anche Seth si era stancato di lei. Ma lei lo
amava ancora. Era stato il primo per cui aveva provato
questi sentimenti. Lui l'ha cambiata. Aveva passato l'estate a costringere se
stessa a non pensarlo, ma l'aveva pensato comunque.
Stava malissimo. Voleva parlargli, voleva capire cosa era successo... E,
all'improvviso, un pensiero le balenò in testa: domani sarebbe cominciata la
scuola, l'avrebbe rivisto... Ma lui provava ancora un
pò dell'amore che per anni aveva provato per lei? Oppure
era andato via senza di lei proprio perchè non l'amava più? Domani lo avrebbe
affrontato, o almeno ci avrebbe provato. Summer Roberts
non era tipo da restare a guardare, lei agiva. E Cohen l'avrebbe ascoltata. Si asciugò le lacrime e si
alzò, non accorgendosi che nel porto, a pochi metri da lei, la Summer Breeze aveva appena gettato l'ancora....
La mattina dopo entrambi
si svegliarono agitati. Il sapere che si sarebbero incontrati di lì a poco provocava in entrambi uno strano miscuglio di emozione
e paura… Seth si chiedeva se Summer l’avrebbe perdonato, Summer si chiedeva se
Seth l’amava ancora.
Seth scese in cucina e si guardò intorno con
desolazione. Attraverso il vetro vide la casetta sulla piscina. Ryan gli mancava. Quella era la tipica situazione in cui
sarebbe corso a chiedergli consiglio, ma ora non poteva farlo. Lui era a Chino, stava (forse) per diventare papà. Scacciò quei
pensieri dalla mente, fece colazione e si incamminò a
scuola.
Nello stesso momento, una Summer in preda
all’agitazione sentì il clacson di Marissa e scese le
scale come una furia. Mai come quella mattina desiderava
andare a scuola. Entrata in macchina, salutò l’amica e poi volse lo
sguardo al panorama attraverso il finestrino. Non era più così sicura che
sarebbe riuscita ad affrontare Seth senza scoppiare in lacrime….
Seth arrivò alla Harbour e attraversò il cortile scrutando le persone in
cerca di Summer. Non era ancora arrivata, probabilmente. Così andò silenzioso
verso il suo armadietto cercando di non pensare che solo quattro mesi prima, faceva le stesse cose ma con Summer e Ryan
accanto. E proprio in quel momento Summer lo vide. Si
bloccò di colpo, con le gambe che le tremavano per l’emozione e il cuore che le
balzò in gola. Marissa, accanto a lei, dovette
tenerla da un braccio per non farla cadere. “Abbronzato è ancora più bello”
pensò immediatamente Summer. E, involontariamente, una
lacrima le scivolò giù dagli occhi. Certo non era quello che si era immaginata
uscendo da casa! Si girò e corse in bagno, a leccarsi le ferite. Proprio in
quell’attimo Seth si girò e la vide andare via. “Mi ha visto ed è scappata, mi
odia proprio eh!” questo fu l’ultimo pensiero di Seth prima di entrare in
classe.
La giornata fu estenuante. Seth era così stanco
che quasi non credette che era finita. Aveva passato la pausa pranzo a cercare
Summer, mentre Summer l’aveva passata a cercare di evitarlo. Il fatto è che prima o poi dovevano incontrarsi. E
sfortuna (fortuna?) volle che fosse proprio in quell’attimo. Seth camminava
verso il suo armadietto e all’improvviso si ritrovò in faccia una porta, quella
del bagno delle ragazze!
-
“Porca
miseria!” – esclamò Seth, tenendosi il naso con una mano.
-
“Scusami.. io ero..” – Summer si bloccò di colpo – “Cohen!” – perché
adesso si sentiva così agitata?
-
“Summer,
ciao.”
-
“Ciao.
Come hai passato l’estate? Ti sei divertito in barca? Mi fa piacere. Ci
vediamo. Devo andare.” – Aveva parlato così veloce che neppure lei si era capita
-
“Summer
aspetta un attimo. Non mi vedi da 3 mesi!”
-
“Certo
non per colpa mia, non sono io quella che è andato in
crociera con la sua barca!” – Era stata più acida di quanto volesse esserlo.
-
“Lo
so, forse non ho avuto un comportamento esemplare…”
-
“Bravo
Cohen, in barca hai trovato un po’ di cervello vedo!” – Ma stavolta non era
stata convincente. E adesso cosa voleva quella lacrima
da lei? “No, cerca di tornare da dove sei venuta!
Maledizione…Andiamo non vorrai farmi questo, stupida lacrima!” penso tra se.
-
“Summer
mi dispiace ok? Non avrei dovuto…” – Alzò lo sguardo su di lei e la vide in lacrime. “Summer
cosa?”
-
“Non
ti azzardare a chiedermi cosa non va, Seth. Non ne hai il diritto. Sei stato tu
a mollarmi qui per andare a fare il marinaio..
Immagino avrai avuto una donna in ogni porto. Bene, torna da loro allora perché
io e te non abbiamo nulla da dirci.” – Cosa stava dicendo? Lei non voleva mandarlo via, semmai lo
rivoleva indietro.
-
“Guardami,
Summer. Ti sembra che me la sia spassata?! Andiamo, mi conosci. Sai che non ho
avuto nessuna donna in nessun porto. Se solo mi
ascoltassi un attimo, ti spiegherei perché!”
-
“Ti
conoscevo… Coraggio sono qui, ti ascolto!”
-
“Ho
sbagliato. Ero a pezzi perché Ryan era andato via, ma
invece di aprirmi con te sono fuggito. Sono un vigliacco. Ecco
perché l’ho fatto. Perché sapevo che mi avresti capito, ascoltato, che
saresti stata accanto a me; ma ero troppo cieco per capire
quanto sarebbe stato importante. E invece non ho
trovato niente di meglio che andarmene, perdendo anche te! La verità è che ti
amavo troppo e temevo che mi avresti abbandonato, come ha fatto Ryan!”
Summer adesso stava
piangendo. Lei non lo avrebbe mai abbandonato? Come aveva potuto pensarlo.
-
“Mi
amavi, Seth?”
-
“Si che ti amavo! E la mia estate è
stata un inferno senza di te. Non c’è stato un momento, uno soltanto, in cui
non ti abbia desiderata al mio fianco. Ma sono un idiota e non ti meritavo! E ora l’unica cosa che
merito è di stare male, perché ti ho ferita e perché ti ho persa!”
-
“Non
volevo dire questo. Perché parli al passato. Non provi
più niente per me?” – come le era venuto in mente di
fare una domanda di cui temeva la risposta?
-
“Certo
che ti amo, Summer. Ti amo da quando avevo sette anni e ti amerò per i prossimi
dieci, probabilmente. E per quelli dopo ancora. E mi dispiace di non averti permesso di stare con me, di
condividere il mio dolore!”
-
“Tu
non mi hai persa, mai. Sei stato il primo che ho
amato. Sarai l’ultimo per quello che mi riguarda. E’ vero hai sbagliato, ma
l’ho fatto anche io. Quel giorno al matrimonio avevo capito che c’era qualcosa
che non andava ma, invece che restare con te, ti ho permesso
di cacciarmi. E ti prometto che non te lo permetterò
più, Cohen!”
Seth non riusciva a crederci. Anche
lei lo amava ancora. E lo aveva perdonato. Non poteva
più aspettare. La attirò a se e la baciò. Fu un bacio dolce e pieno d’amore.
Dopo essersi staccati, restarono abbracciati a lungo.
-
“Ti
amo Seth!”
-
“Anche io, Summer!”
E così dicendo si
allontanarono mano nella mano…