-Evviva! Evviva!- esclamō Viola, seguita da Diamond.

Guardai Mike, che annuė sorridendo.

-Ok, ragazzi, ma ricordate: fate attenzione a dove andate, e non siate scortesi!- raccomandai, e loro annuirono da bravi angioletti.

-Posso truccarmi con quel rossetto viola? E con l'ombretto nero? E con...- fermai la mia bambina -Sė, sė, ti trucco, sta brava. Vado a prenderti la gonnellina viola e nera, mentre tu Didė come ti vuoi vestire?- chiesi a quel punto a mio figlio. -Vampiro- disse deciso. Andai a prendere nell'armadio le cose per Vė: la gonnellina nera e viola con calzamaglia a motivo di pipistrello, golf nero, stivaletti neri con brillantini viola, e la sua amata bacchetta magica, con la stanghetta nera tutta percorsa con un filo viola e in punta con tanta pelliccia viola attorno ad una stella viola luccicante. Doveva vestirsi da pipistrello, quindi presi anche un paio di ali, e un cerchietto nero con del pelo viola e due orecchie da pipistrello. Mi occupai dei trucchi a quel punto: rossetto viola, mascara nero, matita viola, fard chiaro e una matita nera, per disegnarle sulle guance delle ragnatele. Fu il turno di Diamond, a cui presi un pantalone rosso, camicia nera con bottoni rossi, mantello lungo rosso, e una collana a dente di vampiro. Ma la vera magia del costume di mio figlio stava nel trucco: l'avrei impallidito tantissimo con il fard bianco, poi avrei messo un tocco di rossetto rosso sangue sulle labbra, e avrei cerchiato gli occhi di nero, per poi tirargli indietro i capelli con il gel, inserirgli un paio di denti da vampiro e del sangue finto attorno alle labbra.

Scesi gių dalle scale, dove i miei bambini aspettavano impazienti -Finalmente!- esclamarono in coro. Corsero da me, e io notai nuovamente di quanto fossero simili: lei, lunghi capelli neri lisci, occhi azzurri, altezza media e magra, lui, capelli corti neri lisci, occhi neri (una delle uniche differenze esterne fra i due, infatti mentre Vė aveva preso da mia madre gli occhi, lui aveva preso il nero da Mike) leggermente pių alto di Vė, e magro. Presi Viola, e la sedetti su uno sgabellino. Poi, cominciai a mettere l'ombretto viola sulle palpebre, la matita, il mascara, e il fard. Le disegnai con cura le ragnatele sulle guance, poi le pettinai i capelli, e la aiutai a vestirsi. Con lui fu molto pių difficile, anche se di solito era molto pių tranquillo di Vė, questa volta Didė era agitato persino pių di lei. Lo sedetti, poi lo impallidii, gli misi il rossetto, il sangue finto e gli cerchiai gli occhi. Alla fine, erano bellissimi. -Ok, ragazzi, tenete queste borse per le caramelle...- presi due borse trasparenti col bordino viola e nero per lei e rosso e nero per lui. -Mike, puoi portarli...dove č giā che vi incontrate?- chiesi. -In piazzetta, Cristal e Dylan ci aspettano lė con alcuni altri amici- rispose prontamente Didė. -Ok, potete andare, fate attenzione...- raccomandai ai miei figli, quando Viola si illuminō -Perchč non ci accompagni? Ci saranno anche la mamma e il papā di Cristal e la mamma di Dylan...- io guardai Mike, che disse solo -Per me va bene...Zoey?- mi guardarono tutti, e io annuii. -Ok, ci sto!- dissi, poi mi vestii e truccai: una gonna nera, leggins viola, maglia lunga viola con catene finte al collo, rossetto nero, mascara viola e ombretto nero, il tocco finale fu un cappello da strega e i capelli rossi ondulati sciolti. Uscimmo da casa con il sorriso sulle labbra, pronti a chiedere: Dolcetto o Scherzetto?