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Autore: L i t h i u m    22/04/2008    18 recensioni
Matt.exe needs to shut down.
Files have become corrupted.
Vedi tutto bianco - non è giusto.
Pezzetti di vita infilati in file e cartelle..
Errore irreversibile del sistema.
Ora vedi tutto nero.
(Storia scritta per il contest "La memoria e il ricordo")
Attenzione: linguaggio volgare, spoiler.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Files Note:

Oneshot scritta per il concorso "La memoria e il ricordo"

Linguaggio volgare, spoiler sul vero nome di Matt, spoiler in generale.. credits: Molly's lips, originale dei Vaselines, cover dei Nirvana

Che altro vi posso dire?

Sono stanca.


. . . . . . . . . . .



Dicono che prima di morire tutta la vita ti passi davanti agli occhi - come un film a basso costo.
Dovresti lamentarti, chiedere un risarcimento..
Perchè tu, invece, con i fari delle macchine puntati addosso


Hai visto solo il bianco.


C:\ Program Files \ Matt \ Start

Quel giorno il sole ti odiava, ce l'aveva con te.
Ti schiaffeggiava in piena faccia, ti tirava addosso manate di luce.. ma tu, nulla, non abbassavi lo sguardo, non chinavi la testa come un randagio pentito. Inciampavi nei tuoi stessi piedi, le mani nascoste dentro le maniche come un paio di roditori impauriti.. e guardavi per aria, guardavi verso il cielo assurdamente azzurro - ma non vedevi nulla e la colpa era di quella luce sgraziata, che neanche le palpebre serrate riuscivano a sconfiggere.
Le narici prudevano ed il cuore ti batteva direttamente nel collo, nelle orecchie ancora l'eco di una voce - Benvenuto alla Wammy's House.

Fu solo un attimo, un'accozzaglia di circostanze sfortunate.. sbattesti piedi e caviglie contro qualcosa di vagamente morbido, là, accoccolato per terra - ti ritrovasti a fare un testacoda aereo, ad atterrare in bilico sull'osso sacro.
Gli occhi strizzati, stavolta non per la luce, il palmo delle mani graffiato dal tentativo di attutire la caduta con una parte più dignitosa del tuo corpo. Le cose non sarebbero potute andare peggio: la tua goffa traiettoria di volo aveva intercettato una bimba piccola, l'aveva spinta a terra - si era messa a piangere con quel suo vocino acuto e fastidioso.
Tu riapristi solo un occhio, a titolo esplorativo.. salvo poi spalancarli entrambi, continuare a sbattere le palpebre con esasperata incredulità.
Tirasti un'occhiata ebete verso la bambina, la bocca stupidamente aperta..

- Scusa, sono inciampato in..

.. ed un'altra occhiata verso il tuo ex trampolino di lancio.
Un ammasso minuto di stoffa, pelle e capelli - ed era tutto bianco.

Ancora non sapevi che si chiamasse Near - nè, tantomeno, che non stava mai "near" a nessuno.

- ... in un coso bianco.

L'altro non sbattè neanche le palpebre, il viso rotondetto aveva la stessa espressività di un muro in cemento armato, nonostante fosse appena stato calpestato malamente e degradato ad essere un "coso".
Tornò a giocare con la sua macchinina di plastica, e l'unico pensiero che ti si accese nel cervello fu


.. 'Sti cazzi.

C:\ Program Files \ Matt \ Pwnd

Un fiumiciattolo di roba vischiosa - spero sia solo il naso che cola, spero che non sia.. - spruzzata dalle narici, le mani le tenevi premute in mezzo alla faccia come se questo bastasse a guarire la parte offesa.
Ti arrivò un altro calcio e tu riuscisti soltanto a guaire di dolore, puntini bianchi invadevano la tua visuale, come chiazze di nebbia.
La carne si spaccava un po' di più ad ogni colpo, gli occhi lacrimavano ma tu, tu insistevi col pensare che fosse solo una reazione fisiologica al male che sentivi, che non stessi veramente piangendo.
La voce che continuava ad urlare riusciva a sovrastare senza problemi il rumore dei talloni e dei pugni che si scontravano contro le tue ossa, ti gridava


- Bastardofottutochenonseialtro, 'fanculo, imbecille!

E le tue pupille si muovevano al rallentatore, inquadravano a fatica la figura del tuo aguzzino.. la sua faccia non riuscivi ad indovinarla, era tutto denti e capelli biondi - sembrava un gatto isterico, era incredibile che un corpo così sottile potesse contenere tutta quella rabbia.
Muovesti appena le labbra, le parole impastate - la tua lingua sapeva di ferro dolciastro.

- .. imbecille sarà tua madre.

Una pausa, giusto il tempo di un respiro inghiottito a fatica.

- Mia madre è morta.

L'ultima cosa che vedesti, fu il bianco macchiato di rosso del dente che avevi sputato per terra.
Lui ti afferrò i capelli e ti sbattè la testa contro il muro - una, due, tre volte..

Quando riprendesti conoscienza, scopristi con orrore che l'infermeria era più asettica e bianca di quel freak che avevi calpestato al tuo arrivo.

Prima d'iniziare a pretendere di essere ancora svenuto, ti ritrovasti a giocherellare con una grande verità


Prima di offendere una ragazza urlandole che è "piatta come tavola"..
Assicurarsi che quella sia veramente una ragazza.

C:\ Program Files \ Matt \ Game Over

- Mel?

Eravate un piccolo mondo autosufficiente, voi due.
Da soli, nell'angolo di una stanza - da soli, i vostri sederi ossuti in bilico sul davanzale di una finestra..

Era divertente, erano giornate torpide fatte di battute sconce (tue) bestemmie (tue) e cazzotti nella spalla e "porta più rispetto" (suoi).

A guardarlo così, attraverso le lenti colorate di scuro, sembrava strano.. e allora ti lasciavi ciondolare l'elastico degli occhialini intorno al collo, ti mordevi le unghie e sgranocchiavi impaziente l'ennesimo lecca-lecca
salvo poi iniziare a masticare anche il bastoncino di plastica, tenendolo tra medio ed indice, come se prevedessi le tue future sigarette.
Lui aveva la schiena piegata da un fardello che tu non riuscivi a vedere, aveva le dita macchiate d'inchiostro e un paio di mollette da ragazza - nere, come tutto il resto - che liberavano la fronte dall'ingombro della frangetta.
Un crocifisso attaccato ad una catenella d'oro, così sottile da risultare quasi invisibile contro la pelle bianca del suo collo.. la luce che entrava a malavoglia dalle finestre sembrava scolorire tutto, sì, sopratutto la sua pelle - che sembrava pulita e perfetta come non mai, opaca e morbida come quella di una modella vanitosa..
Tu ripetesti il suo nome ancora una volta, la voce più alta, le sopracciglia alzate fino a farle scomparire in mezzo ai ciuffi di capelli rossicci che ti coprivano la fronte.

- Mello?

- .. che vuoi.

Un occhio, solo uno, che sbucava scocciato da dietro un libro aperto. L'iride di un colore, di una qualità particolare - non ti ha mai fatto pensare al mare o al cielo o a qualcosa di così bello da far tenerezza.. no, ti ha sempre ricordato il colore del ferro, di una pozzanghera solitaria che riflette le nuvole invernali.

- Non mi lasci bestemmiare - e quell'affare dal collo non te lo levi mai. Però.. io non ti ho mai visto pregare. Non è che mi stai solo prendendo per il culo?

Ti avvicinasti un po' di più, a quattro zampe come un goffo bastardino.. avevi la rigidità, l'imbranatezza tipica di chi si è appena scontrato con l'adolescenza.
La palpebra sbattè solo una volta - e poi l'occhio era già sparito, la faccia del biondo era tornata a farsi sostituire da una copertina rigida.

- Non mi hai mai visto con nessuno - però è da quando avevamo otto anni che mi chiami frocio.. e per il fatto che non mi vedi pregare, invece, divento automaticamente ateo? Matt, sei proprio..

E tu chiudesti gli occhi per non vedere più nulla, ti lasciasti sfuggire uno sbuffo dalle labbra.. e la tua schiena tornava indietro, t'allontanavi scostante dall'amico-faccia-da-libro che ti trovavi davanti.

- Va bene, va bene. Lascia stare.

Abbassasti lo sguardo sul tuo videogioco preferito, i polpastrelli scivolavano sulla plastica dei pulsanti, sembravano premerli per pura fortuna , ad una velocità che aveva un che di esasperante


Ma fu tutto inutile.

Il piccolo schermo, all'improvviso, diventò di un bianco troppo perfetto per sembrare reale - e subito dopo una scritta, GAME OVER.

Game Over. Sì, è proprio vero..

.. e con la coda dell'occhio cercavi d'indovinargli dei pezzi di viso, gli fissavi le mani arpionate al libro.

.. con te, è fatica sprecata e basta, è un Game Over perenne.


C:\ Program Files \ Matt \ Ctrl + Alt + Canc



- Me lo presti?


- Porcadiquellaputtana, Mello! Tu non puoi.. cazzo!

Sbattevi le braccia di qua e di là, come un aquilone strattonato dal vento.. ovunque tu passassi, le cose cadevano e si rompevano.. il loro rumore non faceva che irritarti sempre di più.

- Sì, ottima obiezione, complimenti. Allora, me lo presti?

Aveva già una valigia a tracolla, quel disgraziato.. era entrato di colpo nella tua camera, sbattendo la porta.
Era un maledettissimo missile biondo-nero, dalla voce acuta e dalla faccia già vecchia.. già quel giorno, a quattordici anni.
Gli occhi nevrotici, semichiusi, dimostravano più anni della faccia di Roger.
Adesso teneva tra le mani la tua giacca preferita, quella che (nonostante i tuoi vaghi sforzi per non farti sgamare) aveva lo stesso odore di tabacco marcio di un portacenere.

- Vaffanculo. Veramente, Mello. Vaffanculo.

La tua voce era diventata più calma, forse era per questo che sembravi più pericoloso.. anche se, quel biondino disgraziato, già stava infilando le braccia magre dentro alle maniche della tua giacca.

- .. lo prendo come un sì.

Disarticolazione della mascella, non potevi fare a meno di rimanere a fissarlo a bocca aperta.. e d'improvviso ti ritrovasti a fissargli la schiena - così simile alla tua, ora che si era impadronito di una cosa che ti apparteneva.

Non lo vedesti esitare, mai, neanche per un attimo.. neanche quando aprì la porta, quando si girò ancora una volta.. e sapeva che sarebbe stata l'ultima, l'ultima volta in cui si sarebbe ritrovato davanti il caos familiare della tua stanza.

- Va bene, allora
io vado per primo.

Ti sorrise con una semplicità disarmante..
.. e subito dopo, non c'era più.

Passarono delle ore - ma potrebbero essere stati anche dei giorni..

Quando anche tu attraversasti la porta, quando ti convinsi ad affacciarti al corridoio..

- Se n'è andato?

Near.

Una manciata di minuti più tardi, il suo corpo inutile da albino era spiaccicato contro il pavimento, un labbro aperto a metà rompeva la monotonia di tutto quel bianco, gli macchiava la pelle di rosso.

Non l'avrei dovuto fare.. è come se avessi obbedito ad un ordine che non mi era neanche stato dato.
'Fanculo, Mello.
Vaffanculo, Near - è colpa tua.
Sulla tua faccia bianca come uno schermo.. l'ho aggiunta io, la scritta Game Over.


C:\ Program Files \ Matt \ Loading

C'erano stati attimi di panico, sì.
Come quando gli avevi strappato via la pelle nel tentativo di scollargli i vestiti dalla carne mezza sciolta.. come quando lui, lui, non tu, bestemmiava e poi sveniva, si risvegliava e stava zitto - piangeva solo con la voce e non con gli occhi, si lamentava ed il suo sguardo diceva a chiare lettere "Cazzo, perchè non mi aiuti? Perchè non lo fai smettere?".

Ma poi avevi sistemato tutto, sì.
Cioè, tutto..
Una buona parte.
Una.. piccola parte?

Insomma.

L'avevi riparato come se si trattasse di qualcosa d'inerme, appiccandogli chilometri di bende in giro per il corpo, come nastro adesivo per tenere insieme dei pezzi di plastica.

E ad ogni cambio dello scotch (così lo chiamavi, nella tua testa) era sempre la solita storia.
Il solito Mello-dramma.

Ma a te, sinceramente, non dispiaceva..
Anzi, eliminare le bende - ti facevano proprio schifo quelle sporche, sì - e sostituirle con quelle nuove.. così pulite, così bianche..
Era una sensazione quasi piacevole, sentivi di fare qualcosa di buono, di giusto.

- Matt.. ?

Sentirlo parlare normalmente ti faceva paura, eri abituato agli urli.
Ti sedesti sul letto, di fianco al suo corpo supino, per fingere una sicurezza che non ti apparteneva.. sembrava pericoloso, stargli vicino, come se ogni tuo gesto, ogni tua distrazione, potesse far peggiorare la situazione.

Quel peggiorare, sì.. quello che si conclude su un tavolo d'obitorio.

La testa ti ciondolava verso il basso, come se il collo non fosse più forte abbastanza per sostenerla.. e la voce che proveniva da quelle labbra secche si fece sentire di nuovo - solo un mormorio incomprensibile.

- .. eh? Cosa?

E ti leccavi nervosamente le labbra, forse sperando in una pausa-cicchino, forse..

- .. è vero che hai spaccato la faccia a Near?

Non ci credetti, all'inizio.
Era questo il momento di pensare a.. a..

- Diciamo di sì. Certo che sei monotono, eh.. anche adesso ti metti a parlare di quella faccia da foca monaca..

Un suono roco, sgradevole.. un misto tra un colpo di tosse e lo scrocchiare di foglie secche.

Stava ridendo.

Ti ritrovasti a ridere anche tu, ti ricordi?
A ridere senza saperne il motivo, nascondendo la faccia tra le mani.

Non morirà.
Non finchè continuerà ad essere così deficiente.



C:\ Program Files \ Matt \ Add


- Chi non tromba a Capodanno..

Ieri.
Alle undici di sera, misuravi la lunghezza di quel buco di un appartamento con passi da ubriaco.

- ... non tromba tutto l'annoo!

E ti eri schiantato sul divano cigolante, una bottiglia di spumante dal sapore vagamente chimico in una mano, una sigaretta nell'altra - una risata sguaiata in bocca.

Il tuo silenzioso coinquilino ti squadrava vagamente sprezzante, appollaiato sulla poltrona sfondata come un dannatissimo avvoltoio.

I capelli biondi nascondevano caritatevoli la pelle spaccata del viso - ma non riuscivano a celare quel disastro che gli correva lungo la spalla.. beh, per come vedevi le cose in quel momento, Mello era il splendido ed il più bastardo dio che fosse mai esistito.

Lo guardavi e ridevi ancora una volta, sbattevi gli incisivi contro il collo della bottiglia e le bollicine ti facevano solletico alla gola.
Poi, tutto d'un tratto, sembravi pensieroso.. gli occhi arrossati, socchiusi, le labbra umide sembravano quasi risplendere sotto alla luce artificiale.

- Ehi, Mell-oh..

Non ti rispondeva neanche, rosicchiava tristemente l'estremità di una barretta di cioccolato.. come un enorme criceto strizzato in un completo di pelle nera. Ti riveniva da ridere, ti strozzavi con il tuo stesso respiro.

- Oh, secondo te è vero?

Sembrava arrendersi, finalmente. Il cioccolato era scomparso dalle sue dita guantate, non lo vedevi più.. era finito sul tavolino basso, un movimento che non eri riuscito a notare.

- Che cosa?

La voce non sembrava neanche la sua, come se avesse barattato le sue corde vocali con quelle di Near.. distaccato ed anche un po' strafottente - evitava il contatto visivo diretto, sbirciava il tuo corpo nervoso pretendendo di guardare da un'altra parte.

- Ma dai! Quello! Chi non tromba a..

- Matt.

Lui lasciava scivolare uno sbuffo stizzito nell'aria gonfia di fumo, chiudeva gli occhi e li riapriva, li chiudeva di nuovo.

- .. vado a farmi una doccia.

Gneeeek.
Il lamento della poltrona ritrovatasi libera dal suo peso suonava esattamente come il lamento propagato dal tuo cervello.

Te n'eri rimasto un po' a ciondolare per la stanza, sbattendo qua e là come una pallina da flipper.
Stonato nel corpo, nella mente - ed anche nella voce, ti eri messo a cantare, storpiando il testo di una canzone che - chi la cantava? Non riuscivi a ricordartelo, proprio no..

- He saiid.. he'd take me anywheere.. he'd take me anywheere..

Ti avvicinavi alla porta socchiusa del bagno, sentivi l'acqua che scorreva e ti sembrava che il rumore provenisse dall'interno del tuo cranio.

- He'd take me anywheere.. as long as I stayed cleeeean..

Goffo come quando avevi tredici anni, spalancare la porta richiedeva troppa concentrazione.

- Kiiiss kiiss.. Mello's lips, kiiiiss kiiiss Meeello's lips..

E giù a ridere, la porta finalmente aperta..

La luce al neon svelava tutto e non nascondeva nulla.

I dettagli erano fantastici.. il suo viso superbamente incazzato, le mani arpionate alla tendina di plastica della doccia - ma non sembrava aver intenzione di coprirsi il corpo, se ne stava esposto come un paio di scarpe in una vetrina.
C'era acqua che continuava a gironzolargli allegramente lungo la pelle - quella viva, quella morta - i capelli erano appiccicati al cranio, sembravano più lunghi.

- Matt, esci.

Gli mancava solo un cartello "Arbeit macht Frei" sotto alla faccia, poi era perfetto.. quella frasetta sembrava proprio un ordine
Ma tu ridevi e lo indicavi, un sapore curiosamente acido si faceva strada nella tua bocca..

- Ahahahahahah! Cristo, non me lo ricordavo.. pppfff..

Ridevi e ragliavi come un cavallo, cercavi di darti un contegno e ti premevi le mani contro lo stomaco, la bocca spalancata e gli occhi strizzati
Sollevavi una mano, puntavi un indice tremante verso di lui, verso il suo inguine.

- .. non mi ricordavo che tu fossi un biondo naturale!

Non sapevi dire se fosse arrossito, se avesse commentato.. se avesse detto qualcosa prima di afferrare un asciugamano e coprirsi quel ciuffo di peli che aveva scatenato il tuo scoppio d'ilarità ingenuamente ubriaca.
Forse ti aveva spinto via, forse ti aveva colpito, forse ti aveva semplicemente ignorato.

L'ultimo ricordo, l'ultima immagine.. la sua faccia stanca, le sue labbra che si muovevano lente per snocciolare parole.. il tono di voce diverso da prima, anche se tu non capivi in che modo lo fosse.

- Matt, vai a dormire. Domani..

E qui forse si era interrotto.. o forse, più semplicemente, l'alcol si è mangiato il ricordo di ciò che aveva detto.

Poi - poi non ricordi.
C'era stato un bacio sulla guancia, come quello di un'amica?
Un bacio sulla fronte, da mamma, un mano sulla spalla, da fratello?

Niente.
E' il buio più assoluto.. tutto nero, sì.
Finchè non hai riaperto gli occhi ed era tutto bianco, era già mattina.

Bianchi i muri, le piastrelle.
Bianca anche la tua faccia, ci scommetteresti

E' tutto così bianco..
La lingua sembra una spugna secca, muovo le dita e mi sento sporco - c'è qualcosa di viscido sui miei vestiti, devo aver vomitato.
Avrei dovuto approfittare di meno dello sconto su quelle bottiglie.
Non avrei dovuto..
'Fanculo.
Tanto, oggi..
...
Devo aver fatto casino, non importa, non mi metto di certo a pulire.
Tanto, noi stiamo..
...
Non importa.
Solo una cosa, per favore.

Basta, con tutto questo bianco.

Tanto, lo so..
Stavolta finirà tutto con una dissolvenza in nero, da film.




Files in C:\ Program Files \ Matt \ Life have become corrupted.

La luce.
Spegnete la luce, tingete il bianco di nero..

Vorresti dire - almeno pensare - a qualcosa di perfetto, di eroico ed importante, ma


Merda.
Io non..

Mello?

Voglio..

e sei morto prima di toccare terra.

MailJevaas.exe needs to shut down.

Dissolvenza in bianco.









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