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Autore: Yumeji    09/11/2013    1 recensioni
Rosso, bianco e turchese, erano gli unici colori che lo componevano.
Incredibilmente seducente agli occhi di chiunque lo guardasse, e forse per la prima volta anche Tetsuya sembrava consapevole del proprio fascino.
- Non sei mai stato il tipo di persona che va avanti per mere supposizioni - fu il secondo ammonimento di Akashi, punto nel vivo, il sentir pronunciare quel nome gli faceva perdere il comportamento superiore (da signore assoluto dell'universo), di cui amava tanto coprirsi, facendogli risalire dalla bocca dello stomaco, ruvida e dal gusto acidulo, quell'umanità di cui tante volte aveva tentato di liberarsi.
Eppure prima o poi tornava sempre. Ogni volta.

Si, sò di essere un po' in ritardo per Halloween... cmq facciamo finta che siamo ancora in periodo.
E sperando che il tema "vampiri" non disgusti troppa gente, vi presento la mia personale versione di Kuroko e Akashi in vampire mode: Godetevela!
[Coppia: AkaKuro]
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seijuro Akashi, Tetsuya Kuroko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si, sò di essere un po' in ritardo per Halloween... cmq facciamo finta che siamo ancora in periodo <.<  
Eccovi la mia personale versione di Kuroko e Akashi in modalità vampire. Godetevela!



Di sangue era vestito il suo corpo.
La pelle nivea interamente ricoperta da quel denso liquido scarlatto, che simile a una veste di seta lo avvolgeva, donando grazia ed eleganza a quella figura minuta e sottile.
Cosi poco umano appariva in quel momento ai suoi occhi: quasi un angelo fosse disceso dal cielo solo per lui, raccogliendo tutti i peccati del mondo in quelle lacrime scarlatte; O forse un satanasso con il volto da fanciullo, le cui vesti radunavano le anime di coloro che erano caduti in tentazione fra le sue braccia.
Forte era il contrasto tra il rosso, il bianco e l'azzurro.
Quest’ultimo, dei suoi occhi, sembrava risplendere di luce propria.
Per una volta pareva impossibile che il “fantasma” potesse passare inosservato.
Con aria impassibile Kuroko fissava la propria nuova tenuta, forse studiandola, curioso di come qualcosa di comunemente liquido potesse trasformarsi in tessuto.
- Ho sempre desiderato di poterti veder corrotto dal mio colore, Tetsuya...- gli sorrise Akashi, in un espressione falsa che nascondeva i suoi veri pensieri,
- Non mi dona Akashi-kun? - lo intuì subito Kuroko, primo fra tutti a comprendere quando qualcuno gli celava la verità, maestro assoluto in quell'arte.
- Non è questo Tetsuya..- negò piano Seijuro con la testa, amava ripeterne il nome, gli piaceva il suono che scaturiva dalle sue labbra ogni qual volta lo pronunciasse. Aveva la sensazione che, più volte lo dicesse, più quel ragazzo dagli occhi all'apparenza vuoti, ma che in realtà nascondevano l'immensa vastità di un cielo limpido, sarebbe stato suo. -... è che avrei voluto essere io a vestirti cosi - e lo fissò con il suo unico occhio dorato, mentre quello sanguigno rimaneva socchiuso, cosi che il luccichio dell'oro occultasse quel desiderio egoistico e puramente umano di possesso.
Voleva Tetsuya solo per sé, e adesso che lo vedeva tinto di scarlatto il suo narcisismo lo supplicava di imprigionarlo sotto al proprio giogo, cosi che non potesse mai scappare.
Suo e di nessun altro.
- Uhm... Akashi-kun è forse geloso?- e seppur il suo tono rimase neutro, le labbra distese in linea retta, Seijuro ebbe la sensazione di essere deriso e, colto in fallo, non nascose la propria stizza fulminando con l'intero sguardo la figura di Tetsu. Era certo che la sua reazione lo avesse divertito un mondo, ma il ragazzo dal corpo sottile era divenuto troppo bravo a nascondersi dietro alla sua personale maschera di cera, accuratamente lavorata perché non lasciasse trasparire alcuna emozione e neppure quella volta lo tradì. "Forse gli ho insegnato troppo bene..." convenne Akashi con uno sbuffò, tornando a rilassarsi prendendo un’aria svogliata. Non aveva motivo di perdere il controllo, Kuroko non aveva tutto questo potere su di lui, né doveva pensare di averlo.
- Non ho alcun motivo di essere geloso Tetsuya...- ribatté, ma purtroppo il modo seccato con cui pronunciò il nome del ragazzo e il tono di rimproverò che usò, risultarono troppo evidenti per non rivelarsi come una conferma dei suoi dubbi.
- Forse sapere che ciò che mi ha reso completo è stata la vita di Kagami-kun e non il tuo volere può averti irritato, Akashi-kun - e sta volta Kuroko non nascose un leggero sorriso, il quale gli incurvò dolcemente le labbra, mentre con un gesto apparentemente casuale si portava un lembo della veste sulla guancia.
Rosso, bianco e turchese, erano gli unici colori che lo componevano.
Incredibilmente seducente agli occhi di chiunque lo guardasse, e forse per la prima volta anche Tetsuya sembrava consapevole del proprio fascino.
- Non sei mai stato il tipo di persona che va avanti per mere supposizioni - fu il secondo ammonimento di Akashi, punto nel vivo, il sentir pronunciare quel nome gli faceva perdere il comportamento superiore (da signore assoluto dell'universo), di cui amava tanto coprirsi, facendogli risalire dalla bocca dello stomaco, ruvida e dal gusto acidulo, quell'umanità di cui tante volte aveva tentato di liberarsi.
Eppure prima o poi tornava sempre. Ogni volta.
- Ti ho forse offeso? – lo guardò Tetsu inclinando di lato la testa, fissandolo con quello sguardo tanto immenso e cristallino in cui persino lui aveva rischiato di perdersi qualche volta.
E fu il timore celato dietro a quelle parole che sciolse il malumore di Seijuro. Ma perché stava perdendo del tempo a rimuginare sul fatto di non aver trasformato lui stesso Kuroko in un entità completa?
Al momento avrebbe solamente dovuto occupare quegli istanti beandosi della sua splendida presenza, infondo, gli bastava osservare un poco più in profondità nell’animo di Tetsuya, invisibile a tutti tranne che a lui, per capire che mai si sarebbe allontanato dalle sue mani.
Ormai da tempo era già suo.
- Per nulla..- gli sorrise sincero, - Sei davvero splendido Tetsuya – gli si rivolse senza più alcuna ombra di dubbio ad incrinarne il sorriso, colmo di orgoglio e malizia nell’osservare il proprio pupillo. Aveva appena deciso come avrebbero trascorso il resto di quella splendida notte.
Quelle labbra sottili, pallide, che non sembravano in grado di urlare, talmente flebile era la voce che le muoveva, avrebbero più volte inneggiato al cielo il suo nome, decorandolo con toni di supplica o di piacere a seconda se Akashi si fosse mostrato benevolo o perfido nei suoi confronti.
Doveva solo scegliere se preferiva condurre Kuroko all’estasi o all’inferno tra le spesse pareti della loro camera da letto.
E intanto, tra quei muti e vogliosi pensieri, la danza di sangue continuò sotto lo sguardo eterogeneo del re dei vampiri, seduto sul suo trono sopraelevato dal resto della buia sala, illuminata da un'unica luce, posta in cima all’alto soffitto a volta.
L'essenza delle tenebre, il loro mondo, si trovava riparato dall’occhio stolto e meschino dell’umanità.
Occultati nel loro personale regno stavano tutti quegli esseri definiti fantastici o sovrannaturali, appartenuti alle credenze di epoche lontane, dimenticati da molti. Nella realtà trovavano il loro posto solo nel sottosuolo, lontano da quell’era tecnologica che più sembrava tener conto del passato costruivano città al di sotto delle città, creavano un luogo opposto ed uguale alla superficie, adatto alle loro esistenze al limite del fantastico. Ed era qui che era sorta l’abitazione dove il nobile vampiro dalle iridi eterogenee si divertiva a trascorrere l’inverno.
Era stato proprio lì, in quella stessa città che, qualche anno addietro, Seijuro aveva sottratto quel giovane di nome Kuroko Tetsuya alla vita.
Affascinato da ciò che in lui aveva visto l’aveva reso per metà suo suddito - poiché ogni vampiro nasceva incompleto. Un vampiro poteva diventare tale solo succhiando sino all’ultima goccia del sangue di un essere umano. Doveva portarlo alla morte, renderlo la propria vittima non che “Primo Morso”-.
Kuroko aveva completato il rito dopo tre anni dalla sua prima trasformazione, e aveva fatto tutto da solo, fuori dal controllo di Akashi.
Da quel momento il nobile Seijuro si sentiva combattuto, non sapeva se rimanere stizzito o ammirato da un tale comportamento. Quel fiore strappato rudemente dalle sue stesse mani aveva infine piantato nuove radici, era cresciuto e sbocciato senza che lui gli prestasse nessuna particolare premura.
Il suo bocciolo si era mosso silenziosamente, schiudendosi poco a poco.
Tetsuya era divenuto un vampiro completo senza attirare su di sé alcuna attenzione, mai essere alcuno si era accorto di come il quel dolce e delicato frutto stesse maturando in fretta, diventando sempre più prospero. Anche lui, ai cui occhi solitamente non sfuggiva nulla, si era accorto tardi di quel cambiamento.
Ed era forse proprio perché Kuroko era stato la sua prima incognita, il primo essere vivente al quale non gli riuscì di conoscere ogni singolo pensiero, che Akashi l’aveva trovato tanto interessante sin dal primo sguardo.
Non poteva controllarlo, era qualcosa fuori dal suo comando.  
Per quanto Tetsu gli fosse obbediente, non gli sarebbe mai appartenuto del tutto e, infondo, era proprio questo ciò che più lo divertiva.
Per quanto fosse una sua proprietà, Kuroko avrebbe sempre posseduto qualcosa alla quale Seijuro non si sarebbe potuto avvicinare neppure lontanamente.
L’uomo invisibile manteneva un proprio IO, ben separato dal suo, impossibile da gestire o da controllare… ma proprio per questo Akashi non poteva far a meno di amarlo, di esserne geloso.
Quello che un tempo era stato un semplice ragazzino dall’espressione indecifrabile, era divenuto qualcosa di veramente importante, d’intoccabile ed inviolabile per qualsiasi altro essere che non fosse lui.
Non era un semplice servo. Era il suo compagno, il suo amante.
Alla fine, l’eternità non appariva poi un periodo di tempo cosi lungo se aveva qualcuno con cui condividerla.

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Spero che in queste poche pagine di essere riuscito a ricreare almeno un poco lo stile gotico e sanguigno tipico dei vampiri...
p.s: sono consapevole dei numerosi cliché legati a questi esseri fantastici, e che la loro natura è stata sin troppo modificata e deturpata nel corso del tempo (sopratutto negli ultimi anni a causa di un schif... ehm! particolare libro), ma ad Halloween tutto è concesso, giusto?
Bye-bye e alla prossima (^3^)//
  
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