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Autore: Ivola    09/11/2013    8 recensioni
«Quest’anno voglio spendere bene i miei soldi» dice. «I tributi più quotati sono quelli del Distretto Due, dovrei scommettere su di loro.»
«Sì, due! Due!» esclama contenta la bimba.
«Amore, perché non fai scegliere a tua figlia? Sembra portata per le scommesse» ridacchia la donna.
«Scegli due, papi, scegli due!» lo supplica la piccola. [...]
«Perché ha scelto proprio il Due?» domanda allora l’uomo.
«Non lo so» scrolla le spalle lei. «E’ una pigrona. Non vuole imparare a contare.»
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Twenty-four
 

La bambina dai capelli rosa batte felicemente le manine guantate di velluto.
«Uno, due, tlè» dice, facendo poi la linguaccia alla mamma che la tiene sulle gambe.
«No, zuccherino, si dice tre» la corregge dolcemente la donna trapunta di blu scuro, mentre aspetta il marito seduta su una panchina del Centro Scommesse.
«Blutto tlè, non mi piace!» protesta la piccola gonfiando le guance.
Il tabellone elettronico appeso alla parete continua a mostrare crescenti – o decrescenti – quote di scommesse. La donna lo indica alla bambina e quella segue con lo sguardo ciò che la madre vuole farle vedere.
«Vedi? Quello è il Distretto Tre» le spiega. «E in effetti hai regione, tesoruccio, del Tre sono già morti entrambi i tributi.»
La piccola osserva rapita quel susseguirsi di numeri, cifre e volti, alcuni dei quali sono stati sbarrati con una grossa x rossa. «Blutto tlè!» ripete. «Bello due!»
In quel momento arriva il padre, che si siede accanto alla moglie con dei fogli tra le mani. L’uomo rivolge loro un veloce sorriso, poi riprende ad esaminare le quote con cipiglio critico. «Quest’anno voglio spendere bene i miei soldi» dice. «I tributi più quotati sono quelli del Distretto Due, dovrei scommettere su di loro.»
«Sì, due! Due!» esclama contenta la bimba.
«Amore, perché non fai scegliere a tua figlia? Sembra portata per le scommesse» ridacchia la donna.
«Scegli due, papi, scegli due!» lo supplica la piccola.
«E va bene» acconsente il padre, aggiustandosi i baffi azzurri che magicamente si mantengono ritti e folti. «Anche se la fila per quel Distretto è interminabile.»
La moglie sorride alla figlia, le stampa un bacio sulla fronte e la lascia trotterellare in pace con altri bambini.
«Perché ha scelto proprio il Due?» domanda allora l’uomo.
«Non lo so» scrolla le spalle lei. «E’ una pigrona. Non vuole imparare a contare.»
«Beh» ribatte il marito annoiato, tornando a leggere i fogli con le quote. «Ci sarà un motivo se i bambini di Capitol imparano a contare solo fino a ventiquattro, no?»











Angolo di Ivols.
Ecco come passo i sabati sera a casa quando non mi va di uscire. 
Questa flash dovrebbe spingere un pochino a riflettere, perché - nella mia testa - significa che: 
1) a Capitol gli Hunger Games sono la cosa più importante, il fine primo;
2) i capitolini sono pigri, e persino l'apprendimento dei bambini è ristretto;
3) i tributi dei Distretti più bassi hanno quasi sempre la peggio.
Comunque è a libera interpretazione, potete anche considerarla una semplice shot nonsense sulla superficialità dei capitolini. Adesso andrò a mangiare qualcosa perché ho fame.
E Jared Leto (secondo il telegiornale, Giared Lito) era a Roma, porca Coin.




   
 
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