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Autore: redalertbd    23/04/2008    7 recensioni
Una giornata come le altre nell'Organizzazione XIII, c'è chi vuole una vacanza, chi incappa in strane situazioni sotto le docce, chi si dedica a dialoghi intimi... Warning: demenziale, riferimento a temi volgari. Riferimenti a XalDem, ManSaix.
Genere: Commedia, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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((non ho altra giustificazione a questa cosa che la mia mente malata. Se qualcuno ritiene necessiti di un rating superiore all'arancione me lo faccia sapere.
Scusate...? XD



Demyx entrò nella sua stanza con un sospiro di sollievo. Anche quella missione era andata, e anche se non si poteva definire un successo completo, quantomeno il livello di danni che aveva provocato era stato leggermente inferiore al solito. E poi quella megera aveva cercato di prendersi il loro palazzo, non si sarebbe dovuta lamentare se il suo ora era pieno di schiuma, come se un centocinquanta lavatrici fossero esplose tutte insieme... almeno si sarebbe pulito un po’! E col caldo che faceva, un bagno in una piscina di schiuma non era neanche una brutta idea... mentre rifletteva, il ragazzo si tolse il cappotto e gli stivali, abbandonandoli sul pavimento, e dopo una breve riflessione maglietta e pantaloni fecero la stessa fine. Steso in boxer sul letto si stiracchiò, e approfittò dell'allungamento per raggiungere il pulsante di accensione del lettore cd. La musica dell'ultima Buddha Bar compilation riempì la stanza. Aaah, ora sì che andava meglio. Avrebbe pensato dopo al rapporto. Il ragazzo si tamburellò lo stomaco con due dita, muoveno leggermente la testa a tempo. Davvero... una missione quasi riuscita, il pomeriggio per rilassarsi e la sera con il suo uomo. Sorrise. Meglio di così...!


La mano sullo stomaco si mosse piu in basso, e Demyx agganciò l'elastico del boxer con il pollice, sollevandolo. Anche lui sembrava di buonumore. "Mi raccomando, stasera non mi deludere!" disse. "Ricordati, calma, calma e sangue freddo. La fretta e nostra nemica! Dobbiamo imparare a trattenerci, sembra difficile all'inizio, ma vedrai che poi ti verrà naturale. Pensa al coniglietto delle pile Duracell, capito? Bravo!" gli fece pat-pat. "Faremo un figurone!!"



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"We are the champions, we aaare the chaaaaampions... OF THE WOOOOORLD!!!!!!" Luxord terminò il suo assolo usando la bottiglia di bagnoschiuma come microfono, dopodichè ricominciò ad insaponarsi sotto la doccia calda.


"Eh sì... siamo i campioni!" dichiarò, dando un'occhiata in basso e sorridendo. "E questa sera faremo faville, caro il mio Rocky!" Gli diede una strofinatina d'incoraggiamento. "Quella ragazza Esmeralda, sembra muy caliente, poco ma sicuro, ci si divertirà...CHE DIAVOLO FAI?!" Il biondo fece un salto di mezzo metro, rischiando l'incidente domestico, per schivare il getto di acqua fredda.


Xaldin sollevò di nuovo la cannella della doccia.


"Senti, non me ne frega niente che tu canti, ma almeno le chiacchierate tienitele per i momenti intimi tra te e il tuo... Rocky". Sogghignò. "Che razza di complessi di inferiorità deve avere uno per chiamare il proprio uccello Rocky?" Iniziò a canterellare Eye of the tiger.


"Di superiorita, semmai..." Luxord sbuffò, riavvicinandosi. "Almeno io ho un ottimo rapporto con lui. Non voglio indagare sulla tua vita privata, ma..."


"No, scusa, adesso dare un nome al mio cazzo significherebbe che ho una sana vita sessuale? Ma va a cagare..."


"Non è solo il nome, ovviamente! E' il lavorare insieme, come una squadra, che fa la differenza"


"E adesso verrai a dirmi che l'importante non è la misura, ma come la si usa? Bè, sappi che la squadra, come ti piace chiamarla, qui funziona a meraviglia!"


"Erezioni a comando sotto la doccia fredda eh?" Con un sorrisetto Luxord girò la manopola. Xaldin lo guardò male ma rifiutò di spostarsi di un solo millimetro, esponendo il petto villoso al getto gelido.


"Vuoi vedere? Bene preparati ad essere umiliato, anzi preparatevi!"


"Tremo di paura! Avanti, Rocky, facciamogliela vedere"


"Forza, campione!"




Zexion rimase in ascolto per ancora qualche istante, poi si riavvolse l'asciugamano intorno ai fianchi e uscì dal bagno comune. Sulla porta incrociò Lexaeus.


"Ti consiglio di aspettare. Xaldin e Luxord sono impegnati in una sfida per chi ce l'ha piu duro e presumibilmente più lungo in situazioni ambientali disagiate."


"Come, scusa?"


"Mi hai sentito" Zexion sospirò. "Dare un nome ai propri genitali, questa mi mancava... ma ti pare possibile?"


Il silenzio di Lexaeus si prolungò per qualche istante di troppo e Zexion fece un gemito depresso e se ne andò



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Xigbar elencò per la sesta volta tutti i buoni motivi che aveva messo assieme per convincere il Superiore a dargli quella sospirata settimana di permesso, e si ripromise di mettere particolare enfasi sulla parte “Mi sento così sotto pressione… a volte iniziò a pensare a come sarebbe divertente usare il teletrasporto per, sa, teletrasportare via pezzi alla gente. Ho proprio bisogno di staccare un po…”. Giunto alla porta saltò giù dal soffitto e si preparò a bussare, bloccandosi nel sentire un sospiro particolarmente enfatico. Immediatamente appiccicò l’orecchio alla porta, non fosse mai che il Tiratore Libero perdesse l’occasione di ascoltare di nascosto! E Xemnas sembrava impegnato in qualcosa di interessante…


“…solo tu mi capisci. Stress, stress, e ancora stress… tutti sembrano mettersi in fila per creare nuovi problemi, e parlo dei membri dell’Organizzazione, lasciamo stare i nostri nemici. Non è possibile andare avanti così. Aah, Kingdom Hearts… se non ci fossi tu ad ascoltarmi…”


Ah, stava ancora facendo i suoi soliloqui…


“…e almeno tu ti impegni, almeno tu cerchi di fare qualcosa di concreto… anche ieri notte, pensavo ci si sarebbe messi a litigare ancora con Saix, ma per fortuna hai deciso di prendere in mano la situazione, e abbiamo evitato la crisi…”


Eh? Xigbar fece una faccia confusa. Da quando in qua Kingdom Hearts si occupava dei problemi di letto di Xemnas? Il numero 2 ponderò per un istante le possibilità e poi la curiosità ebbe la meglio, aprì un minuscolo varco oscuro nella porta e ci sbirciò attraverso, sperando che Xemnas gli stesse dando le spalle… speranza immediatamente infranta, ma per fortuna Xemnas, pur stando rivolto verso la porta nel mezzo della stanza, non lo notò, perché era impegnato a guardarsi… nei pantaloni?


“…però dovrei davvero parlargli, tu che ne dici? Sì, eh? Hai ragione… siamo persone adulte, possiamo risolvere la cosa in modo maturo! Tu stammi vicino, però, mio caro Kingdom Hearts…”


Mantenendo la massima calma, Xigbar richiuse il mini-varco, si girò e tornò indietro nel corridoio. Ok, si sarebbe fatto fare un foglio di via direttamente da Vexen e si sarebbe preso la sua vacanza. Ne aveva bisogno più che mai.



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“Non cedere ora!! Forza Rocky ce la puoi fare!!”


“Avanti, non vorrai mica dargliela vinta a quello! Non è nemmeno metà di te!”


“Scusa, hai bisogno di un paio di occhiali?!”


“…ehi, che state combinando?”


Xaldin e Luxord sollevarono le facce trasfigurate dallo sforzo e quasi cianotiche per il freddo per guardare Axel, che stava appendendo il suo accappatoio al muro. Il ragazzo stava sorridendo divertito, ma appena il suo sguardo scivolò più in basso, la sua espressione mutò in una di confusione e vaga apprensione.


“Uhm… se volete vi lascio soli…”


“Lasciali stare. Zexion stava brontolando riguardo a certi comportamenti infantili nelle docce, penso si riferisse a questo” Roxas gli passò oltre, ignorandoli e andò ad aprire l’acqua sotto una delle docce libere (una delle più lontane dai due, comunque).


“Infantile?! Ma se qui è in gioco la nostra virilità!!” esclamò Xaldin, offeso.


“Esatto! Non c’è sfida più maschia di questa!” gli fece eco Luxord.


“Bè, se si tratta di stabilire chi sia più dotato qui, mi dispiace ma non c’è gioco!” Fece Axel con un gran sorriso. Gli altri due lo guardarono, e poi scoppiarono a ridere. Axel mise il broncio. “Guardate che dico sul serio, posso sconfiggervi facilmente!”


“Ma certo… tu, il tuo fiammifero e quale esercito?” lo prese in giro Xaldin.


“Non ho bisogno di nessun esercito… Roxy, vieni qui un momentino?”


Il ragazzo emise un gemito affranto. Lo sapeva che si sarebbe finiti a quel punto. “Non ci penso nemmeno”


“E dai… pensa un attimo a quelle riviste che ti ho passato ieri”.


Roxas restò in silenzio per un istante, e poi iniziò ad armeggiare per raffreddare l’acqua il più velocemente possibile. Veloce Axel, lo prese per un braccio e lo fece girare.


“Come potete vedere, basta fare una semplice proporzione con l’altezza, e tutto il vostro armamentario può andarsi a nascondere di fronte alla magnificenza del Ghiacciolone al sale… AHIO!!” Roxas gli tirò un pugno al plesso solare, recuperò l’asciugamano e passò oltre il numero 8 accartocciato sul pavimento. “Ma neanche una doccia in pace…” mugugnò, uscendo.


Xaldin e Luxord lo seguirono con lo sguardo, poi si scambiarono un’occhiata e tornarono a lavarsi senza ulteriori commenti.



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“…Para-varicella sclerotizzante delle mucose? Ma che roba è?” Xigbar alzò lo sguardo dal foglio che Vexen gli aveva compilato frettolosamente.


“Qualcosa che ti garantirà un periodo di malattia di tre settimane… ringraziami. Ora, se non ti dispiace…” Il numero 4 tornò ad armeggiare con una serie di provette collegate ad elettrodi.


“Sì, grazie tante, amico” Il cecchino aprì la porta del laboratorio, e fu travolto da un Marluxia fumante di rabbia.


“Ma come ti sei permesso?!” sbraitò, agitando un barattolino pieno di pasticchine blu di fronte al naso di Vexen. “Prescrivere questa robaccia sintetica… Saix dovrebbe farti causa!”


“Questa ‘robaccia sintetica’ è l’ultimo ritrovato in materia di stimolanti erettili, garantisce lunga durata e performance di massimo livello, ed è clinicamente testato” Vexen replicò con calma, fulminandolo con lo sguardo. “Ed è sicuramente meglio delle tue tisane. Ci sarà un motivo se ha chiesto aiuto anche a me”.


“I miei infusi naturali stavano dando ottimi risultati… ovviamente richiedono più tempo, proprio perché sono NATURALI e seguono i ritmi NATURALI del fisico! Queste schifezze invece come minimo lo intossicheranno, e non riuscirà più ad avere un erezione degna di questo nome!! La sua povera claymore… che delitto!”


“Ma di che vi preoccupate… tanto pensa a tutto Kingdom Hearts” commentò Xigbar, e si teletrasportò via prima che i due potessero chiedergli delucidazioni.



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“Si può sapere cosa stanno facendo in quelle dannate docce?!” Larxene iniziò a battere la punta di uno stivale sul pavimento, innervosita. Già era fastidioso che le docce delle ragazze fossero temporaneamente inutilizzabili perché la nuova coltura di edera carnivora di Marluxia vi si era insediata, e che quindi dovessero usare quelle dei maschi, ma quegli idioti ci stavano pure mettendo dei secoli. Naminè, seduta su una panca accanto a lei, alzò le spalle e continuò a messaggiare sul cellulare.


“Che scrivi di così interessante?”


“Kairi mi sta raccontando di un articolo che ha letto su una rivista per ragazze, sul fatto che gli uomini abbiano un rapporto molto personale con il loro pene, a volte lo chiamano addirittura per nome…”


“Che idiozia. Quelle riviste sono piene di scemenze”


“Dice che quando ne ha parlato a Sora e Riku si sono imbarazzati tantissimo…”


“E ci credo, a sentire delle stupidate simili… scommetto che nelle riviste maschili scrivono che le donne parlano con le tette! Anzi, ora te le presento. Quella di destra è Isabella, quella di sinistra Gustava. Ragazze, salutate”


Naminè ridacchiò. “Ah, ecco Luxord”. L’altra ragazza si girò con un sospiro irritato. “Era ora!!”


“Sì. Uhm, scusate.” Il biondo sembrava ancora scosso. “Xaldin sta raccattando Axel, che ha avuto un piccolo incidente, ora esce…”


“Tutto bene?” Chiese Naminè.


“Sì, stiamo bene, benissimo anzi! Se volete scusarci…” se ne andò. Le due ragazze si scambiarono un’occhiata.


“Da quando in qua parla al plurale…?”



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"Senti... ma tu chiami mai il tuo uccello per nome?"

"Si"

"...ah"

"..."

"..."

"..."

"...e come lo chiami?"

"Il Sitar. Con la esse maiuscola. Gli fa bene all'autostima."

"........................"

Demyx scoppiò a ridere, incapace di trattenersi oltre. Xaldin si passò una mano sugli occhi.

"Ma porco... e io che ti stavo pure a sentire"

"Bè, però è vero che suona bene. Il tuo come lo chiameresti? La settima lancia?"

"Yamato."

"...come la corazzata?"

"Se parliamo di cose che fanno bene all'autostima..."

"Basta che non lo chiami il Titanic..." Demyx ridacchiò ancora. "Yamato. Uhm." Infilò la testa sotto la coperta. "Andiamo un po’ a vedere come sta, Yamato... ehi, ciao! Ma come sei vivace…" Si infilò completamente sotto, e Xaldin fu piu che felice di lasciar cadere definitivamente la conversazione sui nomi.







((....si da alla fuga))
  
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