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Autore: ofelsandfears    10/11/2013    1 recensioni
Non ho mai avuto il coraggio di scrivere qualcosa sulla mia serie preferita.
Quindi ho optato per qualcosa di più semplice.
Ecco il mio Dottore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccolo lì.
Il Dottore.
Il mio dottore.
Lo guardo; in fondo è un bell'uomo. Sì, è proprio un bell'uomo. 
Anche se il mento è un po' troppo pronunciato. E dovrebbe tagliarsi i capelli. Solo di qualche centimetro però. 

Ma che dico, i capelli gli stanno bene anche così.

Ha un paio di occhiali rotondi sul naso. 
Mi piacciono, gli danno un'aria...intelligente. 

Sta leggendo. No, non sta leggendo. Sta pensando ad altro. Provo a sporgermi per vedere che libro sta fingendo di leggere.
Oh.
È il libro che gli avevo regalato a Natale.
Rido e leggo ad alta voce il titolo.
"Orgoglio e pregiudizio?"
"Penso di essermi innamorato di Mr. Darcy. È perfetto."
Rido di nuovo. Il mio dottore.

Il suo cravattino. Il suo adorato cravattino bordeaux. Non uscirebbe mai dal TARDIS senza il suo cravattino.

"I cravattini sono forti."

Quel cravattino ne ha passati di insulti. Da parte di tutti quanti. 

Povero cravattino.

Ora se lo sta sistemando; si è accorto che lo sto fissando. 
Distolgo lo sguardo; guardo il cielo, torno a fissarmi su di lui.

La camicia, abbottonata fino al collo e un po' stropicciata gli dà un'aria vintage.
Forse non sa neanche che vuol dire.
Non importa.

I pantaloni di cinque taglie in meno che gli arrivano sotto il ginocchio. Sorrido e cerco di contare quante righe ci sono nel tessuto, con scarsi risultati visto che lui incrocia le gambe come un bambino di cinque anni e prova a concentrarsi sul libro.

Si vedono anche i calzini giallo senape, che arrivano fino sopra la caviglia; anzi, uno solo,visto che l'altro sta rovinando precipitosamente dentro la scarpa.

Le scarpe sono allacciate male. Una ha un laccio più lungo dell'altro. Di circa venti metri.
Ma non importa. L'aria stropicciata gli si addice.
E molto.


Mi accorgo solo adesso che ha alzato lo sguardo. Mi sta osservando. Con i suoi occhi grigio-azzurri. Quegli occhi che nascondono felicità, dolore, intelligenza, furbizia e molto altro.

"Che cosa guardi?" Mi chiede con il suo sguardo da bambino curioso.
"Te, Dottore."


  
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