Questa è la mia “avventura” con i cervelli molli, mi chiamo Liz ed ho 15 anni, volete sapere la mia storia? Bene, ecco a voi..
Come ho detto prima, mi chiamo Liz ed ho 15 anni, ho i capelli molto ricchi e di un colore tra il marrone chiaro e l’arancione, ho gli occhiali e non sono molto alta. Non sono una di quella ragazze dolci e buone, non lo sono per niente, so succede qualcosa non sono una di quelle che sta lì seduta senza far niente, no, e non lo sarò mai, o almeno cercherò di non esserlo.
Tutto è successo più o meno tre mesi fà, era l’ultimo giorno di scuola, e stavo tornando a casa con la mia migliore amica Georgia, (è alta, bella e con dei capelli mori lunghissimi e mossi) era tutto molto tranquillo, di solito c’erano ragazzi che correvano da ogni parte per la felicità d’inizio estate, ma niente, ma non avevamo dato molto peso a quella cosa. Dopo un paio di minuti di totale silenzio Georgia mi dice “Liz ti devo dire una cosa..”
“dimmi tutto”
“Ieri sera mio padre è arrivato a casa affermando di essere stato morso da una specie di Zombie, non è folle? Secondo me ha detto così per far ridere mia madre e mia sorella,  a mio parere è stato morso da una cane, comunque sia adesso ha la febbre molto alta, ma il dottore dice che è per l’infezzione, ma sono preoccupata..”
“Ma stai tranquilla, molte volte ha preso la febbre alta ed è sempre guarito”
“si.. hai ragione, non devo preoccuparmi.. Zombie.. che schioccheza”
“Già”
Povere noi non sapevamo di che stavamo parlando.
Dopo poco eravamo sotto casa di Goergia, mentre lei saliva le scale ed io tornavo a casa, che è a due passi dalla sua, si sentivano degli “spari” alla fine della strada ma non si vedeva niente, quindi pensavo fossero i ragazzi del mio quartiere che per  far spaventare le vecchiette sparavano i fuochi artificiali.
Per non sentirli più mi ero messa gli auricolari con una canzone dei One Direction, stavo aprendo il portone che porta al mio appartamento quando un Ambulanza passa a tutta velocità proprio verso la fine della strada, ho pensato subito “ecco, bravi ragazzi, fate prendere un infarto alla signora Lopez”
Vivo in una palazzina di cinque piani ad ogni piano due appartamenti, uno a destra ed uno a sinistra, io vivo al secondo piano a sinistra, o meglio, vivevo.
Erano più o meno le quattro del pomeriggio quando mi è arrivata una telefonata da Georgia. Aveva il fiato pensante, si sentiva che stava correndo o che aveva corso, piangeva, urlava:
“Georgia che è successo?!”
“Liz! Papà! È morto.. o almeno lo era”
“in che senso almeno lo era?!”
“Corri a casa! Ti prego! Vienii!”
In due secondi stavo salendo le scale del suo appartamento quando sento un urlo, acutissimo, era lei. La porta era socchiusa e neanche il tempo di aprila che Georgia mi salta addosso urlando "Corri! Arrivano!"
ho pensato subito a chi stesse arrivando ma non avrei mai pensato di vedere la famiglia di Georgia al completo correndo verso di noi, ci guardavano con occhi affamati, erano di un colore pallido, e gli occhi sembrava avessero solo la pupilla, ero in preda al panico, facevano ferzi strani, e non sembravano umani, ad un certo punto, Roberta la sorella di Georgia comincia a correre più veloce, ormai stavo stringendo il braccio di Georgia più forte che potevo mentre lei urlava.
L'unica cosa che avevo pensato era correre, penso che io e Georgia non avevamo mai corso così tanto, in poco tempo eravamo sotto casa sua e lì c'era l'inferno, poliziotti, ambulanze, carabinieri, e quegli esseri orribili, stavamo correndo verso casa mia quando abbiamo visto uno di quei "cosi" aggredire il parroco del nostro quartiere e subito dopo venire verso di noi..
CONTINUA..