Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: HelenaLestrange    10/11/2013    1 recensioni
[SPOILER]
-Cosa c’è ? Cosa sta succedendo?- chiesi estremamente preoccupata.
- Sono dentro il mio flusso temporale , sta collassando su sé stesso.- spiegò.
-E allora vattene! – urlai disperata!
-No , non finché non avrò te!- rispose la sua voce.
Rincominciai a piangere e sussurrai – Non so neanche chi sono.-
---
La vicenda si svolge durante l'ultimo quarto d'ora della puntata The Name Of The Doctor.
È incentrata su Clara, e i pensieri sono i suoi , tutte le sue vite vissute nella linea temporale del Dottore.
Le conversazioni sono state prese dalla puntata.
Per leggere questa storia bisogna aver visto la puntata a sapere come il Dottore si è ripreso mentre Clara era nel flusso dimensionale del Dottore , e cosa succede a Jenny e a Strax ecc.
Genere: Demenziale, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Crack Pairing | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Madame Vastra, River Song
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dunque, questa è la mia prima fanfiction su Doctor Who. Ho deciso di riscrivere più o meno l'ultimo quarto d'ora della puntata The Name Of The Doctro perché è una di quelle che mi ha più colpito , e volevo riscriverla in parte dal punto di vista della mia companion preferita del Dottore : CLARA.
Ho inserito nella descrizione il tipo coppia perché secondo me Clara e il Dottore formano una coppia fantastica, ma a modo loro.
Le conversazioni sono state prese dalla puntata , e appartiene a Moffat (per cui non provo una grande simpatia per via di quello che farà al Dottore a Natale e per il fatto che sicuramente deciderà per Clara un orribile destino. Però ho apprezzato moltissimo la 7° serie) e i personaggio appartengono alla BBC.
Spero che la apprezziate.
HelenaLestrange







Eravamo entrati nel T.A.R.D.I.S. da un bel paio di minuti , una bella mezz'ora di corsa sulle scale , quando improvvisamente afferrai la manica del Dottore per reggermi : non ero abituata ad un tale sforzo , ed in più in quel momento non mi ero sentita bene. Improvvisamente un ricordo forte , molto forte, mi rivenne indietro.


''Chi sei tu? Chi sei veramente?'' aveva chiesto il Dottore il giorno in cui lui dovette venire a prendermi perché a causa di un incidente eravamo finiti in un bel po' di problemi.
''Sono io, Clara Oswald'' avevo risposto preoccupata. Aveva l'aria così disperata.
''No ! Non puoi essere tu!'' aveva cominciato ad arrabbiarsi. 
''Dottore non capisco niente!'' 
''Sono andato nel Manicomio dei Daleks , c'era un ragazza , ed eri tu, e sei morta per salvarmi la vita! Nella Londra vittoriana , una governate è morta la vigilia di Natale , e anche quella eri tu!'' aveva esclamato agitato.



Quando ebbi l'impressione di risvegliarmi il Dottore mi stava tenendo in piedi , e mi resi conto che se mi avesse lasciata sarei caduta a terra.
-Che cosa volevi dire quel giorno?- chiesi guardandolo con uno sguardo assente.
-Di cosa stai parlando?- chiese lui confuso.
Accanto a noi c'era una griglia e mi vi aggrappai.
-Quel giorno al cento del T.A.R.D.I.S. , mi hai detto che continui a incontrarmi nei tuoi viaggi. Cosa intendevi dire?-  cominciai a preoccuparmi: quella situazione era così strana e inquietante.
-Clara non importa , devi dimenticarti di ciò che ti ho detto!- esclamò lui prendendomi un braccio per reggermi ancora nei pochi metri che mancavano per raggiungere Madame Vastra , Jenny e Strax , che erano stati catturati dalla Grande Intelligenza.
Arrivammo in tempo , e dopo una corta conversazione la Grande Intelligenza obbligò il Dottore a dire il suo nome.
-No- aveva urlato lui.
-E allora- cominciò la Grande Intelligenza- gli amici del Dottore , uccideteli!- comandò ai suoi servi.
In quel momento non vidi più niente , ebbi solo l’impressione che tutte le micro particelle del mio corpo cominciassero a staccarsi una ad una e che iniziasse a svolazzare in aria. Sicuramente era solo la mia mente offuscata , e pensai di morire per davvero , fino a quando non vidi la luce uscire dal T.A.R.D.I.S.
Accanto al Dottore c’era la professoressa River Song , gli stava dicendo qualcosa , ma lui sembrava non sentire. Solo io potei udire vagamente qualcosa.
–Io non sono qui , ma il T.A.R.D.I.S. avverte ancora la mia presenza.-
Solo in quel momento capii che lei aveva aperto le porte della macchina del tempo per salvarci tutti.
-Avanti , non ci inviti ad entrare? – aveva chiesto la Grande Intelligenza.
Il Dottore guardò dietro di sé  , come se stesse controllando che tutti stessero bene , e poi malevolmente cominciò a spingere le enormi porte della sua amata macchina , che si erano ingrandite quando il T.A.R.D.I.S. si era espanso , diventando grande all’esterno quanto lo era all’interno.
‘’La magia è finita. Non è più piccola all’esterno.’’ Pensai nostalgicamente.
Seguimmo il Dottore fino alla sala principale, che era illuminata da una strana luce , scoprendo infine che al posto dei pannelli di controllo c’era una grandissima crepa.
-Che cos’è ?- domandò Madame Vastra.
-I solchi delle mie lacrime.- rispose lui tristemente.
-Meno poesia Dottore!- esclamò la Grande Intelligenza.
-Il viaggio del tempo è un’anomalia. Viaggiando nel tempo si formano delle crepe nell’universo , come delle ferite , e quella è la mia: tutti i miei giorni di vita , da quelli passati a quelli che devono ancora arrivare.-
E in quel momento cadde a terra, come se qualcuno lo stesse distruggendo piano piano dall’interno.
-Dottore!- esclamai raggiungendolo preoccupata.
Intanto l’Intelligenza aveva cominciato a parlare.
-Se una ferita è aperta vi ci si può entrare…-
-No! Sarebbe un paradosso , la mia linea del tempo ti distruggerà!- urlò il Dottore , che aveva cominciato a contorcersi.
-Oh no! Ucciderà me , ma sarai tu che verrai distrutto! Trasformerò ogni tua vittoria in una perdita , e verrai distrutto dalla tua stessa linea del tempo.- e così dicendo entrò nella crepa, e il Dottore cominciò a contorcersi e ad ansimare per in dolore.
-Addio , Dottore- fu l’ultima cosa che disse la Grande Intelligenza.
-Cosa gli sta succedendo?- chiesi disperata a Madame Vastra.
-È la grande intelligenza!- rispose agitata.-Lo sta riscrivendo!-
-La Grande Intelligenza lo sta attaccando ovunque e sta morendo contemporaneamente in ogni dimensione: nel Manicomio dei Daleks.-
-Cos’hai detto?- chiesi allibita.
Il Dottore aveva detto di avermi incontrata nel Manicomio dei Daleks , e che ero  morta per salvargli la vita.
-Ora sta morendo nella Londra Vittoriana , con noi!- urlò.
Poi , ad un tratto esclamò – O mia Dea!-
-Cosa c’è?- chiese Jenny preoccupata.
-Un universo senza il Dottore… ci saranno conseguenze!-
Poi sembrò venirle un’idea urlò a Jenny e a Strax. –Presto , venite fuori con me.- e sparirono dalla mia vista.
Cominciai a pensare un modo per farlo uscire da quel guaio e iniziai a farneticare.
-Il Manicomio dei Daleks. Hai detto che ero lì e che ti ho salvato la vita: come?-
Lui si rigirò ansimando.
-Londra Vittoriana. Come potevo essere nella Londra Vittoriana?- chiesi ancora preoccupata.
L’unica cosa che lui riuscì a rispondere fu –No! Per favore! Ferma! La mia vita! La mia intera vita sta bruciando…-
Poi capii.
-Devo andare lì dentro.- decisi.
-No, non farlo! Ti prego.- sussurrò lui.
-Ma questo è quello che ho già fatto! Il Manicomio dei Daleks , Londra Vittoriana… Mi hai già vista farlo! – lo guardai disperata- Sono la Ragazza Impossibile , e questo è il motivo!-
-Qualunque cosa pensi di fare , non farla!- Era River. Mi era appena apparsa davanti agli occhi e sembrava realmente preoccupata , per me e il Dottore.
-Se vado lì dentro , cosa mi succederà?- chiesi guardando la crepa , che era diventata rossa non appena la Grande Intelligenza vi si era infiltrata-
-I venti del tempo ti lacereranno in mille pezzi. Milioni versioni di te che vivono e muoiono ovunque nel tempo e nello spazio. Come echi.- rispose lei pacata.
-Ma gli echi possono salvarlo , non è così?- chiesi io.
-Ma loro non saranno te. La vera te – fece una pausa- morirà.- mi guardò dispiaciuta.- Saranno solo copie.-
-Ma saranno abbastanza reali da salvarlo.- dissi guardandola.
Sospirai e poi sorrisi tristemente.
-Come diceva mia mamma “Il sufflè non è il sufflè , il sufflè è la ricetta!”- Avevo sempre pensato di aver capito cosa volesse dire quella frase , ma mi resi conto di averla compresa solo ora , nel momento in cui dovevo sacrificarmi per far restare in vita il mio Dottore , che a sua volta avrebbe potuto salvare molte più persone. Me in cambio di moltissimi popoli e innocenti. Una persona per un milione di persone.
Si , avevo deciso che lo avrei fatto: sarei entrata in quella maledettissima crepa , mi sarei divisa in milioni versioni di me e sarei morta mentre le mie copie salvavano sempre la vita del Dottore.
-È l’unico modo per salvarlo , non è vero?- chiesi ancora.
River annuì.
In quel momento Madame Vastra arrivò di corsa e urlando.
-Le stelle stanno scomparendo, e Jenny e Strax sono morti!- era veramente disperata.- C’è qualcosa che possiamo fare ?-
Mi alzai sorridente , perché sapevo che quello che avrei fatto avrebbe salvato la vita del mio amico e di molti altri.
-Beh , pensa un po’- cominciai a dire- dopotutto sono la Ragazza del Sufflé.-
-No , ti prego no.- sussurò il Dottore , che stava morendo.
-Se funziona andatevene via di qui più veloce che potete, e pensate a me qualche volta.- mi avvicinai alla crepa.
Il Dottore cercò di strisciare verso di me , cercando di fermarmi , ma non si mosse più di pochi centimetri.
-No, Clara!- riuscì a dire ancora.
-Anzi , sai cosa ti dico?- mi girai e lo guardai sorridendo- Corri , corri sapientone e ricordami!- e saltai dentro la crepa.
Dentro la crepa comincia a cadere , girando in ogni senso possibile e inimmaginabile di questo mondo. Riuscii ancora a sentire il Dottore che urlava il mio nome disperatamente.
“non so dove sono” ,pensai “ so solo che sto correndo , per salvare il Dottore”.
E fu lì che vissi la mia prima vita : ero a Gallifrey , nella terra del Dottore. Ero un Signore del Tempo , vidi il Dottore , lo aiutai a battersi , ma alla fine morii come tutti gli altri. “ Meglio morti che nelle mani di un popolo di Daleks” avevo pensato prima di morire.
Poi improvvisamente mi trovai in America , dai Maya, ma venni uccisa da bambina come sacrificio umano.
Poi in Austria , morta per la peste nel periodo Medioevale.
In Polonia , morii in un campo di concentramento assieme a milioni di altre persone.
A Marte , avevo visto il Dottore  nella sua decima rigenerazione , che aveva cercato di aiutarci per farci sfuggire al resto dell’equipaggio che era diventato uno dei mostri che rigettavano acqua , ma invano , siccome anch’io diventai uno di loro.
Mi resi conto che qualche volta era come se avessi vissuto milioni di vite nello stesso momento e in milioni di posti diversi.
Arrivai finalmente alla vita nella Londra Vittoriana , e morii cadendo giù da una nuvola per via di quella governante di ghiaccio.
Vissi la mia vita nel Manicomio dei Daleks.
“Impossibile , muoio , nasco , vivo , e muoio ancora , ma mai per vecchiaia , e vedo sempre il Dottore , nelle sue diverse rigenerazioni. In tutte le mie vite lui c’è , ma non gli ho mai rivelato il mio nome.”
“Corro sempre perché devo salvarlo , ancora, ancora ,e ancora.”
“ Non si accorge quasi mai di me , a parte quelle due volte , quando gli rivelai il mio nome quasi per intero. Forse è per questo che si ricorda di me.”
“Ma io sono sempre lì , lo consiglio , e mi riconosce solo quando dico : Oswin Oswald oppure Clara Oswin , ma il più delle volte è stato per : Corri sapientone , e ricordami”
“Sono sempre stata con lui , fin dall’inizio , e non mi ha mai riconosciuta ,anzi , quasi mai.”
Dopo essere precipitata per anni e anni , finalmente caddi su un terreno solido.
Mi alzai velocemente e cominciai a guardarmi in giro disperata , non c’era nessuno.
-Dottore?- chiamai , sperando che potesse venire a prendermi.
-DOTTORE- urlai , iniziando a disperarmi.
-Ti prego vieni a prendermi : non so dove sono, NON SO DOVE SONO!- Cominciai a piangere.
Quella era la mia fine , la fine di Clara Oswald, la Ragazza Impossibile.
-Clara- sentii il Dottore chiamarmi. –Puoi sentirmi? So che puoi.- continuò.
Alzai il viso. – Non ti vedo.- risposi.
-Sono ovunque. Sei dentro il mio flusso temporale. Tutto intorno a te sono io.-
Improvvisamente lo vidi.
La prima versione del Dottore correva verso di me, ma mi superò senza vedermi , poi arrivò la seconda , ma lo stesso fu per lei , e tutte le altre versioni che seguirono.
-Posso vederti- risposi speranzosa.-Tutti i tuoi volti differenti , sono qui- continuai ancora più piena di speranza.
-Quelli sono i miei fantasmi , il mio passato. Tutti i giorni belli e tutti i giorni brutti.- rispose lui. Non riuscivo a vederlo , ma sentivo la sua voce.
Sentii un urlo , un uomo che gridava , e poi ci fu un fulmine , e caddi a terra.
-Cosa c’è ? Cosa sta succedendo?- chiesi estremamente preoccupata.
- Sono dentro il mio flusso temporale , sta collassando su sé stesso.- spiegò.
-E allora vattene! – urlai disperata!
-No , non finché non avrò te!- rispose la sua voce.
Rincominciai a piangere e sussurrai – Non so neanche chi sono.-
-Sei la mia Ragazza Impossibile. – fece una pausa- Ti sto mandando una cosa, non dal mio passato ma dal tuo. Alza lo sguardo , guarda.-
Feci come aveva detto il Dottore , e in quel momento vidi una foglia , quella foglia!
-Questa sei tu , Clara. Tutto quello che sei stata e sarai. Prendila – mi incitò.
Mi alzai e la presi , e cominciai a sperare di nuovo.
-Sei volata nel mondo su questa foglia. Tienila stretta : ti riporterà a casa.- Cominciai a sorridere lievemente.
Poi sentii qualcuno urlare , e barcollai in avanti , fino a quando non udii qualcuno urlare il mio nome disperatamente.
Il mio sorriso scomparve e cominciai a piangere , cercando di raggiungere la persona che mi stava chiamando.
-Su forza , vieni da me , ora!- capii che era il Dottore , e continuai a barcollare finché non lo vidi.
-Puoi farcela lo so.- mi stava guardando e stava facendo segno con le mani e le braccia di raggiungerlo. Stava sorridendo.
-Come? – chiesi incredula.
-Perché è impossibile e tu sei la mia Ragazza Impossibile. Quante volte mi hai salvato Clara ?- aveva cominciato a dirmi per infondermi un po’ di coraggio.
- Solo per questa volta , per il gusto di farlo ,lascia che sia io a salvarti!-  Cominciai a camminare , sempre più velocemente mentre lui continuava.
- Devi avere fiducia in me Clara, sono reale ! Un altro passo: forza!-
Feci quell’ultimo passo : l’ultimo passo che ci divideva , e poi caddi su di lui e lo abbracciai fortemente , mentre lui mi reggeva e mi abbracciava.
Quello non era un abbraccio comune , era un abbraccio disperato , nel quale tutti e due avevamo bisogno dell’altro per confortarci.
Cominciai a piangere. Era il millesimo pianto disperato della giornata , ma quello era anche il migliore , perché finalmente l’avevo ritrovato , o lui aveva ritrovato me.
-Clara! La mia Clara!- aveva esclamato il Dottore abbracciandomi più forte a sé.
Mi baciò la guancia , cercando di consolarmi, ma poi si fermò e guardò qualcosa.
Era incredulo , e mi girai per vedere anch’io cosa stesse fissando.
C’era un uomo , girato di spalle.
-Chi è?- chiesi preoccupata.
-Non pensarci , torniamo indietro.- sussurrò lui a bassa  voce , cercando di farmi indietreggiare.
-Ma chi è?- chiesi decisa. Volevo sapere chi fosse e perché il Dottore lo temesse.
-È me. Ci sono solo io qui. È questo il punto. Ora torniamo indietro! – ripeté preoccupato.
-Ma non ho visto quello. Ho visto tutti i tuoi te.- ero estremamente confusa.- Undici facce , erano tutte te. Tu sei l’undicesimo Dottore , non è vero?-
-Ho detto che ero io , non ho mai detto che fosse il Dottore.- rispose agitato lui.
-Non capisco!- esclamai preoccupata.
-Ascolta , il mio nome , il mio VERO nome … non è questo il punto! Il nome che ho scelto è il Dottore. Il nome che scegli è come una promessa che fai.- mi girai per riguardare meglio la figura. Il Dottore era veramente agitato. – Lui è quello che ha rotto la promessa!- spiegò.
Improvvisamente mi sentii male , e svenni.
Sentii il Dottore che mi chiamava preoccupato:
-Clara? Clara!- e infine mi prese in braccio.
Le ultime cose che riuscii a sentire furono queste:
Il Dottore aveva sussurrato – Lui è il mio segreto.-
E poi una voce sconosciuta , probabilmente quella dell’uomo disse:
-Quello che ho fatto , l’ho fatto perché non avevo altra scelta.-
-Lo so.- aveva risposto.
-In nome della pace e della sanità mentale.-
-Ma non in nome del Dottore- aveva risposto arrabbiato il Dottore , che poi si girò.
E poi non sentii più nulla.
Buio totale.
Ma sapevo che ciò che sarebbe seguito non sarebbe stato facile. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: HelenaLestrange