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Autore: Irenetta98    10/11/2013    0 recensioni
Jenny e Marianne Ora Bella sono sorelle gemelle. Hanno entrambe 15 anni. Hanno una famiglia normalissima. Sono appassionate di avventure e misteri...
Sono due ragazze come tante altre, insomma. O almeno, così credono di essere.
In realtà c'è qualcosa di più, nella loro vita, nella loro storia. Nel loro passato è nascosta una terribile maledizione, un orribile segreto taciuto per troppo tempo.
Un invito di Halloween per una festa al diroccato castello di una principessa deceduta duecento anni prima, si rivelerà l'ingresso per giungere a scoperte sconcertanti, ad impensabili misteri da risolvere.
Sarà così che le due sorelle cambieranno per sempre il modo di vivere le loro avventure e diverranno mature in una nuova consapevolezza di loro stesse.
In un intrigante viaggio alla scoperta del passato, con tanto di trabocchetti e ostacoli, inganni e verità, amici e nemici, gioie e dolori, Jenny Ora Bella racconta in prima persona, e in tempo reale, la terribile quanto grandiosa esperienza sua e quella di Marianne.
Con l'aiuto di altri due ragazzi, riusciranno a ricostruire l'intricato puzzle della loro vita precedente.
A loro, basterà varcare il portone del castello.
Ma a voi... a voi basterà girare pagina.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
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Fiori e pietre preziose

 

<< Ahia! Accidenti, mi hai pestato il piede! >> sussurra Judith, soffocando uno strillo.
<< Scusa >> le dico, per niente interessata a lei.
Abbiamo appena passato il corridoio centrale del primo piano e adesso ci stiamo spostando verso l’ala est.
L’atmosfera è davvero lugubre. Migliaia di ragnatele decorano ogni singola trave, ogni singolo mobile, ogni singola crepa; almeno un dito di polvere ricopre il pavimento di ogni stanza; non si sente volare una mosca, a parte i nostri passi leggeri, che si aggirano furtivi per il palazzo. Il fascio della torcia elettrica illumina diversi quadri. Alcuni di essi, mostrano volti urlanti, disperati, in una macchia indistinta di persone, frutto della folle mente dell’artista.
Un quadro in particolare attira la mia attenzione. Mi avvicino con cautela. Si tratta di un meraviglioso ritratto, il ritratto di una giovane. I delicati boccoli, biondi come il sole, ricadono leggeri sul delizioso viso della ragazza; lo stupendo abito blu, tipico dell’età ottocentesca, dà un tono nobile e rispettoso alla sua indossatrice; le mani, tempestate di gioielli magnifici, sorreggono delicatamente un minuscolo libriccino bordeaux.
È un quadro davvero bello. Gli occhi della giovane donna, azzurrini come la brina d’inverno, sembrano penetrare lo sguardo dell’osservatore, tristi e malinconici, come a voler annunciare eventi terribili, disgrazie imminenti.
<< Lei è la Principessa Serenella. Serenella di Torralta >> parla improvvisamente Judith.
<< Come lo sai? >> chiedo io, continuando ad ammirare la donna.
Judith alza un dito verso la cornice in sontuoso oro: << Lo vedi? È scritto lì, sulla targhetta argentata >>. Mi avvicino meglio, strizzo gli occhi e leggo:

 

Serenella di Torralta

1790
Ritratto di Sir Nicholas De Cavour

 

 

Dunque era lei la padrona del castello, prima che andasse in rovina.
Poi sposto gli occhi sul curioso libricino che sorregge la principessa. Sembrerebbe un normale volumetto senza alcuna caratteristica particolare. A parte... a parte quello strano simbolo disegnato sulla copertina. Lo osservo meglio: è un'orchidea bianca. Che strano, sono sicura di aver già visto quel disegno da qualche parte. Ma non mi ricordo dove! Continuo ad osservarlo ma, per quanto mi sforzi, non riesco a ricordarmi dove l'ho già visto. Improvvisamente sento un breve fruscio nel corridoio alla mia destra. Mi volto di scatto. Judith non c'è più!
<< Judith! Judith! Dove sei?! >> mi metto a sussurrare. Nessuna risposta. Avanzo qualche passo verso la prima porta a sinistra del corridoio est. << Ehi, Judith! Judith, ci sei?!! >> chiamo ancora. Per tutta risposta, si ripete il fruscio di prima. Quasi rimpiango di aver dato a lei la torcia, adesso non vedo quasi più un accidente! Sono arrivata alla porta. Non sono sicura di volerla aprire o no, ma se voglio scoprire l'origine di quel rumore devo farlo. Stringo la mia spilla tanto da farmi diventare le nocche bianche e giro il pomello. Apro lentamente e sento uno spiffero d'aria provenire dall'interno. È completamente buio.
Poi sento ripetersi il fruscio, ma... ma... non è davanti a me...!

<< Ehi Jenny! >> urla una voce.

Il mio grido fa tremare le fondamenta del castello. Mi volto terrorizzata e vedo Judith con gli occhi sbarrati che mi punta la luce in faccia. Mi ritraggo abbagliata e perdo l'equilibrio, cadendo per terra come una pera cotta. Così facendo, spingo la porta, che si richiude con un colpo spaventoso.
<< Jenny, ehm... stai bene? >> mi chiede lei. Io mi rialzo in piedi massaggiandomi l'osso sacro. << Ma sei impazzita? >> le urlo contro, arrabbiata. << Hai rischiato di farmi collassare sul posto! Dove diamine eri finita, eh? E perché diavolo non rispondi quando ti chiamo!!! >>, sono davvero adirata!! Judith abbassa lo sguardo, visibilmente dispiaciuta. << Scusa >> mi dice << non volevo spaventarti. Ma ho trovato questo >> e mi porge un oggetto.
Mi avvicino e vedo che si tratta di una specie di sacchettino. In realtà, quando lo prendo in mano, mi accorgo che è un pezzo di stoffa marroncino chiuso a mo di sacchetto. Lo apro e vedo che al suo interno è custodito un sassolino rosso brillante.
Mi domando se...
<< Illuminalo >> ordino alla mia compagna, che non esita ad eseguire. Alla luce della torcia, noto che il sassolino è in realtà una pietruzza, e più precisamente un rubino! Non so dire se si tratti di un'imitazione o se sia vero, ma me lo metto comunque in tasca. Poi esamino il tessuto. È marrone e ha una piccola sbavatura di gesso bianco al centro...
Di colpo lo lascio cadere. È un pezzo dell'abito di Marianne!! L'ho riconosciuto, perché sul lato destro c'è una piccolissima “M” ricamata in marrone scuro!
<< E' passata di qui! E' passata di qui, Judith! E ha trovato questa pietra così simile a un rubino! Se l'ha tenuta vuol dire che sicuramente serve a qualcosa! Dobbiamo assolutamente trovarla! Capisci?!! >> esulto a Judith, tutta eccitata. Lei però, mi sembra meno entusiasta: << Io mi preoccupo soprattutto del fatto che abbiamo trovato un lembo del suo abito strappato. Insomma... non credo che adesso si sia messa a sfregiarsi il vestito così bello che porta addosso senza un motivo! Questa faccenda mi piace sempre meno... >> dice.
Ma io non la sto ad ascoltare e sono impaziente di proseguire nella ricerca. Perciò, rimetto il rubino nella stoffa e infilo tutto nello zaino. Poi, ci incamminiamo a passo spedito verso una delle camere del corridoio est.

  
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