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Autore: Shirokuro    10/11/2013    3 recensioni
{ various centric | drabbles di 110 parole ciascuna | missing moments | contenuti forti/allusione }
#1: La donna sgranava gli occhi smeraldini, impotente davanti a quello che era un uomo dall'aria tutto fuorché rassicurante.
#2: Quella dolce bambina non poteva che piangere in silenzio mentre l'ombra raccoglieva con sorriso truce e malizioso il bisturi.
#3: L'uomo in quel momento avrebbe preferito morire, piuttosto che gemere per cruenti ferite prodotte da un coltello.
#4: La ragazza ormai diciottenne poteva solo ricordare disgustata la figura di un padre che poteva definire unicamente "mostro"...
Genere: Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alfred Drevis, Altri, Aya Drevis
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ebbene, ecco qualcosa che mai avrei immaginato di postare - particolarmente per l'allusione a scene a dir poco violente e crude - e che aver partorito in soli tre quarti d'ora mi stupisce. Inoltre oggi dovrei avere il divieto di scrivere cose simili, cavolo, è Domenica! Non posso pensare simili cose in un giorno dedicato allo svago, non alla scuola o altri pensieri che potrebbero rovinare la giornata e quindi spingermi a scrivere tatam. 
Parlando delle drabbles, sono tutte di centodieci parole spaccate e sono dedicate alla morte; le prime due a livello fisico e sono ispirate alla donna che si presume muta e ti fa vivere in prima persona la propria dipartita (che simpatica che sono, uso certi termini parlando di horror) traumatizzando la povera Aya e la bambina senza occhi proprio di fronte alla porta dove s'incontrerà la precedentemente citata. Le due seguenti, invece, vanno più sul livello psicologico; la prima è dell'uomo che Maria ha fasciato nel flashback attivabile leggendone il diario e la seconda proprio su Aya, ma un'Aya diciotenne che prova odio verso il padre e grazie al quale odia il mondo intero. Insomma, un allegro quadro della situazione. 
Spero che vi piaceranno anche perché mi piacciono particolarmente, se trovate errori potete segnalarmeli tranquillamete e ve ne sarei grata e infine vi auguro buona lettura.


#1 - Mani
La donna sgranava gli occhi smeraldini, impotente davanti a quello che era un uomo dall'aria tutto fuorché rassicurante. Le sue grida d'aiuto - limitati ad ansimi e gemiti - non potevano essere accolte da nessun orecchio di buon'anima o meno. Ogni passo che l'uomo avanzava il suo cuore perdeva una decina di battiti e presto li avrebbe persi tutti; mentre il sangue affluiva a fiumi dai suoi polsi ormai privi di mani, in quelle del suo carnefice che le ammirava soddisfatto, si accasciò a terra agonizzante sotto lo sguardo ammaliato e compiaciuto di quel mostro, perdendo la sua linfa vitale e la stessa vita di cui nessuno ricorderà l'esistenza. 

#2 - Occhi
Quella dolce bambina non poteva che piangere in silenzio mentre l'ombra raccoglieva con sorriso truce e malizioso il bisturi. Non ne aveva bisogno, le mani bastavano ed avanzavano pure, ma voleva godere nel vedere il sudore mantido e probabilmente freddo sulla fronte alta della bionda, che si mischiava irrimediabilmente alle lacrime - quello che purtroppo non immaginava era che non avrebbe potuto piangere mai più -; «Oh, che bellissimi occhi azzurri piccolina mia. Mi piacciono proprio tanto» disse avvicinando la sua mano sporca di sangue secco, nuda eppure agguantata da un'aura maligna. Le grida di quella povera bambina finirono assieme a righe di fluido rosso, sostituendo l'acqua in modo crudele.

#3 - Voglia
L'uomo in quel momento avrebbe preferito morire, piuttosto che gemere per cruenti ferite prodotte da un coltello. L'asportazione della pelle era dolorosa e probabilmente in quel ambiente lurido poteva costargli un'infezione, ma il fatto che fosse perfettamente cosciente era terrificante e voleva prendere una bottiglietta di sciroppo e dopo averla abilmente rotta, tagliarsi la gola con il vetro - a volte la morte è un'autentica liberazione. Ma in quel momento la sua voglia di vivere era pari alla forza fisica e di volontà, nonché dell'asciutto del suo povero corpo sanguinante. Nemmeno quelle bende improvvisate, per quanto calore gli trasmettessero, potevano porre fine alle sue pene e voglia di morte istantanea.

#4 - Fiducia
La ragazza ormai diciottenne poteva solo ricordare disgustata la figura di un padre che poteva definire unicamente "mostro", quello che amava e che era la persona alla quale più voleva bene, quella che aveva ucciso la sua fiducia nelle persone che conosceva escludendo Maria e la defunta madre. Perché persone false, che non meritano fiducia e un cuore che batte, dovrebbero vivere? Sorridendo maliziosa, uccise l'ultimo granello d'innocenza che nel suo cuore rimaneva e lottava per crescere, finendo solo per morire come ogni traccia di bontà. Sapeva che l'unica persona falsa in quello che era il suo progetto era lei stessa, ma se le faceva bene all'anima impura, andava benissimo.

 
   
 
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