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Autore: AlexVause    10/11/2013    7 recensioni
For You (per Te)
Cosa non farei per te, Amore Mio...
Ogni giorno che passa sei nel mio cuore.
Ogni attimo in cui non ci sei, sento la tua mancanza.
Ogni mio passo lo farò verso te, ogni mia azione sarà per te.
Always (sempre)
Ogni cosa te la dedicherò, fosse anche solo un sorriso. Finchè vivrò e per sempre.
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Swan Queen
Seguito di Trust.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 2
 
- Non si risponde al cellulare?
Emma entrò nell’ufficio della centrale di polizia, trovando seduta alla sua scrivania intenta a firmare documenti, Regina.
- Non credo di averlo sentito.
La mora non alzò nemmeno lo sguardo verso il suo interlocutore.
Emma le si avvicinò, mettendosi a fianco della sua sedia.
- Regina…
La compagna sospirò, alzando finalmente lo sguardo.
Volse il viso verso lo Sceriffo.
- …non rovinarti la giornata a causa di Gold.
Con una mano le accarezzò i suoi morbidi capelli scuri.
Regina chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel tocco così caldo.
- Ora devo andare a vedere quanto ci costa la riparazione dell’auto.
Disse la bionda alla compagna che giaceva ancora ad occhi chiusi.
- Poi informami. Le auto della polizia sono statali.
Emma si chinò a baciare le labbra del Sindaco.
- Certo.
Le sorrise scostandosi, ma Regina aprì gli occhi e la trattenne afferrandola dal giubbotto.
La tirò a se baciandola.
Si scostò inspirando a pieni polmoni il profumo della bionda.
- Ci sentiamo appena sai qualcosa, va bene?
Disse Regina accarezzandola.
- Certamente. Buon ritorno al lavoro.
Emma le sorrise. Era davvero felice. Si sentiva finalmente completa.
- Grazie Emma.
La bionda si scostò contro voglia ed uscì dall’ufficio, lasciando la compagna sola con le sue carte.
 
Passò un’ora fra bilanci, permessi, raccomandate, progetti da approvare, sola in quell’ufficio silenzioso.
Qualcosa però attirò la sua attenzione.
Si sentirono dei rumori nel corridoio della centrale. Sembravano suoni di lotta.
James e Snow entrarono, trafelati,  nell’ufficio dello Sceriffo e Vicesceriffo, baciandosi appassionatamente.
Le loro mani erano ovunque. Si accarezzavano, si desideravano, mossi dall’eccitazione di farlo in
un luogo proibito, con la scusa fosse vuoto…o quasi.
Qualcuno in quella stanza assieme a loro si schiarì la voce.
- Oddio James!
Gridò Snow al compagno.
- Si sono io, che c’è?
Biancaneve, occhi sbarrati, indicò con l’indice verso una delle due scrivanie.
- Oh…Ehm…
James non sapeva che dire. Si limitò a sistemarsi con disinvoltura.
Regina li guardò con un sorriso ampio, trattenendo ogni possibile risata.
- Sembrate una coppia di giovani adolescenti, beccati dai genitori.
Li prese in giro la Evil Queen ridendo sonoramente.
I due arrossirono.
- La tua auto non c’è.
Cercò giustificazione James.
- Sono venuta a piedi. C’è un problema con la rete elettrica del municipio, così ho chiesto ad Emma
se potevo usare l’ufficio.
- Ah…Eh…
Regina sorrise.
Il suo telefono cellulare iniziò a squillare.
Guardò il display. Era Sidney.
Si alzò dalla scrivania avvicinandosi ai due ancora sullo stipite della porta.
- Buon proseguimento.
Disse il Sindaco ridendo.
Con una mano si portò il telefono all’orecchio e uscì nel corridoio.
Snow arrossì ancor più guardando il marito.
- Eh si…beccati da un genitore.
Regina dopo qualche istante rientrò.
- Scusate.
Con un gesto, per magia, fece sparire ogni documento sulla scrivania di Emma.
- Ora il mio ufficio è di nuovo operativo. Se volete parlarmi, sapete dove trovarmi.
Detto ciò, li salutò con un gesto della mano senza nemmeno voltarsi ed uscì dalla centrale.
 
Emma aveva da attendere ancora un po’, perché l’auto fosse messa a punto, così decise di fare una passeggiata.
Si trovava vicino alla biblioteca quando scorse Neal e Gold parlare in modo concitato.
Che ci faceva Neal con Tremotino?
Mr. Gold se ne andò.
Bae si voltò e vide Emma.
- Emma!
Le si avvicinò a grandi passi.
- Ehy.
- Senti…ho bisogno di parlati. Ti offro un caffè da Granny. Hai tempo?
Emma fece spallucce. Voleva sentire cos’aveva da dire.
- Andiamo.
 
Sedettero ad un tavolo, vicino alla vetrina che dava sulla strada.
Due tazze di caffè fumante, davanti a loro.
- Sono certo che un attimo fa mi hai visto parlare con Gold.
- Si.
Rispose Emma. Dove li avrebbe condotti quel discorso?
Regina stava camminando sul marciapiede opposto al Granny.
Mani in tasca, la mente persa nei suoi pensieri.
Il freddo di quella giornata faceva pensare che avrebbe nevicato.
Voltò la testa e li vide.
La sua compagna e Neal, seduti a bere un caffè.
Una morsa serrò il suo cuore e il suo stomaco, come se una mano li stringesse con forza.
- Gold è mio padre.
Disse Neal alla ex compagna.
L'espressione di Emma mutò improvvisamente.
- Tu mi hai mentito. Tu vieni da là!
- No io...
Emma si alzò in tutta fretta uscendo dal locale.
Neal la seguì.
Regina si nascose dietro ad un insegna.
La bionda si voltò di scatto verso il suo ex.
- Tu lo sapevi chi ero, da dove venivo. L'hai sempre saputo...
La sua voce si alzò di tono.
- ...Hai mai tenuto a me veramente? Voglio sapere tutta la verità! Voglio saperla! O era solo un piano perverso?
- Va bene, va bene. Leviamoci dalla strada. Non possiamo parlarne qui all'aperto.
- Se hai una cosa da dirmi dimmela ora.
- No. Andiamo da un'altra parte.
Neal indicò il porto. Si incamminarono per raggiungere le panchine sul molo.
Regina li guardò andarsene. Serrò la mascella dalla rabbia.
Non voleva che quell'uomo la portasse via da lei.
Svanì.
I due erano in piedi vicino ad una panca in legno.
Lei li guardava da lontano. Cercare di capire cosa si stavano dicendo, era invano.
- Regina ciao!
Malefica la salutò con enfasi, non pensando di trovarla li.
Regina si voltò velocemente mettendole una mano sulla bocca e spingendosi con la sua amica, poggiate alla parete di una casa.
Emma si voltò. Le era parso di sentire qualcuno. Nessuno.
- Shhh!
Intimò la Evil Queen alla strega.
- Oh hooo! Attività di spionaggio. Mi piace! Servirà a tirarmi su di morale.
- A me no.
- Chi spii?
Regina le fece cenno indicando Neal ed Emma.
- Oh. Regina è gelosa.
Cantilenò Malefica.
La mora ringhiò.
- A cuccia, amica mia. Non c'è da scaldarsi. Dovresti imparare ad avere fiducia.
Se lo sguardo avesse avuto il potere di uccidere, Neal sarebbe già in fiamme da un bel po’ di tempo.
- Di Emma mi fido.
La sua compagna si voltò di scatto andandosene e lasciando l’uomo in balia dei suoi pensieri.
- Ottimo no?
Sussurrò malefica alla mora davanti a se, dopo aver sbirciato anch’essa la scena.
Regina alzò gli occhi al cielo scomparendo.
Comparve accanto ad un negozio.
Vide Emma entrare nella centrale di polizia ed uscirne James assieme a Mary Margaret.
Si incamminò diretta nell’ufficio della compagna.
Avrebbe taciuto la cosa finché Emma non ne avesse fatto parola.
- E’ permesso?
Chiese Regina.
La bionda stava sistemando delle carte nello schedario accanto alla porta.
Poggiò i documenti e andò a stringere forte la compagna.
- Che succede?
Emma non rispose.
Regina sentì le labbra dello Sceriffo sul suo collo.
Erano così morbide e calde.
- Emma…
- Shhh…James starà via due ore.
La zittì baciandola dolcemente.
Regina si abbandonò ai suoi baci, alle sue carezze.
Dio quanto le piaceva essere toccata da lei.
Emma le tolse la giacca, poggiandola sulla sedia.
Le sfilò la camicia dai pantaloni aderenti.
E’ così sexy quella donna…la sua donna.
Sbottonò i bottoni di quell’indumento uno ad uno.
Ora le mani della bionda accarezzavano ogni centimetro della sua pelle calda, vellutata come la seta.
Con i baci tornò sul suo collo per poi scendere sul suo seno, che teneva scoperto scostando il reggiseno con le dita.
A Regina sfuggì un gemito.
Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.
Emma la spinse delicatamente contro la parete accanto a loro.
Slacciò i pantaloni della mora mentre tornò a baciarla sulle sue dolcissime labbra.
Una mano della bionda scivolò nei pantaloni della compagna, accarezzandole il sedere.
Una porta si chiuse.
I loro respiri si bloccarono.
- E' tornato James!
Esclamò Emma immobile.
- Ma non doveva stare via per 2 ore?
- In teoria si.
- Nascondimi.
Chiese Regina.
- Cosa??
- Ho detto nascondimi.
- Regina con una scusa resti qui.
- Non faccio in tempo a sistemarmi. Nascondimi!
- Regina ma!
Lo sguardo spazientito di Regina servì a smuovere Emma.
- Li dentro.
Detto, fatto. La Evil queen entrò in un armadio proprio dietro la scrivania di James.
Il padre di Emma entrò nell'ufficio, seguito da Mary Margaret.
- Emma come stai?
Chiese Snow notando la figlia trafelata nel riordinare i fogli sulla scrivania.
- Eh? Ah, bene.
James si diresse verso la scrivania, dando le spalle all'armadio.
- Sembri strana.
- No, no...solo concentrata su queste scartoffie.
- Regina?
- Cosa?
- Regina è qui?
- No perché?
Regina da dietro l'armadio, ormai rivestita e sistemata, alzò gli occhi al cielo sentendo lo Sceriffo mentire in modo così pessimo.
Spalancò gli occhi quando poi si accorse di avere scordato una cosa troppo in vista...la giacca.
- Strano...allora ha dimenticato la giacca qui.
- Ma cos'è questo, un interrogatorio?
Mary Margaret era perplessa.
- Che ti succede? Sei nervosa per qualcosa?
- No, ma fate troppe domande.
Emma stava per cedere. Non riusciva a mentire, soprattutto se si trattava dei suoi genitori.
Regina decise di uscire allo scoperto.
- E va bene.
Esordì uscendo dall'armadio la Evil queen.
- E tu da dove vieni?
Chiese James sobbalzando.
- Da Narnia.
Ironizzò Regina.
- Ah però..questa fa ridere!
Rise Emma.
- Riderai ancor di più sapendo che qualche ora fa, ci ha bacchettati dopo averci colti in flagrante.
Puntualizzò Snow.
La figlia si morse il labbro inferiore per non scoppiare a ridere ulteriormente.
- Vi ha bacchettati?
Chiese Emma.
Regina alzò gli occhi al cielo.
- Oh suvvia, non vi ho bacchettati.
Si avvicinò alla figliastra dandole una lieve spinta alla spalla, che venne ricambiata.
- Oh si…siamo stati beccati da un genitore.
Snow le fece una linguaccia.
- Ora è il tuo turno.
Si intromise James.
- Eh si…beccata dalla figlia.
Regina sbuffò.
- Eh…




Note di Alex: Altri stralci di vita normale per le nostre ragazze speciali :)
La normalità prima del ritorno nel caos :D
Ringrazio di cuore le utenti che seguono la mia storia e soprattutto chi l'ha messa fra i preferiti.
Grazie tantissimissimo per le vostre recensioni. Le attendo sempre con ansia :)
Alla prox ;)
  
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