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Autore: wingsam    11/11/2013    0 recensioni
Ho provato ad inserire qualche spezzone della storia, qui, come introduzione, ma niente comunicava quello che io vorrei qui. Per lo meno non per mezzo di due sole frasi.
In realtà, non c'è niente che a parole vorrei comunicare. E' più come la memoria di un sogno, il bisbiglio di un messaggio che Terra e Sole si inviano costantemente, le manine di due bimbi che non si conoscono ma ciononostante sono incollate e intrecciate e spensierate.
Vorrei comunicarti qualcosa di indefinibile, e di infinito, e di magico.
Se hai del tempo da regalarmi, le parole sono qui, una vicina all'altra, che ti aspettano. :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tiffany
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci incontreremo, per sempre, ed oltre.



Il seguente può essere inteso come un seguito della storia "Con la gioia nel cuore", che ho caricato parecchio tempo fa (se non l'hai ancora fatto, ti consiglio di leggere prima quella storia cliccando sul titolo della serie che trovi in alto,
'L'Amore è un fiore che sboccia e la luce delle stelle, mica un mistero.'- anche se non è strettamente indispensabile), ma in realtà i due scritti li ho stesi nello stesso periodo di tempo. Questo scelgo di caricarlo solo adesso, non so perché. Mi va così.
Se riesci, prova a non "giudicare" ciò che leggi, ma a sentirlo.
Sentirlo dentro, senza troppa razionalità. Sarebbe bello, sarebbe meglio. (con questo non intendo dire che non devi recensirlo dicendomi cosa ti ha lasciato dentro..anzi! :))
Non chiederti, e non chiedermi, perchè o come ho scritto tutto ciò. Semplicemente lasciati cullare, come una foglia autunnale si posa delicata sul flusso di un gioioso torrente. Fluisci, se puoi e vuoi.

Ma non voglio dire parole di troppo, che si appiccicano allo schermo, alla mente, ed inquinano. Sporcano l'intuizione, le sensazioni, le emozioni.

Dedico il Vuoto prima dell'inizio della storia al Silenzio. E a Te che mi regali del tempo.

Buona lettura :)













































Ci incontreremo, per sempre, ed oltre.




Sento l'aria gelida scivolarmi addosso, mentre ci passo attraverso veloce. Ma ci sono talmente abituato che è tutto normale, anzi è quasi piacevole.
Sbatto le ali ogni tanto per
rimanere sollevato in modo costante dal suolo e non incrociare le cime degli alberi sotto di me,
 evitando con morbidezza quelle più acuminate.

E davanti a me ci sei tu, piena di energia, rapida come il vento, a guidare la traiettoria del volo.
Ci posiamo su di un ramo spazioso. Il nostro ramo, la nostra casa.
Saltelliamo un poco uno verso l'altro cinguettando allegri, poi ci spostiamo all'estremità più prossima al tronco dell'arbusto,
 dove sta quell'intreccio che è il nostro riparo, tutto quello che abbiamo oltre al nostro amore che si perpetra nell'infinito.
Lasciamo piccole bacche che tenevamo al sicuro all'interno del becco direttamente in bocca ai piccoli volatili che strillano affamati dentro al nido.
 

No, un suono terrificante e un flash accecante ora mi sorprendono alle spalle, è orribile.
Da dove proveniva?

Mi sento spaesato e solo. Cosa sta succedendo?
Dov'è il ramo, dove sei tu?
Dov'è finito tutto quanto?

Ecco, ritorno a vedere qualcosa.
C'è...c'è qualcosa di diverso, ho un corpo diverso. Niente è più come prima.
Percepisco i miei muscoli robusti sostenere il mio peso, mentre corro senza fatica lungo questo pendio sfavillante sotto i raggi del sole.
La mia criniera fluente oscilla al ritmo del mio deciso galoppo, la sento accarezzarmi.
Al mio fianco vedo un dolcissimo essere vivente, è simile a me ma solo più piccolo: è un meraviglioso puledro ed è mia figlia,
 che cerca di stare al mio passo mentre impara a correre.E' mia figlia...no, è nostra figlia.
Mia, e tua.Tu sei al di là della puledrina, al suo fianco ed al mio.
Sei...la cosa più bella che abbia mai visto.
Sinuosa, dal manto chiaro e morbido, e due occhi profondi come l'oceano.
E la tua criniera lungo il collo, bionda e lucente come i riflessi sull'acqua che bevo al mattino.
Sei l'amore che mi nutre ad ogni respiro, sei così magnifica, indescrivibile. Inarrivabile, se non dal sentimento che provo per te.
Puro, genuino, dal quale è nato questo miracolo che è nostra figlia.
 

Oh no, un altro flash.
Non mi piacciono, basta, non voglio più vederne! Mi fanno stare male, mi rendono separato da te.
Perchè deve accadere?

Ci vedo di nuovo, ci vedo.
Vedo...no, sento. Sento un suono molto bello...oh, è fantastico.
Sono le onde del mare che si frantumano sugli scogli sotto di me divenendo spuma bianca, e mi cullano.
Stare distesi su questa roccia è leggermente scomodo ma sopportabile; basta che continui a rimanere a pancia all'aria e lo sarà.
Mi sto riprendendo da un sonno profondo, tranquillo. Sono anche abbronzato? Mi sento la faccia scottare, non è normale, di solito non brucia.

-Jane, ti è caduto il cappello! Ma ti salverò io, donzella in attesa di aiuto!- esclama una voce di ragazzo, che adesso sta ridendo.
E, voltandomi, ti vedo.

Ti stai sfilando la camicia, e una volta a torso nudo ti lanci in mare spiccando un balzo dallo scoglio più alto, poco distante da me.
Ho ancora la vista appannata, ma ho una certezza nel profondo che mi sussurra qualcosa...qualcosa di sublime, luminoso.

Stai nuotando in direzione del mio cappello di paglia che ora galleggia su e giù sul pelo dell'acqua.
 troppo profonda perchè venga recuperato da qualcuno che non sa nuotare come me. Deve essere finito lì per colpa di un soffio di vento troppo forte.
Eh si, deve essere stato allora che ho iniziato ad esporre la faccia al sole, prima ce lo tenevo proprio sopra quando riposavo.

Stai evitando le onde in arrivo con tranquillità, assecondandole, facendoti cullare prima e scavalcandole a grandi bracciate dopo.
Ed agguanti il cappello, ora ci sei arrivato. Ti volti verso di me, e sorridi ancora.

Ah...ma io ti amo. Quanto amo la mia stessa vita.
-Desidera altro, fanciulla?- mi dici allegro, mentre una fitta mi prende lo stomaco.
E' così, ogni qual volta incrocio il mio sguardo col tuo, ogni volta che avviene quel magico contatto, sento un'onda irrefrenabile avvolgermi l'anima.
E mi scalda, mi dice a bassa voce che tu sei amore.

Non posso che ricambiarti il sorriso, certa che sarai tu la persona con cui condividerò le ore da lì a venire, per sempre, ed oltre.

Ancora la luce? Di nuovo un flash, e un peso maggiore del mio si scontra sulla mia fronte.
Fa male, ma non dura che un istante e poi tutto muta.

Perchè, mi chiedo, deve succedere? E quel che sta in fronte a me svanire, farsi lontano, sfumato, meno afferrabile.
Ma aspetta...mi sento leggera. Leggerissima. E' una cosa di cui prima non mi ero reso conto.
Sono leggero, e posso volare ovunque e attraverso ogni cosa, ed essere ogni cosa, vivo in tutto. E' bellissimo!

Eppure c'è un tassello che mi manca...ah, ecco, sei tu! Ti ho finalmente trovato. Ti ho visto. Eccoti, eccoti.
Si, non ho dubbi: sei tu, sei l'amore che si trova dentro la mia essenza, ma non stai provando amore in questo istante.
Perchè? Perchè...non provi amore? Cosa ti sta succedendo?

Stai piangendo sopra ad un corpo immobile per terra, e intorno a te c'è tanto di quel frastuono.
E' bruttissimo, non voglio che tu rimanga lì, devi andare via. Vieni via!

Non devi piangere, non piangere! Ti prego...non essere triste. Io ci sono ancora, non sono andata via.
Ti scongiuro, non piangere, devi essere gioioso, devi vivere e regalare a tutti quanti quella gioia che è nettare vitale per il mio cuore.
Io sono qui! Sempre!

Ti prendo il viso tra le mani e bacio la tua fronte corrugata, e subito essa si fa distesa. Sembri confuso...frastornato.
Si...si, esatto! L'hai capito, si, ti sono vicino! Sii felice!

No, non sono andata via, non fare così. Ecco, bravo. Ecco, ti terrò per mano finchè non starai meglio...d'accordo?
Si, così. Devi sorridere, amore.
Ci incontreremo presto. Ci incontreremo di nuovo, per sempre, ed oltre.

Nuovamente quel che vedo muta come la chioma di un albero mossa da un vento delicato.

Sto cadendo, da un'altezza che mette i brividi. Cado, e sempre più con foga, acquistando velocità e perdendo lucidità.
Il mio corpo è pervaso dai brividi e non posso fare nulla per cambiare questo.

Un tuffo al cuore, e mi sento sotto le coperte di un letto tiepido. Strabuzzo gli occhi, mentre le gambe chiedono un pò di calma in preda al formicolio.
Che sta succedendo?

Intorno è piuttosto buio ed io mi sento abbastanza agitato, ma le sagome che si mostrano deboli alla mia vista intorpidita dal sonno mi sono molto familiari.
Ma certo, sono in camera da letto! La mia camera, in casa mia.
Allora era tutto un sogno!
E' stato tutto così strano, però. Così vivo. Era davvero solo un sogno?
 ...solo?
...
Era davvero tutto...non reale?
...

Ma che cos'è reale e cosa no?
Cosa...cosa significa realtà?

Ancora.
Ancora un bagliore bianco, e ogni cosa cambia di fronte ai miei occhi desiderosi di verità.

Ma...ma come? Mi trovo ancora nel mio letto caldo.
No, tutto quanto intorno è diverso. Solo il mio giaciglio è rimasto immutato, me compreso, ma il resto è divenuto un paesaggio.
Vedo fasci di energia multicolore fluire verso direzioni ben precise, sembrano manti di crema che nuotano nell'aria con perfetta sincronia, creando tutto quel che è. C'è un prato verde sotto un mare di blu acceso e...e un sentiero.
Devo seguirlo, lo devo fare. Io devo arrivare alla fine del sentiero, me lo sento, l'ho deciso prima di volerlo fare.
L'ho deciso molto tempo fa.

Mi lascio alle spalle il letto, parte di un luogo che sembra solo ricordo.
Impossibile, sono già giunto al termine del percorso? Sono in cima ad una montagna, e tutto risplende di luce dorata, e tutto è vivo e maestosamente magnifico. Che cos'è questo, teletrasporto? Solo grazie ad esso ci si può spostare ad una tale velocità. E poi il teletrasporto non esiste, dai.

O forse si?
Eppure mi trovo esattamente dove volevo andare, vedo l'inizio del sentiero da una parte ai piedi della montagna, giù a valle.
Ed eccolo là, il mio letto con le coperte azzurre arruffate, da dove mi sono mosso.

Ma questo posto esiste nella mia mente, o per davvero?
Per...davvero...

...c'è differenza?
Io credo di no, mi sento vivo.
Sono vivo.
Sono vita, e ciò che vedo è vita.
A pochi passi da me c'è una panchina di legno chiaro coperta da un tetto anch'esso di legno.
E...
No, non è possibile.
Io mi ricordo di te. Ti conosco.
Ti ho...ti ho già vista da qualche parte, conosco quegli occhi.
Conosco...questa sensazione.

Sei tu. Sei semplicemente tu.

Ti ho ritrovata.

Ecco, mi sorridi. Il mio cuore non aspettava altro, e si schiude ancora.
Non è la prima volta che provo quest'emozione, così viva. Talmente intensa che devo stringere gli occhi o piangerò.

-Visto, che ci siamo incontrati ancora? Non avevi motivo di temere il contrario!- dici. -Da quella volta non hai fatto altro che sperare di vedermi ancora,
di sapere di più. Ma non ti bastava far altro che provare le emozioni che provasti quel giorno. Ed eccoti qui!-
Sorridi con gli occhi.

Indossi un abito che sembra luce pura, intensa. Parte dalle spalle, lasciandole scoperte, e scende fino a sfiorare i polpacci.
 Risplendi come una stella, passandoti le dita tra le lunghe chiome castane.

Non so che dire. Non so proprio cosa dirti, non mi aspettavo nulla di tutto questo.
Fino a ieri ripetevo a me stesso d'essere impazzito, che avevo avuto un'allucinazione,
 che la notte precedente quel mattino alla spiaggia avevo bevuto qualcosa di strano, o avuto un'indigestione. O era stata colpa dello stress, magari.

Ed eccoti qui, davanti a me, magnifica.
-Ma tu chi sei?- ti chiedo, una volta riacquistata un pò di voce e preso il coraggio necessario a sostenere il tuo sguardo, che così tanto mi comunica.
-Di me sai già tutto quel che c'è da sapere- mi rispondi.
Guardi in basso, sulle tue mani dalle dita incrociate sul grembo per formare una culla. -Giungi da un viaggio attraverso il tempo e lo spazio,
 nel quale ti sono state mostrate molte cose, vero?-

Certo, è vero. Era tutto vero, era stato un viaggio: tutto quello che ho visto era assolutamente reale, vissuto fino all'ultima goccia, all'ultimo istante.
Nel mio cuore sento che questa è la sola, unica, vera verità riguardo quei momenti inspiegabili, così confusi alla mia mente fino a poco prima che mi parlassi.

E tu?
Tu, in tutta la tua delicata perfezione immutabile.
Tu sei luce. Sei la mia luce, sei quella luce che dimora al riparo, immersa nel tepore del mio cuore.
Esisti perchè esisto anche io, e la stessa cosa è per te.

Tutto questo è magico, e strabiliante. Ed è verità, eccome se lo è.
Non ho bisogno che nulla al di fuori di me venga a svelarmelo, basta questa certezza nel mio profondo, più solida della roccia più dura che si possa immaginare.

Ho paura di guardarti negli occhi, non so cosa possa succedermi...ma lo faccio comunque.
Ed accade: basta semplicemente questo innocente gesto per recuperare un tassello invisibile, custodito da ciò che si trova
al di fuori dei limiti della vita e della morte, solo due parole create dal cervello.
Il piccolo pezzo mancante del puzzle , grazie al quale ora tutto mi è chiaro. Tutto è inspiegabile razionalmente, è impossibile esprimerlo.

Comincio a lasciar sgorgare lacrime dagli occhi. Mi ritrovo incredibilmente trasportato sulla seggiola dove stai tu,
 e appoggio la testa sulle tue gambe mentre sento le tue mani scivolarmi con dolcezza tra i capelli.

-Io sono sempre con te, non devi aver paura. Siamo sempre stati insieme dall'inizio di ogni cosa, e sempre così sarà.- mi sussurri.
 -Niente potrà separarci. L'unica cosa che tu devi fare quando farai ritorno da questo viaggio, è avere fede.
La fede è l'unica vera forza che, insieme all'amore, ci rende indissolubilmente legati.-

Sento che quest'emozione in me è insostenibile per un corpo fatto di carne ed ossa, non posso contenerla. Non è proprio possibile.
Così la lascio uscire, la rendo libera, tolgo le catene che la contenevano e la limitavano, cioè i limiti del mio stesso corpo.

Ed inizio ad emettere luce, come un piccolo sole. Ogni spazio della mia pelle produce luce bianca, e gialla, dolcissima, caldissima.
Ma proprio in quest'istante lo comprendo.
La mia luce è la tua. Non appena la mia appare diviene un tutt'uno con la tua, già splendente.
In un processo automatico, perfettamente naturale, divenendo la medesima cosa.

Siamo fatti dello stesso Amore.
Siamo lo stesso Amore.
Siamo Amore.

Siamo Una Cosa Sola.

Quel che ci circonda pare stia smettendo di esistere, come nascosta da un velo di nebbia bianca. Ma prima che possa raggiungerci, mi dici un'ultima frase.

-Ti è accaduto tutto questo perchè volevo capissi. Volevo comprendessi che nessuno è realmente mai solo, e che l'Amore esiste per ognuno di noi.
Tu devi seguire il tuo cuore, non devi mai smettere di farlo, di avere fede.
Se lo farai mi incontrerai, un giorno; e tutto quel che seguirà sarà solo quello che è stato stabilito da me e da te:
 che la mia fiamma e la tua capiscano che è solo Una e che sia Amore. Per sempre, ed oltre.-

Tutto si trasforma in fiamme di luce, e nebbia cristallina, e divento io stesso fiamma di luce.

Ma certo, è questo il flash.
E' proprio questo il bagliore che ricordo di aver provato più volte, prima: è solo un cambiamento, un diverso modo di essere me stesso.
Come avevo fatto a non capirlo, tutte quelle volte.


Mi trovo coricato sotto le coperte del mio letto, nella mia stanza, al buio.

No, è errato: è l'alba ormai, una tiepida striscia rossa si sta infilando tra le persiane e giunge sino ai miei piedi.
E so in cuor mio che tutto è reale, nessuno è solo, l'Amore è tutto quello che esiste in infinite forme.



Un giorno ti incontrerò, perchè sei parte di me già ora, in questo istante d'eterno.
Ci incontreremo di nuovo, per sempre, ed oltre.







-
Voglio ringraziare la musica che mi ha accompagnato e guidato durante la stesura di questo racconto, di cui purtroppo non ricordo più il titolo e l'aria.
Grazie: note volanti, angeli, risa invisibili, macchine del tempo dalle dolci carezze.
  
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