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Autore: NENACHAN    23/04/2008    6 recensioni
Kagome ha avuto un passato difficile, la perdita del padre che l'ha segnata e poi l'incidente che le ha cambiato la vita per sempre, vive così la sua vita cercando nel suo passato un poco di felicità. Poi c'è Inuyasha costretto a laciare la sua città e a lasciare il suo unico vero amore ritorna a casa cercando la ragazza che lo ha stregato e i momenti che ha trascorso in sua compagna. lei che vuole trovare l'amore nei ricordi, lui che vive l'amore nei ricordi, si incontreranno? Cosa serberà a loro il destino? se siete curiosi leggete, e perdonatmi ma non sono molto brava a fare le introduzioni!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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io e te
Io e te nei miei ricordi

Questa è la mia prima fanfiction su Inuyasha quindi perdonate se fa schifo.



Era una giornata come tante, non c'era certo brutto tempo ma nemmeno il sole brillava allegro in un cielo limpido e sereno. Era semplicemente una giornata come tante, di quelle grigie e buie che ti rendevano un pò triste e ti facevano venire voglia di compagna.
Una ragazza dai lunghi capelli neri camminava per le affollate vie di Tokyo sul far della sera, quella giornata era stata pesante, l'università da una parte e il lavoro dall'altra non l’avevano certo aiutata.    
Ma Kagome non era certo una ragazza che si lamentava e sorridente camminava verso la sua abitazione.
La sua casa era piccola, un appartamentino che occupava da qualche anno non molto grande con due stanze, un piccolo bagno e il soggiorno con il piano cottura in un angolo. L’arredamento era semplice ed essenziale, ma dovunque si notava il tocco della ragazza,i caldi colori delle pareti e  qualche foto e vivace quadro rendeva l’atmosfera calma e tranquilla,il tutto aveva un che di famigliare e di felice tranquillità che faceva sorridere chiunque fosse entrato nel rifugio della giovane.
-meglio preparare la cena-
Si diresse verso la cucina, ed iniziò a trafficare con pentole e  fornelli.
 Il suono del campanello la fece accorrere alla porta.
“Mamma sono tornata!!”
La piccola si lanciò fra le braccia della ragazza che la guardava sorridendo.
“guarda chi è tornata a casa…”
Kagome strinse fra le braccia la bimba, felice di riabbracciarla dopo una lunga giornata.
“Ciao Kachan, te l’ho portata io… tua madre era occupata e ha chiamato me…”
“Grazie Sango, se un tesoro, dai entra, io intanto vado a controllare la cena…”
“ok… dai piccola vieni con me lasciamo la tua mamma a cucinare in santa pace…”
“Sì zia!!!”
La ragazza dai lunghi capelli castani legati in una coda alta, si diresse verso il soggiorno con la bimba in braccio.

“Come è andata la giornata?”
“Come al solito, il lavoro i corsi, poi eccomi qui.. Ma parliamo di te invece…”
Un sorriso malizioso si dipinse sul volto della mora nel pronunciare quelle parole.
Ma l’amica la ignorò e continuò a parlare come se niente fosse.
“Oggi non avevo lezione, sono andata al lavoro, ho pranzato poi con Miroku e poi eccomi qui, non c’è molto da dire sai…”
“Certo come no tu vuoi farmi credere che non hai passato il pomeriggio con il tuo ragazzo? Che fra parentesi vedi molto poco?”
“Sì.. Esatto , ma basta parlare di me dimmi di te invece…”
“Ecco lo sapevo cerchi di sviare il discorso cosa avete combinato te e Miroku?”
“Niente davvero è dovuto andare a prendere un amico in aeroporto, quindi non c’è molto da dire…”
“Ok sta volta passo…”
“Allora?”
“Allora cosa?”
che domande tu e Hojo no? Come va?”
“non va e basta”
“Cosa!! Ma lui ti adora”
“io no invece… non posso che considerarlo un amico”
“ Ma dai!! Hai vent’anni sei bella e giovane e non esci mai… e butti via un occasione del genere!”
“ho vent’anni,sono giovane,bella e una ragazza madre “
“e che c’entra, ti fai problemi per  niente…”
“Se lo dici tu…a molti uomini non piace uscire con le ragazze madri”
“Schichezze, perché non esci con me e Miroku qualche volta?”
“e fare da terzo incomodo? No grazie, non ci tengo a passare la serata a guardarvi mente vi scambiate tenere effusioni in pibblico…”
“Dai fallo per me, almeno una volta esci, gli farò portare un amico così sarete in due a doverci guardare….”
“Non so..”
Le due ragazze continuarono a parlare su quel divanetto rosso ridendo e scherzanzo, fuori dal mondo, fuori dai problemi,in quel momento  erano semplicemente  due ragazze normali, due ragazze qualunque, come non facevano da molto tempo ormai…


Cinque anni, erano passati cinque lunghi anni,  finalmente era tornato a casa.Tokyo non gli era mai sembrata così bella e così viva, finalmente dopo tanto tempo l’avrebbe rivista…
“EHI Inuyasha!!! Sono qui!!”
Un ragazzo dai grandi occhi azzurri come il mare e dai neri capelli tenuti in un codino, si stava sbracciando e urlando  guardando nella direzione di un ragazzo dai lunghi capelli argentati e dai penetranti occhi ambrati.
Imbarazzato dalla scenata di quello che evidentemente era un suo amico,il ragazzo si diresse verso il moro e lo superò lancianogli un occhiataccia.
L’amico lo seguì perplesso senza dire niente.
“Si può sapere quanto ti deciderai a crescere Miroku?!”
Sbottò il ragazzo appena usciti dall’aereoporto, dirigendosi poi verso il parcheggio.
“è per questo che non hai salutato?”
“Secondo te? Che figure mi fai fare con i tuoi urletti isterici!”
“IO non faccio urletti isterici!!!”
Il ragazzo dagli occhi ambrati alzò un soppracilio sorridendo con fare canzonatorio alla reazione dell’amico.
“ AH no!?”
“No assolutamente!”
Ribatè l’altro indignato, aprendo la portiera della sua macchina e mettendosi al volante.
“Andiamo va che è meglio accompagnami a casa che voglio riposarmi”
“Come vuole lei signor Taisho! Oggi sarò il suo autista!”
“Piantala di fare il deficiente…”
“perché nessuno ti ha mai signor Taisho? Non sei forse il figlio di Inu Taisho il magnate del giornalismo?”
“E che c’entra?”
“Vuoi farmi credere che nella tua lunga vita da figlio di papà nessuno si è mai rivolto a te come signor Taisho?”
“Ti ho detto di piantarla Miroku….”
“Ok calmati ,la mia era solo curiosità.”
“Bene ora ti dispiace guardare la strada, non vorrei che dopo cinque anni lontano da casa, la prima cosa che mi capiti sia un inidente…”
“Ok va bene, dimmi amico quanto cuori infranti hai lasciato in America?”
“Nessuno…”
“Non ci credo….”
“Allora non farlo…”
“Come vuoi tu..”
“E tu invece sei ancora il solito pervertito?”
“Io? Un pervertito? Quando mai? Guarda che io mi offendo!”
“Tu non ti offendi mai…”
“Giusto, comunque se vuoi proprio saperlo, ho messo la testa apposto e sono fidanzato …”
“Tu !?che chiedevi ad ogni femmina che respirava un figlio ?!”
“Ebbene sì, io… lo stesso il medesimo ho trovato la mia anima gemella.”
“Che è pervertita pure lei immagino”
“Immagini male, non offendere la mia dolce Sango!”
“Sango eh? Povera ragazza deve essere una santa per sopportarti.”
“Piantala! Ecco siamo arrivati, scendi e non farti più rivedere…”
“Wow questa Sango deve averti stregato per farti arrabbiare così con me..”
Disse Inuyasha scendendo dalla macchina.
“Ci vediamo domani Inuchan!”
Il moro sorrise e partì.
“EHI! Non azzardarti mai più a chiamarmi così idiota!!”
Il ragazzo dai capelli argentati rimase da solo davanti al enorme cancello di quella che era un imponente villa:
“Ben tornato a casa Inuyasha” Sussurò al vento che rubò le sue parole dissolvendole.
 

Ed ecco la mia nuova storia, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate… baci la vostra Nenachan.

                                                                                                                                                                                                                       
  
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