Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Sophie 88    11/11/2013    1 recensioni
Al mondo esistono muri nel cuore di ogni persona, per difesa, per solitudine, per spezzare una relazione.
Esistono muri nella mente di ogni uomo, per ignoranza, per testardaggine o per semplici ideali.
Ma questi non sono gli unici muri che esistono. Ne esistono altri, di cemento, alti, grigi, silenziosi, che dividono una terra, per semplice egoismo umano.
Questa è la storia di due fratelli separati da un muro, invalicabile, che ha segnato la storia del loro paese: Germania. 1989, Berlino.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al mondo esistono muri nel cuore di ogni persona, per difesa, per solitudine, per spezzare una relazione.
Esistono muri nella mente di ogni uomo, per ignoranza, per testardaggine o per semplici ideali.
Ma questi non sono gli unici muri che esistono. Ne esistono altri, di cemento, alti, grigi, silenziosi, che dividono una terra, per semplice egoismo umano.
Questa è la storia di due fratelli separati da un muro, invalicabile, che ha segnato la storia del loro paese: Germania. 1989, Berlino.
 
C'era ragazzo che aveva gli occhi azzurri, azzurri come il cielo d'estate, i capelli dorati e viveva nella Berlino di Ovest. Questo ragazzo aveva un fratello, un fratellone per la precisione,  molto abile e coraggioso, anche se a volte un po' troppo egocentrico. Quest'ultimo era speciale. Aveva occhi color del sangue e capelli argentei ma, cosa più importante, viveva nella Berlino dell'Est.
Separati da un muro, freddo, fatto di mattoni, costruiti con le braccia del loro Paese, simbolo di divisione tra benestanti ed emarginati, alto, invalicabile, ricoperto di filo spinato, con appresso sentinelle armate di fucile.
"Perché?!? Perché a loro?!?"
"Bruder...."

Ne avevano passate tante insieme, momenti tristi e felici, non avevano mai pensato di separarsi, per nessuno motivo, fino a quando non arrivò la guerra.....e con essa quel muro.
I due fratelli per mesi non si sentirono, nessuno aveva notizie dell'altro, quel muro fermava ogni loro sguardo, ogni loro tentativo di riabbracciarsi, di vedere il sorriso dell'altro....l'unica cosa che vedevano era solo una barriera nera fra loro.
Passarono ancora dei mesi nel silenzio fino a quando il fratello minore un giorno, passando ancora una volta davanti a quel muro inciampò in una sasso lì vicino. Per istinto porse le braccia in avanti limitando così la botta della caduta finendo lo stesso con il volto a due centimetri da terra. Si stava per rialzare quando vide una piccola fessura ai piedi del muro dove passava uno spiraglio di luce e sentì un rumore. Un rumore agghiacciante per quel momento.
Il cielo era nero, coperto da nuvole cariche di pioggia e il vento soffiava con insistenza facendo staccare le foglie dagli alberi senza alcuna pietà e in mezzo a tutto quel grigio una voce si alzò.... un pianto.
Era forte, sembrava interminabile, con piccoli lamenti impercettibili a causa del vento e dei frequenti singhiozzi di quest'ultimo.
Il ragazzo dai capelli dorati si appoggiò con la schiena al muro e avvicinò un orecchio al muro per riuscire a capire meglio ciò che l'altro stava dicendo.
"Nein! Nein! Sigh..." Ci fu una piccola pausa.
"Bruder...." La prima parola che il giovane sentì fu quella: ''fratello". Ma non un fratello qualsiasi, quella voce rozza e alta, anche se frammentata dai singhiozzi, gli era troppo famigliare.
"Gilbert?" Chiese con titubanza, sperando che dall'altra parte giungesse la risposta 'nein'. Non aveva mai visto suo fratello piangere.
Però se sarebbe arrivata la risposta 'ja', almeno sapeva che suo fratello era vivo.
Ma tutte e due le ipotesi non si verificarono. Riprovò, questa volta con più insistenza.
"Gilbert! Bruder!"
Alla fine, dopo alcuni secondi arrivò una flebile risposta.
"Bist du Ludwig?"
"Ja! Ja!"
"Come stai?"
"Gut! Tu, perché piangi? Non eri il ragazzo più meraviglioso del mondo?"
"Nein, Lud. Nein..." Nella sua voce una nota di tristezza.
"Warum?"
"Perché c'è un muro tra noi..."
"Non è vero! Anche se ci fossero cento di questi muri tu rimarrai sempre il Magnifico!"
"E tu non smetterai mai di essere mein kleiner  Bruder...."
"Allora perché piangi?"
"Perché se anche nel mio cuore rimarrai sempre tu, è inutile se io non ti posso avere accanto.."
"Ma Gilbert....tu mi hai cresciuto, sono diventato forte e intelligente! Prima o poi me ne sarei andato via lo stesso di casa e..."
"Certo! Ti ho cresciuto bene effettivamente! Kesesese!!!" In quella risata c'era un qualcosa di nostalgico. "Sapevo che potevi benissimo vivere anche senza il mio sostegno, che saresti andato in giro per il mondo, avresti potuto costruire il tuo futuro da solo.....ma pensavo così......"
"Gilbert! Non fa differenza. Muro o non tu sarai sempre qui accanto a me! Non piangere, per favore..." Il minore batteva i pugni contro quella parete. Tutto ciò che stava dicendo non erano altro che belle parole messe lì per consolare, ma sapeva benissimo che non servivano a nulla.
Quel muro li stava dividendo.
Stava dividendo i loro ricordi felici, la loro vita insieme, il loro futuro.
Dall'altra parte intanto l'albino rispondeva.
"Endschuldigung, kleiner bruder..."
"Cosa stai facendo Gil?!?"
"Morendo per la libertà..."
Nella mente del giovane si fece avanti un pensiero che gli percosse tutta la spina dorsale con un brivido freddo, gelido, e gli fece spuntare le lacrime agli angoli degli occhi.
"Bruder!!! Cosa hai fatto?!?"
''Mi mancavi...." La voce si faceva sempre più flebile.
"Tu....tu....tu hai....tu hai cercato di scavalcare il muro?!?!?" Le lacrime iniziarono a scendere, inevitabilmente, senza che lui riuscisse a trattenerle.
"Perché lo hai fatto?!? Warum?!?"
"Ich....Ich liebe dich, mein kleiner bruder"
"GILBERT!!!!!"
Il pianto del fratello era cessato, mentre il suo si faceva sempre più alto, profondo e insistente.
"Bruder! Rispondimi!!! Ti prego!!! Gilbert!!!" Nessuna risposta.
Incominciò a piovere, prima una goccia, poi due, poi tre e infine cadde fino a bagnare quella terra arida.
Il ragazzo piangeva, la pioggia gli rigava il volto, il grigio sopra di lui, la disperazione del cuore e un muro davanti ai suoi occhi.
Invincibile.
Invalicabile.
Giudice tra il popolo.
 
Suo fratello dall'altra parte.
 
Pochi giorni dopo fu il 9 novembre 1989.
Quel muro venne abbattuto.
Il popolo vinse.
Niente più distinzioni.
Niente più confini.
Niente più restrizioni.
Tutti gioivano.
E in quella gioia un ragazzo fissava il terreno con occhi tristi. In mano un martello.
Aveva preso parte alla manifestazione e aveva abbattuto quel muro, nello stesso punto in cui giorni prima aveva sentito suo fratello piangere.
 
Scavalcò quel poco che era rimasto della barriera e iniziò a girarsi a destra e sinistra evitando la gente che oltrepassava quel cancello di pietra. Fece due passi avanti e lo vide.
Suo fratello.
Ma non era come tutti gli altri.
Giaceva a terra, in silenzio. L'addome sporco di sangue.
Il minore gli corse incontro.
"Gilbert!!"
Lo prese tra le braccia.
Era freddo.
Gli occhi chiusi.
E un sorriso sul volto.
 
"Endschuldigung, kleiner bruder...."
"Cosa stai facendo?!?"
"Morendo per la libertà"
 
"Ich liebe dich..."

 
"Ti voglio tanto bene anche io, bruder! Sei stato davvero grandioso, come il magnifico cavaliere delle favole che mi leggevi"
Alzò lo sguardo.
"Vedi, guarda quanta gente sorride. Quello è il nostro popolo, senza più muri tra i loro affetti. Sono felici, anche grazie a te. Bruder...."
Si alzò, il corpo immobile del fratello fra le braccia.
Scavalcò il muretto e giunse nella ex Berlino Ovest.
"Questa era Berlino Ovest, ora è solo Berlino. Visto, ci sei arrivato finalmente...."
Un raggio di sole illuminò il sorriso del fratello defunto, facendolo risplendere, così come se lo ricordava il biondo che lo notò subito.
"Almeno adesso sei libero e felice".
 
Ancora oggi si narra la storia di questi due giovani e se vai nel cimitero lì accanto troverai una lapide con scritto "Gilbert Beilschmidt. 1712- 1989. Morto per abbattere un muro e raggiungere la libertà.
 
 
ANGOLINO AUTRICE:
Buongiorno!
Eccomi ancora qui, dopo esattamente due mesi, a pubblicare un'altra storia triste e deprimente.
Ok, è una FanFic venuta al momento, ma un evento così importante per la storia andava ricordato, anche se visto in chiave Hetaliana, e come al solito io ho confuso le date per cui quando mi sono alzata stamattina ero fermamente convinta che oggi fosse caduto il Muro, quando invece era già crollato da due giorni (il che fa sorgere molti dubbi, ma meglio non fare domande).
Risultato: la ff è stata pubblicata in enorme ritardo. Per questo chiedo enorme perdono!!! La prossima volta la segnerò sul calendario, promesso!!!
So che non è nulla rispetto a certe storie pubblicate molto più profonde e documentate, ma è la prima volta che mi cimento in una ff di questo genere, estremamente delicato, e so benissimo che non è uscita neanche questo granché.
Spero però lasci comunque un segno e possa riuscire a far pensare a tutte le atrocità, non solo questa, che il mondo ha vissuto.
Spero abbiate ancora un po' di voglia nel recensire e vi ringrazio moltissimo per aver letto questa fanfiction!!!
A presto,
 
Sophie 88
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Sophie 88