Capitolo 1

“MA CHE SUCCEDE”

Era una tranquilla giornata alla Nerv e i tre piloti degli EVA stavano finendo i loro test di sincronizzazione, fino a che una voce proveniente dalla sala di controllo disse:”ragazzi, avete finito”. Era la voce del maggiore Misato Katsuragi, che continuò elogiando uno dei tre ragazzi:” Ottimo lavoro Shinji, il tuo tasso di sincronia è aumentato ancora, superando quello di Asuka”.
Asuka con tono di scherno:”Onore al grande onnipotente Shinji, colui che ci guiderà contro gli angeli…”
Shinji:”Dai Asuka, non te la prendere, tanto al prossimo test mi supererai di nuovo…”.
Asuka:”Chiudi il becco Stupishinji, non ti ho mica chiesto la tua pietà”.
Nel frattempo Rei Ayanami, apparentemente distratta, si avvicinò ai due litiganti e disse, con la sua solita aria inespressiva e stranamente malinconica:”Non ti conviene prenderla troppo a male, piuttosto dovresti accettare la superiorità si Shinji…”.
Asuka stava per andare su tutte le furie, quando l’allarme suonò, facendo sobbalzare i presenti.
“Un angelo?!” esclamò Shinji. ”Ognuno alle proprie postazioni, prepararsi al lancio delle unità 00, 01 e 02!” ordinò Misato ai giovani piloti ed ai suoi sottoposti.
Una volta in superficie, i ragazzi osservarono il cielo: Una enorme sfera coperta di un motivo che ricorda una zebra galleggiava in aria muovendosi con movimenti lenti e silenziosi. Ad un certo punto giunse agli abitacoli dei robot una comunicazione da parte del maggiore Katsuragi:”Stavolta sarà Shinji a dirigere le operazioni, voi ragazze copriteli le spalle”
Asuka, ancora offesa:”Ok grande Shinji, mostraci come agisce un professionista del tuo calibro”
Shinji:”…”
Misato:”Asuka! smettila di essere invidiosa, devi fidarti di Shinji, specialmente ora che è il tuo comandante”.
Asuka:”Ooook, se lo dici tu…forza Shinji, sbrigatiii!!”
Shinji nel frattempo era immerso nei pensieri:”forse…potrei sconfiggerlo anche da solo se solo mi dessi da fare…”.
Detto questo, l’EVA 01 attaccò l’angelo con una raffica di proiettili che avrebbero dovuto trapassarlo, ma nel momento fatidico la sfera scomparve, lasciando una enorme ombra sul suolo, nella quale il robot di Shinji stava sprofondando.
”Ma che cazz…AIUTO,REI, ASUKA, AIUTATEMI!” urlò Shinji per la disperazione.
”Stupido idiota, avresti dovuto aspettare il momento giusto!”disse Asuka precipitandosi sul posto ma, al suo arrivo, ormai Shinji era già immerso in quella strana sostanza indefinita.
”Oh no Shinji!” disse Misato, rimasta senza fiato per l’accaduto.
“Cosa hai fatto Stupishinji…” sussurrò Asuka, alternando le parole con qualche singhiozzo.
Anche Rei, a modo suo, si dimostrò stranamente preoccupata, con uno sguardo turbato e quasi impaurito.
Poco dopo, la sfera zebrata riapparve sui cieli di Neo Tokyo 3, mentre tutti gli scienziati della Nerv si diedero da fare per escogitare un piano con lo scopo di estrarre Shinji dall’ombra dell’angelo.
Nel frattempo la apparentemente insensibile Rei rifletteva sull’accaduto: essa aveva provato una strana sensazione mai sentita prima, se non in presenza del comandante Ikari, padre di Shinji e capo della Nerv. Quel ragazzo era l’unica persona che si fosse preoccupata per lei e che la abbia fatta sorridere, e Rei provava qualcosa nei suoi confronti, come se fosse un principio di “amore” […]
In quel momento Rei non era l’unica che pensava a Shinji: una certa ragazza tedesca pensava a cosa sarebbe successo se il suo compagno fosse sparito:
”Se Shinji sparisse io tornerei sicuramente ad essere la migliore, ma allora perché sono terrorizzata solo al pensiero di non rivederlo più? Lui è solo un moccioso, ma forse è l’unico che ha provato a capire il mio stato d’animo, l’unico a cui è importato qualcosa di me…no, non può essere…NON POSSO ESSERE INNAMORATA DI STUPISHINJI! Eppure…”.
In quel medesimo istante Shinji, ancora vivo e vegeto dentro all’EVA, credendosi in punto di morte, cominciò a ripensare a tutto ciò che ha passato, esplorando fino ai più profondi meandri della sua mente turbata. Ad un certo punto udì una voce:
”chi sei?”
Dopo aver sentito quelle parole, Shinji si ritrovò seduto nella carrozza di un treno, e davanti a lui, un altro essere umano, un essere che gli somigliava, un “altro” Shinji Ikari.
L’altro riformulò la domanda:”chi sei?”.
Shinji rispose:”mi chiamo Shinji Ikari, e tu?”.
L’altro:” mi chiamo Shinji Ikari, sono te, o almeno una parte di te, una parte del tuo essere che brama sangue e vendetta”.
Shinji:”Questo non sono io, tu non puoi essere me”.
L’altro:”Tu non puoi saperlo, non puoi sapere cosa risiede dentro di te, non puoi conoscere l’”altro te”, un essere mai uscito allo scoperto.”
Shinji:”cosa vuoi dire?...”
L’altro:”Shinji Ikari, tu non sei di questo mondo ”.
Shinji:”Non è possibile, COSA VUOI DIRE!?”
L’altro:”lo scoprirai presto…”.
All’interno della base la dottoressa Ritsuko aveva escogitato il piano: esso consisteva nell’attivare gli AT-fields delle due unità EVA rimaste, aprendo così una breccia nella sfera, permettendo così a Shinji di fuoriuscire da quell’inferno e a delle unità addette di sganciarne all’interno delle bombe al N² per far collassare l’angelo.
Misato temeva per la vita di Shinji, sia Rei che Asuka avevano paura per il loro “amico”, ma non c’era più tempo e passarono all’azione. Dopo essersi posizionate con gli EVA vicino all’angelo, pronte a rilasciare i loro AT-fields accadde un imprevisto: il terreno si spaccò e la sfera diminuì di volume diventando completamente nera.
Subito dopo si formò una spaccatura sulla superficie dell’angelo, da cui uscirono due mani viola. Erano le mani dell’EVA 01, che si divaricarono di colpo aprendo letteralmente in due la sfera, permettendo così al colossale robot di uscire emettendo un ruggito metallico.
La zona circostante era divenuta teatro di uno spettacolo macabra: il sangue dell’angelo copriva una vasta area e l’unità 01 al centro, anch’essa sporca di sangue e con un’aria paragonabile a quella di un veterano della guerra dopo una vittoria, coperto dal sangue dei suoi nemici.
Tutti nella Nerv erano terrorizzati e disgustati dalla scena, nessuno aveva mai provato così tanta paura prima di quel brutto giorno.
Una volta estratto ed aperto l’entry plug dello 01, Shinji si ritrovò tra le braccia del maggiore Misato, ma con lo sguardo stava osservando perplesso Rei. Essa stava facendo qualcosa di anomalo: le lacrime le coprivano il viso per la commozione, stava piangendo. Poco dopo il ragazzo svenne.
Quando Shinji riaprì gli occhi vide un soffitto familiare: quello dell’ospedale. Il suo primo pensiero fu per quella voce che aveva sentito, chiedendosi cosa volesse dire.
nota autore :piaciuta?
fatemi sapere cosa ne pensate