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Autore: nobodyishopeless    11/11/2013    0 recensioni
[Law&Order UK Terza stagione]
Freya passeggia con il suo migliore amico Roland a mezzanotte sulle rive del Tamigi, quando vengono assaliti da un killer che uccide Roland e stupra Freya traumatizzandola incredibilmente. La ragazza viene ritrovata da Matt, sviluppa un mutismo totale, non parla con nessuno se non con Matt, si fa toccare solo da lui. Matt ha il compito di proteggerla e portarla al processo del suo stupratore e assassino di Roland, ma l'amore entra sempre in gioco, Matt può essere un appiglio per la vulnerabilità della giovane.
N.B. Non serve seguire la serie per leggere la storia.
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Disclaimer: I personaggi non appartengono a me, ma a Dick Wolf.  La storia non è ad alcun scopo di lucro. 
 

 
 
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A Nico, perché mi hai salvata da me stessa.

(1).Un colpo di pistola.

 Quando calano le tenebre, i quartieri di Londra diventano il luogo perfetto per il crimine, e Matt questo lo sapeva bene, sebbene fosse sergente della squadra omicidi da pochi anni. In quella giornata avevano fatto giustizia per un bambino di appena cinque anni, quel caso lo aveva piuttosto sconvolto e il corpo di quel bambino pallido con gli occhi privi di luce, infestavano ancora i suoi sogni.
-Brindiamo alla giustizia!- esclamò il viceprocuratore distrettuale James Steel alzando la sua pinta di birra. Matt e Alesha lo imitarono, anche Ronnie fece lo stesso alzando il suo succo di frutta con un sorriso sincero sulla faccia. Matt si ritrovò a guardare Alesha che sorrideva guardando Steel, mentre vi parlava, il giovane Sergente sospirò, capendo che non ci sarebbe mai potuto essere alcun rapporto intimo, oltre che una buona amicizia, con la giovane Alesha, la bruna che lo aveva attratto fin da subito. Bevve un sorso dalla sua pinta di birra chiara, mentre Ronnie intavolò un discorso sulle parrucche che il procuratore, i giudici e gli avvocati erano costretti a indossare in tribunale, facendo scoppiare tutti a ridere con i suoi commenti ricchi di ironia. Matthew  guardò i suoi amici, e fu contento di vedere la loro unione, il fatto che stavano tutti bene. Lottavano con i demoni della gente di continuo, Matt sapeva che doveva fare attenzione a non diventare lui stesso un demone. Lui e Ronnie si coprivano le spalle a vicenda e avrebbero continuato a farlo sempre. Erano poliziotti, erano uomini d’onore, erano uomini che salvavano i buoni dai cattivi.
 
Altrove, invece, il crimine sarebbe stato consumato di lì a poco. La giovane studentessa ventenne Freya Ellis con il suo amico Roland Collins passeggiavano sulle rive del Tamigi chiacchierando dei loro corsi comuni della London University, mentre la brunetta rideva passandosi una mano tra i capelli, il ragazzo con i rasta le cingeva la vita. Un colpo di pistola lacerò l’aria , un colpo di pistola diede l’inizio all’incubo di Freya, un incubo infinito. Un colpo di pistola raggiunse Roland facendolo accasciare a terra con un foro sul petto dal vermiglio sangue fresco. La notte di Freya era appena iniziata, la figura di un uomo in avvicinamento le fece mozzare il fiato mentre la pelle d’oca si formava sulla candida epidermide della ragazza, lanciò un’occhiata al corpo senza vita di Roland, per poi iniziare a correre lontano. Ma non poteva fuggire, perché dal momento in cui il killer l’aveva vista e l’aveva scelta, e dal momento in cui l’aveva scelta non poteva fuggire, doveva essere sua. Col fiatone corse per l’argine calpestando l’erba umida, Freya constatò che la zona era deserta, nessuno  passava di là a quell’ora della notte. Ad un tratto, proprio quando la giovane pensava di essere salva, di aver scampato quell’uomo, venne afferrata da dietro. La ragazza cacciò un urlo mentre quell’uomo la sollevava da terra, ma venne zittita da un ceffone ben piazzato che le ruppe il labbro inferiore facendola gemere di dolore. L’uomo avvolto dall’oscurità ghignò, poi le prese i polsi e glieli legò con del fil di ferro, poi incominciò a spogliarla tra i singhiozzi e le preghiere di lei, ma quel killer provedette a zittire con un altro ceffone, stavolta sul sedere quasi completamente nudo. La denudò completamente, il freddo le pizzicava la pelle, così come faceva il terriccio bagnato sotto di lei, le lacrime sulle gote vennero gelate dal vento freddo pungente. L’uomo allargò le gambe magre della ragazza e si abbassò i pantaloni facendo tintinnare la fibbia dei pantaloni, quel suono si sarebbe incastrato nella testa della giovane per il resto dei suoi giorni. Il killer violentò la ragazza facendola inizialmente gridare e disperarsi ad ogni spinta lacerante e dolorosa. Ma era inutile gridare, inutile difendersi. Inutile. Così esausta e provata sia fisicamente che emotivamente, smise di lottare. Sentì le forze venirle meno e svenne. Il killer una volta finito di abusare del corpo incosciente della giovane ragazza, la lasciò lì, nuda, sporca di sangue e fango e se ne andò.
 
***
La chiamata era arrivata presto, era appena l’alba quando un pensionato che si era sistemato per pescare sulle rive del Tamigi, aveva chiamato la polizia trovando il corpo senza vita di Roland Collins, con i rasta biondi sparsi per terra tra il fango e l’erba calpestata. La scientifica aveva già cominciato a fare foto al cadavere e alla scena del crimine.
-Si chiamava Roland Collins, aveva ventidue anni e andava alla London University.- disse un agente sistemandosi la divisa e mordendosi il labbro inferiore.
-E’ stato ucciso intorno a mezzanotte, due colpi di pistola al torace, il secondo ha forato il polmone è morto in pochi minuti.- la anatomopatologa riferì ciò che aveva appreso dal cadavere a Ronnie e Matt.
- Proiettile?- chiese Matthew.
-Nessun bossolo trovato, sembra una calibro 22.- rispose la dottoressa.
-Perché non fai un giretto qui intorno per vedere se trovi l’arma gioia?- chiese Ronnie  a Matt, quest’ultimo alzò gli occhi al cielo sbuffando.
-Lo sai che non sopporto quando mi chiami così!- protestò il biondo.
-Lo so!- esclamò ridacchiando il collega. Matthew si rassegnò, alzò le spalle e cominciò a camminare per l’argine controllando minuziosamente il terreno. Dopo qualche decina di minuti, Matthew continuava a controllare l’argine, quando ad un tratto sentì un lamento debole. Il giovane sergente si guardò intorno e cominciò ad avanzare verso la fonte del lamento.
-Aiuto..- sentì ancora una voce menomata dalla debolezza, interrotta dal pianto.
-Perfavore…- continuò la stessa voce.
Matthew andò verso quel cespuglio e lo spostò.
I suoi occhi visionarono il corpo nudo e sporco della ragazza che piangeva e cercava di togliersi il fil di ferro dai polsi. Matthew impallidì, si sentì mancare di fronte a quella visione. La ragazza teneva gli occhi spalancati e sussurrava la stessa frase.
-Ti prego aiutami.- disse lei con un filo di voce.
Il sergente deglutì e in un lampo ritrovò la voce.
-Ronnie! Ronnie vieni qui!- gridò con quanto fiato aveva nei polmoni. Poi si tolse la giacca, si accucciò verso la ragazza e gliela mise sul corpo nudo, per poi cercare di sollevarla. Non appena le mani del sergente toccarono la ragazza, quella si divincolò trovando insopportabile quel contatto.
-Sono Matt…- si presentò- Tu come ti chiami?- le chiese poi con voce pacata.
-F-Freya..- rispose lei balbettando e guardando il sergente che sentiva il cuore pulsare nel petto troppo in fretta.


 
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Ciao a tutti fan di Law&Order.
Io amo alla follia questa serie quindi mi sono decisa a mettere sul sito questa storia,
spero che vi piaccia e mi lasciate un parere.
A presto, Mar.

 
  
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