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Autore: WhoLocki_Martell    12/11/2013    2 recensioni
Dai, su, facciamoci del male prima dell'uscita di CoHF, tutte noi Malec shipper, immaginiamo tutte come deve essere stato soffrire, Shadowhunter senza stregone e viceversa, su su.
Tanto la storia non è nemmeno così lunga, una parolina potreste riservarmela ;)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Malec

Posso solo sognare

 

 

Posso solo sognarti.

 

 

 

Che quello fosse un sogno, Alec lo aveva capito subito.

La versione di Magnus che aveva di fronte era troppo sobria per essere quella vera: i suoi capelli erano disordinati, di quel disordine che si ha quando si è appena trascorsa una notte "intensa", e indossava un semplice maglione di lana nero e un attillato pantalone di pelle nera. Ai piedi, invece, non portava nulla.

I due ragazzi si fronteggiavano a distanza di pochi metri, in una stanza completamente bianca e disadorna, ma stranamente illuminata da un bagliore quasi accecante.

Quel minimalismo non faceva che accentuare i maliziosi occhi di gatto dello stregone, che lo fissavano interrogativi e pensierosi.

Lo shadowhunter supplicò l'Angelo che non fosse già mattino da dover suonare una sveglia, sperò che nessuno facesse forti rumori, tali da svegliarlo.

Voleva ancora sognare di lui, e averlo vicino almeno lì.

Non era la prima volta che gli accadeva. Ogni notte, Magnus Bane era lì ad aspettarlo, in agguato nel suo inconscio, pronto a balzare fuori. Felino proprio come i suoi occhi.

Ma stavolta, per la prima volta, Magnus parlò.

- Oh Alec - disse con un sussurro - come siamo arrivati a questo? -

Le parole si riversarono fuori dalla bocca del maggiore dei Lightwood prima che lui stesso avesse tempo di pensarle.

- Come avrei potuto essere abbastanza per te che hai l'eternità? -

Appena finì di parlare, sentì il sapore salino sulle labbra: stava piangendo.

Lo stregone colmò la distanza fra i loro corpi, andandogli incontro, e lo abbracciò, lo tenne stretto a sè, mentre Alec teneva il capo affondato nell'incavo del suo collo e si godeva il suo profumo, e le calde lacrime continuavano a scorrere.

- Aku cinta kamu - sussurrò Magnus.

- Aku cinta kamu - replicò Alec, proprio mentre si svegliava.

Il suo guanciale era tutto bagnato, segno che aveva pianto ancora, come tutte le notti, e, proprio come sempre, Alec si sentiva stanco, sfinito, come non avesse dormito.

Fuori era già l'alba, così decise di abbandonare lo scomodo letto.

In bagno, Alec si concesse qualche secondo allo specchio.

I suoi lucenti capelli neri erano tutti arruffati, ma non nella maniera sensuale di Magnus, e per di pià sfibrati, i suoi occhi azzurri erano sbarrati per il sonno e circondati di spaventose occhiaie violacee, le labbra screpolate sino a far intravedere il sangue.

Chissà cosa ci aveva trovato Magnus in lui.

   
 
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