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Autore: AeneadumGenetrix    12/11/2013    4 recensioni
Le mani si rilassarono, lasciando il ferro freddo e bagnato, e il corpo cadde in avanti, verso la corrente gelida.
Le braccia aperte, la giacca che sventolava dietro di lui, aprì gli occhi.
-Addio- mormorò, e tutto tacque.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alec, seduto sulla ringhiera di un anonimo ponte che dava su un anonimo canale, sentì che le lacrime gli gonfiavano le palpebre, spingendo per uscire.
Era ancora fresco il ricordo dell'ultimo bacio di Magnus, dolce e malinconico, carico di tristezza, prima che il ragazzo se ne andasse per sempre; una piccola lacrima solitaria rotolò giù dalla guancia e gocciolò sul collo, sparendo sotto la divisa da Cacciatore.
E ritornò alla mente la prima volta che aveva visto lo stregone, affascinante e attraente con i suoi occhi felini e i capelli neri a punta, e la maglietta corta che lasciava intravedere la pancia piatta, senza ombelico, dalla carnagione abbronzata.
Un'altra calda goccia salata lasciò il suo sicuro riparo dietro le palpebre scivolò giù sulla scia della compagna.
E il tocco delle sue mani affusolate, da stregone, che da dietro gli prendevano la vita e la accarezzavano sensuali, e le sue labbra che sfioravano il suo collo, fino alla bocca, e la baciavano dolci e passionali...
Ebbe la tentazione di lasciare la ringhiera e di farsi avvolgere dal gelido abbraccio della morte, tra quelle onde impetuose di un canale di cui neanche conosceva il nome.
Si alzò, rimanendo in piedi con le gambe incastrate tra le sbarre di ferro, in equilibrio.
Iniziò a piovere.
Ogni goccia d'acqua lo trafiggeva come una scheggia di ghiaccio, come per punirlo del suo peccato.
Pupille feline seguivano attente ogni suo movimento.
E Alec, con l'immagine seducente di Magnus davanti agli occhi, chiuse le palpebre e disincastrò le gambe dalla ringhiera. I piedi erano appoggiati al cemento del ponte, le mani stringevano la ringhiera bagnata e scivolosa.
Tese le braccia all'indietro, il petto proteso in avanti, le spalle aggravate dal peso del corpo.
Il Nephilim sospirò e sussurrò piano:-Ti amo
Le mani si rilassarono, lasciando il ferro freddo e bagnato, e il corpo cadde in avanti, verso la corrente gelida.

Un luccichio allarmato brillò negli occhi immortali che si nascondevano nell'ombra.

Il vento scompigliava i capelli del Nephilim, che rivide Camille che gli proponeva di rendere mortale Magnus.
Che tu sia maledetta pensò.
Le braccia aperte, la giacca che sventolava dietro di lui, aprì gli occhi.
-Addio- mormorò, e tutto tacque.

Molti Mondani in seguito raccontarono di aver visto qualcuno cadere dal ponte, e molti di più riferirono di aver notato uno strano ragazzo incappucciato che mormorava parole oscure mentre un corpo fradicio e inerte sorgeva dalle onde rapide del fiume e saliva fluttuando fino a trovarsi tra le sue braccia; poi il giovane uomo si era allontanato, ed era scomparso nel nulla prima che qualcuno potesse seguirlo. Intanto la gente che aveva assistito alla scena raccontava tutto alla polizia umana. I rapporti segnalarono diversi casi di visionari e di persone impossibilitate a intendere e a volere, e la storia fu dimenticata, perché non fu trovato alcun corpo.

Quando aprì gli occhi, Alec era sdraiato sul morbido materasso di un letto matrimoniale, tra calde trapunte profumate di pulito.
Magnus era seduto su una poltrona, e lo osservava in silenzio.
Il Cacciatore girò la testa per guardarlo e gli sorrise. Non era mai stato più felice di vedere qualcuno.
Ma sul volto dello stregone non c'era un'espressione allegra, né tantomeno felice.
Sembrava più qualcosa a metà tra la rabbia e la preoccupazione. Aveva profonde occhiaie, e i capelli scompigliati.
Magnus lo fissò per qualche secondo negli occhi, poi si alzò dalla poltrona e sbottò:-Stupido cocciuto cucciolo di Nephilim! Cosa ti è saltato in mente?! Come hai potuto soltanto pensare di poter fare una cosa del genere?! Ti rendi conto della gravità del tuo gesto??
Si avvicinò velocemente al letto e Alec lo guardò, stupito, stordito e innamorato.
Magnus lo prese per le spalle e lo guardò negli occhi arrabbiato.
Poi, vedendo gli occhi lucidi del ragazzo, si addolcì:-Credi che potrei vivere sapendo che ti sei buttato da un ponte a causa mia?
Alec ribatté acido:-Tanto morirei lo stesso. A te cosa cambia, se sarà ora o tra cinquant'anni? Cosa te ne importa?-. E gli occhi gli si riempirono di lacrime, che non riuscirono a uscire per orgoglio.

Magnus avrebbe potuto dire molte cose, ma tacque.

Semplicemente, gli prese il capo tra le mani e lo baciò.
A quel punto il Cacciatore non riuscì più a trattenere le lacrime; si perse nel calore dello stregone e piccole gocce salate iniziarono a uscire in processione, ordinate e silenziose, e il bacio divenne salato.

Dolce, malinconico e molto salato.

Alec non sapeva se stava piangendo per gioia, disperazione, amore, o se fosse solo perché a volte sembra la cosa giusta da fare.
Il ragazzo tirò sopra di sé lo stregone, senza smettere di baciarlo né di piangere.
Si avvinghiarono selvaggiamente sul materasso, e Alec fece scivolare le proprie mani sotto la maglietta di Magnus, le lacrime cessarono di uscire e si seccarono sul suo volto pallido.
Strinse a sé lo stregone, smettendo di baciarlo per sussurrare malinconico:-Io... Non l'avrei mai fatto, te lo giuro. Ti amo troppo per questo
-Lo so, Alexander. So che non l'avresti fatto- rispose lui, scendendo dalla bocca a baciargli il collo, facendolo gemere, e la base della cervicale, passando alla schiena.
-Fammi un incantesimo di memoria, Magnus- lo implorò Alec. -Ti prego, non riuscirò a sopportare questo peso per la vita.
-Non se ne parla nemmeno, Alec-. Smise di baciarlo e lo abbracciò, intrecciando le gambe con le sue.
-Non potrei vivere senza di te, ma voglio che tu ricordi per sempre questo. Mi capisci?
Ad Alec si inumidirono ancora gli occhi, ma non una lacrima uscì dalle sue palpebre stanche.
-Sì- disse soltanto.
Magnus lo chiuse in un abbraccio protettivo, e il Cacciatore chiuse gli occhi, addormentandosi.
-Ti amo- gli sussurrò lo stregone nell'orecchio, pur sapendo che il ragazzo stava già dormendo.

Forse era solo per ricordarlo a se stesso, per non dimenticare che quel piccolo Nephilim era ciò che di più prezioso aveva al mondo.


*Note dell'autrice
ok, ho scritto una cosa davvero deprimente. ma sono mesi che mi chiedo come finirà Malec. perchè non può lasciarli così, non può finire così. e se non si rimettono insieme nell'ultimo credo che potrei andare fuori di testa. perciò ho provato a immaginare la scena dopo l'ultimo bacio tra Magnus e Alec. spero non snaturi troppo i personaggi, soprattutto non credo che Alec potrebbe arrivare a suicidarsi, ma poi boh...

ditemelo se fa troppo schifo :''')
grazieee :D

 

  
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