Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
Segui la storia  |       
Autore: AlyeskaGnac    12/11/2013    5 recensioni
Due nuove ragazze con un difficile passato alle spalle si trasferiscono ad Heartland City.
Con caratteri totalmente opposti entrambe dovranno affrontare oltre ai normali problemi adolescenziali ciò che ha distrutto la loro infanzia, ed un particolare incontro cambierà il modo di vedere di due certe persone.
"Penso sia strano vedere un uomo ed una donna che si giurano amore eterno pur sapendo che nulla è eterno. Penso che l'unica cosa io abbia mai veramente amato fosse duellare, ma anche per me quel tempo è finito. Io non duellerò mai più." [Mitsuko]
Genere: Comico, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Nuovo personaggio, Ryoga/Shark, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





La pioggia batteva forte sui finestrini del treno diretto in Giappone, il cielo era grigio e l’aria era resa quasi palpabile a causa del freddo pungente che entrava dall’esterno. Qualche goccia di pioggia andò a finire sul viso bianco e candido di una giovane ragazza dai capelli verde smeraldo che teneva raccolti in due lunghi codini legati ai lati del capo.
- Mitsu chiudi il finestrino per favore, comincio ad avere freddo.
A parlare questa volta era stata un’altra ragazza della sua stessa età, ma questa aveva i capelli molto più corti rispetto ai suoi e per di più castani; anch’essi erano legati, ma in una sola e semplice coda che lasciava  cadere alcuni ciuffi davanti al viso decisamente più roseo dell’altra.
- …No.
Rispose con voce atona socchiudendo i grandi occhi dorati come quelli della sorella che la guardava leggermente scocciata dal suo atteggiamento impassibile.
- Per favore Mitsu, io ho freddo!
Aggiunse la castana sporgendosi verso il vetro per cercare di chiuderlo ma con scarsi risultati vista la sua statura. Mitsuko si alzò per darle una mano e chiuse il finestrino.
- Grazie.
Le sorrise in modo affettuoso come sempre, nonostante il carattere introverso della maggiore quest’ultima si apriva molto  con lei, del resto erano gemelle e come spesso pensava la gente il rapporto tra due fratelli gemelli è ancora più forte di un semplice legame fraterno.
- Senti Tsuki…pensi che alla zia farà piacere averci li con lei? Deve essere ancora sotto shock per quanto accaduto.
Tsukiko abbassò lo sguardo tristemente capendo a cosa si riferiva, in fondo nemmeno loro si erano  del tutto riprese, nonostante fossero passati tre mesi…ma quelle erano ferite profonde che difficilmente si potevano dimenticare ed entrambe le sorelle si chiedevano ancora il perché, perché tra tutti proprio a loro doveva succedere una cosa simile.
- Mitsu, sono sicura che la zia Rima ne sarà entusiasta! Vedrai che andrà tutto bene ok? Fidati di me, ti prometto che staremo bene.
La giovane dai capelli verdi tornò a guardare fuori dal finestrino, oramai erano quasi giunte in stazione dove le avrebbe aspettate la zia per portarle in quella che sarebbe stata la loro nuova città: Heartland.
 
*          *          *
 
- Mitsuko! Tsukiko! Sono qui!
Appena scese dal lungo treno le gemelle riconobbero subito in mezzo ai tanti visi sconosciuti quello della zia Rima, una donna sulla trentina con lunghi capelli ramati ed un sorriso da far invidia a chiunque per il semplice fatto di riuscire a metterti in pace col mondo, in un certo senso  Tsuki e Rima erano molto simili caratterialmente.
- Zia Rima! Che bello rivederti!
Disse la castana caricandosi in spalla la valigia e correndo ad abbracciare la donna che fece altrettanto.
- Anche per me è un vero piacere…
Sorrise nuovamente, ma questa volta era un sorriso più spento rispetto al solito.
- Devo ammettere che però avrei preferito rivedervi in altre circostanze.
Mitsu le raggiunse e accennando appena un sorriso con le labbra salutò la zia.
- Ciao Rima, sono felice di essere qui.
Mitsu non mostrava più molto le sue emozioni dopo quell’incidente, solo con poche persone si lasciava leggermente andare e quelle persone erano la zia e la sorella.
Rima si chinò sulle ginocchia posando entrambe le mani sulle spalle della ragazzina lasciandole un bacio sulla fronte.
- E’ bello vedere che stai bene Mitsuko…anche io sono molto felice di avervi qua…entrambe…sono sicurissima che vi troverete bene ad Heartland e che farete tanti nuovi amici.
La ragazza non rispose, si limitò a fissarla atona come una bambola e a prendere per mano la sorella identificata come più piccola (poiché nata cinque minuti dopo di lei) e tenendo la sua valigia nell’altra mano, seguendo insieme la zia che le avrebbe condotte alla macchina.
La pioggia era finita ed il sole tornava a fare capolino dalle nuvole che gli lasciavano spazio allontanandosi sempre di più da quel cielo ora pienamente azzurro.
- Ottimo! Visto che non piove più potremo andare subito ad iscrivervi alla nuova scuola ok?
- uh uh.
Rispose la castana accompagnando i due versi in un cenno del capo.
- Sapete, ad Heartland è pieno di duellanti e oltretutto ci sono un sacco di ragazzi carini! Vedrete che vi piacerà!
Cercò di rassicurarle la zia notando la tensione da parte di entrambe. Erano già state li una decina di volte dalla nascita, ma ora era diverso, ora quella sarebbe stata la loro nuova casa.
- Mitsu pensi che ci metteranno in classe assieme?
Domandò elettrizzata la minore alla maggiore.
- Non penso, in genere separano i gemelli in classi diverse…potremo comunque vederci durante le pause e i cambi dell’ora.
Tsuki mise un finto broncio facendo ridere di gusto la zia che annunciò l’arrivo ad Heartland.
Non era poi così diversa dalla cara e vecchia New York, c’erano grandi edifici luminosi e…
- Guarda quanti robot! Sono carinissimi!
Esclamò Tsuki sporgendosi verso il finestrino e indicandoli a Mitsu che li osservò incuriosita.
- Ahah sapete ragazze, ne avrete uno anche voi, un robot domestico di nome Z-6, l’ho acquistato due anni fà.
- Z-6? Ma non potevi dargli un nome un po’ più…Umano?
- E’ quello che ho pensato anch’io, ma Z-6 non vuole sentirne, lo ha scelto lui e gli piace così.
Concluse Rima parcheggiando la macchina davanti all’entrata di una villetta.
Le due sorelle la guardarono con un leggero dispiacere, quante vacanze avevano passato li con la loro famiglia, quante risate e quante disperazioni quando entrambe le gemelle si fissavano con lo stesso ragazzo…eh si, dovevano ammettere che la mancanza di Heartland dopo tutto si era fatta sentire, anche se cambiata rispetto a cinque anni prima.
- Ragazze portate in stanza le vostre valigie e lasciatele li, le potrete disfare stasera con calma, ora andremo subito a scuola così da domani potrete cominciare senza problemi.
- Ok!
- Ok.
La donna guardò davanti a sé iniziando a camminare.
- Non è molto distante da qui, in dieci minuti ci si arriva tranquillamente.
Dieci minuti precisi e tutte e tre erano davanti all’edificio; Tsukiko non poteva fare a meno di sorridere davanti a quella scuola, era davvero enorme e soprattutto piena di duellanti da quanto riusciva a scorgere, peccato solo che non poteva più duellare…
Mitsuko invece dal canto suo restava impassibile come sempre e quella numerosa presenza di duellanti la metteva a disagio ed in soggezione, era sempre stata molto brava a combattere, ma ora non poteva più.
- Forza entriamo, la direttrice ci aspetta!
Appena entrate sentirono lo squillo di una rumorosa campanella e tutti gli studenti cominciarono a rientrare.
- La pausa deve essere terminata.
Constatò la castana seguita dalla sorella che studiava ogni particolare dell’interno della grande struttura.
- Salve, lei deve essere la signora Miahzaki giusto?
Una signora anziana con i capelli bianchi raccolti in una treccia un po’ rovinata si presentò loro come preside dell’istituto .
- Esattamente…e queste qui sono Tsukiko e Mitsuko Evans!
Disse la zia indicandole; entrambe sorrisero anche se un po’ imbarazzate a causa dell’eccessiva euforia  che Rima aveva usato per presentarle a sua volta.
- Perfetto. Lei può seguirmi nel mio ufficio per  firmare gli ultimi documenti, mentre voi due potete cominciare ad esplorare la scuola così domani vi sarà più facile ambientarvi.
Concluse infine allontanandosi con Rima per il corridoio.
- …Non so te Mitsuko ma io ho urgente bisogno di andare al bagno!
L’affermazione della castana fece cadere dalle nuvole la maggiore, che si aspettata tutt’altro da lei; non che fosse stitica o altro eh! Ma con un luogo così grande da esplorare tutto si sarebbe potuta aspettare l’azzurra ma non che la gemella le annunciasse di avere la vescica piena!
- Uhm, dunque dove potrebbe essere?...Ah si! Quello ha l’aria di essere un bagno!
Corse a tutta velocità verso la prima porta vista.
- No Tsuki aspetta, quello non sembra un ba…
Troppo tardi, Tsukiko si era già fiondata all’interno di quella che in realtà era un aula.
- Ah..Ehm…io stavo pensavo fosse il bagno scusate.
Disse portandosi una mano dietro alla nuca e cercando di non dare peso allo sguardo truce che un giovane dai capelli viola le stava rivolgendo dalla lavagna; evidentemente era interrogato e sicuramente lui stava esponendo al professore li presente un meraviglioso documento storico e la qui presente idiota l’aveva interrotto nel momento cruce, era così presa a cercare d’ignorare lo sguardo assassino del ragazzo che non si accorse di quelli che invece si scambiavano gli altri ragazzi seduti ai banchi e che aumentarono notevolmente quando anche la sorella fece il suo ingresso.
- Ci scusi siamo appena arrivate e da domani frequenteremo questa scuola, quindi la direttrice ci ha chiesto di fare il giro dell’istituto…ma questa cosa qui sa cacciarsi solo nei guai.
La notizia che Mitsuko aveva involontariamente offerto ai ragazzi gli aveva mandati su di giri, mentre qualche pettegolezzo cominciava a farsi vivo anche tra le ragazze.
- Perdonami non volevo interrompere la tua esposizione storica.
Si scusò la castana abbassando  gli occhi e suscitando numerosi punti di domanda da parte del viola.
- M-Ma quale esposizione storica…?...Io non…
- La ignori, forza Tsuki seguimi.
La trascinò fuori chiudendo con forza la porta. L’azzurra non parlava molto e se lo faceva manteneva lo stesso tono impassibile di sempre risultando a volte arrogante e presuntuosa, ma conoscendola meglio si sarebbe giunti alla conclusione che purtroppo non era affatto così.
- Sei la solita dango* pasticciona.
Le disse tentando di risultare affettuosa, anche se con la voce bassa e roca che si ritrovava  non risultava molto.
- Uhm…scusa sorellona.
- Forza andiamo a cercare il bagno…se non altro già in una classe verremo ricordate, ora ci resta tutto il resto della scuola.
Concluse partendo con Tsukiko alla ricerca delle “famose” toilette.
 
*          *          *
 
- Ragazze ho finito!
La  zia rima le richiamò a gran voce facendole accorrere all’entrata dell’edificio, erano riuscite a visitare tutto tranne il tetto e le palestre con i rispettivi spogliatoi, ma quello avrebbero potuto farlo più avanti.
- Ho delle commissioni di lavoro da sbrigare, intanto perché non ne approfittate per visitare anche la città? E magari fatevi qualche nuovo amico così domani conoscerete qualcuno per lo meno.
- Non ti preoccupare ci ha già pensato la dango pasticciona a renderci famose in tutta la scuola.
Rispose Mitsu incrociando le braccia e evitando lo sguardo imbarazzato della sorella.
- Mitsu non esagerare non era tutta la scuola.
- Le voci circolano in poco Tsuki.
Quest’ultima di rimando gonfiò le guance in segno di protesta e si allontanò dalle due di qualche metro, aspettando che la sorella si decidesse a seguirla e dare così inizio all’esplorazione della nuova Heartland City.
- Tornerò a casa per le sei e mezza, fatevi trovare già a casa per quell’ora intesi? Ah a proposito…
Infilò una mano in tasca e ne tirò fuori un piccolo scontrino.
- Mitsu ti affido il compito di andare in questa ferramenta, dai lo scontrino al proprietario e lui ti darà un mazzetto di chiavi, usate la più lunga per aprire la porta di casa ok?
Diede il foglietto alla maggiore e poi salì in macchina di corsa.
- Devo scappare, ci vediamo dopo!
Detto ciò mise in moto il motore e se ne andò.
- Forza dango pasticciona andiamo a prendere le chiavi.
Si inoltrarono nel centro della città dando una veloce occhiata ad ogni negozio che passavano, erano molto numerosi  negozi di carte, duel gazer o duel disk nuovi di zecca e per ognuno di essi gli occhi di entrambe si accendevano di una strana passione.
Ad un certo punto la giovane Tsuki potè scorgere da una vetrina un grosso peluche tondeggiante, all’apparenza morbido e con due simpatici occhi neri, non ci mise molto a capire di cosa si trattasse.
- Uaaah! Un…Un dango!
Corse verso il negozio senza avvertire Mitsuko, che tranquilla continuava ad camminare secondo le indicazioni date da alcuni passanti, convinta che la gemella fosse ancora dietro di lei.
 
*          *          *
 
- Come sono morbidi.
Si disse la castana stringendo tra le braccia quelle due grosse “palle di pelo”. Ne aveva sempre desiderato uno da piccola, ma purtroppo in America non erano famosi come in Giappone e quindi non riusciva mai a trovarli, uscendo dal negozio con i grandi occhi ambrati leggermente lucidi; ora era diverso però ed finalmente ne aveva uno tutto suo.
- Non vedo l’ora di mostrare il suo a Mitsuko!
Esclamo gioiosa osservandoli entrambi con un gran sorriso stampato in volto, ne aveva preso uno giallo ed uno verde pastello, il colore preferito di sua sorella, era più che certa che il suo regalo le sarebbe piaciuto;
solo poco dopo realizzò che la gemella non era più con lei.
 
*          *          *
 
- Ecco Tsuki ho finalmente preso le chiavi.
Non ricevette alcuna risposta ed insospettendosi guardò dietro di sé.
- T-Tsuki!
La sorella non era più con lei ed andò subito nel panico.
- Tsuki! Tsuki!
Corse a destra e sinistra senza sapere dove andare, solo un pensiero continuava ad affollarle la mente: sua sorella. Saperla probabilmente in pericolo e non poter fare nulla per aiutarla…di nuovo.
- No! Questa volta non lo permetterò!
Ricordi si fecero strada tra la realtà e la sua mente, impedendole di pensare in modo lucido, sudava e respirava a fatica come se avesse trattenuto per troppo tempo il respiro sott’acqua, i lunghi capelli verde smeraldo andavano a posarsi proprio davanti al viso, impedendole di vedere chiaramente dove si stesse dirigendo, finchè andando a sbattere contro qualcuno riuscì a riacquistare un minimo di lucidità.
Osservo contro chi era finita involontariamente addosso e si trovò a specchiare le sue iridi dorate all’interno di altre due color ghiaccio. Il viso era lievemente pallido come il suo, incorniciato da dei capelli biondi stirati verso l’alto e con alcune ciocche azzurre; si meravigliò di non poter aver fatto a meno di notare quanto fosse bello il ragazzo davanti a lei nonostante la situazione di panico in cui si trovava e che il giovane sembrava aver sicuramente notato.
- Che ti è successo?
Chiese con  leggera non curanza il ragazzo.
- T-Ti  prego aiutami! Non trovo più mia sorella! E’ scomparsa!
Il biondo sentendole pronunciare quella frase ebbe come un sussulto, era certo che l’avrebbe aiutata.
 
*          *          *
 
Tsukiko, totalmente incurante di ciò che stava accadendo tra la gemella ed uno sconosciuto, saltellava allegramente per le strade quando dopo poco la sfiorò l’idea di essersi persa.
- Beh forse dovrei chiedere in giro…
Il  problema era che se n’era accorta nel momento in cui aveva raggiunto una zona abbastanza periferica della città che sembrava essere isolata.
- Accidenti…e adesso che faccio?
Improvvisamente sentì un rumore di passi dietro di lei e voltandosi di scatto si ritrovò davanti due grossi uomini dall’aspetto poco raccomandabile. Entrambi avevano giacca nera in pelle, guanti da motociclista e lunghi jeans strappati sulle ginocchia, uno di loro era rasato, l’altro teneva i capelli legati in una coda molto trasandata ma quello che la colpì maggiormente furono i suoi occhi, scuri e profondi come l’occhio di un uragano, sembravano trascinarti nell’oblio.
- Di un po’, ti sei persa ragazzina?
Le chiese quello con la testa rasata con un mezzo sorriso.
- Chi io? Nono affatto! Stavo solamente facendo due passi…ma se questa è la vostra zona me ne vado subito non preoccupatevi.
Avanzò di un passo ma venne bloccata per un braccio dal tizio con la coda.
- Oh così presto? Non ti va di restare un po’ con noi?
- N-no grazie dell’invito ma devo proprio andare.
Poi il dango verde che aveva intenzione di regalare a Mitsuko le scappò di mano finendo per terra.
L’uomo con la testa rasata lo raccolse canzonando il tenero peluche.
- Ma quanti anni hai ragazzina? Ti compri ancora questi stupidi  mostriciattoli?
La castana adirata e scocciata dal comportamento dei due uomini tentò invano di recuperarlo.
- Ridammelo! Non è un mostriciattolo è un dango! Devo regalarlo a mia sorella!
Venne spinta via mentre il morbido peluche finì sotto le scarpe  dell’uomo con la coda.
- Oh poverina quanto mi dispiace! Adesso è tutto rovinato!
- No ridatemelo!
L’altro uomo le bloccò i polsi dietro alla schiena con forza facendola gemere di dolore e avvicinando pericolosamente la bocca al collo di lei.
- Lo sai…Ho un debole per le ragazzine infantili come te, sono quelle che urlano di più.
Gli occhi ambrati e lucidi di Tsuki si spalancarono.
- Aiutatemi! Qualcuno mi aiuti!
- Sta zitta! Nessuno può sentirti ora!
La mente della castana venne invasa da vecchi ricordi, ricordi che lei preferiva chiamare incubi che avrebbe voluto dimenticare ma che nonostante tutto non riusciva. Si sentiva impotente nelle mani di quei due esseri, non poteva fare niente per salvarsi e stava per darsi per vinta.
- Ehi voi! Lasciate andare quella ragazza!
L’attenzione di tutti e tre si rivolse verso la comparsa a cui apparteneva quella voce fredda e autoritaria.
Un ragazzo con i capelli viola lunghi fino alle spalle ed uno sguardo truce era fermo davanti a loro.
- Ma…ma tu sei il tipo che oggi ho incontrato a scuola!
Nonostante non lo conoscesse minimamente era davvero felice di vederlo e sapere che l’avrebbe aiutata.
- Perché mi aiuterà vero?
Chiese a sé stessa senza essersi resa conto di aver parlato ad alta voce.
- Si mocciosa ti aiuterò anche se non ne ho la minima voglia.
I due uomini improvvisamente sembravano intimoriti, Tsuki si chiese se fosse stato quel ragazzo ad impaurirli.
- Maledizione, quello è Shark…Non abbiamo alcuna speranza di batterlo a duello.
Sentì dire da uno dei due.
“Quindi questo bell’imbusto si chiama Shark, ed è un duellante forte a quanto pare!”
Pensò la ragazza osservandolo con attenzione prima di dover tornare a concentrare i propri pensieri verso la poderosa stretta che l’uomo con la testa rasata stava ancora mantenendo su di lei.
- Tsk…Si può sapere cosa vuoi?
- Voglio che lasciate andare quella ragazza.
Il rasato digrignò i denti con forza aumentando maggiormente la stretta e facendole emettere un altro gemito spezzato.
- E perché dovrei lasciarla a te?
Tsukiko vide gli occhi del viola socchiudersi dandogli un aria ancora più minacciosa.
- Perché è una mia amica e voglio che tu la lasci andare in questo preciso momento.
La presa intorno al corpo di Tsuki diminuì appena, ma la castana capì che avrebbero sicuramente ceduto.
- Andiamocene di qui capo, non abbiamo alcuna possibilità contro di lui…ne troveremo un'altra, questa è solo una ragazzina!
Senza preavviso il rasato lasciò andare la ragazza correndo via con l’amico il più lontano possibile da Shark.
- Aiahiaih che male al culo…
Disse massaggiandosi il fondoschiena a causa della botta ricevuta nell’impatto con il suolo.
- Certo che sei proprio una scocciatura, prima irrompi nelle classi  durante la correzione dei compiti per chiedere dove trovare un bagno e poi ti fai molestare da dei vent’enni, sei davvero un caso perso.
Il ragazzo mise le mani nelle tasche girandosi nella direzione opposta alla sua.
- Hai ragione sono una vera maldestra, ti chiedo scusa per averti causato problemi e grazie per avermi aiutata nonostante non ci conoscessimo, la prossima volta cercherò di stare più attenta.
Concluse l’intera frase sorridendogli e lasciandolo spiazzato. Non si aspettava una risposta così diretta e sincera, era abituato a frasi del tipo “Nessuno ti ha chiesto di aiutarmi!” oppure al mutismo totale dovuto al suo quasi aspetto da gangster, ma di certo non un ringraziamento tanto sincero.
Tornò a guardare la ragazza intenta a raccogliere da terra quello che sembrava essere un peluche di colore verde, era tutto sporco di terra e scucito ma riuscì comunque a riconoscerlo.
- Quello è un dango?
Tsuki gli sorrise di nuovo e affermò con il capo tentando di nascondere un evidente tristezza per quel povero pupazzo tutto rovinato.
- Ne avevo comprato uno per me ed uno per mia sorella, il verde è il suo colore preferito, ma poi mi sono persa e ho incontrato quei due…
Shark conosceva bene quei peluche, anche sua sorella ne andava matta e non faceva altro che agitarglieli davanti quando erano piccoli.
- Beh ora sarà meglio che vada altrimenti Mitsu andrà in panico…ammesso che non sia già accaduto ovviamente.
Il viola la osservò ancora fino a che nonostante fosse poco convinto della sua decisione le propose di accompagnarla lui a casa.
- Davvero lo faresti?!
- Si, basta che non ti muovi e stai FERMA.
- Grazie mille!...Uhm, a proposito io mi chiamo Tsukiko, tu?
- Ryoga, ma tutti mi chiamano Shark.
La castana tentò di trovare una spiegazione alla ragione di quel soprannome ma era troppo stanca per pensare o fare altro, posò a terra il peluche e seguì il giovane.
 
*          *          *
 
 - E’ da quasi due ore che la cerchiamo ovunque, sei sicura che si trovi in questa zona?
Il biondo che Mitsuko aveva incontrato alla fine aveva accettato di aiutarla, il primo pensiero della verde fu che evidentemente doveva fargli  pena vederla in quello stato. Tremava e singhiozzava, aveva paura di non rivedere più sua sorella.
- Non voglio perdere anche lei…Non voglio…
Tentò di farsi venire in mente un idea ma aveva la mente totalmente annebbiata da tutti quegli orribili ricordi.
- Io sono la sua sorella maggiore…Dovrei proteggerla…E’ il mio compito! E non so fare nemmeno questo!
Si strinse nelle spalle impaurita cercando di scacciare via tutte le immagini, poi un paio di forti mani la obbligarono ad alzarsi e si ritrovò di nuovo quelle magnifiche pozze glaciali davanti a sé.
- Ascoltami…Io posso capire come ti senti…Ma se fai così non potrai aiutarla! Devi calmarti e pensare a dove potrebbe essersi diretta!
La scosse piano per le spalle cercando di ottenere una sua reazione. Non era un comportamento tipico da lui, abituato a fregarsene dei problemi altrui, ma in quella ragazza aveva visto sé stesso nel momento in cui la vita di suo fratello era stata messa in pericolo, per questo decise di aiutarla, perché in quello sguardo assente e in quel comportamento freddo e distaccato che lei aveva cercato di mantenere si era rivisto.
La verde si asciugò le lacrime con il dorso della mano e in quel momento, in cui tutti i suoi pensieri avevano smesso di essere negativi, gli venne un flashback.
- F-forse so dove potrebbe essere…Quando eravamo piccole ci eravamo già ritrovate in una situazione come questa, in genere quando ci si perde si ritorna in un punto conosciuto da entrambi i soggetti e di solito prestabilito…Tsukiko…dovrebbe essere tornata a casa.
Il ragazzo notò nello sguardo della giovane dinanzi a lui un notevole cambiamento, non era più spaventata.
- Ti ringrazio…ehm…
- Kite.
- Grazie…Kite.
Per la prima volta dopo tre mesi di chiusura Mitsuko riuscì a sorridere ad una persona che non faceva parte della sua famiglia, una persona che per lei tra l’altro non era altro che uno sconosciuto.
 
*          *          *
 
- E’ questa?
Domando Ryoga arrivato davanti ad una villetta dalle modeste dimensioni.
- Si, grazie mille per il passaggio e tutto il resto, ti devo un enorme favore.
La castana scese dalla moto e restò in piedi davanti all’entrata, le luci erano spente ed erano le sei in punto, la zia non era ancora in casa e a quanto pare nemmeno Mitsu era arrivata.
- Ascolta Ryoga, non fare parola con nessuno di quello che è successo stasera, per piacere.
Shark alzò le spalle in segno di conferma e scese anch’egli dalla moto aspettando accanto ad essa.
- Non c’è bisogno che resti, mia sorella dovrebbe tornare qui a momenti.
Lo sguardo del viola sembrava volerle dire “Sei stata quasi stuprata da degli  energumeni  e hai seriamente il coraggio di venirmi a dire che non c’è bisogno che resti qui?”.
- Okok forse hai ragione.
Un forte rumore di passi diretto verso di loro fu seguito da un paio di urla femminili.
- Tsuki!
Tsukiko si girò ritrovandosi la sorella tra le braccia.
- M-Mitsuko…scusami se ti ho fatto preoccupare.
La verde le sorrise dolce stupendola per quel suo insolito comportamento.
- Non preoccuparti, l’importante è che tu stia bene.
Ryoga notò subito Kite dietro la nuova arrivata e capì che evidentemente entrambi si erano ritrovati nella stessa situazione.
- Mitsu…Tieni!
Da sotto la maglietta la castana tirò fuori il dango giallo e lo porse alla sorella.
- L’ho comprato per te…purtroppo non c’era verde ma so che anche il giallo ti piace molto…
Il viola osservò a lungo il gesto di Tsuki senza proferire parola, Kite invece se n’era già andato senza dare a Mitsu il tempo di ringraziarlo.
- Ryoga grazie per tutto, ci vediamo domani a scuola allora.
La minore lo salutò mentre salendo in sella alla sua moto partì allontanandosi da quel luogo.
 
*          *          *
 
Era notte fonda oramai, sia Tsukiko che la zia Rima dormivano tranquillamente; avevano disfatto insieme le valige prima di andare a letto e Mitsuko era tornata la stessa ragazza introversa di prima.
Non riusciva a spiegarsi cosa le fosse preso nel momento in cui Kite l’aveva stretta forte tra le sue braccia facendola specchiare nelle sue meravigliose iridi, non riusciva a capire cosa l’avesse spinta a fidarsi di quel ragazzo per quei pochi minuti.
Anche Tsuki era rimasta stupita vedendola arrivare con lui, era abituata a vederla sempre da sola e raramente parlava con gli altri, eppure qualcosa in quel giovane aveva convinto Mitsuko che dopo tutto erano entrambi più simili di quello che credevano
.
 
 
 
Dango*= I dango sono degli gnocchi giapponesi di vario colore, divenuti anche abbastanza famosi per la loro presenza nell’anime Clannad. Sinceramente gli adoro alla follia e siccome Tsukiko rappresenta un personaggio molto infantile ed estroverso, a differenza della sorella, ho pensato che avrebbe reso ancor più l’idea del suo carattere ^^ .
 
Note:Premetto che è la primissima storia che incomincio su questo fandom e quindi vi chiedo pietà per non essere riuscita a caratterizzare bene Kite e Shark (anche se teoricamente il capitolo era molto più concentrato sulle due ragazze). Come penso avrete capito non è una storia tutta rose e fiori con la solita
“e vissero per sempre felici e contenti”, sarà comica in certi momenti e poi totalmente l’opposto, ci  sarà un po’ di tutto insomma u.u Kite nella storia a 17 anni, mentre tutti gli altri 16; per il momento terrò il rating arancione ma più avanti potrebbe cambiare e diventare rosso.
So che questo capitolo è abbastanza noioso, ripetitivo e ammetto che non mi fa impazzire quindi spero che il prossimo esca meglio, del resto questo era solo una sorta di prologo e presentazione dei due nuovi OC, la vera storia comincerà dal prossimo.
Un ultima cosa, se avete dei consigli su come migliorare i caratteri di Ryoga e Kite mi farebbe piacere riceverli in modo da caratterizzarli al meglio.
Detto ciò auguro la buona notte a tutti ^3^
 
Ami.

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL / Vai alla pagina dell'autore: AlyeskaGnac