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Autore: LopezYang    13/11/2013    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction e si tratta di una Pezberry... Lo so, lo so, è mooolto strano! Ma questa coppia mi ha sempre ispirato particolarmente... Hanno tanto da raccontare e insieme possono creare una coppia molto bella e divertente! Spero davvero che vi piaccia e che ci sia qualche lettore interessato :)
È ambientata a NY, città in cui la nostra Santana gestisce un grande negozio di strumenti musicali :D
Rachel, cantante alle prime armi, si trasferisce nella grande mela, e il destino le farà incontrare...
I caratteri della Lopez e della Berry sono quelli che noi tutti conosciamo! Forti, talvolta insopportabili, ma anche dolci e leali.
Beh, non mi resta che augurarvi BUONA LETTURA! :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Rachel/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Okay, si comincia... Buona lettura! :)

Era il classico lunedì mattina.
Sveglia alle 7, doccia veloce e caffè nero bollente, rigorosamente amaro.
Santana viveva a New York, in un grazioso appartamentino in centro, poco lontano dal suo negozio di strumenti musicali.
Ebbene sì, Santana Lopez era una grande appassionata di musica, nonchè cantante provetta. Ma al mondo dello spettacolo aveva preferito una vita semplice, però ricca di soddisfazioni. Il suo era uno dei negozi più forniti della città, e stiamo parlando di NY, la capitale del mondo.
Poteva ritenersi felice della sua vita. Aveva una bella famiglia, un lavoro sicuro, dei buoni amici, ed era anche molto ricercata per via della sua bellezza. Capelli neri, occhi petrolio, carnagione color cioccolato, labbra carnose e fisico statuario. Ma era anche famosa per il suo caratterino di fuoco e per la sua, forse eccessiva, sincerità.    


"Quella è in assoluto la  batteria migliore in commercio, signor Edwards!"
Santana era ormai nel pieno della sua giornata lavorativa.
"Quindi mi assicura che mio figlio sarà contento? Sa... È il suo 18esimo compleanno, e ci tengo a fargli un regalo coi fiocchi!" disse indicando lo strumento.
"Gliel'assicuro, è una Pearl, e le Pearl non deludono mai! Suo figlio ne sarà entusiasta, mi creda" sfoderò il suo sorriso migliore, che il cliente ricambiò immediatamente, soddisfatto della risposta della latina.
"Mi ha convinto, la prendo!".
Santana accompagnò lo gentilmente alla cassa, per poi lasciare gli affari burocratici ad una dei suoi commessi, Emily.    


"Secondo te dovremmo ordinare più tastiere questo mese? Quello precedente sono andate a ruba..." disse ad Alex, giovane ed imbranato commesso, addetto alla zona dei pianoforti "non vorrei rischiare di non accontentare qualche cliente... Che ne pensi?"
"N-non saprei signorina Lopez... For-"
"Alex!" lo interruppe la latina, evidentemente alterata "ti ho detto mille volte di chiamarmi Santana! La signorina Lopez è la mia zia zitella di 72 anni... Per piacere, sgorbietto, non farlo più!" fece una smorfia, vedendo lo sguardo preoccupato del commesso.
"V-va bene... Santana" arrossì "forse sì, dovremmo ordinare più materiale, per evitare rischi" e poi sorrise.
"Perfetto, allora chiama la casa base e fai l'ordine per il prossimo mese. La lista è sul bancone, chiedi ad Emily" disse per poi uscire fuori dal negozio, dato che la situazione era sotto controllo.
Si accese una sigaretta. Un male per i suoi polmoni, ma un toccasana per il gelido inverno newyorchese.
Si ritrovò a pensare che una seratina film-cioccolata calda in compagnia degli amici non sarebbe stata una brutta idea.
"Quasi quasi domani chiamo Kurt..." pensò ad alta voce, per poi gettare la cicca sul marciapiede e rientrare in negozio.    


Il resto della giornata trascorse velocemente, tra un cliente e l'altro. Quel lavoro dava enormi soddisfazioni a Santana. Stare a contatto con le persone, parlare di musica, la sua grande passione, e poter accontentare i clienti. Spesso la sua famiglia le diceva che era sprecata per un lavoro del genere, data la sua splendida voce. Ma a Santana poco importava. Non era una cantante famosa, come aveva sempre desiderato... Però tra una chitarra e un pianoforte, lei era felice.    


Erano ormai le 8 di sera, quando la latina decise di congedare i commessi e chiudere il negozio, per potersi dirigere finalmente a casa.
Essendo il suo appartamento vicino al negozio, si muoveva quasi sempre a piedi, cosa che amava particolarmente per via dell'atmosfera magica che solo NY riusciva a regalarle. Era una bella sensazione, una sorta di pace interiore, che le persone in genere non riuscivano a trasmetterle.
Beh, tranne una.
L'unica persona ad aver fatto breccia nel suo cuore, l'unica ad averla fatta innamorare alla follia.
Lei, la sua Brittany.
Durante queste passeggiate le capitava spesso di ripensare alla sua ex, ai suoi occhi più azzurri del cielo. Ma la pensava con la consapevolezza di averla "dimenticata", di non amarla più. Erano ormai passati 2 anni dalla loro rottura, per via di un tradimento da parte della biondina, e adesso Santana si sentiva completamente libera. Libera di sorridere, di respirare e, perché no, libera di amare di nuovo.
Da allora non aveva più avuto nessuna storia seria, ma soltanto avventure di poco conto, la maggior parte di una notte. Le donne cadevano ai suoi piedi, non solo per la sua evidente bellezza, ma anche per quell'aria da stronza sexy che si portava sempre dietro. E Santana ne andava fiera, molto fiera.    


Era finalmente arrivata a casa e, stanca come al solito, si gettò senza complimenti sul suo grande divano nero di pelle.
Decise di chiudere gli occhi solo per pochi minuti... Che si trasformarono inevitabilmente in quasi due ore.
Fu svegliata dal suono fastidioso del suo cellulare, che le fece perdere 10 anni della sua preziosa vita.
Il telefono continuava a squillare, e Santana dopo un'attenta ricerca riuscì finalmente a trovarlo, in una tasca del suo giubbotto invernale.
"Lady Hummel" rispose "dimmi che mi hai chiamata perché stai per morire o perché il tuo gatto è caduto dalla finestra... Tutti gli altri motivi mi farebbero solo incazzare" disse particolarmente arrabbiata.
"Buonasera Santana, è un piacere anche per me sentirti!" rispose ironico il suo amico Kurt.
"A dire la verità ti ho pensato proprio oggi, Porcellana!"
"Wow..." fu colpito "a cosa devo tale onore?"
"Pensavo che, sai... Sarebbe bello organizzare una serata con gli altri" sorrise "è da tanto che non ci vediamo!"
"È una fantastica idea San! Magari questo sabato... Vorrei vedere un bel film al cinema!" rispose emozionato. "Perfetto, allora lo diciamo anche a Quinn e Puck, e magari anche a Sam!" propose, preparandosi un te caldo "ma dimmi... Perché hai chiamato?"
"Una mia cara amica si è appena trasferita a NY.. è una cantante e avrebbe bisogno di una chitarra... Quindi pensavo di portarla domani in negozio, se per te non è un problema"
"Hummel i soldi non sono mai stati un problema per Santana Lopez!" sorseggiò il suo te divertita "venite pure domani pomeriggio!"
"Grazie San, vedrai che ti piacerà... È Rachel Berry, ne hai sentito parlare?"
"Mmm..." ci pensò su "il nome non mi è nuovo... È per caso la nasona che ha da poco inciso un ep?"
"Non chiamarla nasona!" disse sconsolato Kurt.
Lui era abituato agli insulti dell'amica, ma non voleva assolutamente che si rivolgesse a Rachel in quel modo "e comunque sì Santana, è lei" concluse infastidito.
Santana conosceva Kurt da 6 anni ormai, e gli voleva veramente bene, per cui avrebbe fatto uno sforzo e non avrebbe infastidito l'amica.
"Va bene, niente insulti, commenti spiacevoli e risate alle spalle... Ma..." rise "il cinema lo offri tu sabato!"
"Affare fatto! Grazie San, a domani!"
"Buonanotte, piccolo Hummel!"    


Finito il te decise di farsi una bella doccia rilassante, per poi mettersi a letto e navigare su internet col suo portatile. Fu colta da un'illuminazione.
Si mise a cercare su internet questa famigerata Rachel Berry, di cui aveva solo poche informazioni.
Scoprì con sorpresa che aveva un curriculum niente male alle spalle... Lavoretti a Broadway, collaborazioni con cantanti più o meno famosi, un ep appena inciso.
E doveva ammetterlo... Escluso il nasone, era anche una bella ragazza!
Rise mentalmente pensando al periodo in cui lei, Kurt, Blaine (il ragazzo di Kurt) e Quinn tentarono di metter su una band tutta loro, chiamata "I Fratelli del Vento"... Scelta pessima, in tutti i sensi.
Smise di ridere e continuò la navigazione su internet, che durò poco tempo, colta dal sonno improvviso.


La mattina fu piuttosto noiosa per Santana, intenta a sistemare delle scartoffie e a controllare che i suoi impiegati non facessero dei pasticci con i clienti.
Sapeva di essere piuttosto severa con loro, ma lo faceva per il loro bene, per farli crescere. Teneva a quegli stupidi testoni.
I suoi pensieri vennero interrotti dal suono del sul cellulare.
Era Quinn.
"Hey Fabray, hai vinto l'ennesima causa?" scherzò la latina.
Quinn Fabray era un grandissimo avvocato, con un numero incredibile di cause vinte alle spalle.
"Ciao San! Sto lavorando su un caso particolarmente importante... Ma conto di vincere anche stavolta!" rise compiaciuta "Kurt mi ha detto che sabato ci vediamo... Allora optiamo per il cinema?"
"No problem" disse, intenta a fissare Alex con una cliente "però il film lo scegliamo noi, dato che Lady Hummel vuole sempre vedere quegli stupidi film sdolcinati" fece una smorfia.
"Ahahahahah! Hai ragione, da quando ha questa storia a distanza con Blaine è diventato un romanticone. Allora a sabato San, buona giornata!"
"Ciao Q, annoiati bene studiando il tuo caso!" rise di gusto e mise giù.  


  "Signora... Non penso che suo nipote voglia imparare a suonare il flauto traverso..."
Santana discuteva da mezz'ora con una signora di una certa età, intenta ad acquistare uno strumento musicale per suo nipote di 16 anni.
"Mio nipote non suonerà mai un aggeggio infernale come quelli là" si voltò, indicando una serie di chitarre elettriche.
"Signora se le posso dare un consig..."
"Mi dia quel flauto traverso, grazie!" la interruppe la donna, per l'ennesima volta, costringendo Santana ad arrendersi.
"Alex vai in magazzino a prendere il flauto n 67, è nella sezione due!"
"S-subito sign... Ehm, volevo dire, Santana" rispose imbarazzato, per poi dirigersi verso il magazzino.
La latina accompagnò l'anziana signora alla cassa.
"Emily occupati del conto, grazie." disse alla commessa.
"Subito!" rispose prontamente la piccola rossa al bancone "Ah, Santana!"
"Dimmi."
"Di là c'è una persona che chiede di te" disse indicando la cosiddetta Zona Rock, per via di un numero spropositato di cd appartenenti a quel genere.


Lì vide Kurt, che le fece un cenno di saluto con la mano, mentre la famosa Rachel Berry era ancora di spalle.
Si incamminò verso di loro, con una strana adrenalina per tutto il corpo.
"Santana" i due si abbracciarono "Finalmente ci si rivede!"
"Okay, okay Hummel" disse la latina, staccandosi dall'abbraccio e facendo un mezzo sorriso "mi fa piacere rivederti!".
E non era affatto una bugia.
"Ad ogni modo... Santana, lei è Rachel! Rachel, lei è Santana!"
La latina incrociò per la prima volta lo sguardo della moretta.
Due occhi marroni, belli, luccicanti... Una bocca delicata, per non parlare del suo sorriso dolcissimo.
"Rachel... Rachel Berry!" le disse, allungandole la mano perché la stringesse.
"S-Santana Lopez, piacere" le strinse la mano emozionata, non sapendo bene per quale strano motivo.
Con la coda dell'occhio notò degli strani sguardi da parte dell'amico gay, ma non ci fece caso più di tanto.
"Kurt ti avrà già detto che sono una cantante e che ho assoluto bisogno di una chitarra per fare i miei esercizi" disse fiera, irritando Santana "Non so ancora suonare, ma comincerò molto presto a prendere delle lezioni, per poter arricchire il mio bagaglio musicale." sorrise.
"Ti hanno mai detto che parli troppo?" a quella frase Santana venne fulminata con lo sguardo da Kurt.
"Ah... Beh... Scusa, magari è l'emozione, la nuova città, il pensiero delle tante esperienze che vivrò."
"Sì, certo..." la latina era ancora parecchio irritata, ma un po' per gli sguardi fulminanti dell'amico e un po' per il sorriso della moretta, riuscì a calmarsi.
"Ad ogni modo, vieni con me... Andiamo a scegliere la chitarra più adatta a te!"
Rachel sorrise spontaneamente e seguì Santana, sentendosi stranamente a casa.    


La ricerca dello strumento non durò a lungo, perché Rachel si innamorò immediatamente di una graziosa chitarra classica rossa, arricchita da qualche strass qua e là. Santana pensò che era decisamente perfetta per lei, vista la sua personalità esuberante.
"Ti piace Kurt? Mi sembra che ci sia scritto il mio nome sopra!" strillò la cantante, saltellando come una bambina in un negozio di giocattoli.
Questo gesto fece intenerire Santana, che di tenerezza conosceva solo il nome.
Kurt annuì felice, soddisfatto di aver trovato la latina particolarmente disponibile quel giorno.
"Perfetto, allora adesso andiamo alla cassa e ti faccio portare la custodia e accessori vari" lanciò un sorriso alla moretta, accompagnandola al bancone.
Rachel fece per tirare fuori il portafogli, ma la mano di Santana glielo impedì.  
A quel contatto sussultarono entrambe, colte da una scossa improvvisa in tutto il corpo.
"È un omaggio della casa..." Santana interruppe l'imbarazzante silenzio, senza però riuscire a mantenere il contatto visivo con la cantante "Spero che ti porti fortuna e che ti accompagni durante i tuoi concerti futuri."
Rachel sembrava quasi sul punto di piangere, ma si trattenne e decise di abbracciare la latina, facendosi scappare un semplice ma significativo "grazie".
Kurt osservava la scena sbigottito, colpito nel vedere una Santana dolce e disponibile, e non la solita stronza ed arrogante persona che conosceva da anni.
Un sorriso spontaneo comparve sul suo volto. 
"Rachel che ne dici di portare la tua scintillante chitarra in macchina, mentre io scambio due parole con la mia amica?"
"Certo, ci vediamo in macchina..." la cantante spostò lo sguardo su Santana "Grazie, davvero... S-spero di rivederti presto." sorrise impacciata, avviandosi verso l'uscita.
Santana non riuscì nemmeno a salutarla, presa dalle strane sensazioni a cui era soggetta in quel momento.
Si accorse solo dopo alcuni minuti che Kurt la stava fissando con aria interlocutoria.
"Porcellana, te lo dirò una volta sola" disse avvicinandosi pericolosamente all'amico "o la smetti di fissarmi come se fossi una ciambella ripiena, oppure ti ritroverai una mia scarpa su per il naso... A te la scelta!".
"Aaaah ora ti riconosco, Santana!" rise di gusto "prima non sembravi nemmeno tu!"
"Che stai dicendo Hummel?" rispose scontrosa, per poi fissare le scarpe dell'amico gay.
"Mi sembravi... Come dire... Piuttosto emozionata per via di Rachel" sorrise compiaciuto "o mi sbaglio?"
Santana non seppe che dire, e rimase a bocca aperta per un tempo che le sembrò infinito.
Era vero quello che le stava dicendo Kurt? Oppure era un modo per provocarla? O magari era semplicemente una presa in giro?
Non riuscì a trovare la risposta a queste domande, e decise di limitarsi a fare ciò che le riusciva meglio: insultare.
"Stupido Hummel, hai esagerato col trucco oggi? Mi pare di sì! La prossima volta evita di mettere il fondotinta nei tuoi occhietti da cagnolino indifeso, così eviterai di parlare a vanvera e di farmi incazzare!"
Kurt non si scompose minimamente, abituato alle sfuriate dell'amica.
"Come vuoi tu, Santana. Ci vediamo sabato."
Fece per andarsene, quando ebbe una idea a dir poco brillante.
"Magari invito anche Rachel al cinema" quasi urlò, per farsi sentire dalla latina ormai lontana "tanto per te non sarà sicuramente un problema... Ciao, Santana!" sorrise compiaciuto, raggiungendo la macchina.
La latina rimase scioccata. Che diavolo stava succedendo? Stentava a riconoscersi.
Si era comportata in modo gentile con una sconosciuta, si era lasciata abbracciare dopo averle regalato una chitarra e non era riuscita ad insultare Kurt a dovere. Pensò che l'unica soluzione era fare una bella dormita, per evitare di pensare.
Disse ai commessi di chiudere loro il negozio, e si incamminò verso casa, con addosso l'odore di quella moretta.
"Maledetta nasona..."                                                                   
 

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"È simpatica la tua amica... Molto dolce" affermò Rachel, decisamente imbarazzata.
"Pensa che di solito è una grandissima stronza!" rise il ragazzo "ma tu devi essere speciale!"
Rachel lo guardò paonazza in viso.
Le aveva fatto uno strano effetto conoscere quella ragazza.
Non sapeva ne perché ne se anche per l'altra era stato lo stesso... Sapeva solo che la voglia di rivedere i suoi occhi neri era davvero tanta.


 
Spero con tutto il cuore che questo primo capitolo sia di vostro gradimento!
In ogni caso, lasciatemi qualche parolina, se vi va! :)
Grazie mille per l'attenzione.
A presto, spero.:PP
  
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