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Autore: Vivy93    25/04/2008    8 recensioni
Kelsie è innamorata. Davvero innamorata. Ma non di Jason, né di Ryan. Bensì del suo migliore amico, quello che al Lava Spring le è stato sempre accanto. Chad, o, come lei lo chiama per scherzo, Daniel. Eppure, come fare con Taylor? Anche lei lo ama. E, ovviamente, Chad ricambia, NO? Per questo, Kelsie ha scelto di tacere e fuggire. Ma si può trattenere l'amore? Forse la musica riesce a sollevarci, ma non a cancellare i sentimenti. Chad sceglierà Taylor?
Coppia che non approverò mai, ma per le Disneyane e Mommika che hanno indetto la scommessa, i sacrifici si fanno u.u ! Dedico la ff a loro, e a D'Artagnan! ^^ Buona Lettura.
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Kelsi Nielsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata anche a te, D’Artagnan. Non ho speranze, ma se qualcosa accadrà tra noi, forse scoprirai quante cose ti dedico. Tvb! ^^

Buona lettura a tutti. Vivy.

 

E poi.

 

Kelsie Nelson sedette al pianoforte a coda nell’aula di musica, con un lungo sospiro stanco. Erano settimane che continuava a soffrire a quel modo. E il suo poeta preferito, Pablo Neruda, non l’aiutava di certo con i suoi bei versi: Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.

 

Grazie mille, caro!! Alzo le mani, le poso delicatamente sui tasti di questo capolavoro e cerco di comporre. Eppure ogni nota, ogni sfumatura, mi appare banale, no, non fa per questa canzone, quest’emozione. Per la prima volta, un pianoforte non riesce a trasmettere quello che sento; forse perché non ho mai provato un sentimento così potente, che come acqua gelida mi sveglia da un torpore che sentivo dentro, chiusa in me stessa. Allora inizio a cantare, come se una fata mi fosse entrata nella gola. 


E poi e poi
e poi sarà come morire
cadere giù non arrivare mai
e poi sarà e poi sarà come bruciare
nell'inferno che imprigiona.

 

Di solito creo per Gabriella, che con la sua voce dolce riesce ad impersonare benissimo questi brani. Ma non voglio che qualcuno conosca questa canzone. È mia. È me. È il mio amore per te, Chad, che ormai non riesco più a nascondere, nemmeno volendo.

E penso al dopo. Dopo la confessione? Forse. A quel punto, quando sulle tue labbra comparirà un rifiuto, tutti i colori cesseranno di brillare.

 

E se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.

 

Tu sei un Wildcat; popolare, bello, simpatico, affabile … tutti ti desiderano, tutte le cheerleader, e da un anno a questa parte anche una certa secchiona: la mia amica Taylor. Che devo fare, Chad? Urlerei al mondo intero quello che sento, ormai ho superato la timidezza, con voi. Ma è stata proprio Tay ad aiutarmi, in questo percorso estivo, mi ha aiutata a crescere, ad aprirmi, a farmi tanti amici. Come posso tradirla dichiarandoti i miei sentimenti? Mi odierei per l’eternità.

Ad ogni modo, tu non sei più Chad Danforth, il mio migliore amico. Tu sei amore, per me, e almeno in questa stanza, alle chitarre e ai flauti, non posso negarlo.


E poi e poi
e poi sarà come morire
la notte che, che non passa mai
e poi sarà e poi sarà come impazzire
in un vuoto che abbandona.

 

Mi alzo dallo sgabello nero, incapace di trattenermi ancora.

Come ora passo le mie notti a sognarti, come ora le trascorro in tua compagnia tra nuvole e raggi di sole, dopo tutto cambierebbe: e quell’oscurità aumenterebbe, e nemmeno la luna potrebbe rischiarare l’inchiostro, la macchia nella mia mente. Vuota, Chad. Mi sentirei vuota, perché perderei un peso che mi opprime, il segreto, ma anche un’amica. E te. E tutto.


E se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.
Amore che non vola
che ti sfiora il viso e ti abbandona
amore che si chiede
ti fa respirare e poi ti uccide
e poi e poi ti dimentica
ti libera e poi e poi
la notte che, che non passa mai
la notte che, che non passa mai.

 

Guardo in su, verso tutti i fili che reggono le varie impalcature, verso le luci per lo spettacolo, ora spente.

Ultimamente per me è sempre notte. Non esco da una settimana con tutti voi, ti evito. Evito lei, con la scusa delle lezioni e del musical. L’amore. Non sapevo facesse così male; ma è così indispensabile soffrire per qualcuno a questo modo? Certamente non è normale. Un attimo mi sento al settimo cielo, tu mi chiami, ti confidi, ridiamo insieme, usciamo a prendere un gelato. E torno a casa spettinata, ansante, perché corro sempre fino al mio cancello, per scaricare l’adrenalina; non voglio che mio padre se ne accorga, non è il caso.

Poi sento le sue parole, “mi sto innamorando”, “oggi è stato così dolce”, e un nuovo macigno mi cade sulle spalle, enorme.  

Ormai le lacrime si affacciano pericolosamente e inumidiscono le mie pupille. Poi cadono, inevitabilmente, bagnano gli occhiali e scorrono sulle mie guance come gocce di tempesta.


E poi e poi
e poi sarà come sparire
nel vuoto che, che non smette mai
e poi sarà e poi sarà come morire
se vorrai andare via.

 

-Ti amo.

Cos’altro potresti fare, se non fuggire? Magari da lei. So che la ricambi, ed è ancor più duro sopravvivere tra lei che mi parla di te e tu che parli di lei, tu involontariamente, ancora inconscio dei tuoi sentimenti. Questa pioggia continua, copiosa.

Basta soffrire. Devo lasciarti perdere.

Sfioro il volantino della “Patrick Jeremy High School”, una prestigiosa scuola americana di musica a Philadelphia. Ho mandato alla direzione alcune mie composizioni e ho compilato il modulo d’iscrizione con mia madre. Mi hanno accettata. Potrei partire il mese prossimo. Solo per allontanarmi da voi. Sarò io ad andare via, è meglio per tutti.


Se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.
Amore che non vola
che ti sfiora il viso e ti abbandona
amore che si chiede amore che si spiega
ti fa respirare e poi ti uccide
e poi e poi ti dimentica
ti libera e poi e poi
la notte che, che non passa mai
la notte che, che non passa mai

 

Ma la verità è che io voglio stare qui. A vivere il mio amore clandestino, a sognarti e a vederti ogni giorno. Perché anche se mi uccide questo dolore e questa solitudine, non voglio stare senza di te, senza il tuo sorriso. Chad.

 

-Kelsie?

E a sentirti pronunciare il mio nome …

-Chad.

-Kelsie!

 

Mi volto in fretta, verso le poltrone del pubblico. È lì. Mi rendo conto che ho ancora gli occhi bagnati, quindi in fretta mi giro di nuovo e afferro le mie cose, tra cui i fogli della Patrick Jeremy. Non sono nello stato di parlargli.

-L’hai scritta tu? È bellissima!- esclama sorpreso. Sa che non amo molto cantare, non sono davvero soddisfatta della mia voce; mi raggiunge sul palco, mentre io annuisco impercettibilmente. No, non deve venire. No no no no no no no.

-Ehi, Norah!- mi chiama stupito, per il mio strano comportamento. Ci siamo inventati dei soprannomi solo tra noi; io Norah, lui Daniel. Non gli rispondo. Ormai mi è accanto, mi blocca un braccio, io rimango ferma. Che devo fare? Via, voglio andare via da qui.

Esitante, lo guardo in faccia. Sono sconvolta, lo so. E lui se ne accorge immediatamente, ma sbaglia ipotesi.

-È ancora per Jason?!

Ma chi se ne importa di Jason, Chad!! Ci siamo mollati tre mesi fa, dannazione! Scuoto la testa, sincera. Forse era meglio se lo facevo pensare a Jason; gli ho dato campo libero per altre domande da interrogatorio.

-Allora, Norah? Kelsie??

-CHE C’È?!- grido stanca di trattenermi ancora. Non me lo merito.

Silenzio. Sbalordito. Non mi ha mai vista urlare. Nessuno mi ha mai vista urlare; io non urlo. Io sussurro. Io sono un sussurro, per tutti. Sharpay è un urlo, io sono solo un sussurro tra le voci. Ma il mio amore no, Chad. Questo sì che è un urlo, potente, sofferto, ma voluto.

Te lo dirò una volta, e poi partirò.

-CHE COSA, DIMMI! TAYLOR DOVE L’HAI LASCIATA? COSA VUOI ANCORA, CHAD? NON TI BASTA FERIRMI OGNI GIORNO?

-COME? IO FERISCO TE?

Non dico sì, non ci riesco; ma mi alzo in punta di piedi e lo bacio, leggermente. Lui ha gli occhi spalancati. Non sapeva che la sua piccola Norah potesse provare un sentimento del genere nei suoi confronti. Gli occhi si coprono ancora di lacrime, fulmini e tuoni mi riempiono la testa mentre la pioggia ricomincia. E tutto ciò che avevo in mano cade a terra.

Sono paralizzata. Lui non si muove, non parla. Già so quale sarà la sua reazione, mi dirà che non si può, che lui ama Taylor e che vuole rimanere mio amico, ma si allontanerà per paura che lo baci di nuovo … Daniel e Norah non esisteranno più.

Abbasso lo sguardo; poi sento una mano calda che mi sfiora le guance bagnate. Lo rialzo, e nemmeno riesco a scorgere i suoi occhi perché c’è un nuovo contatto tra di noi. Mi bacia.

All’inizio tengo gli occhi aperti, poi li chiudo, presa da una gioia strana, amara, impaurita. Lentamente, il bacio si conclude e noi ci guardiamo negli occhi. Con una voce che non è la mia, roca, chiedo: - E Taylor?

Lui si fa serio, improvvisamente. Rimane così per qualche istante, ma poi la sua bocca si apre in un sorriso. Io non so se questo è un buon segno o meno. Ma non posso fermarmi ora.

-Ti amo- diciamo all’unisono. Sorrido anch’io, ma mi sembra troppo surreale. Assumo uno sguardo interrogativo, e lui inizia a parlare.

-Cosa c’entra Tay ora?

-Lei ti ama, lo sai?- gli dico infastidita dalla sua faccia da “finto tonto”. -E anche tu …

-Se l’amassi, lo saprei, non trovi? Ma il mio primo ti amo l’ho detto a te, Kelsie- mi risponde accarezzandomi le guance. Io però devo andare a fondo in questa storia.

-E allora quando parli sempre di lei …

-Tu non parli sempre di Troy?

-Lui è il mio migliore amico, e mi confido sempre con lui … riguardo te … e mi consiglia sempre su come comportarmi …

-Cosa? E non mi ha detto niente? Quando lo rivedo …

-Gliel’ho fatto promettere io.– mi affretto a ribattere. –E comunque parlavamo di te e Taylor.

-Beh, tu parlavi di lui, io di lei. Ero geloso.

-Geloso tu? Chad!

-Che c’è? Tu mi parlavi del mio migliore amico, io tentavo di farti capire cosa sentivo così.

-Non ho capito niente, invece. Anzi. Ma lei ti ama davvero.

-In questo caso, mi dispiace di aver parlato di lei a questo modo. Non è carino. Ma te l’ho detto, io ti amo.

-È una delle mie migliori amiche.

Mi bacia di nuovo. –Sei stupenda. Ti preoccupi per lei e per quello che penserà. Ma non permetterò a nessuno di non farci stare insieme, se tu mi ami.

-Lei mi odierà.

-Tu mi ami?- mi chiede, serio.

-Non basta l’amore.- rispondo, con il cuore che mi si stringe.

-E invece sì. Dimmi che non mi ami, e ti lascerò in pace. Su, dimmelo.

E, come volevasi dimostrare, non ci riesco. Allora lui mi da il mio terzo bacio, e la presa sul cuore si allenta.

-Ti amo, Chad.

-Anche io, tesoro.

-Ma devi promettermi che mi aiuterai a dirlo a Tay. Non voglio che lo scopra vedendoci insieme o altro. Dobbiamo stare attenti, finché lei non ci accetta. Non posso perdere la sua amicizia.

Anche perché, rifletto, ora non posso più fuggire. Non posso e non voglio.

-Ci sarò sempre, per tutto. Ma ora ti prego. Baciami ancora.

 

 

Lo so, mi odiate. Nemmeno io sopporto questa coppia, è ripugnante. XD Ma è per la scommessa con le Disneyane e Mommika, a cui la ff è dedicata, dovevo trovare la coppia che mi avrebbe fatto più schifo! Relativamente a questo, ci ho azzeccato, no? ^^

In genere, spero che la ff vi sia piaciuta.

La canzone è “E poi” di Giorgia. E … la scuola non esiste XD.

Lo so che Taylor è rimasta l’unica sfortunata, ma mi rifarò con una Chaylor e una Ryelsi, in seguito. Anche per scrollarmi di dosso questo schock! XD

Recensite numerosi, anche per critiche, ovvio!

Vivy.

 

 

 

 

  
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