Non avrebbe più usato la magia.

Lui sa di essere un bravo bambino, ma il cavaliere ha detto che i maghi sono mostri e Merlin è sicuro che i bravi bambini non sono mostri.

Dopo un mese è diventato scheletrico.

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Quando a tredici anni ha provato a baciare la figlia della sarta, la magia è esplosa, respingendola. Dopodiché ha ricevuto uno schiaffo e la signorina, spaventata, è scappata.

Merlin ha così scoperto che le fanciulle non erano il suo genere.

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Ha imparato a sue spese che la magia è parte di lui. Così, quando Gaius gli ha detto di non usare la magia all’interno di Camelot poté rispondere solo con un alzata di spalle ed un «nessuno mi vedrà».

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Per mesi Arthur ed i cavalieri seguirono le tracce di Morgana, e per lo stregone era sempre più difficile dare sfogo alla magia senza che nessuno se ne accorgesse.

Stava digiunando dalla sua magia e questo non andava affatto bene.

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Un’esplosione alla destra dell’accampamento svegliò tutti, ma non Arthur. Il principe era piegato al fianco del suo servitore preda di un attacco epilettico.

Tra invasioni di primule e fuochi fatui quella fu la notte più strana che Gwaine potesse ricordare.

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«tu non sei un semplice mago, Merlino, tu sei la magia»

E riguardandosi alla luce delle parole di Kilgharrah, Merlin capì perché non poteva fare a meno di usarla, la magia.