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Autore: ElizabethS    14/11/2013    2 recensioni
Sebastian è riuscito a costruirsi una vita, una famiglia, è diventata una persona migliore ed è fiero di se stesso, dell'amore della sua vita e delle due pesti che ha l'onore di chiamare figli.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta la mia vita.

 

Sebastian salì finalmente su quell'aereo che l'avrebbe riportato a casa.

Aveva passato un'intera settimana a New York per lavoro, costretto ad allontanarsi dalla sua città, dal suo Blaine e dai loro bellissimi bambini.

Si accomodò sulla sua poltrona in prima classe e guardò fuori dal finestrino l'aereo muoversi e sollevarsi nel cielo.

Osservò le luci accecanti di New York che brillava sotto di lui e subito i suoi pensieri si soffermarono sulla sua famiglia che l'aspettava impaziente a Lima.

Sorrise appena quando si rese conto di quanto gli erano mancati tutti quanti.

Pensò a Blaine, ai suoi riccioli scuri e agli occhi dorati di cui era innamorato ormai da quindici anni, quegli occhi che facevano fare le capriole al suo stomaco quando lo fissavano.

Sebastian amava da impazzire Blaine, come il primo giorno in cui si immerse nelle sue iridi.

Era tutto il suo mondo e niente lo avrebbe fatto allontanare da lui, dalla sua mano che era sempre lì a sorreggerlo e ad accarezzare il suo viso.

Ricordò quando era diciassettenne e incontrò per la prima volta Blaine alla Dalton. Si era appena trasferito da Parigi ed era ancora il cattivo ragazzo che andava a letto con chiunque e si ubriacava tutte le sere.

Quando conobbe Blaine, però, le cose cambiarono radicalmente. Gli altri ragazzi non lo soddisfacevano più e le sue notti le passava insonni a pensare alle labbra rosse e piene di Blaine.

E quando si rese conto di amarlo, quando si rese conto di aver trovato qualcosa che gli faceva battere forte il cuore e fermava il suo respiro, tutto il suo mondo si fermò e iniziò a girare intorno ad un punto fisso che si chiamava Blaine.

La cosa più bella, però, fu scoprire che anche Blaine amava Sebastian.

Non ci credeva ancora perchè com'era possibile che una persona buona e dolce come Blaine potesse amare un arrogante viziato come lui?

Eppure era così.

Blaine lo amava, lo amava da morire.

E Sebastian non fu mai più triste, non fu mai più il ragazzo frustato e solo che faceva sesso in locali sconci con degli sconosciuti, non fu mai più un menefreghista a cui importava solo di se stesso.

E adesso aveva perfino due figli, una bambina di quattro anni, dolce come il miele e bella come il sole a mezzogiorno, con gli stessi riccioli scuri di Blaine e i suoi stessi occhi dorati, piena di vita e con una passione per i colori accesi proprio come il suo papà biologico; e poi c'era quel mostriciattolo del loro primogenito di appena sei anni che era alto e magro, con i capelli lisci e biondi e due occhioni grandi e profondi di un verde smeraldo che splendeva anche al buio di cui Sebastian era il padre biologico.

E amava tanto quelle tre persone che rendevano la sua vita meravigliosa, perchè non avrebbe mai immaginato che lui, Sebastian Smythe, avrebbe mai amato qualcuno così tanto da costruirsi una famiglia. Erano tutta la sua vita.

E tutto grazie a Blaine.

Forse il verbo amare non rendeva l'idea, forse non era abbastanza perchè Blaine era molto di più di una semplice persona che si ama.

 

L'aereo atterrò il mattino seguente e Sebastian non aveva chiuso occhio pensando ai suoi figli e a Blaine che gli erano mancati da morire.

E anche se avrebbe voluto festeggiare a modo suo in camera da letto con Blaine, sapeva che non avrebbe potuto, ma non gli dispiaceva affatto perchè farsi baciare e abbracciare dalle sue pesti era bello tanto quanto fare l'amore con suo marito.

 

Prese un taxi e fu subito davanti alla porta della loro calda dimora.

Inserì la chiave nella toppa, cercando di fare meno rumore possibile perchè sapeva che erano ancora tutti sepolti sotto le coperte, in fondo era sempre lui quello che faceva da sveglia a tutti la mattina, perfino a Blaine.

Aprì piano la porta ma non ebbe il tempo di entrare che due figure minute di buttarono su di lui rischiando di farlo cadere per terra.

Salutò i suoi figlioletti, che dovevano essersi appena alzati visto che indossavano ancora i loro pigiamini, e poi vide Blaine avvicinarsi e, senza preoccuparsi della presenza dei bambini, si baciarono intensamente dicendosi tutto quello che volevano dirsi.

Quando si allontanarono per respirare Sebastian sussurrò: - Mi sei mancato.

-Anche tu.- rispose Blaine immergendosi nelle iridi profonde di Sebastian che distolse gli occhi da quello sguardo quando si sentì tirare dalla giacca.

Si voltò verso i due bambini che erano attaccati alla sua gamba e poi la più piccola disse: -E noi ti siamo maccati, papà?

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Hola!
Ecco, niente. Volevo solo sapere se siete ancora vivi. 
Ok, lo so. E' roba da diabete, come tutte le cose che scrivo, fluff allo stato puro, più dolce del miele con lo zucchero.
Però sta mattina, durante l'ora di inglese, mi è venuta quest'idea e quando sono tornata a scuola l'ho scritta in pochissimo tempo. Forse ci sono millanta errori e quindi mi devo scusare, perdonatemi.
Comunque, volevo ringraziare coloro che leggono le mie (ancora poche) storie.
Un bacio grande come il sole, alla prossima!
ElizabethS

 

  
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