[You are] The queen of this tragedy

 Fili candidi caddero lungo le esili e tremanti spalle, giacquero intorno alla regina piangente sporcando di bianco il terreno nero a chiazze rosse. Mary guardò i suoi stessi capelli diventare tutt'uno con il sangue versato di coloro che aveva amato, macchiare le vesti e la sua stessa pelle di quel colore maleodorante e appiccicoso fin quasi a farle salire in gola la bile amara, mentre gli occhi non smisero di lacrimare spalancati e terrorizzati.
 L'ombra scura dietro di lei rise, tirò forte quel che rimaneva dei suoi sporchi capelli con un sorriso grande e macabro ad imbruttire il viso sanguinante. Carezzò con la mano libera la guancia bagnata di lei, godendosi quello spettacolo di disperazione che quasi gli fece vibrare il sangue nero che gli scorreva nelle vene e si piegò appena per arrivare a sussurrare cattive parole nelle orecchie «Tu sei la mia regina, e guarda che bel regno ti ho creato!» che non causarono altro che dolore e senso di colpa.
 La regina piangente non aveva l'aspetto regale in quel momento e l'unica corona che le si addiceva era una di spine velenose, ma considerando il regno che la circondava non poteva essere altrimenti. Un regno dove la luce non aveva la possibilità di entrare, dove il rosso degli eroi imbrattava le mura e il pavimento, dove ormai tra i presenti solo due corpi respiravano ancora. I sudditi, purtroppo, avevano contribuito a rendere quel posto più simile all'inferno con la loro morte, lasciando sola la regina piangente, anch'essa vittima di quell'ombra che era il creatore di quel regno.
 Lei gridò senza voce, portandosi le mani tra i capelli che, inevitabilmente, si scontrarono con quelle di Kuroha che ancora stringevano i filamenti di un bianco sporco e fu solo allora che lui lasciò andare la presa. Non tenne più prigionieri i nivei capelli, ma afferrò una delle mani della regina piangente, portandola lentamente alle labbra.
 Mary avrebbe voluto urlare ancora, ma non lo fece. La sua voce era ormai sparita, troppo provata dal pianto e dalle grida, dalla disperazione e dalla sua stessa esistenza. Rimase solo a guardare, impotente, con lacrime inarrestabili che scendevano lungo le guance. Le labbra di Kuroha erano ruvide, bruciarono come tizzoni ardenti contro la pelle, e la sua presa era forte e rude – non erano come le labbra di Seto quando le baciava la fronte, e non era come la presa gentile di Seto che le stringeva la mano per infonderle quella sicurezza che le mancava e che in quel momento tanto, tanto avrebbe voluto.
 «Non potevo trovare regina migliore per questa tragedia!» esultò l'ombra felice, stringendo a sé quel corpicino stanco e distrutto, «Però» aggiunse, alzandole il viso tristemente rivolto verso il basso, in modo tale da poter guardare dentro quegli occhi ancor più rossi dal pianto e dal sangue, «Dopotutto, questo è un regno in decadenza creato per una tragedia».
 Guardò gli occhi di Mary sgranarsi e scoppiò a ridere, posando veemente le labbra sulle sue e sentendo il sapore metallico dei morsi e delle lamentele.
 «Anche la regina decadrà insieme al suo regno!».
 

E' colpa di Creta se l'ho pubblicata, andate a cercare lei e picchiatela. Btw, mi scuso con tutto il fandom per aver scritto questa fregnaccia ed è la mia prima storia su questo fandom che non sia una raccolta, ma che cazzo m'è preso HO SCRITTO UNA KUROMARY NONCON E ONESIDED. Voglio morir /si lancia contro Kuroha.
Non voglio aggiungere altro, solo perdonatemi e spero di non aver perso dignità con ciò che ho scritto. Se vi può consolare, Kuroha mi mangerà. Un bacio, o voi coraggiosi! Niv.