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Autore: Tempie90    14/11/2013    7 recensioni
Nico è tornato!
E con lui anche Castle e Beckett XD
Troviamo Rick e Kate che si preparano al loro primo Albero di Natale da coppia ma soprattutto da genitori...
Non so come è venuta fuori, fatemi sapere! XD
Tempie. =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Questione di fiducia: Nico's Adventures!!'
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Hola chicas!! 
Dopo mesi di assenza rieccomi qui…
Ve l’avevo detto: l’ispirazione mi è mancata, ma stasera inaspettatamente è tornata… Con Nico e compagnia bella!
Prima di permettervi di leggere la storia, vi racconto brevemente (si spera) XD il mio iter pre-pubblicazione: in quest’ultimo periodo è tornato il desiderio di scrivere ma, ahimè, nessuna idea… Una sera parlando con Ange99, le ho proposto un esperimento e lei è stata più che contenta di sperimentare insieme a me XD Purtroppo però non lo pubblicherò, almeno per ora perché devo avere il via libera da qualcuno prima che possa farlo =P
Nel frattempo Ange (sempre lei XD) non potendo aspettare, ha cercato di smuovere i miei neuroni in letargo spronandomi a scrivere un’altra storia.  Ho pensato: ‘Io ho difficoltà a scriverne una, figuriamoci due!’  Invece stasera mi ha dato l’idea e io ho scritto questa OS in mezz’ora!
Non so cosa ne sia venuto realmente fuori ma io ormai l’ho messa nero su bianco e quindi la pubblico. XD
Ringrazio di cuore Ange che in questo periodo di calma piatta nella mia testa, non ha mai mollato fino a riuscire nel suo intento:  Farmi pubblicare.
Grazie! =)
Sembra abbia scritto più della OS, ottimo! XD
Buona lettura e fatemi sapere.
Tempie. =)
 



Il loro primo Albero di Natale

 


“Allora, le palline rosse ci sono, i fiocchi fatti da Alexis ci sono, i peluches ci sono e le scatolette ci sono. Perfetto Kate, siamo pronti per fare l’albero!” Affermò tutto eccitato lo scrittore.
“Mi spieghi a cosa ti servono delle scatolette di plastica e dei peluches?” Chiese la donna con un sopracciglio alzato mentre si avvicinava con Nico in braccio.
Il viso di Castle s’ illuminò.
“Per la mia geniale idea. Questo è il primo Natale di Nico e voglio che sia speciale perciò, ho pensato di rendere l’albero più ….Mhm…Diciamo…” Si fermò a pensare. “Ecco, a portata di bambino!”
Kate aggrottò la fronte mentre sistemava il figlio ai piedi dell’albero ancora senza decorazioni.
“ Se mettiamo solo le semplici palle di Natale e qualche fiocco sarà un semplice albero privo di significato per Nico. Ogni volta che entrerà in salotto, ci passerà davanti senza nemmeno guardarlo.” Spiegò l’uomo. “Invece voglio fare in modo che qualcosa attiri l’attenzione.” Concluse fiero.
Kate, ancora più scettica di prima, chiese:
“E le scatolette sarebbero la soluzione?”
“Le scatolette e i peluches!” Rispose prendendo tra le braccia una quantità industriale di piccoli peluches appena comprati. “ Guarda ho anche fatto mettere la cordicina per poterli appendere sui rami.”
Kate sorrise all’idea per nulla stupida del suo uomo, ancora una cosa non le quadrava però…
“Ok, mettiamo il caso che, per quanto anomala, i peluches siano una buona idea, non mi è ancora chiaro il ruolo delle scatolette.” Disse indicando l’altro scatolone con dentro gli oggetti.
Castle seguì la direzione del suo dito, poi rispose:
“Oh ma è ovvio: le scatolette sono per contenere cibo natalizio.” Sorrise.
Kate raddrizzò la schiena come colta alla sprovvita.
“Come scusa?”
“Si, mettiamo dentro cioccolatini, caramelle, biscotti, torroncini…Ovviamente non abbondiamo se no il ramo cede.” Disse serio.
Kate strabuzzò gli occhi.
“E fammi capire, le scatolette di cibo sull’albero sono sempre per Nico?” Chiese con le braccia incrociate.
“Cer… Certo, per chi se no?” Rispose balbettando.
“Già per chi?” Gli fece eco la donna avvicinandosi minacciosamente.
“Ga gaaaaaaaa  daaaaaaaa” Il piccolo Nico, che fino a quel momento era stato distratto dagli innumerevoli peluches sparsi per il salone, decise di partecipare alla discussione sventolando uno tenero scoiattolo nella mano.
I due genitori lo guardarono, come se si fossero resi conto della sua presenza solo in quel momento.
Rick lo prese tra le braccia divertito.
“Si ometto, metteremo tutti questi peluches nei rametti dell’albero di Natale, compreso lui.”
“Castle? Le scatolette…” Gli ricordò Beckett. “Non usare nostro figlio come scudo di difesa.” Gli disse indispettita.
In risposta ricevette una risata allegra da parte dello scrittore che le si avvicinò e le diede un delicato bacio a fior di labbra, sotto lo sguardo curioso di Nico.
Come ormai succedeva spesso, Kate dimenticò il motivo per cui stava per picchiarlo selvaggiamente e sorrise emozionata per quel gesto dolce.
Si osservarono per parecchi minuti mandando in onda la loro ormai collaudata pubblicità dei profumi dimenticando di trovarsi su praticamente un campo di battaglia, tra peluches, scatolette e addobbi di Natale.
“Gaaaagaaaaaaaaa” Una manata di Nico sul naso di Castle, interruppe l’idillio.
“Ahio!” Esclamò lo scrittore portandosi la mano libera al naso. “ Ehi, sarai anche un piccoletto ma hai una cinquina niente male.” Disse con una smorfia.
Kate rise divertita dalla scena.
“Andiamo Castle sei proprio un pappamolle!” Lo stuzzicò.
“Pappamolle??” L’uomo sgranò gli occhi fintamente offeso.
“Aspetta che si addormenti Nico e vediamo chi è un pappamolle, cara mia!” Sorrise furbo mentre la vide arrossire. Era incredibile, non si sarebbe mai abituata ai suoi commenti e alle sue sfide maliziose.
“Ga ga ga ga” Una serie ripetuta di schiaffi con entrambe le mani sulle guance dello scrittore lo fecero trasalire.
“Ehi, Nico…Nico fermo.” Castle tentò di difendersi dall’ “attacco” del bambino con scarsi risultati.
Kate invece di aiutarlo scoppiò in un’enorme ed inarrestabile risata.
Era come se Nico avesse capito le intenzioni del padre e fosse passato all’attacco, in fondo la mamma è solo sua.
“Kate?...Kate invece di ridere perché non lo prendi tu?” Chiese con non poche difficoltà.
La detective si asciugò le lacrime e decise di correre in aiuto del suo uomo.
“Vieni qui tesoro, lascia in pace papà, credo che ne ha avute abbastanza!” Lo prese dalle braccia di Rick ancora ridendo.
Non appena Castle fu libero, tirò un sospiro di sollievo cercando comunque di orientarsi, ancora stordito dagli schiaffi.
“Kate quando lo manderemo all’asilo dobbiamo stare attenti.”
Kate lo guardò stralunata. Che le botte gli avessero creato seri problemi?
“Che intendi?”
“Non vorrai mica che si metta a picchiare chiunque gli venga a tiro. Dobbiamo spiegargli un po’ come funziona a questo Bruce Lee in incognito.” Rispose col broncio.
“Ahahah Castle, non so se hai notato ma Nico prende a sberle solo te!”
Rick la guardò sorpreso.
“Non ha mai picchiato né me, né Martha, né sua sorella Alexis e neanche i ragazzi o mio padre. Picchia solo te, sei il suo sacco da boxe personale!” Spiegò divertita.
“ Che cosa?” Esclamò isterico. “ Dimmi un po’ cosa hai contro tuo padre?” Disse rivolto al piccolo.
“Daaaaaaaaaaaaa” Rispose allegro il piccolo.
“ Ma che risposta è?”
“Rick credo che lui ti veda come un possibile pericolo.” Rispose Kate.
Castle sgranò gli occhi.
“Un pericolo?”
“Si per me e soprattutto per lui.”
Lo scrittore la guardò confuso e un po’ preoccupato.
“Rick è un bambino, e come tutti i bambini è geloso della sua mamma, deve proteggere ciò che è suo. Nico ha il bisogno di proteggere me.” Concluse rivolgendo uno sguardo dolce al figlio che ricambiò felice.
Castle invece aveva la mascella che toccava terra.
“Cioè tu mi vuoi dire che nostro figlio mi vede come un nemico perché sto con te?”
La donna annuì sorridente. Lo scrittore invece era alquanto scioccato.
“Praticamente per evitare di farti prendere a sberle da tuo figlio, dovresti evitare di avvicinarti troppo a me o fare commenti che anche lui in qualche modo possa capire si riferiscano alla sua mamma.” Gli spiegò mentre solleticava il pancino del figlio ricevendo in risposta grosse risate.
Castle ci pensò un attimo, poi sorrise.
“Bene!” Si avvicinò e prese coraggiosamente in braccio Nico che lo guardò con quei suoi occhioni curiosi. Lo mise nel seggiolone assicurandosi che non potesse cadere o farsi male, poi afferrò Kate per un polso e la trascinò nello studio.
“Castle ma che…” Non ebbe il tempo di terminare la domanda perché lo scrittore la spinse velocemente, ma con delicatezza, verso il muro e la baciò appassionatamente. Kate presa alla sprovvista, ci mise qualche secondo prima di rispondere a quel bacio infuocato.
Gli afferrò il colletto della camicia e lo avvicinò di più a sé, mentre Castle le afferrò i fianchi e si appoggiò a lei.
Si staccarono con un sonoro schiocco delle labbra e si fissarono ancora ansanti.
Poi Castle poggiò la fronte contro quella di Kate.
“Avevo una voglia matta di baciarti ma non volevo dar vita alla terza guerra mondiale.”  Sorrise riferendosi alla gelosia di Nico. Le scappò una piccola risata e lo attirò a sé per un altro bacio veloce ma da togliere il fiato.
“Ok, credo che adesso possiamo andare. Se non usciamo da questa stanza entro due secondi temo che nostro figlio imparerà la tecnica del teletrasporto o del lancio dei coltelli.” Kate rise immaginandosi la scena.
“E non sono sicuro che non l’abbia già sviluppata. Vuoi uscire prima tu?” Chiese con gli occhi da cucciolo.
“Ma quanto sei coraggioso, Castle!” Rispose con un sopracciglio alzato.
Lo scrittore stava per ribattere quando un urlo, apparentemente infastidito, li fece trasalire.
“GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”
“Ok adesso è veramente arrabbiato.”  Commentò ridendo l’uomo temerario.
“Forza andiamo.” Disse Kate prendendolo per mano.
Castle aprì la porta dello studio.
“Eccoci Bruce Lee, stai calmo. Ti ho riportato la tua mamma, come vedi sana e salva. Quindi evita di radunare le truppe.”
Nico sbattè le mani sul seggiolone “Daaaagaaaa”
“Si piccolo, come dici tu!” Lo prese bonariamente in giro Castle prima di voltarsi e cominciare a decorare l’albero.
Proprio in quel momento gli arrivò una palla dell’albero di Natale esattamente dietro la nuca.
“Ahio.” Si voltò stupito verso il bambino.
Kate scoppiò nuovamente a ridere e Nico, vedendo la mamma, la seguì a ruota sobbalzando dalle risate sul seggiolone.
Castle li guardò sconvolto.
“Non ci posso credere!”
Sperava almeno che Alexis sarebbe stata dalla sua parte…


 

Tempie's Corner:

Vi prego non tiratemi pomodori! XD
Sono un po' arrugginita cercate di capirmi.. T_T
Spero comunque che vi sia piaciuta questa storia e che vi abbia lasciato un sorriso divertito sulle labbra, anche minuscolo! =p
A presto,
Tempie. =)
 
  
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