Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Gnocconana    15/11/2013    2 recensioni
Aveva portato la mano sinistra alla tasca, in un gesto inconscio. La fonte della sua forza magica, la prova tangibile del suo miracolo, della sua ascesa e della sua caduta, mostrava già delle crepe sulla sua superficie. Le sfiorava con le dita, seguiva il loro percorso con i polpastrelli. Non aveva paura.
Era troppo triste per avere paura.

{ Shōda Emi: the Fall }
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyubey, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neanche nei suoi sogni più vividi le cose erano peggiorate fino a questo punto. Tante streghe, innumerevoli, un incubo dopo l’altro che lei era riuscita a superare solo grazie alla sua forza di volontà e la ferma convinzione di stare facendo la cosa giusta.
Convinzione che non trovava ormai nel profondo del suo cuore. Non più. Non dopo aver visto il suo desiderio frantumarsi davanti ai suoi occhi, l’ultimo respiro del padre infrangersi contro la maschera per l’ossigeno, dopo che le sue fiamme inestinguibili l’avevano avvolta per l’ultima volta e avevano portato con sé l’intero ospedale.
 
Non ebbe il tempo di dire niente a nessuno. Non era neanche sicura che le ragazze avrebbero mai saputo cosa le fosse successo.
 
 
Kyubey. Kyubey l’avrebbe riferito, forse.
Lo stesso Kyubey che le aveva fatto compagnia con le sue parole crudeli durante gli ultimi istanti di vita di suo padre.
« Hai veramente sprecato il tuo desiderio », aveva detto con tono che ai meno esperti poteva sembrare gioioso. Non lo ascoltava neanche, gli occhi spalancati dal terrore e pieni di lacrime erano fissi solo e soltanto sulla figura moribonda di fronte a lei.
Dopo un anno, forse più, di lotte, l’ultima cosa che si sarebbe immaginata era ritrovarsi a contare i secondi che avrebbero separato suo padre dalla morte definitiva. Si era abituata quasi all’idea che non sarebbe mai successo, stupidamente lo dava ormai per scontato.
« Tanti modi per salvarlo, se era questo il tuo obiettivo, e tu ti sei solo limitata ad allontanargli le fiamme di dosso? Insensato, se proprio vuoi saperlo ». L’essere che ormai non riconosceva più come alleato continuava a parlare senza dare peso ai suoi singhiozzi, infierendo spietatamente. Lo sapeva, lo sapeva lo sapeva lo sapeva- l’aveva sempre saputo in fondo.
« Ormai, comunque, non ha più importanza ». Sentiva la soul gem vibrare all’interno della sua tasca, perdere quel poco di calore che le rimaneva. Anche lei sentiva freddo, nonostante le fiamme dai riflessi violetti da lei inconsapevolmente create che, intorno alla sua figura, formavano un cerchio perfetto e ormai le arrivavano alle ginocchia.
I suoi vestiti bruciavano di già, si contorcevano sotto la forza delle lingue infuocate che la avvolgevano. Ma sentiva freddo.
Aveva portato la mano sinistra alla tasca, in un gesto inconscio. La fonte della sua forza magica, la prova tangibile del suo miracolo, della sua ascesa e della sua caduta, mostrava già delle crepe sulla sua superficie. Le sfiorava con le dita, seguiva il loro percorso con i polpastrelli. Non aveva paura.
Era troppo triste per avere paura.
« È il momento. Shōda Emi, è stato breve ma divertente, vero? Grazie per il tuo preziosissimo aiuto. Addio. ».
 
 
 
Poteva ancora fare qualcosa.
 
 
 
Senza distogliere lo sguardo dall’ormai cadavere del padre, aveva pestato la soffice coda del Demone. Le lacrime sulle sue guance erano evaporate, le ciocche di capelli che le sfioravano il volto sibilavano, in fiamme.
 
 
 
Poteva ancora portarlo con lei.
 
 
 
Ingenuamente, si era aggrappata a quell’idea e non aveva mollato la presa fino a che nell’intera stanza non risuonò solo il suono delle fiamme inestinguibili che scoppiettavano e consumavano ossigeno, consumavano tutto, la sua vita la vita di suo padre la vita di chiunque avesse incrociato
la sua
strada-
 
 
 
 
crack.


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Venuta fuori da non so dove, questo è il primo capitolo della storia che ha come protagonista la 'mia' personale Puella Magi, ed evidentemente il modo migliore per presentare un personaggio è imbellettarlo di follia e disperazione altrimenti non c'è gusto. Iniziare dalla fine, è la prima volta che lo faccio.
Mi rendo conto che sia difficile connettere con un personaggio del quale non si sa una beata mazza, e anche io non ho fatto del mio meglio per darvi più coordinate possibili. In realtà queste coordinate non le so neanche io. Brancolo nella semi-oscurità da un mese ormai, ma da qualche parte dovevo pure iniziare. 
Quindi ho buttato giù questa cosa. Se siete arrivati fin qui, grazie. Altrimenti seriamente, non vi state perdendo tutta 'sta gran cosa. Giuro.
Gnocconana out.


Ps. è one shot per 39 parole soltanto, il che mi sembra davvero una brutta cosa, insomma, è una robetta cortissima. Ma vabbé.
   
 
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