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Autore: bibliophile    15/11/2013    2 recensioni
La pioggia batteva sul tetto. Panem piangeva così i suoi caduti.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ambientato dopo la fine di Mockingjay, ma prima dell'epilogo; il punto di vista è quello di Katniss.



Tic, tac.



Tic, tac.
La pioggia batteva sul tetto.
Una goccia alla volta il cielo piangeva una lacrima per tutti i caduti di quella guerra ormai finita. Panem piangeva così i suoi defunti.
Tic, tac.
Stavo nel mio letto, raggomitolata in posizione fetale, tentando di sentirmi al sicuro, come quando, da bambina, correvo nel letto dei miei genitori per paura dei lampi nel temporale.
Ma in quel momento ero sola, dovevo affrontare quel temporale da sola.
E non serviva a niente cacciare la testa sotto il cuscino, premendolo sulle orecchie, tentando di soffocare il rumore della pioggia; ogni singolo tic, tac risuonava nella mia testa, ricordandomi lo speventoso meccanismo della settantacinquesima arena.
Ogni goccia una persona. Il volto di chi non c'era più.
Per primi quelli a cui avevo voluto più bene, quelli che sarebbero dovuti essere lì con me: il mio papà; Prim, piccola dolce Prim, la mia paperella; Rue; Finnick; Cinna...
E poi i tributi: Mags, Wiress, Cato, Clove, Faccia di Volpe...e tanti, troppi altri. I più di mille bambini sacrificati in settantacinque anni di Hunger Games per il divertimento di Capitol City.
Panem et circenses.
Tic, tac.
E poi altri volti, i volti della guerra, tutte anime innocenti...i malati del distretto 8, i bambini di quel giorno a Capitol City, gli abitanti del 12, Madge e la sua famiglia, la famiglia di Peeta..anche loro tributi, prezzo da pagare per allontanare dalle proprie spalle il giogo della dittatura.
Peeta...
Avevano distrutto anche te, ragazzo del pane. E avevano spezzato me.
Tic, tac.
Silenzio.
Panem non aveva più lacrime per i suoi morti.
Potevo sentire la pioggia che, infiltrandosi dalle ceneri appena spente di quei distretti fantasma, le trasformava in terra fertile per un nuovo prato.
Una ghiandaia imitatrice in lontananza riempì l'alba con il suo canto.
Tic, tac.
Due ultime gocce solitarie caddero sulla terra seminata.
Il giorno dopo, all'alba, era spuntato un fiore.


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Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo una storia su Hunger Games: abbiate pietà. E' una flashfic senza pretese, l'ispirazione mi venuta in una notte di pioggia, mentre ascoltavo la colonna sonora di Catching Fire. Se vi va di recensire, il vostro parere sarà sicuramente gradito.

Esther
  
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