Ti
amo!
«ScheiBe!»
Si vedeva benissimo
che era scocciato e quell’espressione fiorita che gli era scappata, e che ultimamente non sentivo da un
po’, riassumeva alla perfezione la sua frustrazione.
«Ma dai Bill, non
importa…»
«E no! Siria, non importa
non lo dici!» si ritirò su i pantaloni per ricoprire il costume e in fretta
prese in mano il suo cellulare e freneticamente
iniziò a digitare qualcosa sul suo cellulare.
«Ciao zietto
Friederich, senti mi serve un favore enorme e so che solo tu puoi
farlo…naturalmente…ma certo…grazie zietto, sei il migliore!» e chiuse la
telefonata, iniziando a digitare subito dopo altri numeri.
«Tom! Senti mi
serve un favore…e siccome sei il mio fratello gemello preferito…senti una volta tanto che voglio essere
gentile…non è vero solo quando voglio qualcosa…va bè adesso mi serve la tua macchina…eddai Tommino è una
questione urgente…grazie fratellone ti adoro con tutto me stesso! Vengo a
prendere le chiavi!»
Io ero rimasta
basita da queste conversazioni che per me non avevano affatto un senso logico a
cominciare dal fatto che Bill avesse chiesto a suo fratello la macchina quando
lui non aveva ancora la patente! Ma non potei farmi ancora molte domande che mi
prese per mano insieme alla mia borsa e mi condusse veloce giù per le scale.
«Bill, ma che
cavolo ci vuoi fare con la macchina di tuo fratello? Non hai nemmeno la
patente!»
«Infatti guidi tu!
Hai la patente dentro la borsa vero?»
«Si ma…COSA!!!!!
Io guidare una Cadillac?! Bill,
non se ne parla proprio!»
Arrivammo in
reception e davanti all’entrata dell’hotel c’era Tom che ci aspettava vestito
alla meglio scocciato e un po’ titubante con le chiavi della sua macchina in
mano.
«Grazie
fratellino!» Bill cercò di prendere le chiavi, ma Tom si scansò all’ultimo
momento venendo verso di me.
«So che guiderai
tu, perciò sta attenta che se vedo un graffio anche microscopico sulla carrozzeria…»
«Tom dacci un
taglio! Ha la patente da più di te e se succede qualcosa ti risarcisco io!
Contento?» Bill era corso in mio aiuto vedendomi un po’ impacciata. Del resto
cosa avrei dovuto rispondere, aveva ragione, era la sua macchina!
«Bill, senti
qualsiasi cosa tu abbia in mente, non si può fare senza coinvolgere tuo
fratello?» gli chiesi supplicante per non avere quella responsabilità di una
macchina con quel valore. Ma Bill con uno scatto prese le chiavi a Tom che si
era distratto fissandomi con uno sguardo poco amichevole e prendendomi per un
braccio si fiondò fuori dalla porta sulla strada iniziando a correre sul retro
dell’hotel. Intanto Tom, uscito fuori, ci gridava dietro.
«Bill, se scopro che ci avete fatto sesso ti
uccido! Ancora nemmeno io l’ho fatto sulla mia macchina!»
Io mi fermai un
attimo di scatto facendo quasi cadere Bill e girandomi verso Tom gli risposi a
tono.
«Vaffanculo Tom! Altro che sesso…consumeremo
il sedile posteriore!» Subito dopo Bill ridendo come un matto mi strattonò
riprendendo a correre verso la macchina del fratello che era abilmente nascosta
nel retro dell’albergo.
«Io tuo fratello lo ammazzo! Ma dico,
che cavolo di uscite gli vengono?!»
«Lascialo perdere,
hai la possibilità di guidare una macchina da 100.000 € che te ne frega del
resto! Però mi è piaciuto come gli hai risposto a tono! Scommetto che poi la
farà disinfettare prima di risalirci, fissato com’è!»
«Hai ragione…»
dissi mettendo in moto e assaporando ogni più piccolo particolare di quella
meraviglia «…tu non ti immagini come mi sento a guidare una macchina così,
invece della mia sporchissima e anonima utilitaria…è una sensazione strana, come quando ti
bacio.» affermai un po’ troppo velocemente
senza pensare, ma le parole mi erano uscite di bocca come se fossi in estasi a
toccare il volante di pelle scura di
quel gioiello che, sinceramente, non concepivo potesse essere di Tom.
«Ah, mi paragoni ad
una macchina!» mi chiese un po’ offeso mentre saliva sul sedile passeggeri e io
ingranando la prima, iniziavo a dare gas.
«Sai non pensavo
che a una ragazza come te potessero piacere così tanto le macchine!»
«Sono tante le cose che non sai di me…»
gli risposi un po’ provocante.
«Lo so, ma mi piace
questa continua scoperta. Del resto tu sai tutto di me dai giornali, ma forse anche io riservo ancora delle
sorprese!»
«Ma se lo hai già
fatto stasera con quella cosa assurda sul terrazzo! Anche se a dire il vero
adesso non so dove stiamo andando.»
«Tranquilla, segui
questa strada per 4-5 di kilometri e poi quando vedi l’insegna lampeggiante fucsia di un negozio fermati.»
«Ok, anche se
sinceramente non ci sto capendo niente.»
«Siria, ti fidi di me?»
«Mentirei se ti
dicessi di no.»
Mi voltai di poco e
vidi aprirsi sul viso di Bill un sorriso
appena accennato ma sincero, segno che la mia risposta gli aveva fatto piacere.
Guidai per 5 minuti, o forse meno visto che non c’era traffico a quell’ora
assurda, e appena da lontano intravidi qualcosa di fosforescente e accecante
capii che eravamo quasi arrivati.
Schwimmen Kostüme
Bè, rimasi
abbastanza spiazzata quando vidi quella scritta e il negozio completamente illuminato a giorno. Adesso
avevo connesso le telefonate a notte fonda, il viaggio in macchina e tutto il resto. Bill
era stato così gentile da mobilitare un esercito di persone che conosceva, per
farmi avere un costume. Ero rimasta senza parole e pensavo a quanti accidenti
aveva ricevuto dal proprietario del negozio che per lui aveva aperto a quell’ora
proibitiva.
«Allora scendi o ci
devo andare io da solo?»
«Ma Bill…ma…ma tu
sei matto! Poverino quello del negozio, l’hai fatto svegliare a quest’ora!»
«E chi se ne frega!
Se non sfrutto la mia popolarità per queste urgenze è inutile atteggiarsi tanto
a star!» mi disse scendendo dalla macchina e facendo la parte di un divo a Hollywood
(anche se poi tanto lontano da loro come popolarità non era).
«Però nella borsa
non ho manco uno spiccio! Non ho previsto certo una cosa così folle!»
«E a che servono
tutti i soldi che noi star guadagniamo allora!»
Lo guardai male
perché non volevo si atteggiasse in quel modo con me, era odioso così!
«Ma scherzo! È un
mio amico il proprietario del negozio e non mi farà certo pressione se gli dico
di farmi credito. E visto che non vuoi regali, domani mattina andremo a pagarlo
con calma.»
Mi aveva preso in
giro e comunque l’idea mi piaceva.
«Ok!» gli risposi
tutta felice e raggiante incamminandomi verso l’entrata del negozio.
Il tipo amico di
Bill era davvero gentile e non mi fece sentire a disagio nemmeno un momento
mentre provavo decine di costumi a rotella. Non permisi a Bill di vedere come
mi stava nemmeno un costume, nonostante le sue lamentele, anche grazie all’aiuto
del suo amico che ormai era diventato mio complice. Così Bill fu costretto ad
aspettarmi seduto su una poltrona all’interno del negozio, mentre io mi
divertivo a farlo aspettare. In effetti poteva essere considerata una vendetta
per tutte le volte che lui andava a fare compre e faceva disperare tutti, a
partire dalle bodyguard fino a Gustav, Georg e Tom che si trascinavano dietro
pacchi e buste per tutti i negozi. Alla fine scelsi un semplice costume a due
pezzi con le coulotte rosse e due strisce nere di traverso (il rosso era
diventato il nostro colore). Mi lasciai il costume sotto e mi rivestii. Ringraziai
il gentile ragazzo e mi diressi verso la macchina trascinandomi Bill che
rompeva le scatole per sapere come avessi comprato il costume.
«Taci! Quanto sei logorroico, lo vedrai
dopo!» lo zittì stufa delle sue chiacchiere e lamentele. Fino all’albergo restò
in silenzio e anche tornati in quel piccolo paradiso rilassante che aveva
creato sul terrazzo, non proferì parola. Allora decisi che era il momento di
intervenire.
«Hei, sei
arrabbiato con me?» gli andai vicino sorridendo mentre cercavo i suoi occhi.
«Voglio vedere il costume che ti sei presa!»
mi disse con una voce da bambino che voleva le caramelle gommose.
«Dai andiamo a farci
una nuotata.» e a quelle mie parole gli si illuminò di nuovo lo sguardo. Mi svestii rimanendo
in costume e poi senza manco degnarlo di uno sguardo mi tuffai in acqua. Dopo
essere riemersa vidi Bill, con il suo costume a fiori, che si immergeva lentamente
usando la scaletta posta sul lato della piscina.
«Bill, ma che cazzo fai! E tuffati!» gli
dissi schizzandolo un po’ con l’acqua.
«No! Siria stai ferma che così mi rovini i
capelli!» mi disse seriamente, scocciato dai miei schizzi. Io sgranai gli occhi incredula a quello che
avevo appena sentito. Insomma se uno prepara una piscina e dice che vuole farsi
una nuotata, il minimo è bagnarsi! Lui
poverino non si voleva rovinare l’acconciatura! Pazzesco! E già a quel punto la mia mente stava lavorando
alacremente per combinargli uno scherzo.
«Bill…» lo chiamai cercando fare una voce
quanto più possibile sexy cercando di non ridere. Lui si girò verso di me e io
ammiccante gli andai incontro avvicinandolo e baciandolo quanto più possibile
appassionatamente perché si lasciasse andare alla mia volontà…
…poi…
…gli afferrai le
spalle e lo cacciai sotto l’acqua, facendo attenzione che ogni ciocca dei suoi preziosi
capelli si bagnasse per benino. Poi lo lasciai andare e riemerse bagnato e
incazzato nero, ma allo stesso tempo
divertito.
«Sei una serpe!»
«Era ovvio ciò che
volevo fare! È una tattica vecchia di anni per far bagnare qualcuno! Sei tu che
sei cretino e ci sei cascato!» e attaccai a ridere come non mai. Sul viso di
Bill si dipinse un sorrisetto di vendetta e io capii che era il momento di
fuggire. Mi arrampicai sul bordo della piscina rischiando anche di cadere
scivolando, poi iniziai incespicando ad allontanarmi da lui mentre mi stavo
piegando dalle risate. Ma non ci fu niente da fare contro un paio di gambe (stecchini)
lunghe quasi il doppio delle mie che si muovevano con un’agilità da
centometrista; infatti mi raggiunse prima che io potessi mettere le mani sulla
porta di uscita e mi voltò verso di lui mentre io ancora ridevo.
«Dai Bill…ahhhhh…era
solo uno scherzetto…ahhhh…»
Ma lui mi guardava
intensamente e seriamente, tanto che smisi di ridere e deglutii piano mentre a
fatica riuscivo a sostenere il suo sguardo leggermente rigato dal trucco colato.
In effetti, mentre aspettavo una sua qualsiasi mossa, da quell’espressione
avevo capito un sacco di cose e la principale era che voleva qualcosa da me…decisamente…voleva avermi! Ora…da una parte ero
contenta di essere così desiderata da lui…ma dall’altra un po’ nervosa perché non
sapevo se volevo veramente questo. Poi accadde che lui mi baciò, così tanto
intensamente che mi mancava il fiato. Era un bacio di passione pura e di desiderio, ma io prima
dovevo mettere in chiaro una cosa. Lo feci scostare e camminai verso i
pantaloni che aveva lasciato a bordo piscina, dopo averli presi frugai nelle
sue tasche finché non trovai ciò che cercavo.
«Aspetta, non è come pensi…io…» Bill si
era allarmato e innervosito.
«Guarda che non c’è
niente da spiegare, anzi sei stato molto corretto e protettivo nei miei
confronti. Sta calmo va tutto bene.» e mi riavvicinai a lui baciandolo
velocemente.
«No! Tu non hai capito…io…»
«Bill, ti ho detto
che va bene così! Se non avessi voluto non avrei frugato nelle tue tasche!»
cercai di zittirlo per la seconda volta con un altro bacio che però lui
respinse.
«No! Tu non hai proprio capito!» mi
sbottò in faccia scocciato, al che io mi infervorai un po’.
«Che cosa vuoi che
capisca?! Mi sembrano evidenti le
intenzioni!»
«Invece no! Io non voglio fare sesso con
te!» sputò fuori tutto un botto.
«Ah.» fu il mio laconico
commento.
«Cioè…solo io so
quanto desideri fare l’amore con te…ma non stasera, non adesso!» dire che
rimasi spiazzata da quella affermazione era poco, oltre tutto era pure in
contraddizione! Prima dice che lo vorrebbe fare e poi dice di no! Chi lo
capisce è bravo!
«E allora…il bacio…e
questo?» gli chiesi mostrandogli la mia mano, con non poca titubanza e
imbarazzo.
«Quello perché Tom
è un cretino,
me ne nasconde in qualsiasi tasca di pantaloni o giacche, dice che mi
potrebbero servire in qualsiasi momento! Il bacio invece perché ti…»
«No! Non dirlo! Se è quello che penso io
che volevi dire…no dirlo!» gli urlai chiudendo gli occhi.
«Perché?»
«Sarebbe come dire
sul serio che lo stiamo vivendo…che non è una cosa tanto per fare…e poi non
sappiamo se sarà per sempre…»
«Allora lo voglio
dire.»
«No Bill, ti prego
no!» portai le mani alle orecchie, non volevo dicesse quelle cinque lettere
tutte in fila. A me andava bene anche così.
«Di che cosa hai paura?» mi chiese
prendendo le mani e allontanandole dalle mie orecchie. Ancora quella domanda a
cui non avevo risposto tempo addietro.
«Ho pura di attaccarmi
troppo a te, paura di tutta questa situazione che mi sfugge dalle mani ogni volta
che sono con te, paura delle sensazioni sconvolgenti che provo, paura che possa
finire…» avevo attaccato a rotella e non avevo intenzione né di smettere di
elencare tutti i miei timori, né di staccare gli occhi da terra.
«Io ti amo.»
Lo aveva detto sul
serio, nonostante i miei scongiuri e avvertimenti. Alzai gli occhi lampeggianti
sul suo sguardo e inveii contro di lui.
«Ti avevo detto di stare zitto! Di non
dirlo! Sei uno stronzo!»
«Io ti amo e non ci
posso fare niente! Magari non sarà per sempre, ma ci siamo dentro fino al collo
in questa storia…bè almeno io.»
«E allora perché non
vuoi farlo con me?»
«Perché tu hai
troppe paure adesso…e poi stasera ho tutto quello che desidero, non voglio
altro che stare insieme a te parlando e rimanendo vicini…e poi non lo so…ma per
me va bene così adesso!»
Le sue parole mi
colpirono e rimasi impalata a fissarlo per un po’, scrutando nelle sue iridi nocciola e sbollendo tutta
la rabbia, le insicurezze e le preoccupazioni.
«Hai il trucco
sbavato. Vieni che te lo levo.» lo presi per un braccio e lo feci sdraiare su
un asciugamano vicino il bordo della piscina, poi estrassi dalla mia borsetta
una boccetta e un po’ di cotone che oramai portavo con me da un po’ di giorni. Lo
struccai lentamente, approfittando dei suoi occhi chiusi per scrutando
attentamente in ogni particolare e ripensare alle sue parole.
Rimanemmo in
silenzio finché io non finii di levare tutto il nero dai suoi occhi e poi lo baciai.
«Scusa, non avevo
capito! È solo che mi trovo sempre un po’ impacciata in certe situazioni…e
pensavo che tu…bè, sarebbe anche normale in fondo…è solo che io…»
«Non ti
preoccupare! Ma adesso…voglio una risposta seria: vuoi veramente farlo con me?»
Avvampai subito, ma
mi presi qualche secondo per pensarci seriamente, forse la mia risposta sarebbe
stata decisiva per il prossimi 20 minuti o più, non avrei saputo dire.
«Sì.» risposi con
un filo di voce anche se ben udibile.
«Bè, allora mi
dispiace per te, ma dovrai aspettare anche me.» mi rispose avvolgendomi con un
braccio e facendomi appoggiare a lui. Io mi opposi subito e rialzando la testa
lo fissai incredula.
«Sinceramente non
ho mai sentito di un ragazzo che chiede ad una ragazza di aspettarlo! Semmai è
il contrario!»
«Ma io non sono un
ragazzo qualsiasi! Sono Bill Kaulitz e dei tuoi precedenti ragazzi non me ne
frega niente! Ora sei mia!» era mezzo
ironico e mezzo serio e si stava dando un sacco di arie.
«Non ho avuto
ragazzi prima di te idiota! E te l’ho pure detto! Quello esperto sei tu!» e gli rivolsi uno sguardo saccente.
«Come sarebbe “esperto”?»
«Andiamo, ho fatto
qualche chiacchiera con chi di dovere e so benissimo che hai avuto delle
ragazze con cui ti sei spinto più in là di un bacio. Non so se mi sono spiegata?!»
«Maledetto Georg!» disse alzando
un sopraciglio.
«Comunque era prevedibile
anche senza che me lo dicesse lui!»
«Perché sono troppo bello e le ragazze non mi
resistono.» si pavoneggiò.
«Appunto.»
confermai con un po’ d’amarezza.
«Ma con le altre non mi sono sentito così bene
anche solo con un bacio senza chiedere altro.» mi rassicurò stringendomi di
più a lui.
Non seppi cosa
rispondere e mi lasciai scivolare acanto a lui che mi abbracciava, ammirando le
stelle, mentre ciocche
dei suoi capelli neri bagnati mi
solleticavano il viso. Ad un certo punto mi accorsi che aveva chiuso gli occhi come
addormentato e scostandomi dal suo abbraccio mi tirai seduta. Poi lentamente mi
accostai al suo orecchio e gli sussurrai quello che pensavo in quel momento.
«Sai Bill…credo
che…no, non lo credo…ne sono sicura…ti
amo.» e dopo averlo
baciato a fior di labbra mi alzai e raccogliendo le mie cose raggiunsi la mia
camera.
linny93: vedo che ti ha preso proprio sta storia! Mi dispiace che ci impiego così tanto ad aggiornare, spero possa essere perdonata!
TVB: dici una mezza cosa alla Tom?! Ma come hai visto Bill non è Tom e se su certe cose possono sembrare simili, su altre sono proprio differenti! Spero non ti abbia deluso con questo strano evolversi della faccenda.
Mirokia: Direi che Bill con le sue mille risorse salva sempre tutto! Se nel capitolo precedente sono stata un po' volgare in questo ci sono andata più leggera anche se è pieno di cose non dette esplicitamente, proprio per far lavorare un po' il cervello di chi legge e lasciare le cose accennate. Effettivamente l'ho voluto rendere anche un po' romantico vista la situaizone tra i due e ho voluto accennare allo strano comportamento di Siria alla fine. Insomma ti piace?
Westminister: vedo che le battutine ti sono piaciute! Su questo capiotlo andiamo più sul serio, spero non sia noioso e banale. Grazie di recensire sempre puntualmente!
Ambry: sono contenta che continui a seguire con piacere, significa che qualcosa di buono ho scritto! Tira e molla dici?! Ce ne sarà uno bello grosso, fidati.
EndTrasmission: fanno sempre piacere commenti di lettori nuovi, così posso sapere l'opinione di persone diverse e nuove. Grazie mille per i complimenti e spero che no ti abbia deluso! Ciaoo
eonys: in effetti non è che i consigli di Gerog siano stati poi molto seguiti da Siria! Direi che la cosa si è evoluta abbastanza da sola. Tom è sempre il solito e chissà che stava facendo prima della chimata di Bill visto da come si è presentato alla reception! Non ti preoccupare del ritardo, io per prima sono sempre in ritardo!
ayame90: Gare di che cosa? A che tipo di concorsi partecipi? Ti ringrazio delle belle parole e sono contenta che ti piaccia ancora e che soprattutto mi segui nonostante la mia attuale incostanza nell'aggiornare! Mi dipiace che sparirai per un bel po', anche perchè in confidenza siamo quasi alla fine e manca veramente poco, ma non ti preoccupare capisco. Ti ringrazio ancora e spero ci risentiremo! Ciaoo
Kristine: Che dire...commento kilometrico! Hai scritto "bambini" come se ne avessi...chi legge e non sa come stanno le cose si fa strane idee! Ahhhhhhh!!! Ancora che mi dici che sono il tuo idolo, tu mi vizi troppo! Ma grazie per tutti i complimenti e sono felice che ti piaccia così tanto. Ti avevo promesso che oggi aggiornavo...e se un po' a fatica ce l'ho fatta! Adesso voglio sapere che ne pensi e spero tu lo faccia al più presto (anche se so i casini che ti ruotano intorno!). Ciaoo