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Autore: Abby_    15/11/2013    1 recensioni
Elli è una ragazza di sedici anni, ha un rapporto speciale con sua madre e adora le sue amiche, Ali e Maddi.
Elli è anche una ragazza innamorata di Ale, ma non sa come conquistarlo. Per fortuna c'è Max, il migliore amico di Ale e amico di Elli, che la aiuterà nell'impresa. All'improvviso però tutto sembra soltanto un'illusione, un'immagine sbiadita della realtà...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi svegliai di soprassalto, infastidita dalla sveglia che non smetteva di suonare, allungai la mano e spensi quell’aggeggio infernale che rovinava tutte le mie giornate con la sua voce fastidiosa. Quando aprii gli occhi mi accorsi che erano le 7.30, saltai in piedi e corsi in bagno a prepararmi.
Mentre mi guardavo allo specchio pensavo : “ Un’altra giornata cominciata per il verso sbagliato: sono in ritardo! E’ possibile che non riesci mai ad essere puntuale, Elli? “. Mi misi addosso i primi vestiti che mi capitarono in mano, presi la cartella e mi fiondai fuori di casa.
Alla fermata del bus c’erano Maddi ed Ali ad aspettarmi. «Sei in ritardo come al solito Elli! Mai in anticipo tu!» mi dissero scherzando. Sorrisi, perché sapevo che come sempre avevano ragione, ma poi mi balenò in testa il pensiero che forse un giorno le nostre strade si sarebbero divise. Scacciai quella sensazione infondata e salii sul bus.
Il viaggio fu breve ed arrivammo a scuola alle 8.00, giusto in tempo per entrarci senza prendere una nota per il ritardo.
Le prime tre ore passarono lente, tra la stanchezza della prima per via del sonno arretrato da giorni e la fame della terza ora nell’attesa dell’intervallo. Poi, finalmente, la campanella suonò e la gente si riversò nei corridoi come un fiume in piena che distrugge i suoi argini. Io e le mie amiche andammo alle macchinette per comprarci qualcosa e, tra una chiacchera e l’altra, i miei occhi si posarono su di lui. «Non guardarlo in quel modo! Finirà per accorgersi che gli corri dietro!» mi sussurrò Ali. «Non lo sto guardando, ormai non mi piace più». Sia Ali che Maddi scoppiarono a ridere per questa mia affermazione. Adoravo le mie amiche, non c’era persona al mondo che mi capisse più di loro; il nostro era un legame forte, eravamo come sorelle, uscivamo sempre insieme, ci davamo consigli per qualsiasi cosa, ognuna di noi completava l’altra e viceversa, non eravamo uguali. Ali era la più sfacciata, la più sicura, quella più alla moda e quella che piaceva a più ragazzi; Maddi invece era la più timida, aveva una voce fantastica e adorava dipingere; mentre io ero quella studiosa, quella che amava leggere e suonare il pianoforte.
«Perché non gli chiedi il numero?» mi disse Maddi.
«Non vorrei sembrare appiccicosa, magari io non gli interesso… Aspetterò che me lo chieda lui.»
«Non è scritto da nessuna parte che debba essere lui a fare il primo passo. Coraggio Elli, di cosa hai paura? Sei una bellissima ragazza, non rifiuterebbe un tuo invito ad uscire!» disse Ali.
«No ragazze, per ora non me la sento. Prima di uscirci vorrei almeno parlarci. Se avessimo amici in comune almeno potrei uscirci in gruppo e conoscerlo, ma purtroppo non è così.»
«Ti sbagli, ti stai dimenticando di Max!» rispose Maddi, felice di essere stata lei a ricordarmelo. Come avevo fatto a dimenticarlo? Max era il suo migliore amico ed era anche un nostro amico! Di sicuro sarebbe stato disposto ad organizzare un’uscita di gruppo con anche lui e, inoltre, sarebbe stato disposto a rifermi ciò che lui gli raccontava di me. Era un piano perfetto. La mia felicità purtroppo fu stroncata dal suono della campanella che segnava la fine dell’intervallo. Mentre ci dirigevamo verso la nostra classe spiegai il mio piano alle ragazze e loro furono entusiaste di constatare che certamente avrebbe funzionato.
Le ultime due ore passarono veloci. Quando la campanella della fine della quinta ora suonò ci dirigemmo verso la fermata del bus insieme a Max per spiegargli la mia idea.
«Mi sembra una buona idea, potremmo uscire sabato tutti insieme. Decidete voi dove volete andare perché io e Ale non abbiamo ancora fatto programmi» rispose Max una volta sentita la mia richiesta.
«Grazie Max sei davvero un amico speciale!»
«Figurati Elli.»
Salutammo Max e salimmo sul bus. «Allora ragazze oggi pomeriggio ci vediamo in gelateria e andiamo a fare compere folli per sabato, d’accordo?» propose Ali. «Veramente domani ci sarebbe la verifica di inglese.» ribattei. «Oh Elli, sei bravissima in inglese e hai già studiato, lascia perdere la scuola per una volta!» mi ammonì Maddi. «Va bene ragazze ci vediamo alle 15.00 in gelateria.» risposi. «Così ti vogliamo!» disse Ali esultante.
Quando arrivai a casa trovai mia madre in cucina che stava servendo il pranzo, la salutai e le raccontai cos’era successo a scuola. Fu molto felice del piano che avevo escogitato insieme a Max e alle mie amiche ed acconsentì e lasciarmi uscire quel sabato sera. Avevo un rapporto molto aperto con mia madre, soprattutto perché, da quando era morto mio padre, io e lei eravamo rimaste da sole. Le piaceva sentirmi parlare delle mie cotte, forse perché le ricordava la sua adolescenza ed in particolare mio padre. L’aveva conosciuto tra i banchi di scuola e la loro era sempre stata una relazione di reciproco rispetto e stima. Aveva sofferto molto quando, dieci anni prima, lui era venuto a mancare in seguito ad un incidente e, da allora, la sua vita sociale non era più stata la stessa: non usciva più molto spesso con le sue amiche e non aveva mai più cercato un altro uomo. Io molto spesso la spronavo ad uscire di casa, chiamare le amiche per un tè, invitare un collega piuttosto che un altro ad uscire, ma molto spesso invano. A volte mi sentivo in colpa nei suoi confronti perché avevo paura di non aiutarla nel migliore dei modi, ma la nonna, che era rimasta l’unica persona con cui si confidava oltre che con me, mi diceva di non preoccuparmi perché stavo facendo un buon lavoro e che un giorno la mamma sarebbe tornata quella di prima.
Terminato quello che avevo nel piatto salii al piano di sopra per prepararmi ad uscire.
  
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