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Autore: America_S    15/11/2013    0 recensioni
L'ennesimo vaneggiamento di uno sfogo mal riuscito.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IO SONO QUI.

Che devo dire. Sono qui, davanti all’ennesimo foglio bianco di World a scrivere le parole del mio dolore. Mi chiedo quando scriverò della mia gioia. Se mai verrà un momento per me dove tutto sarà perfetto, anche solo per un istante. Un tempo, non molto tempo fa, è successo. Ma è stato troppo breve perché io abbia potuto rendermene conto.
O forse ero io, che semplicemente, non ho saputo apprezzarlo. Non ci rendiamo mai conto di quello che abbiamo. E’ il nostro più grande difetto. Ma che ci dobbiamo fare, siamo umani, non facciamo altro che commettere errori. Non possiamo farcene una colpa, non possiamo andarne fieri. A volte mi chiedo se meritiamo tutto quello che abbiamo…
Che devo dire. Eccoci qua.
Lontani chilometri, ma più vicini di quanto si pensi. Lo siamo sempre stati e sempre lo saremo, a prescindere dai nostri caratteri terribilmente differenti. Siamo vicini, nel dolore. Lo siamo tutti.
Quando una persona assaggia il dolore, ne sente quel gusto amaro e acerbo al tempo stesso, ne prova le fitte e piange le lacrime, non potrà più dimenticarlo. Quando una persona assaggia il dolore, cambia. Cambia per sempre. Niente potrà più cancellare quanto ha fatto male.
Quel dolore continuerà a bruciare perennemente dentro di noi, per tutta la vita. Al contrario di quello che dicono i grandi poeti, non illudetevi, il tempo non cancella le ferite.
Il tempo non ha il potere di spegnere quella fiammella. Il tempo può solo farti abituare al dolore. Imparerai a conviverci. E’ questo quello che fa il tempo.
Ma niente e nessuno, potrà mai fartelo dimenticare, nemmeno te stesso. Quindi è inutile, non sperarci, non provarci.
Fa male.
Farà male.
Ti sentirai bruciare la pelle, il cuore, l’anima.
Lo stomaco si rifiuterà di mangiare e si contorcerà facendoti piegare in due. Le mani si rifiuteranno di smettere di tremare. Le gambe diventeranno pesanti.
Gli occhi si offuscheranno e ovunque poserai lo sguardo vedrai solo sofferenza e malinconia. I sogni si ribelleranno e ti faranno svegliare più morto che vivo.
La memoria…
La memoria ricorderà sempre a te stesso quello che è stato. Per questo la odierai. Per questo vorresti tanto perderla. Ma io sono qui per dirti che un giorno, quando ti sveglierai da tutto questo, quando finalmente ne uscirai, lei sarà la tua migliore amica. Perché ti ricorderà che ce l’hai fatta. E che puoi farlo ancora e ancora, ogni volta che ce ne sarà bisogno. Lei ti ricorderà tutte le lacrime che hai pianto, tutte le foto che hai strappato, tutti i giorni che hai buttato nel dolore, ma ti ricorderà anche il tuo primo vero sorriso. Il primo sorriso dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che hai passato. Ti ricorderà che sì, fa male, ma che non è la fine e che non lo sarà mai, anche se lo sembra sempre. E ci sarà un giorno, il più bello di tutti, in cui sfogliando tra i tuoi ricordi, tornando al capitolo della tua vita che ti ha cambiato per sempre, riguarderai quelle immagini di memoria come se fosse la prima volta e allora sorriderai. Sorriderai ai ricordi che un tempo ti hanno fatto piangere. Sorriderai perché ti accorgerai che tutto ciò che è stato, anche se ormai finito e anche se ti ha fatto morire dentro, tutto ciò che è stato non tornerà mai e sarai fiero di aver fatto parte di quel qualcosa così unico e speciale. Sorriderai perché è accaduto. Sorriderai perché sai che qualcun altro sta guardando quei ricordi e sta sorridendo pensando a te.
Io sono qui per dirti che …
Fa male.
Farà male.
Non sarai più lo stesso. Non potrai mai tornare indietro. Quel giorno, quel maledetto giorno tu morirai. Daresti qualsiasi cosa, ti venderesti l’anima, per poter viaggiare indietro nel tempo e cambiare le cose. Ma ti assicuro, che quando ti troverai davanti alla macchina del tempo e starai per saltare indietro…
Tu, non salterai.
Tu, non tornerai indietro.
Perché ti accorgerai che tu sei ancora qui, vivo e vegeto, con la tua vita che sta andando avanti e ti sta implorando di non farlo. E a quel punto tu guarderai nella macchina del tempo e vedrai te stesso sorridere, ignaro del dolore che proverai di lì a poco. Guarderai con malinconia quella scena, ma farai un passo indietro e tornerai al presente. Perché sì, quel giorno, quando tu hai creduto di morire, in realtà hai lasciato andare una parte di te. Ma non l’hai lasciata per sempre. Quella parte di te, non è morta come tu hai sempre creduto. No. Quella parte continua a vivere e vivrà per l’eternità nei tuoi ricordi. Perciò, se tu tornassi indietro, non ti illudere, non sarebbe la stessa cosa. Semplicemente perché tu, non sei lo stesso. Quindi, fai qualche passo indietro e allontanati dalla macchina. E lascia al vecchio te la fortuna di vivere tra quei meravigliosi ricordi del passato. Tu non ne saresti capace. Perché il tuo posto è qui nel presente. E ti assicuro che è il dono più bello che la vita possa farti.
  
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