Salve a tutti!!
Ritorno con una nuovissima ficcy…
Una bella yaoi, shonen-ai sulla mia coppia
di DN preferita: LxLight.
Spero vi piaccia…se non vi piace me
dispa!^^”
In ogni caso, che la critica sia pro o
contro, recensite in tantissimi…
Arigatou!>w<
The smile of a murderess
Eri
seduto di fronte a me, mi sorridevi.
Non
ti avevo mai visto sorridere in quel modo.
Ogni
volta che avevo notato un tuo sorriso, per quanto affascinante che fosse, era
sempre stato intriso di una sorta di malvagità che non ero mai riuscito a
comprendere fino in fondo.
Ma
non c’era nulla da comprendere, no?
Tu
eri Kira.
Per
quanto lo negassi, per quanto cancellassi tutte le prove, per quanto la gente
mi disapprovasse io lo sapevo: tu eri Kira, e fine.
Non
c’era altra soluzione, dopotutto.
Non
hai la più pallida idea di quante notti ho passato in bianco, nel tentativo di
scervellarmi e trovare un altro possibile indiziato…
Credimi,
avrei voluto sinceramente che tu non lo fossi.
O
almeno, credo.
Il
mio orgoglio e la mia anima si combattevano una lotta, dove al centro c’eri tu;
non so cosa avrei dato per chiudere quel caso, trovare la minima prova che il
pluriomicida che tanto cercavamo fosse Light Yagami…eppure, se penso alla
sofferenza, alle dolorose fitte che ogni volta mi trapassavano il cuore quando
pensavo al giorno in cui uno dei due avrebbe perso…
Eravamo
in due torri d’avorio, uno di fronte all’altro, vicini e irraggiungibili.
Avrebbe
perso il primo che fosse caduto.
Il
punto era…chi dei due?
Era
un pomeriggio afoso, di una tarda estate che non voleva lasciare il posto
all’autunno, nonostante fossimo già a metà ottobre.
Eravamo
soli, una delle rare occasioni, silenziosi e veloci come gatti, che cercavamo
minuziosamente indizi, prove, fatti tra i dati sul caso che ormai conoscevamo a
memoria.
Che
cosa stupida da fare.
La
risposta era sotto il mio naso, troppo complicata da accettare.
Io ne
ero cosciente, ma non avevo il coraggio di intraprendere l’ultima mossa, quella
che ti avrebbe fatto cadere dalla tua Torre.
Ricordo
tutto alla perfezione: io ero accovacciato sulla mia sedia, un cucchiaino
ricolmo di gelato alla vaniglia tra le labbra, la punta del naso inconsciamente
sporca di panna; studiavo vecchi documenti archiviati, nel vano tentativo di
trovare qualche traccia utile.
Tu,
invece, eri svogliatamente stravaccato su una poltroncina da ufficio, guardando
Misa dalle telecamere, il polso rigato di rosso, ancora cinto da una catena che
ci univa… nonostante io sapessi che non sarebbe servita a nulla.
Notai
il tuo sguardo, insolitamente amabile, posato su di me…e le tue labbra sottili
incurvate in un’espressione dolce e affabile come ne avevo viste poche.
I
tuoi occhi sorridevano.
Le
tue labbra sorridevano.
La sentii
ancora.
Quello
squarcio nel petto, che pulsava disperatamente, così forte da farmi tremare.
Perché
quello sguardo, con me?
Non
ero io il tuo peggior nemico?
Non
ero io la persona che più di tutte volevi uccidere?
Eppure
tu, seduto sulla scomoda poltroncina di fronte alla scrivania, mi fissavi,
eloquente, tanto spudorato in quella dolce occhiata quanto tenero.
Era
la prima volta, Kira, che mi facevi tenerezza.
_Light-san…_
Tu ti
limitai a socchiudere le palpebre, abbassando il capo.
_Smettila._
_Di
fare cosa?_
Imperterrito,
continuavi a fissarmi.
Se
fosse stato uno dei tuoi soliti sguardi, Kira, forse l’avrei preferito…
cattivo, freddo, insensibile.
Giuro,
l’avrei preferito.
Perché
quegli occhi così limpidi e lucidi, in cui rispecchiavo la mia insicurezza, mi
spaventavano…
Tu
non eri così.
Tu
non eri quel ragazzo piacevole e affascinante che mi sedeva di fronte… quello
poteva al massimo essere il tuo angelo.
_Smettila
di chiamarmi così. Ormai ci conosciamo, puoi chiamarmi solo Light._
Perché,
ti interessava?
Chinai
la testa, troppo imbarazzato per continuare a rispondere alle tue silenziose
provocazioni.
_Ma è
una forma di rispetto nei tuoi confronti, Light-san. Mi sento in obbligo._
Ti
vidi ridacchiare.
_Da
quando mi rispetti, L?_
Bella
domanda.
Non
avevo ancora trovato risposta nel mio cervello, quello era sempre stato un
quesito irrisolvibile… perché non c’era motivo di rispettare chi si meritava la
morte, per aver ucciso e rovinato le vite di milioni di persone.
Al
pensarci mi venivano i brividi.
Già.
Che
fosse stata o no per mano mia, Light Yagami sarebbe morto, avrebbe scontato la
pena che gli spettava.
_Ti
ho sempre rispettato, Light-san. Non sempre creduto, ma rispettato si._
Non
era una bugia. Per quanto fosse cattivo e subdolo quello che facesse, mi resi
conto solo in quel momento che non avevo mai smesso di rispettare quel ragazzo.
Eppure
sapevo ciò che faceva, e che lo faceva consapevolmente.
Sapevo
pure che era troppo orgoglioso per ammettere di star sbagliando.
La
cosa peggiore era che, evidentemente, lo rispettavo come persona.
Quasi
mi disgustai di me stesso.
Come
potevo rispettare Kira?
_Stai
mentendo, Ryuzaki. Non lo fare. Accetto la verità molto più di una menzogna._
sussurrò il biondo, con un filo di voce.
_Anche
io._
Nuovamente
quel sorriso, così dannatamente reale da farmi credere che fosse sincero. Eri
troppo, troppo bravo a fingere.
********
Ecco il primo capitolo…
Aspetto i commenti, gente!!!!
E mi raccomando, se non vi piace ditelo
senza peli
sulla lingua…ok?
Il continuo arriverà presto, vedrete!!!
Intanto un bacio a tutti quelli che la
leggeranno e la recensiranno…
Agli altri: VERGOGNA!
xDxDxD
chuuu
CONTINUA...